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Promossi e bocciati della 16° turno: in vetta tutto invariato, la pareggite assale le big

La 16a giornata non ha spostato equilibri al vertice con i pari di Inter, Napoli, Juventus e Roma e la sconfitta della Lazio. Stop imprevisti che non accadevano, tutti insieme, per le squadre citate, addirittura da 7 anni. La zona Europa League ribolle con i successi di Torino e Milan e il pari della Fiorentina al San Paolo. Ennesima sconfitta, 15a in 16 gare, del Benevento di De Zerbi.
A cura di Salvatore Parente
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Le big non brillano e, nel giorno del big match fra Juventus e Inter e delle grandi chance per Napoli e Roma di scompaginare l’attuale assetto del vertice della classifica, due scialbi 0-0 lasciano intatte le posizioni della graduatoria con i nerazzurri ancora in testa e Napoli, Juventus e Roma a seguire. Una lotta per il titolo, con 16 gare a referto, affascinante che non si vedeva da tempo e che promette spettacolo fino al termine del campionato con addirittura 4 squadre interessate dal discorso scudetto.

In zona europea, invece, ottimo il pari della Fiorentina al ‘San Paolo’ con una striscia di risultati utili che ora si allunga a 4 ma anche la vittoria del Milan, la prima di Gattuso, che sfrutta il mezzo passo falso della Samp di Giampaolo sul campo del Cagliari per accorciare le distanze dai blucerchiati e quella del Torino all'Olimpico sulla Lazio. Per le zone meno nobili della classifica, buona affermazione del Sassuolo sul Crotone con 3 punti che allontanano la parola crisi e pari spettacolare/interlocutorio fra Spal e Verona che, a suon di gol, si dividono la posta con un pirotecnico 2-2; sempre ultimo, infine, il Benevento di De Zerbi incapace di raccogliere almeno un punto alla Dacia Arena contro l’Udinese di Oddo. Nel quadro descritto quindi, aspettando il risultato di Genoa-Atalanta che chiude il quadro della 16esima giornata, ecco promossi, rimandati e bocciati del weekend di questo turno di Serie A.

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Promossi

Sassuolo, buona la prima (in casa) di Iachini

L’ennesimo scontro salvezza di giornata rivestito di tanti significati anche sulle rispettive panchine con i neo-insediatisi tecnici Iachini e Zenga va ai padroni di casa del Sassuolo che, quasi un mese dopo l’ultima affermazione col Benevento, ritrovano la gioia dei 3 punti.

Una gioia concretizzatasi soprattutto nel secondo tempo quando sia il Crotone che gli emiliani decidono di abbandonare i tatticismi, gettare la maschera e darsele di santa ragione. Goldaniga di testa rompe gli equilibri, Politano, con una perla di destro, allarga la forbice del divario e poi Acerbi, con un clamoroso autogol, riapre, sul 2-1, la contesa. Eppure, gli episodi degni di nota non terminano qui con anzi un finale davvero thriller: al 68’ Budimir sfiora il pareggio a botta sicura con Lirola che salva i suoi e, poi, in conclusione del match, all’89’, Matri sciupa il rigore del 3-1 facendosi ipnotizzare da Cordaz con il quarto rigore stagionale fallito da parte dei neroverdi. Triplice fischio finale e 3 punti, d’oro, per la banda Iachini che scavalca, in ottica salvezza, proprio la formazione pitagorica.

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Migliore in campo: Matteo Politano   

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La garra della Spal, che rimonta sotto di 2 gol

Per restare in Serie A servono tante cose e, oltre ad un buon organico, ad un pizzico di fortuna e ad un buon rendimento negli scontri diretti, occorre, anzi, è indispensabile un bel po’ di grinta, garra e determinazione. Elementi intravisti nel corso di Spal-Verona e che, dunque, non mancano alle due compagini con particolare riferimento però al club di Semplici in grado di riacciuffare gli scaligeri negli ultimi minuti del match. Dopo il duplice svantaggio subito, prima con gol di Cerci su rigore e poi di Caceres in ribaltamento offensivo, infatti, gli emiliani non si sono dati per vinti e, nonostante due pali colpiti in rapida successione da Grassi che avrebbero tagliato le gambe a chiunque, non gettano la spugna tenendo il campo fino all’ultimo secondo utile.

E così, prima Paloschi (alla sua quarta rete stagionale) all’86’ e poi Antenucci all’88’ riportano la gara in equilibrio regalando un punto che sa di vittoria, di riscatto, di speranza.

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Migliore in campo: Daniele Verde

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Milan, la prima di Gattuso

Dopo l’incredibile pari subito al suo esordio a Benevento 7 giorni fa e la sconfitta, per fortuna indolore, croata contro il Rijeka, Gattuso, pur non senza soffrire, riesce a trovare la sua prima vittoria sulla panchina del Milan battendo, per 2-1, l’arcigno e combattivo Bologna di Donadoni. A firmare la vittoria però, anche qui, con un netto senso di discontinuità col recente passato montelliano, quel Bonaventura che, con ‘Ringhio’ in panca, sembra aver trovato la giusta/ideale dimensione con la terza rete in due apparizioni.

