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Milik e Albiol zittiscono i cori razzisti di Marassi. KK è una roccia, male Ramirez

Gli azzurri, nel giorno del settimo scudetto di fila della Juventus, battono la Samp superano il record all-time di punti conquistati in un campionato e diventano la seconda in classifica con più punti mai accumulati in Serie A.
A cura di Salvatore Parente
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Il Napoli batte la Sampdoria 2-0 e, magra consolazione, diventa la squadra che si laurea vice-campione d’Italia con più punti mai accumulati nella storia della Serie A a 20 squadre, 88. Ma non solo, questi 3 punti azzurri consentono a Sarri di superare il primato all-time per i campani di punti accumulati in una stagione, ben 88, con ancora una partita da disputare, oltre che diventare la formazione nostrana, insieme con la Juve, ad avere il miglior rendimento esterno del campionato: 46 punti.

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Insomma, nel giorno del successo bianconero, il Napoli non china il capo ma anzi con orgoglio fa vedere quanto abbia fatto bene in questa Serie A e come, al netto di qualche infortunio di troppo e qualche inaspettato Ko, sia andato vicino al bersaglio grosso, al terzo titolo della sua storia.

E così, con un Koulibaly in versione mondiale ed un Milik nei panni del risolutore, ecco top e flop del match di questa sera al ‘Ferraris’ che, a metà ripresa si è segnalato in maniera del tutto negativa con dei beceri cori contro Napoli ed i napoletani con la sfida, pure, interrotta per qualche minuto.

I top del ‘Ferraris’

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Kalidou Koulibaly: il muro senegalese

Il centrale senegalese Koulibaly, al rientro dopo il rosso di Firenze con la Fiorentina, forse anche per riscattare quel brutto episodio che, per certi versi, è stato il punto di svolta del campionato campano, ha messo insieme una gara davvero solida, intensa, di più perfetta. Dal primo minuto di gioco, infatti, il #26 napoletano si veste di concentrazione e, con la sua fisicità ed il suo senso dell’anticipo, legge tutte le azioni offensive avversarie ergendosi ad insuperabile baluardo dei suoi.

In chiusura, di lettura, appunto, ma anche di classe e personalità il colosso nubiano s’impone, domina la retroguardia e cancella, sia pure in un contesto differente, antiche e oggi fuori luogo critiche.

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Zielinski finalmente positivo dal primo minuto: bene in entrambe le fasi

Solitamente il polacco quando parte dal primo minuto difetta un po’ sul piano dell’atteggiamento con diverse gare a testimoniare la sua difficoltà ad immergersi, chissà forse per scarsa abitudine, dall’inizio nel match. Questa sera, invece, ancora vittorioso nel ballottaggio con Hamsik, Zielinski riesce a rompere fin da subito il ghiaccio dimostrandosi valore aggiunto del centrocampo napoletano. Bravo anche in chiusura, l’ex Empoli, divenuto grande proprio grazie agli allenatori sulle panchine di Marassi, Sarri prima Giampoalo poi, mette in evidenza tutta la sua classe, la sua eleganza, la sua tecnica e la sua bravura anche in fase di inserimento divenendo un pezzo fondamentale nella trasmissione della sfera di questo Napoli. Il tutto, non disdegnando, per completezza ma anche per varietà di soluzioni, di frecce al proprio arco, anche qualche conclusione dalla distanza.

Milik entra e la risolve: missile sul secondo palo

Entra e la risolve, facile. Entra e s’inventa un missile che termina nel sette alle spalle di Belec. Entra e determina e trova la soluzione ad una gara che, pur giocata bene dal Napoli fino alla 16 metri avversaria, in fase di realizzazione stava diventando un intricato rebus. Entra e, al primo pallone giocato, sotto la gradinata Nord doriana che al momento stava intonando cori inneggianti al Vesuvio, il polacco fa partire un bolide impressionante che scaccia via tutte le scorie di questo campionato e di quell’infortunio di fine settembre che lo ha fermato e non gli ha permesso di dare una mano, supponiamo enorme, alla sua squadra. Un gol per rispondere a quei pochi imbecilli che macchiano la bellezza, la poesia del calcio, per vincere e per superare il record ogni epoca di punti fatti dal Napoli: ben 88 con una gara ancora da giocare.

