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Juve e Napoli da 10 e lode in pagella. Bene Milan e Roma, sollievo Inter

Anche la 24esima giornata di Serie A non modifica l’assetto generale della graduatoria. Per la zona Champions brutto ko della Lazio che si vede scavalcata da Roma e Inter. Milan, Sampdoria e Torino in piena ascesa e in corsa Europa League.
A cura di Salvatore Parente
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Il 24° turno della Serie A andrà in archivio, per gli annali, come una delle tappe fondamentali per la corsa scudetto ma, soprattutto, per quello che poteva essere in vetta e non è stato. Nello specifico, ci riferiamo alle difficili gare di Napoli e Juventus, impegnate, in questa giornata, rispettivamente contro Lazio e Fiorentina. Due impegni complicati, difficili, ostici eppure splendidamente assolti dalle ‘Signore’ del campionato in grado, anche in questa 24esima, di affermare, pur con armi differenti, la loro forza ed il loro cinismo. In zona Champions, invece, l’unico rilevante cambiamento della graduatoria del nostro massimo campionato riguarda la Lazio che s’è vista scavalcare, contestualmente, da Roma e Inter.

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Per l’Europa meno nobile, successo forse decisivo per la Sampdoria brava ad avere la meglio sull’Hellas Verona e buoni colpi da parte di Milan e Torino che, con i 3 punti raccolti con Spal e Udinese, riaccendono la lotta per l’Europa League. Infine, per quanto concerne il ventre della graduatoria, ottimo pari del Crotone di Zenga, 1-1 in casa con l’Atalanta, che sfrutta la contestuale debacle di tutte le compagini in lotta per non retrocedere con, dal Chievo alla Spal, dal Benevento al Verona, diversi club a bocca asciutta in questo 24° turno. E così, come di consueto, ecco promosse, rimandate e bocciate di questa affascinante giornata di campionato.

Promosse

Juventus solida e cinica: 2-0 al ‘Franchi’ con la Fiorentina

Var o non Var, rigore o non rigore, che pure immaginiamo avrebbe dato un’altra veste alla gara, la Juventus ottiene l’ennesimo successo stagionale, il decimo nelle ultime 11 gare di Serie A. Un successo ancora più disarmante e, per certi versi, specie per le avversarie della ‘Vecchia Signora’, preoccupante per come è arrivato in una serata di certo non facile. Una serata nella quale la Fiorentina, specie nella prima frazione di gara, mette i bianconeri in seria difficoltà ed in una serata dove il gioco, sponda Juve, latita, eccome.

Eppure, la solidità difensiva dei piemontesi (1 gol al passivo nelle ultime 11) ed i soliti guizzi dei campioni in rosa, a proposito la rete di Bernardeschi è l’ennesima realizzata da un ex dopo quella di Benatia contro la Roma e di Higuain contro il Napoli, scompaginano gli equilibri e risolvono la contesa con un 2-0 di straordinario cinismo. Un cinismo proprio delle grandi, grandissime squadre, un cinismo, Napoli permettendo, da titolo.

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Migliore in campo: Federico Bernardeschi

Napoli stellare, 4 gol alla Lazio

Ventiquattro ore dopo, nella sfida a distanza per il titolo sull’asse Napoli-Torino, gli azzurri di Sarri mettono Ko la Lazio e si riportano, nell’eterna bagarre scudetto, in testa alla graduatoria del campionato di Serie A.

Una graduatoria che, ora, vede i partenopei in testa con 63 punti e quindi, nella cornice di una stagione perfetta, in grado di aggiornare oltre che avvicinare record all time del campionato: il rendimento campano, infatti, è il secondo ogni epoca dopo quello dell’Inter stagione 2006/07. Eppure, prima di raggiungere i 3 punti, ritornare in vetta e consegnarsi alla storia, il Napoli ha avuto più di qualche difficoltà per liberarsi dell’ostacolo Lazio. Il primo tempo, sia pure chiuso sull’1-1, è l’emblema dei patemi sofferti da Hamsik e compagni con uno svantaggio iniziale dopo appena 3 minuti ed una diffusa difficoltà di fare gioco contro la diga biancoceleste. La svolta però, arriva nella ripresa. Con l’ingresso di Zielinski i padroni di casa mettono sotto la Lazio e, in rapida successione, in 27 minuti, chiudono l’incontro: dapprima arriva l’autogol di Wallace, poi la rete dello stesso polacco, su fortuita deviazione su conclusione di Mario Rui, fino alla (magistrale) segnatura finale di Mertens. Insomma, il Napoli c’è e non sembra intenzionato a mollare un centimetro.