Una doppietta fondamentale che ha il merito di arginare la siccità offensiva dei suoi in casa (ultima rete casalinga a metà settembre con la Spal), mette Ko i felsinei, lancia il Milan in ottica europea con un sesto posto, quello occupato dalla Samp, nel mirino e garantisce un pizzico di serenità in più ad un ambiente, fra esoneri e piani finanziari da rivedere, scosso dalle fondamenta nelle ultime settimane.

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Migliore in campo: Giacomo Bonaventura

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Rimandati

Sampdoria, 1 solo punto nelle ultime 3 giornate

Un tempo ciascuno, nel mezzo i 3 cambi nel primo tempo per Lopez ed il suo Cagliari, la doppietta di Quagliarella, il gollonzo di Farias su rinvio di Viviano ed il pari finale di Pavoletti. Il tutto, per una gara davvero piacevole, da portata principale più che da antipasto dello scialbo ‘derby d’Italia’ che manifesta la forza, ma anche la salute del cosiddetto: ‘calcio di provincia’. Un calcio che diverte, al netto dei tanti errori individuali, e che fa bene più al Cagliari, in grado di ottenere l’ottavo punto nelle ultime 5 giornate, che ad una Samp incapace, dopo il trionfo casalingo con la Juventus, di vincere e portare i 3 punti dalla sua parte.

Dalla sfida ai bianconeri, infatti, i blucerchiati hanno raccolto solo un pareggio e due sconfitte con uno score di 3 gol fatti e 7 subiti arrestando o, quantomeno, rallentando una corsa che sembrava inarrestabile. Fiato corto o eccesso di entusiasmo però, a Giampaolo le giuste valutazioni e le adatte contromisure da adottare per non vanificare, nella fine di questo 2017, contro Sassuolo, Napoli e Spal, un avvio di stagione davvero esaltante.

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Migliore in campo: Fabio Quagliarella

Il Derby d’Italia, lo 0-0 non diverte proprio nessuno

Da rimandare/rivedere pure il tanto atteso ‘derby d’Italia’. E sì perché al di là di quanto visto, letto, scritto e immaginato nell’immediata vigilia, poco o nulla si è materializzato all’Allianz Stadium con uno 0-0 iper-tattico che ha cancellato i sogni e le speranze di quanti avrebbero desiderato assistere ad un match scoppiettante, ricco di magie e colpi di scena. E invece, nessun coup de théâtre arriva nel gelo di Torino con i rispettivi moduli, i duelli individuali e le difese ad annullare le velleità degli attacchi, per la verità giunti con maggiore frequenza sponda Juve, di bianconeri e nerazzurri. Uno 0-0 utile più al Napoli, che però non capitalizza la ghiotta occasione, e alle dirette inseguitrici che ai padroni di casa incapaci di segnare dopo 44 gare di campionato con almeno un gol a referto e dare continuità di risultati dopo il successo esterno di Napoli.

Dall’altra parte, invece, il punto in trasferta sul campo dei campioni d’Italia, malgrado una prestazione non proprio ottimale (nessun tiro per l'Inter nel primo tempo del match contro la Juventus), legittima le ambizioni di titolo della banda Spalletti che blocca, 65 gare dopo, sullo 0-0 la ‘Vecchia Signora’, ottiene l’ennesima gara senza subire gol (8 su 16) e conserva 2, esiziali, punti di vantaggio proprio su Higuain e compagni.

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Migliore in campo: Juan Cuadrado

La Roma impatta a Verona col Chievo, Sorrentino super

L’occasione per accorciare in classifica e portarsi ancora più a ridosso, in attesa del recupero di gennaio con la Samp, delle prime era troppo stuzzicante per farsela sfuggire. Eppure, gli uomini di Di Francesco, forse ancora festanti dopo la straordinaria impresa della qualificazione ai prossimi ottavi di finale della Champions League (da giocare contro i temibili ucraini dello Shakhtar), si fanno distrarre dall’entusiasmo di questi ultimi giorni non riuscendo a sfruttare la chance di giornata ed il positivo abbrivio europeo.

Un abbrivio quasi nullo nel primo tempo e che si è poi intravisto nella ripresa quando i giallorossi, traversa di Inglese a parte, hanno iniziato ad innestare le marce alte trovando, dinanzi a loro, però, un grande, grandissimo Sorrentino in grado di sbarrare la strada, in più occasioni, a Dzeko, Schick e Perotti. Il tutto, per un pari a reti bianche che blocca l’ascesa capitolina e conferma, sponda gialloblù, il Chievo, fra le mura amiche del Bentegodi, come bestia nera delle big con l’ennesimo pari, dopo quello del Napoli, conquistato in stagione.

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Migliore in campo: Stefano Sorrentino

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La Lazio cade all’Olimpico ma l’espulsione di Immobile condiziona il match

24 anni dopo, malgrado un Ljajic in tribuna, il Torino riesce a superare in trasferta la Lazio ritrovando 3 punti che mancavano dal 29 ottobre scorso col Cagliari e a diminuire il gap col Milan, in zona Europa, settimo in classifica. Dall’altra parte i biancocelesti, dopo il pari interno con la Fiorentina, sono costretti ad arrendersi sotto i colpi dei giovanissimi Berenguer e Edera, primi gol in A per loro, e Rincon rallentando il loro processo di avvicinamento al quarto posto Champions.

