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Inter inguardabile e in crisi: Zenga e il Crotone strappano un punto a San Siro

Sommersa dai fischi alla fine del match, la squadra nerazzurra non ha saputo portare a casa la vittoria dopo il gol di Eder e il pareggio di Barberis. Spalletti eguaglia la peggior striscia negativa dei milanesi: otto partite consecutive senza vincere.
A cura di Alberto Pucci
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L'Inter è sempre più in crisi. E' questo il verdetto della fredda serata milanese, nella quale il Crotone di Walter Zenga ha strappato un meritato pareggio all'undici di Luciano Spalletti. Troppo brutta per essere vera, la formazione nerazzurra ha giocato un primo tempo poco convincente e una ripresa davvero inguardabile, fino all'ultimo quarto d'ora dove ha cercato con il cuore e la rabbia di acciuffare la vittoria e di bloccare la clamorosa emorragia di risultati. Con questo pareggio, Spalletti ha infatti eguagliato la peggior striscia negativa (otto partite di fila senza vincere), già registrata in cinque occasioni: l'ultima nella scorsa stagione. Per il Crotone, ma soprattutto per Zenga, è stata una serata da incorniciare. Avanti di questo passo, la salvezza è davvero possibile.

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Eder accende la sfida

Come annunciato alla vigilia, Spalletti non può contare su Icardi e presenta Eder al posto dell'argentino. In mezzo al campo gioca Brozovic e non Gagliardini, in difesa invece Dalbert è preferito a Cancelo. Zenga sceglie Nalini e non Stoian per il tridente offensivo con Trotta e Ricci, con Benali confermato in cabina di regia. Dopo il commovente minuto di silenzio in ricordo di Azeglio Vicini e il saluto della Curva Nord all'ex Uomo Ragno, l'Inter alza subito la pressione sulla difesa calabrese: in affanno nei primi minuti di gara. Nonostante il coraggio dei ragazzi di Zenga, bravi a chiudersi e ripartire, l'undici di Spalletti sblocca il match al 23esimo grazie ad un colpo di testa di Eder, deviato da Faraoni alle spalle di Cordaz.

Sotto di un gol, il Crotone prova a reagire e mette pressione alla difesa interista: spesso in difficoltà davanti alla verve di Trotta e compagni. La banda di Zenga ha il merito di giocare bene fino al limite dell'area nerazzurra, ma senza riuscire a superare il muro eretto da Miranda e Skriniar. Con l'avversario un po' sbilanciato, l'Inter aspetta e riparte con gli esterni. E' da Candreva e Perisic che arrivano i pericoli maggiori per la difesa avversaria, come al 37esimo quando l'ex laziale mette al centro un pallone teso che Eder non riesce a tradurre in gol: un'occasione che arriva a pochi minuti dal sinistro debole e fuori misura di Dalbert. Nonostante la buona percentuale di possesso palla, il Crotone torna così negli spogliatoi sotto di un gol.

Barberis dà il via alla contestazione

Nei primi minuti del secondo tempo, Inter e Crotone suonano lo stesso spartito ascoltato prima dell'intervallo: calabresi all'attacco e nerazzurri intimiditi dall'avversario. San Siro non apprezza, comincia a rumoreggiare e impreca sull'occasione sprecata al 57esimo da Candreva: bravo ad involarsi, ma poco preciso nel servire i compagni in mezzo all'area. I decibel del disappunto del "Meazza", salgono al gol del meritato pareggio del Crotone di Barberis: letale nel freddare Handanovic al 60esimo. Poco prima dell'ingresso di Rafinha (al debutto davanti ai propri tifosi), miracolo di Handanovic su cross insidioso di Faraoni.

Passato il momento di sbandamento, l'Inter getta al vento la palla del nuovo sorpasso con Perisic (conclusione alle stelle al 68esimo) ed è sfortunata sul destro di Eder: deviato in corner da Ceccherini, pochi minuti più tardi. Dopo un'altra occasione per Trotta (tiro a lato), i nerazzurri gettano nella mischia anche Karamoh al posto di un fischiatissimo Brozovic a 13 minuti dallo striscione del traguardo. Nell'assedio finale dei milanesi, altro errore macroscopico di Perisic (davvero irriconoscibile) e splendida parata di Cordaz, al minuto numero 88, su tiro di Rafinha. Troppo poco per evitare l'ottavo turno di campionato senza vittorie e i fischi assordanti di tutto San Siro. Il Crotone trova un punto prezioso in chiave salvezza. Per Spalletti, invece, la zona Champions rischia di allontanarsi.

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