Napoli, Sarri e il calciomercato: le ultime notizie
Sarri sì, Sarri ni, Sarri no. Dipendesse dal popolo, sarebbe un plebiscito: il Comandante “adda restà”, tradotto: deve restare. Eppure, come in quasi tutti i mestieri, i rinnovi contrattuali sono figli di un progetto a breve-medio termine, di una visione che, al momento, le congiunture astrali mettono in serio pericolo. Raddoppiare, anzi, triplicare l'ingaggio, col Chelsea alla finestra pronto a pagare la clausola per il tecnico azzurro, potrebbe non bastare.
Le leggi del mercato, le regole non scritte del liberismo del football potrebbero infatti devastare l'undici, da Koulibaly a Jorginho a Mertens fino al capitano Hamsik, plasmato a fatica dall'ex Empoli. Insomma, bisognerebbe ricostruire le fondamenta stesse della squadra, con calciatori forti ma non top player, partendo così da una base meno competitiva e ancor più arretrata rispetto all'onnivora Juventus. Tutte condizioni che, ora, frullano nella mente di Sarri e che lo inducono a prendere tempo. Intanto però il patron De Laurentiis non sta con le mani in mano e, a fari spenti, lavora per un possibile piano B, per un nuovo tecnico e per l'approdo a Napoli di giovani talenti dal grande potenziale. E così, in attesa della decisione dell’allenatore, ecco i possibili scenari futuri partenopei. Due portieri, un esterno difensivo basso a destra, un centrocampista-mezzala, due laterali offensivi sono i nomi sul taccuino.
Da Ancelotti a Emery a Giampaolo, la alternative a mister Sarri
Parliamoci chiaro, dovessimo mettere insieme una percentuale, diremmo 70% sì, per la permanenza di Sarri, 30% per il suo addio. Insomma, non c’è certezza ma almeno un cauto ottimismo. Eppure dovessero pagare la clausola, Chelsea (più difficile per i vincoli contrattuali che legano Conte ai Blues) o Zenit, con i russi pronti a ricoprirlo d’oro con un contratto da 8 milioni di euro, ecco che il Patron sarebbe pronto a dare fondo a tutta la sua capacità di persuasione per condurre all’ombra del Vesuvio un tecnico all’altezza della situazione, e perché no, dei sogni napoletani.
I papabili: Carletto in testa, poi Emery
Al primo posto, in questa gerarchia, fatta di palmarès, carisma ed esperienza non potrebbe che esserci Ancelotti che, nei suoi anni da allenatore, ha vinto tutto quello che si poteva vincere e poi gestito rose come quella della Juventus, del Milan, del Paris Saint Germain, del Chelsea, del Real Madrid e del Bayern Monaco: in pratica, il gotha del pallone ai suoi ordini. E quindi, l’ambiente ma anche i calciatori potrebbero dimenticare (parola grossa con Sarri) o almeno meglio attutire l’impatto di un addio del tecnico toscano con Carletto protagonista, vate, profeta e condottiero del nuovo corso partenopeo. Gli ostacoli però, non sono pochi, dall’ingaggio alla squadra da mettergli a disposizione, con l’ex Parma abituato da sempre a gestire calciatori di primissima fascia, col ritorno in Italia, la sfida alla Juventus e la passione della tifoseria napoletana come sprone, contraltare alle sue incertezze.
Dovesse andar male la carta Ancelotti, ecco spuntare un allenatore, come Emery, che pure era stato cercato tre anni fa dalla proprietà prima di firmare Sarri. Un tecnico giovane (46 anni) ma già con grandissima esperienza internazionale con tre Europa League consecutive vinte col Siviglia, sette trofei nazionali col Paris Saint Germain ma pure reduce dalla delusione transalpina con il mister iberico incapace, malgrado Neymar e Mbappé, di portare la Champions League sotto la Torre Eiffel. Eppure, libero dalle pressioni parigine, lo spagnolo, in un contesto molto simile, per ambiente e pasiòn, a quello andaluso, col suo 4-2-3-1 che ha fatto grande i rojiblancos, potrebbe restituire una dimensione europea al Napoli come, non da ultimo, chiesto proprio da De Laurentiis in una celebre e pure recente intervista. Staremo a vedere. Infine, a chiudere il novero dei papabili, troviamo la soluzione italiana, low cost, naturale come quella di Giampaolo che, già all’Empoli, aveva ereditato la panchina di Sarri. Una scelta, come dicevamo, naturale per le tante affinità di idea di gioco fra i due e l’estrema volontà, per entrambi, volenti o nolenti, mettere insieme un bel calcio, uno spettacolo godibile.
