Inter da 4 in pagella: 6 pari, 2 ko, 8 gare senza successi. Come Pioli prima dell’esonero
La 23esima giornata della Serie A andrà a referto negli almanacchi del calcio nostrano come l’ennesima tappa, interlocutoria, di un cammino che attende scontri e partite più difficili per rivoluzionare la classifica, almeno nelle zone di vertice. E sì perché sia la Juventus che il Napoli capolista riescono ad avere, e pure agevolmente, la meglio sulle rispettive avversarie affondando, nell’ordine, Sassuolo e Benevento. Il tutto, per una volata scudetto sempre uguale: azzurri davanti, bianconeri ad inseguire. La zona europea, invece, in riferimento a quella Champions appare leggermente diversa dalle fattezze assunte nell’ultima giornata. L’Inter, infatti, non riuscendo ad andare oltre il pari in casa col Crotone fa avvicinare la Roma, corsara a Verona con l’Hellas, con un distacco che, ora, si assottiglia a quota 1 punto con la banda Spalletti però, in piena crisi di gioco e risultati.
Per l’Europa meno nobile la contesa si fa sempre più viva e accesa con un magma superficiale in continua evoluzione che ribolle e modifica spesso le posizioni, almeno dalla sesta ‘moneta’ in giù. In questa ottica, fermo restando la sesta piazza di marca blucerchiata, buoni i risultati della Fiorentina, che batte 2-1 a Bologna il Bologna, che si riavvicina alla zona che conta e dell’Atalanta in grado, col guizzo interno col Chievo, di superare il Milan, fermato a Udine, in settima posizione. Il tutto, per una bagarre che, proprio dai viola fino ai liguri della Samp, vede ben 5 squadre per soli 2 posti utili. Infine, per quanto concerne il ventre della graduatoria, ottimo pari del Crotone di Zenga, 1-1 a Milano con l’Inter, che sfrutta la contestuale debacle di tutte le compagini in lotta per non retrocedere con, dal Chievo alla Spal, dal Sassuolo al Verona, diversi club a bocca asciutta in questo 23° turno. E così, come di consueto, ecco promosse, rimandate e bocciate di questa affascinante, specie per la grande varietà di gol spettacolari a segno, giornata di campionato.
Promosse
Roma dopo 3 mesi torna il successo fuori casa
La Roma di scena a Verona contro l’Hellas non brilla eppure trova 3 pesantissimi punti per la lotta Champions. Approfittando del mezzo passo falso dell’Inter in casa col Crotone, infatti, il quarto posto, ora, dista solo 1 punto.
Eppure, al netto di un primo tempo di buon livello, gli uomini di Di Francesco non si fanno apprezzare per qualità di gioco con troppe occasioni gol mancate, specie nella ripresa, per chiudere il match e gestire la contesa che, poi, al 52’, si fa vieppiù complicata per l’espulsione per rosso diretto di Pellegrini. Malgrado l’uomo in più però, gli scaligeri non fanno correre seri rischi ad Alisson con gli ospiti, invece, in più circostanze, con Dzeko e Strootman vicini al bersaglio grosso. In ogni caso, 3 punti fondamentali che hanno il merito di rinvigorire la squadra che, col successo di domenica, ritrova il colpo fuori dalle mura amiche che mancava addirittura dal 2-4 di Firenze con la Fiorentina ad inizio novembre.
Migliore in campo: Cengiz Under
Juventus esagerata: Sassuolo schiantato 7-0
Fra le promosse a pieni voti della giornata non può mancare la Juventus che, sul proprio campo, spazza via per 7-0 il quasi insignificante Sassuolo apparso, a tratti, in gita premio a Torino. Bastano 38’ per siglare 4 gol, altri 52’ per la tripletta del ‘Pipita’ Higuain e per rilanciare la sfida al Napoli, poi vittorioso a Benevento, al ‘Vigorito’. Juve, insomma, al solito, quadrata, sotto controllo, posata, equilibrata e poi brava ad affondare gli artigli sulla giugulare della preda e raccogliere l’ennesimo successo di un campionato davvero ottimo. Sugli scudi, oltre al già citato Go(l)zalo, anche Khedira, autore di una doppietta, e Pjanic motore principale del gioco bianconero nonché regista principe della ‘Vecchia Signora’. Si rivedono in campo pure Rugani, che mancava in campionato dal 19 novembre scorso, e Sturaro con Marchisio a subentrare, nell’unica nota stonata del match, all’infortunato Matuidi. Un successo di fondamentale importanza che continua a mettere pressione alla compagine di Sarri ma buono pure per cancellare qualche polemica di troppo dopo le risicate vittorie contro Cagliari, Genoa e Chievo Verona.
