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Roma, ti è andata bene. Shakhtar agli ottavi ma occhio ai brasiliani

La Roma trova gli ucraini che hanno eliminato il Napoli. Andata in trasferta il 21 febbraio, ritorno a Roma il 13 marzo. Si affrontano per la quinta volta: per i giallorossi una vittoria e tre sconfitte. La stella è Bernard, capocannoniere in Europa dello Shaktar. Il 4-2-3-1 poggia sul playmaker Fred, su capitan Taison e le incursioni di Merlos, 7 tiri nella fase a gironi.
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Sarà lo Shaktar Donetsk il primo avversario della Roma nella fase a eliminazione diretta di Champions. Gli ucraini, che giocano i match interni a Kharkiv per questioni di sicurezza, per effetto della guerra nel Donbass e la creazione proprio di una repubblica fantoccio, ha partecipato alla fase a gironi per la dodicesima volta nella sua storia, tutte dal 2000. Quello contro i giallorossi sarà il quarto ottavo di finale, un traguardo raggiunto nel 2010/11, 2012/13 e 2014/15. La Roma giocherà l'andata in Ucraina il 21 febbraio, prima della sfida contro il Milan all'Olimpico. Il ritorno in casa il 13 marzo prima della trasferta a Crotone.

Valore della rosa

Secondo il sito specializzato Transfermarkt, la rosa dello Shaktar vale 103,1 milioni di euro, la terza più prestigiosa fra le avversarie che la Roma avrebbe potuto pescare nell'urna di Nyon. Tre i giocatori accreditati di un valore superiore ai dieci milioni: le ali Bernard e Taison (14 e 12 milioni), il centrocampista Merlos (10 milioni), tutti di nazionalità brasiliana.

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Sono l'ultimo risultato, in ordine di tempo, di una politica che ha contribuito alla creazione di colonia verde-oro in Ucraina. Talenti come Willian, Fernandinho, Douglas Costa sono passati da Donetsk e arricchito il palmares della squadra che dal 2004 ha vinto otto campionati, sette supercoppe ucraine e una Coppa UEFA in finale contro il Werder Brema nel 2009.

Il valore della rosa dello Shaktar Donetsk (fonte: Transfermarkt)
Il valore della rosa dello Shaktar Donetsk (fonte: Transfermarkt)

La stella: Bernard

Arrivato nel 2013 per 25 milioni dall'Atletico Mineiro per rimpiazzare Mkhitaryan, Bernard ha impiegato qualche anno per adattarsi a un calcio diverso e a una nazione che stava affrontando il periodo più difficile della sua storia. Nell'estate del 2014 ha anche guidato la protesta di cinque sudamericani che si rifiutarono di tornare in Ucraina dopo un'amichevole a Lione: era passato poco tempo dall'abbattimento, da parte di un missile russo, del volo 17 della Malaysia Airlines e la paura continuava a crescere.

La tensione, almeno in squadra, è rientrata. Bernard, che per indole non si può considerare il leader della squadra, ha trovato una sua dimensione con il nuovo tecnico Paulo Fonseca. È migliorato il suo apporto senza palla e i tre gol segnati nella fase a gironi lo mantengono come capocannoniere europeo dello Shaktar in questa edizione della Champions League.

Il modulo: 4-2-3-1

In tutte le partite della fase a gironi, lo Shaktar si è schierato secondo un 4-2-3-1 con Facundo Ferreyra prima punta e alle spalle il trio composto da Marlos, dal terquartista e capitano Taison e Bernard. Rispetto alla Roma, poggia meno sul possesso palla, che arriva solo al 47% rispetto al 54% dei giallorossi, con una lunghezza media per passaggio di 30 metri, segno di una squadra più lunga, che cerca la verticalizzazione e il ribaltamento rapido del gioco.

Con questo stile, gli ucraini hanno mantenuto una media di 11,17 tiri a partita. Il più pericoloso rimane Marlos, che taglia verso il centro dall'esterno occupando gli spazi di mezzo e in sei partite ha tirato 7 volte, più di tutti i suoi compagni e anche più del miglior tiratore della Roma in Champions (Nainggolan). La manovra degli ucraini passa soprattutto per Fred, il playmaker stabilmente nella coppia di “pivote”, che ha effettuato 357 passaggi, con l'86% di precisione.

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Numeri e curiosità

Lo Shaktar, che in casa ha perso solo una delle ultime 13 partite in Europa, ha affrontato 20 volte una squadra italiana, con un bilancio di 5 vittorie, l'ultima contro il Napoli nella gara d'andata della fase a gironi che risulterà decisiva per l'eliminazione degli azzurri, 2 pareggi e 13 sconfitte.

Quattro i confronti con la Roma, che ha vinto solo una volta, nell'andata della fase a gironi di Champions del 2006 (4-0, gol di Taddei, Totti, De Rossi e Pizarro). Gli ucraini hanno vinto la gara di ritorno ed entrambe le sfide negli ottavi di Champions 2010-2011, 3-2 all'Olimpico e 3-0 in casa. E' l'unico passaggio del turno in una sfida a eliminazione diretta per lo Shaktar Donetsk contro un'italiana, dopo le eliminazioni contro la Juventus in Coppa Uefa 1976/77 (decisivo il 3-0 a Torino con gol di Bettega, Tardelli e Boninsegna) e contro il Vicenza in Coppa delle Coppe 1997/98 (3-1 e 2-1 per i biancorossi con un gol a partita del bomber Luiso). Complessivamente, la Roma ha affrontato otto volte formazioni ucraine nelle competizioni europee, con un bilancio di 3 vittorie e 5 sconfitte.

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