Eppure, la gara, specie nel primo tempo, è equilibrata, vibrante, spettacolare con entrambe le squadre pronte a ribaltare il fronte e a giocarsela senza timori reverenziali fino all’episodio chiave del match. A pochissimi minuti dal termine della prima frazione di gioco, infatti, su presunto fallo di mano di Iago Falque in area di rigore, Immobile, che poco dopo colpirà anche un palo su suggerimento di Milinkovic-Savic, perde la testa, protesta in maniera vivace e, colto dall’ira, si lascia attrarre dalla rete delle provocazioni dell’argentino Burdisso rifilandogli una spallata/testata decisiva: Giacomelli, dopo consultazione Var, non può esimersi e lo espelle e, per la rabbia dei laziali, non concede il penalty.

Un rosso ma anche una decisione arbitrale che peserà nell’economia globale del match con i granata bravi a sfruttare la superiorità numerica e ad avere la meglio di una Lazio comunque tignosa e fiera fino alla fine.

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Migliore in campo: Tomas Rincon

Bocciati

Napoli, una settimana da incubo: pari con la Viola

Prima, la sconfitta contro la Juventus in casa e l’addio al primato; poi, l’eliminazione dalla Champions contro il Feyenoord e la retrocessione in Europa League e, per concludere una settimana da incubo, il pari per 0-0 contro la Fiorentina per il mancato sorpasso ai danni dell’Inter capolista. Il tutto, con un gioco molto al di sotto delle attese, delle abitudini ed una forma, nella maggior parte degli uomini chiave, davvero precaria.

Questo il quadro napoletano, il compendio di un momento no, non solo dal punto di vista del gioco ma, soprattutto, della brillantezza fisica che sta minando le certezze, con i pesanti infortuni di Milik e Ghoulam, di una squadra che, almeno in avvio di stagione, aveva sorpreso tuti per forza, solidità e bellezza del proprio palleggio. Eppure, alla fine dei giochi, lo stop con i viola può suonare come l’ennesimo campanello d’allarme ma anche, come lo stesso Sarri, ha detto in mixed zone al termine del match con i viola, come un esame per testare la forza mentale dei suoi: ‘il campionato è come la vita, il momento difficile arriva per forza, quelli forti sono quelli che li superano il più velocemente possibile’.

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Migliore in campo: Kalidou Koulibaly

Benevento ancora un Ko, la magia milanese è già finita

Malgrado lo straordinario pareggio raccolto in extremis contro il Milan appena 8 giorni fa, il Benevento sembra sempre lo stesso: quello che gioca anche bene, lotta quasi ad armi pari e poi, inesorabilmente, perde, esce sconfitto e dunque senza punti. E, a proposito di questi ultimi, i sanniti, di punti, ne hanno solo uno in classifica dopo 16 giornate, con la peggior difesa del torneo e pure il peggior attacco, con solo 8 reti segnate. Un quadro non certo esaltante che può essere attenuato e poi spiegato con i tanti infortuni subiti, l’inesperienza a certi livelli ma anche con una rosa, malgrado i 20 milioni spesi in estate, non proprio all’altezza della situazione e bisognosa, per accendere ancora qualche flebile fiammella di permanenza in Serie A, di tanti aggiusti nel mercato di gennaio che, per definizione, è quello ‘di riparazione’.

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Dall’altra parte, invece, la cura Oddo funziona con la terza vittoria, Coppa Italia compresa, in 4 gare per l’ex allenatore del Pescara ed una Udinese, ora, di certo non spettacolare ma solida, vivace, concreta e con diversi prospetti interessanti: Barak su tutti.

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Migliore in campo: Antonin Barak

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I gol della ‘domenica'

In una giornata ricca di 0-0, soprattutto al vertice, con ben tre partite con questo risultato, i gol da segnalare in questa appassionante puntata, la 16esima, del campionato non sono tanti. Tuttavia, dal cilindro, sia Verdi che Politano che, nel monday night, Luis Alberto, due gioielli nostrani ed un redivivo ad alti livelli, pescano un coniglio degno di nota con tre giocate, tre magie affascinanti, straordinarie ed al tempo stesso vincenti. Il primo, con un mancino al volo di sinistro nell’area di rigore del Milan per il momentaneo 1-1, (7 reti nelle ultime 5 provengono dalle iniziative di Verdi, 4 gol e 3 assist), il secondo, con una imprendibile saetta dai 25 metri a giro di destro dopo dribbling in veronica per il 2-0, parziale, del Sassuolo ed il terzo con una penetrazione centrale palla al piede, con tanto di scavetto su Sirigu, per il gol della bandiera nella sconfitta biancoceleste contro il Torino di Mihajlovic.

Il tutto, per tre reti davvero belle, entusiasmanti e dal grande valore tecnico.

Politano

Verdi

Luis Alberto

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