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Champions League 2017-18: promossi e bocciati della terza giornata

La vittoria della Juventus, il pari della Roma e la sconfitta del Napoli rappresentano il bottino italiano della due giorni Champions. Una due giorni ricca di emozioni ma anche di gol che anticipano alcuni verdetti con già diverse squadre in rampa di lancio per gli Ottavi di finale e qualche club pronto a salutare la manifestazione. Dall’esordio del giovane Svilar ai record di Mbappé e Messi fino alla consacrazione del Tottenham e alle delusioni Siviglia e Benfica, ecco promossi e bocciati del terzo turno.
A cura di Salvatore Parente
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Con le otto sfide di ieri sera si è chiuso ufficialmente il turno di andata degli otto gironi della Uefa Champions League. Una due giorni ricca di emozioni, reti da cineteca, colpi di scena, record (pure tanti), giornate storiche (primo punto per il Qarabag e prima vittoria per il Lipsia) ma anche di risultati che vedono già alcune squadre proiettarsi ai prossimi Ottavi di finale (PSG, Barcellona, Besiktas e le due di Manchester).

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Con le italiane, invece, che raccolgono una sconfitta, un pari ed una vittoria con segnali, almeno sul piano della prestazione, per tutti, o quasi, incoraggianti. Eppure, giunti al giro di boa della fase a gruppi della Coppa Campioni vediamo promossi, rimandati e bocciati della terza giornata.

Promossi

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Lipsia nella storia, arriva il primo successo in Champions

In Germania, e più precisamente a Lipsia, il 17 ottobre 2017 sarà ricordato come il giorno della prima storica affermazione della loro squadra in Europa. I tedeschi della multinazionale della Red Bull, infatti, stendendo per 3-2 i lusitani del Porto hanno messo in cascina i primi 3 punti della loro storia in Champions. Il tutto, al termine di un match affascinante, entusiasmante, ricco di giovani individualità che hanno nobilitato, specie nella prima frazione di gioco, una sfida assolutamente spettacolare. A Orban del Lipsia risponde Aboubakar, mentre Forsberg prima ed il gioiellino Augustin poi portano sul 3-1 il punteggio con Marcano che accorcia le distanze al 44’. La tavola sembra apparecchiata per un grande secondo tempo e invece i padroni di casa non cedono alla voglia del Porto di pareggiare con i biancorossi a legittimare il successo e sfiorare in più occasioni la rete del 4-2. Triplice fischio finale e immensa gioia per il Lipsia che ora, oltre al successo, vede anche la qualificazione a -5 dal sorprendente Besiktas di Gunes ma a +1 sul club di Lisbona e addirittura a +3 sul deludente Monaco.

le statistiche complete di Real Madrid-Tottenham (Sofascore.com)
le statistiche complete di Real Madrid-Tottenham (Sofascore.com)

Tottenham, la consacrazione al Bernabeu

Gli Spurs di Pochettino dopo due secondi posti consecutivi in campionato riescono ad ottenere una sorta di consacrazione anche in Europa. E sì perché dopo l’incredibile eliminazione nella fase a gironi della scorsa Champions con un terzo posto dietro a Bayer Leverkusen e Monaco, il Tottenham è cresciuto in maniera esponenziale ottenendo un riconoscimento internazionale proprio martedì sera al Bernabeu.

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Uscire indenni da quello stadio e, soprattutto, bloccare le sortite offensive di Isco, Benzema e CR7, infatti, non è cosa da poco con un 1-1 targato Varane (autogol per lui) e Ronaldo che garantisce agli inglesi un buon margine di vantaggio (+ 6) sul Borussia Dortmund ottenendo, in una sorta di en plein, anche una ulteriore iniezione di autostima nel lento ma inesorabile progetto evolutivo dei bianchi di Londra. E fra due settimane, il return match nella splendida cornice di Wembley.

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Liverpool in scioltezza sul Maribor: 7-0 in Slovenia

Promozione più agevole non poteva esserci. Un po’ come quando ad un esame o ad una interrogazione ti chiedono un argomento a piacere. L’argomento a piacere del Liverpool, di scena martedì in Slovenia, era il Maribor che, pur festante per la sua terza volta nella storia in Champions, non è di sicuro un ostacolo insormontabile. Pronti via ed in 20’ la pratica è già chiusa, archiviata con un parziale di 0-3 frutto delle reti di Firmino, Coutinho e Salah. Una raffica di gol che stende i modesti calciatori di Darko Milanic che poi cedono completamente subendo il cappotto e chiudendo la gara sotto di 7 reti. Uno score impressionante che va vicino al record, poco invidiabile, di sfida con il peggior scarto di gol in una fase finale della manifestazione continentale, peraltro, fatto registrare proprio dal Liverpool nel 2007 contro il Besiktas. In quell’occasione però le reti furono addirittura 8.