Migliore in campo: Gonzalo Higuain
Mancini risolve i problemi dell’Atalanta. Tre punti anche senza il ‘Papu’
L’Atalanta pone fine all’emorragia di risultati negativi in casa riuscendo a trovare il successo dopo un pareggio e 2 sconfitte all’Atleti Azzurri d’Italia rilanciando il brand ‘Dea’ in piena lotta Europa League. Una vittoria importante che assume maggiore rilevanza per un aspetto su tutti: in questo match col Chievo mancava il factotum, il trascinatore, l’uomo simbolo Gomez. E così, senza il ‘Papu’ in campo, ogni azione, ogni tentativo orobico passa dai piedi dello sloveno Ilicic bravo a farsi trovare pronto e a disegnare calcio ogni qual volta, da seconda punta in appoggio a Petagna, tocca palla.
Eppure, al cospetto di un Chievo che erige le barricate per uscire indenne dalla trasferta nerazzurra, a segnare la rete decisiva è, in mischia, un difensore. Nello specifico, parliamo di Gianluca Mancini, acquistato lo scorso gennaio per diventare il nuovo Caldara ma anche deciso a risultare determinante in zona gol. Come nell’occasione di domenica, quando, la sua incursione nell’area avversaria frutta a Gasperini 3 meritati e pesanti punti: l’Atalanta è ora da sola al settimo posto.
Migliore in campo: Josip Ilicic
Due gol da corner, spettacolo e Chiesa gol. La Fiorentina trova il primo successo nel 2018
La Fiorentina trova il primo successo del 2018 battendo per 2-1 fuori casa un buon Bologna. Nel primo tempo, sembra quasi una partita per cecchini infallibili con, nello specifico, due reti, quella inaugurale di Veretout e quella del momentaneo pari di Pulgar direttamente da calcio d’angolo, sia pure con la correità di Mirante da una parte e Sportiello dall’altra. Nella ripresa, invece, la situazione si normalizza con entrambe le squadre alla ricerca del gol del vantaggio e del possibile Ko non da corner. Al di là delle battute però, la ripresa appare meno spumeggiante dei primi 45’ di gioco con l’equilibrio che regna e può esser rotto solo da un colpo di genio dei tanti talenti, da Orsolini a Palacio, da Donsah a Simeone, da Gil Dias a Chiesa, in campo. È proprio quest’ultimo, Chiesa che, al 71’, con una magia in area, prima dribbla Helander e poi spiazza di sinistro Mirante per il 2-1 viola. Un 2-1 mai più raggiunto e che celebrerà, dopo 1 pari e 2 sconfitte, il primo successo dell’anno dei toscani, proprio nel derby dell’Appennino.
Migliore in campo: Federico Chiesa
Il Napoli risponde alla Juve: è 2-0 al Benevento
Il Napoli risponde al 7-0 della Juventus sbancando il ‘Vigorito’ di Benevento per 2 reti a 0 al termine di una gara quasi sempre in controllo degli azzurri che, eccetto in avvio, non hanno mai subito l’iniziativa dei pur volenterosi sanniti. Mertens apre la contesa, con un pallonetto di rara bellezza, diventato, ormai, marchio di fabbrica. Hamsik (98 gol per lui in A con i partenopei) la chiude con un tap-in di mancino che, già in avvio di secondo tempo, fa calare il sipario sul posticipo della Serie A.
Insomma, tutto tranquillo per il Napoli? Invece no. Al 77’, infatti, il belga Mertens subisce un pestone da tergo fra la caviglia e il tendine da parte di Djimsiti rimediando un colpo che lo fa uscire prematuramente dal campo. Un infortunio che, dalle prime ipotesi, non pare grave ma che comunque preoccupa l’entourage azzurro e lo stesso Sarri in vista del prossimo impegno dei campani in casa con la Lazio.
Migliore in campo: Jorginho
Rimandate
Sampdoria poco brillante, il Torino l’aggredisce per tutti i 90’ di gioco
La striscia di risultati utili consecutivi (4) della Doria è salva, il sesto posto è sempre di marca blucerchiata e Giampaolo resta il tecnico rivelazione del campionato. Tuttavia, il solito gioco ligure, sabato, in occasione del primo anticipo delle 18, non si è per nulla visto con una partita sottotono ed alla costante rincorsa di un Torino gagliardo, vivo, pugnace e combattivo per tutto il corso dei 90’ di gioco.
Nemmeno il vantaggio iniziale di Lucas Torreira, infatti, è stato capace di vanificare il piano gara degli ospiti che, con una grande voglia di aggredire l’avversario in fase di possesso ed una marea di cambi di gioco, da una parte e dall’altra del rettangolo verde, ha messo in crisi le consuete certezze della Samp. Con una Samp che, malgrado gli ultimi 20’ in superiorità numerica, non riesce a schiodare dall’1-1 il risultato al termine di una gara bella, vivace, combattuta e vibrante dall’inizio alla fine. Una gara, l’ennesima, che ha visto i doriani sprecare la rete dell’1-0, sciupare il vantaggio e farsi raggiungere dagli avversari.