Il mercato napoletano ruolo per ruolo
Portieri, Rui Patricio ad un passo
Al di là di quello che poi sarà la scelta di Sarri e l’evoluzione successiva del mercato nelle prossime settimane, per il futuro, il Napoli deve già risolvere il caso portiere con l’addio di Reina e la scarsa fiducia in Sepe e soprattutto in Rafael, a cui dare una adeguata soluzione. Soluzione che, al netto delle voci su di un interessamento campano per Donnarumma e Perin, o della possibile trattativa con Leno, dovrebbe avere i connotati di Rui Patricio vicinissimo, secondo le ultime indiscrezioni, a vestire la casacca azzurra: 18 milioni di euro e calciatore, anche per le recenti aggressioni subite da un manipolo di pseudo-tifosi negli spogliatoi dei biancoverdi, felice di provare una nuova esperienza professionale.
Difesa, addio a Maggio, si pensa a Vrsaljko
In difesa, invece, l’addio di Sarri potrebbe generare un autentico effetto domino, uno tsunami che, da Hysaj a Raul Albiol a Koulibaly, potrebbe sradicare le certezze campane nel pacchetto arretrato con la rinuncia a ben tre dei quattro componenti titolari della retroguardia napoletana. Eppure, al momento, al di là dei vari interessamenti, l’unico sicuro partente è Maggio, il cui contratto in scadenza non verrà rinnovato, e che potrebbe esser sostituito con un antico pallino azzurro: Vrsaljko. Bereszynski della Sampdoria e Toljan del Borussia Dortmund sono nomi mai usciti dai radar.
Centrocampo in pericolo, Jorginho e Hamsik via?
A centrocampo si avverte un pizzico di odore di rivoluzione. Le sirene inglesi e pure quelle orientali, infatti, spaventano l’occidente, in questo caso napoletano, con Jorginho e Hamsik con più di un piede fuori dal ‘San Paolo’. L’italo-brasiliano, per via di una corte serrata e poco segreta da parte del Manchester City con Guardiola disposto a fare follie per lui e lo slovacco, a 30 anni, quasi 31, invece, magneticamente attratto dalla Super League cinese e dai suoi ricchi ingaggi. E così, con questi due possibili addii il Napoli deve correre ai ripari con Zielinski finalmente titolare e Lucas Torreira (25 milioni di euro) della Samp a fare le veci, in ballottaggio con Diawara, del regista italo-brasiliano.
Nella lista dei nomi ci sono anche due ‘vecchie' conoscenze del Barcellona: André Gomes (che tra i blaugrana ha ammesso di non esseri ambientato fino ad avere problemi personali) oppure Denis Suarez, già seguito nell'estate scorosa. Davy Klaassen che in Premier non è riuscito a essere determinante come all'Ajax è un profilo che interessa (e come) soprattutto in caso di addio ad Hamsik. Poi bisogna capire come muoversi sulla storia dei diritti d'immagine. Piacciono anche Golovin (10 mln) del CSKA Mosca e Marius Wolf (7 mln) dell’Eintracht di Francoforte.
Attacco: Politano e Verdi ma occhio alla possibile sorpresa
Per un Mertens che esce, o che, con 28 milioni di euro di clausola potrebbe andar via, ecco che gli azzurri provano a cautelarsi e a spingere per garantire al prossimo tecnico un reparto all’altezza. Un reparto con Callejon in netto calo fisico ma anche con la possibilità di tornare in patria e l’esigenza di migliorarsi, rinnovarsi per essere, nuovamente, imprevedibile. E così, ecco la lista degli esterni con, da Verdi (valutato 20 milioni di euro secondo Transfermarkt.it) a Politano (15 mln), obiettivi di lungo corso, da Jahanbakhsh (10 mln) a Chiesa (25 mln) a Suso (35 mln) e Zeneli (4.5 mln), diversi calciatori seguiti dai campani. Infine, occhio alla punta, con Balotelli, conteso da Marsiglia e Roma, cercato, e pure con molto interesse, dagli azzurri.