Roma trionfo sfiorato allo Stamford Bridge, ma che partita per i giallorossi

La Roma non ottiene i 3 punti in Inghilterra ma si regala una prestazione fantastica che le fa guadagnare autostima e la porta a +3, il che non guasta, sull’Atletico Madrid di Simeone che pareggia in Azerbaigian per 0-0. Un punto pesante frutto di una sfida spettacolare, ricca di gol, emozioni ma anche di un atteggiamento in campo molto propositivo con i giallorossi pronti sempre a giocare la palla e ad imporre il proprio gioco al Chelsea. E solo un ottimo Hazard ha impedito ai capitolini, in vantaggio grazie alla fantastica doppietta di Dzeko, di vincere sui campioni di Premier che, pur conservando il primato del gruppo C, sono stati dominati da Kolarov e compagni.

Barcellona in scioltezza con l’Olympiakos, Messi fa 100

Il Barcellona, nel corso di una serata uggiosa e di una situazione politica non di certo facile, assolve il suo dovere sconfiggendo senza particolari patemi d’animo l’Olympiakos di Takis Lemonis. Per farlo, i blaugrana usufruiscono del quinto autogol a favore stagionale e si affidano, nonostante l’inferiorità numerica per espulsione di Piqué al 42’, al solito Messi capace di giungere, proprio contro i greci, a quota 100 reti in 122 gare internazionali. Un record che mette in secondo piano il prevedibile successo dei padroni di casa ed evidenzia la forza di un calciatore che, per arrivare in tripla cifra, ha impiegato addirittura 21 gare in meno del primatista CR7 ora a quota 113 gol. Insomma, Barça col cruise control e la “Pulga” nella leggenda.

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PSG schiacciasassi, Anderlecht battuto 4-0. Mbappé nella storia

In un girone dove le qualificate sembravano già disegnate nell’atto stesso del sorteggio, la corazzata Paris Saint Germain non si esime e fa il suo dovere. Contro l’Anderlecht, infatti, i francesi asfaltano per 4-0 i padroni di casa con il tridente delle meraviglie Mbappé, Cavani e Neymar ed il “Fideo” Di Maria.

Una vittoria scontata ma che cela un incredibile, l’ennesimo della serata di mercoledì, record stavolta per l’ex Monaco Mbappé che, come Benzema, Cavani e Falcao, ha già realizzato 8 gol in 12 partite diventando il “teenager” più prolifico della storia della manifestazione.

Rimandati

Napoli, mezz’ora letale. Nella ripresa gli azzurri si ridestano ma è troppo tardi

Gli azzurri di Sarri partono male, rischiano di prendere un’imbracata nei primi 30’ minuti di gioco con 2 gol, una traversa, un salvataggio sulla linea ed alcuni buoni interventi di Reina, ma poi si ridestano dal torpore e danno del filo da torcere ai Citizens di Guardiola. Il risultato, ma anche il voto (rimandati), è tutto qui: mezz’ora disastrosa e 60 minuti, sia pure in svantaggio di 2 gol, alla pari con gli inglesi. Una parità, almeno sul piano del gioco, che si è palesata con diverse occasioni da rete per il Napoli, il rigore mancato di Mertens, il 2-1 (sempre su penalty) di Diawara e la melina finale del Man City, spaventato dal rientro partenopeo, nei pressi della bandierina del calcio d’angolo. Eppure, gli azzurri pur ottenendo i complimenti di Pep e l’onore delle armi, restano terzi a 3 punti in classifica con lo Shakhtar a +3 ed uno scontro diretto a favore degli ucraini. Numeri che, al di là delle congratulazioni dell’avversario non possono che preoccupare Sarri e compagni.

le formazioni di Apoel e Borussia Dortmund (Sofascore.com)
le formazioni di Apoel e Borussia Dortmund (Sofascore.com)