Migliore in campo: Iago Falque
Il Milan si blocca a Udine: 1-1 alla Dacia Arena
La sfida europea fra Campioni del mondo, Oddo vs Gattuso, termina sul pari con l’ex centrocampista a rimandare l’appuntamento coi 3 punti e con la quarta vittoria di fila, ed il terzino destro a far registrare l’ennesimo risultato positivo (9) su 11 gare totali. Eppure, il pareggio, oltre che risultato più facilmente ipotizzabile alla vigilia per due club in grande forma, è anche il punteggio più giusto con entrambe le compagini a lottare su ogni pallone ed a mettere in scena un bello spettacolo.
Il gol di Suso però, bellissimo e inutile ai fini della vittoria, viene poi vanificato da Calabria, per il sesto rosso subito in stagione, che costringe i suoi a giocare in 10 per oltre 26’. Un lusso non facile da concedersi contro la pugnace Udinese che, sia pure con un pizzico di fortuna, raggiunge poi il definitivo pari con autorete del portiere Donnarumma. Bicchiere mezzo vuoto per Gattuso che, non riuscendo a ottenere la vittoria alla Dacia Arena, non stacca i friulani e, al tempo stesso, si fa scavalcare al settimo posto dall’ottima Atalanta, sia pure orfana di Gomez.
Migliore in campo: Suso
Bocciate
Inter in crisi, i nerazzurri non sanno più vincere
L’Inter, ormai, non sa più vincere. Questo il laconico verdetto di una 23esima giornata che condanna i nerazzurri all’ennesimo risultato interlocutorio che allunga l’astinenza dai 3 punti a quota 2 mesi. A quota 8 gare di campionato eguagliando, peraltro, il digiuno più lungo dal successo della storia meneghina.
Eder la sblocca ma Zenga non ci sta e con Barberis, diventato letale proprio con l’uomo ragno in panchina, la impatta per un 1-1 che condanna la banda Spalletti, sia pure senza la punta di diamante Icardi, ed esalta i calabresi bravi a fare la storia e a strappare 1 punto nel tempio del football nostrano, alla ‘Scala del calcio’. Un punto che apre il processo all’Inter che, contro squadre di certo non di prima fascia, Spal e Crotone, ha ottenuto solo 2 punti con, più in generale, uno score che recita: 5 pareggi di fila, 5 reti in 8 gare, una discesa dal primo al quarto posto in classifica con la Roma, ora, a -1. Il tutto, per una settimana che si preannuncia infuocata.
Migliore in campo: Andrea Barberis
Spal Ko col Cagliari, i 3 punti ora mancano da quasi 2 mesi
Dopo l’insperato pari casalingo con l’Inter di domenica scorsa, la Spal di Semplici affronta il Cagliari di Lopez per cercare di dare continuità di risultati al suo campionato. E invece, la prodezza da fuori area di Cigarini ed il raddoppio di Sau al 33’ della ripresa rispediscono al mittente le velleità emiliane in uno dei pochi scontri salvezza della giornata. Eppure, l’equilibrio sul rettangolo di gioco, ha retto per tanto tempo con i padroni di casa bravi a passare in vantaggio solo per merito di una giocata, peraltro la seconda consecutiva, del regista ex Parma, Atalanta e Napoli. Poi, arriva la reazione, specie ad inizio secondo tempo degli estensi che provano a raddrizzare l’incontro col duo Paloschi–Antenucci. Ma nulla da fare, il gol di Sau e, soprattutto, le parate plastiche dell’ottimo Cragno spengono le speranze degli spallini costretti ad uscire sconfitti dalla Sardegna Arena con una vittoria che, col risultato di domenica, manca addirittura dal 17 dicembre scorso in casa del Benevento. La pratica salvezza si complica.
Migliore in campo: Luca Cigarini
Male la Lazio, brutto Ko casalingo col Genoa
Orfani di Lulic e Milinkovic-Savic per squalifica e di un Immobile tutt’altro che al top della condizione, la Lazio di Inzaghi non sfrutta il contestuale stop dell’Inter e addirittura esce sconfitta dal monday night col Genoa. Primo tempo soporifero con pochissimi sussulti da una parte e dall’altra con, però, una ripresa degna di una partita di Serie A. Al 55’ apre il conto dei gol l’ex di turno Pandev che batte l’incolpevole Strakosha per il momentaneo 1-0.
Nemmeno il tempo di gioire che l’Aquila affonda il Grifone col pari di Parolo su suggerimento di Luis Alberto dalla destra. La tavola, per la rimonta laziale, complici gli ingressi di Nani e Felipe Anderson per Murgia e Marusic, sembra bene apparecchiata e invece, quando le speranze dei padroni di casa stavano per scemare, ecco spuntare l’uruguaiano Laxalt che, con un bellissimo inserimento senza palla a centro area, beffa Patric e sigla la rete del definitivo 2-1.
Migliore in campo: Goran Pandev