I flop di Samp-Napoli

Ramirez in difficoltà: poco presente in attacco

Vittima di un Napoli che di mollare il pallone non ne ha proprio voglia, il trequartista doriano, il trait d’union fra mediana e attacco blucerchiato Ramirez scompare un po’ troppo presto dai radar del match. Ben controllato anche da Jorginho e da Allan a supporto, infatti, l’uruguaiano non sembra in grado di replicare la sfida dell’andata nella quale con un siluro dalla distanza sorprese l’incolpevole Reina per il momentaneo 0-1 ligure. Insomma, in serata, il #90 di Giampaolo non sembra trovarsi proprio a suo agio con i pochi palloni giocati e la tanta corsa in ripiegamento che annullano la sua proverbiale classe ed imprevedibilità.

per Praet 55 palloni giocati e solo un tiro verso la porta avversaria (Whoscored.com)
per Praet 55 palloni giocati e solo un tiro verso la porta avversaria (Whoscored.com)

Praet in apnea soffre da mezzala

Impiegato nelle ultime uscite da trequartista, il belga Praet, in serata, pare soffrire il suo ritorno alle origini da mezzala. Sul centro-destra e contro Zielinski e Mario Rui, infatti, il #18 ligure incide poco nella manovra blucerchiata, si propone ancor meno e non garantisce il solito contributo, la consueta qualità ai suoi imbottigliandosi nelle rare occasioni nelle quali è protagonista, nel cuneo difensivo campano.

il duello sulla corsia di Callejon con Regini (Whoscored.com)
il duello sulla corsia di Callejon con Regini (Whoscored.com)

Callejon ancora in crisi: anche stakanov cede

E dai e ridai, e gioca e rigioca, anche Callejon, da androide quale è, diventa umano, a tratti, normale.

i minuti, a cui vanno aggiunti quelli di stasera, giocati in stagione da Callejon (Transfermarkt.it)
i minuti, a cui vanno aggiunti quelli di stasera, giocati in stagione da Callejon (Transfermarkt.it)

Ed è questo il termine adatto per spiegare, in sintesi, la gara dello spagnolo che, appunto, a Genova, risulta normale, ordinario, piatto, lontano parente cioè da quel calciatore spesso decisivo, determinante, risolutivo. Pochi lampi, pochi sprazzi di gioco e ancor meno inserimenti senza palla per una sfida assolutamente da dimenticare.

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Tabellino e voti

Sampdoria (4-3-1-2): #72 Belec 6.5; #24 Bereszynski 6, #3 Andersen 6, #13 Ferrari 6, #19 Regini 6+ (Dal 82’ Strinic s.v.); #16 Linetty 6.5, #34 Torreira 6, #18 Praet 5.5; #90 Ramirez 5.5; #9 Caprari 6 (Dal 69’ Zapata 6), #99 Kownacki 6.5 (Dal 87′ Alvarez s.v.). A disposizione: #92 Tozzo, #2 Viviano; #26 Silvestre, #7 Sala, #17 Strinic; #11 Alvarez, #28 Capezzi, #14 Stijepovic, #21 Verre; #91 Zapata. Allenatore Marco Giampaolo 6

Napoli (4-3-3): #25 Reina 6+; #23 Hysaj 6, #33 Albiol 7+, #26 Koulibaly 7.5, #6 Mario Rui 6; #5 Allan 6 (Dal 82’ Rog s.v.), #8 Jorginho 6, #20 Zielinski 7-; #24 Insigne 6, #14 Mertens 6- (Dal 71’ Milik 7), #7 Callejon 5 (Dal 67’ Hamsik 6-). A disposizione: #1 Rafael, #22 Sepe; #19 Milic, #62 Tonelli, #11 Maggio, #31 Ghoulam; #42 Diawara, #30 Rog, #17 Hamsik; #99 Milik.  Allenatore Maurizio Sarri

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