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Migliore in campo: Piotr Zielinski

Mazzarri batte Oddo e vede l’Europa

Dall’era Mazzarri in poi, il Torino sembra un’altra squadra: la pareggite è, infatti, svanita. E la gara di ieri con l’Udinese, nel derby dei manager subentranti, degli allenatori in piena ascesa, sembra arrivare di proposito per testare la forza e la consistenza di due delle compagini più in forma del momento. E a vincere, in questa sorta di spareggio, è il Toro del tecnico toscano che, con grinta, determinazione e voglia, spazza via la resistenza friulana per 3 punti d’oro in ottica Europa League distante, al momento sponda granata, solo 2 punti.

Decisive, le reti di N’Koulou, che apre la contesa, e di Belotti che, al termine di una azione personale, chiude il match e torna a timbrare il cartellino dopo un altro guaio fisico ed un digiuno lungo quasi 2 mesi.

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Migliore in campo: Nicola N’Koulou

Karamoh salva l’Inter, i nerazzurri tornano ad abbracciare i 3 punti

L’Inter, fra mille difficoltà, riesce a vincere col Bologna e, soprattutto, a evitare di entrare nella storia, nella parte sbagliata degli almanacchi. Senza i 3 punti, infatti, la banda Spalletti avrebbe messo in piedi la striscia senza successi più lunga mai accumulata in 110 anni di vita, una striscia di 9 gare senza vittorie.

E invece, il più giovane della pista e, quindi, quello con un meno pronunciato senso della storia, Karamoh, ha tolto le castagne dal fuoco per l’Inter che, nel secondo tempo, dopo una prima frazione in apnea, conclusa sull’1-1, è riuscita a mettere la freccia e sorpassare i felsinei.

Ed il sorpasso, anche molto bello nella sua evoluzione, nel suo sviluppo, porta proprio la firma di Karamoh capace, con una serpentina al limite dell’area e poi con un tiro mancino dal limite della 16 metri avversaria, di bruciare, in un colpo solo, Mirante e polemiche stagionali. Un gol dal sapore del riscatto ma anche del colpo di spugna con i nerazzurri, privi anche ieri di Icardi, finalmente in grado di riacciuffare quei 3 punti che, ormai, mancavano addirittura da inizio dicembre col Chievo.

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Migliore in campo: Yan Karamoh

Genoa, 3 punti per la salvezza. Chievo in crisi nera

Ora che le partite ed i turni di campionato assumono la forma di sfide quasi, senza domani, gli scontri diretti ricoprono una importanza capitale. E se qualche club, perdendo, si ritrova invischiato nelle zone basse, in quelle meno nobili della classifica, altri, con 3 punti, si estromettono dalla bagarre finale posizionandosi in binari più agevoli e tranquilli. È il caso del Genoa che, ieri, battendo in extremis il Chievo, ancora una volta con gol di Laxalt, si è un po’ tolto dalle ambasce con una vittoria, la seconda in 6 giorni, che porta il Grifone a +10 rispetto alla Spal terzultima. Un successo importante, fondamentale ma che, come detto, mette nei guai il Chievo di Maran ormai, ufficialmente, fra le squadre più in crisi del campionato con 7 sconfitte nelle ultime otto.

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Migliore in campo: Diego Laxalt

La Roma bissa la vittoria di Verona, è nuovamente in zona Champions

La Roma sfrutta lo stop della Lazio in casa del Napoli e si riporta, complice il successo interno col Benevento, in zona Champions League. Un successo di assoluta importanza che rilancia i giallorossi e restituisce fiducia alla squadra brava ad agguantare la seconda vittoria consecutiva dopo lo stop interno con la Sampdoria. Risultato quasi tennistico con un 5-2 largo ma che comunque non nasconde qualche incertezza. Prima dell'esplosione della seconda frazione di gioco e delle sortite del turco Cengiz Under, i capitolini cedono campo al Benevento capace, pure, di passare in vantaggio con l'ottimo Guilherme palesando la scarsa attenzione in fase difensiva dei giallorossi.

Nei secondi 45 minuti però, la Roma segna un deciso passo in avanti nell'evoluzione del suo tema d'attacco e, sfruttando la voglia dei sanniti di proporre calcio, i padroni di casa passano in vantaggio con Dzeko per poi dilagare con Under, assist a parte, autore di una doppietta, e con Defrel, su penalty lasciato all'ex Sassuolo proprio dal bosniaco. Insomma, 3 punti pesanti in ottica qualificazione europea ma anche per il prossimo ottavo di finale con lo Shakhtar Donetsk con la compagine di Di Francesco in un chiaro momento di risalita dopo un gennaio di certo non semplice.

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Migliore in campo: Cengiz Under

Rimandate

Atalanta bloccata a Crotone, solo 1-1 allo ‘Scida’

Più che rimandata l’Atalanta di Gasperini è da considerarsi piuttosto sfortunata ma anche brava a salvare il risultato quando la vittoria dei calabresi sembrava, ormai, ad un passo. Su un campo al limite della praticabilità, funestato da una intera giornata di pioggia, infatti, gli orobici provano a far valere la propria fisicità sacrificando però, il consueto palleggio. Risultato? Primo tempo tutt’altro che spettacolare e punteggio fermo sullo 0-0.

Nella ripresa, invece, precisamente nei minuti finali del match, l’arcigno Crotone riesce a raggiungere l’insperato vantaggio con Mandragora, bravo a sfruttare un errore in presa di Berisha, con gli ospiti poi caparbi a cercare il punto del pari che, puntualmente, arriva grazie all’argentino Palomino. Insomma, 1 punto interlocutorio che non smuove più di tanto la classifica ma che pare pure positivo per salvare la serie di 6 risultati utili consecutivi fuori dalle mura amiche e per preparare il big match d’Europa League contro il Borussia Dortmund.

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Migliore in campo: Rolando Mandragora

Bocciate

Spal in crisi, cappotto degli estensi col Milan

La Spal di Semplici cade in casa 4-0 col Milan inaugurando, forse, la prima grande crisi stagionale. Certo, il Ko di sabato è solo il secondo consecutivo negli ultimi tempi ma la mancanza di vittorie, i 3 punti sono lontani dal 17 dicembre scorso col Benevento, e l’atteggiamento visto in campo, specie dopo lo 0-2, impongono riflessioni più serie e approfondite. Stante un discreto mercato, nel quale sono arrivati buoni talenti come Kurtic, Cionek o Everton, infatti, gli spallini non sembrano esser in grado di dare una svolta al loro campionato e a combattere, con rabbia e agonismo, per mantenere la categoria. E così la sconfitta di sabato appare come una doccia gelata ma anche come l’ultima chiamata per prendere decisioni importanti, l’esonero del tecnico toscano è una delle opzioni valutate, e cercare di recuperare grinta, entusiasmo, voglia e consapevolezza. Armi dissoltesi, in un istante, dopo solo due giri di orologio, al gol, di rapina, di Cutrone.

Per il Milan, giornata trionfale, con la prima doppietta in Serie A del predetto bomber rossonero, la prima rete di Biglia con la nuova maglia, il primo successo di Gattuso con più gol di scarto ed il sesto risultato utile consecutivo che strizza l’occhio all’Europa e ad una compagine in netta risalita.

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Migliore in campo: Patrick Cutrone

Sassuolo profondo rosso, la vittoria manca dal 23 dicembre scorso

Se il Cagliari poteva accontentarsi del pareggio per tenere a debita distanza la zona retrocessione, il Sassuolo, anche per riscattare il pesante 7-0 subito domenica scorsa con la Juventus, doveva fare sicuramente di più. E invece, arriva solo un pareggio, solo uno scialbo 0-0, solo un punto che non risolve i tanti problemi neroverdi. Problemi facilmente riassumibili così: 0 vittorie nel 2018, 0 gol dal 21 gennaio scorso, 3 punti nelle ultime 6, un Berardi in netta crisi ed un attacco, stante l’arrivo di Babacar, davvero abulico, che non fa peggio di tutti con soli 14 gol a referto. Insomma, elementi statistici che avrebbero dovuto spingere gli uomini di Iachini all’impresa, alla ricerca della vittoria dimenticata ma che, alla fine, si sono rivelati come una insostenibile zavorra per un campionato che, ora, si complica domenica dopo domenica.

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Migliore in campo: Simone Missiroli

Hellas Verona ancora un Ko, 2-0 a ‘Marassi’ con la Sampdoria

Il Verona di Pecchia spreca la chance di rosicchiare qualche punto utile alla Spal andando a perdere sul comunque difficile campo della Sampdoria. Un campo, nel quale, c’è da dire, solo due squadre, in stagione, sono riuscite a passare. Eppure, l’ultimo successo scaligero, appunto in trasferta, a Firenze con la Fiorentina, poteva autorizzare qualche speranza in più. E invece, nonostante un primo tempo combattuto ed equilibrato, gli ospiti sono costretti a inchinarsi alla forza, alla consistenza ed alla bravura della Doria che, prima con Barreto, e poi col solito Quagliarella (17° centro stagionale) su rigore, fissa il punteggio sul 2-0 rimandando all’inferno Nicolas e compagni. Un risultato che, ai punti, ci sta e che inguaia il Verona costretto ora, a cercare di limitare i danni e fare punti contro una arrabbiata Lazio ed un Torino in piena ascesa.

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Migliore in campo: Lucas Torreira

I gol della domenica

Bernardeschi

Mertens

Karamoh

Cengiz Under

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