Borussia Dortmund, un pari dal sapore del Ko

Leggi il risultato del Borussia Dortmund, 1-1 con l’Apoel, e già capisci che qualcosa non deve essere andato per il verso giusto al GSP Stadium di Nicosia. E sì perché gli uomini di Bosz, per calciatori e mezzi, era, ed è, nettamente più forte dei seppur vogliosi ma modesti ciprioti. E invece, come spesso accade nella storia del calcio, gli underdog, gli sfavoriti mettono in campo tutto il proprio orgoglio e sovvertono i facili pronostici della vigilia. E infatti, al 62’ i padroni di casa passano addirittura in vantaggio con gol di Mickael Pote dal Benin prima di subire il rabbioso pari dei tedeschi con Papastathopoulos ed il forcing, ancorché inutile, finale. Pari dal sapore della sconfitta col treno qualificazione (Real-Tottenham) che ora dista 6 lunghezze ed un calendario che vede Apoel e Tottenham in casa e Real al Bernabeu.

la classifica del Gruppo D della Juventus (Sofascore.com)
la classifica del Gruppo D della Juventus (Sofascore.com)

Juve 3 punti sì ma che fatica

L’obiettivo era quello di portare a casa i 3 punti e, da questo punto di vista, la Juventus non ha deluso: 2-1 e secondo posto alle spalle del Barcellona. Per quanto concerne la prestazione, invece, molto ci sarebbe da dire con il club piemontese che ha forse disputato una delle più brutte prestazioni degli ultimi tempi. Con tanti uomini sottotono, Dybala e ancora Higuain in primis ma anche Sturaro e Benatia, infatti, la ‘Vecchia Signora’ si è dovuta affidare ad una magia del rientrante Pjanic su punizione e al solito Mandzukic che, all’84’, ha regalato il gol vittoria ai suoi. Un po’ poco per una compagine che ha disputato due finali di Champions League in 3 anni e che possiede una rosa di tutt’altra levatura rispetto al pur volenteroso Sporting Lisbona di Jorge Jesus.

Bocciati

Crollo Siviglia, lo Spartak gliene fa 5

Sarebbe bastato un pari per guadagnare ancora altre chance per superare il turno e presentarsi, per il secondo anno consecutivo, ai prossimi ottavi di finale di Champions. E invece il Siviglia di Berizzo crolla letteralmente al cospetto dello Spartak Mosca di Carrera, peraltro, unico italiano a ridere nella serata di martedì. Dopo il pari di Kjaer al 30’, infatti, gli andalusi scompaiono dal campo concedendo a Promes e compagni l’occasione non solo di vincere ma anche di fare passi in avanti importanti per punti e differenza reti.

Il tutto, con la complicità di una difesa ballerina (Lenglet su tutti) ma, soprattutto, di un Mercado che si è fatto sovrastare in lungo ed in largo da Kombarov, Glushakov e dal predetto Promes.

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Monaco che flop, qualificazione appesa ad un filo

I tempi di Mbappé e della semifinale di Champions con la Juventus sembrano ormai già lontani anni luce da questo Monaco che, martedì sera, è caduto sul proprio campo sotto i colpi del turco Tosun. Una sconfitta inattesa, con i monegaschi addirittura in vantaggio con rete di Falcao, che ora complica pesantemente l’obiettivo qualificazione con 1 solo punto in classifica e due delle ultime tre giornate del girone da giocare fuori casa in Turchia e Germania. Un rendimento non proprio coerente con quanto sta facendo vedere la squadra di Jardim che, nella Ligue 1, sta rappresentando, da campione in carica, l’unico ostacolo credibile alla corazzata PSG.

Atletico Madrid nei guai, solo uno 0-0 col Qarabag

Negli ultimi anni l’Atletico Madrid di Simeone è stato un po’ lo spauracchio di tutte le grandissime di Champions con risultati davvero eccellenti frutto di una grinta e di una applicazione fuori dal comune. Eppure, quella determinazione, quella garra, sembrano essersi dissolte in questa stagione europea con i Colchoneros imbattuti sì in campionato (4 vittorie e 4 pareggi) ma in palese difficoltà in campo internazionale. Difficoltà che si erano già intraviste contro il Chelsea ma che sono esplose ieri in Azerbaigian con uno 0-0, al netto della superiorità tecnica e poi numerica dal 76’ in poi, che potrebbe condizionare il cammino continentale dei rojiblancos. Dall’altro lato, invece, gli azeri del Qarabag oltre ad aver raggiunto il record di prima compagine di quello specifico Paese a qualificarsi per la “coppa dalle grandi orecchie” conquistano anche il primo punto in Champions della loro storia.

CSKA, una sconfitta dal sapore dell’eliminazione

Se lo Spartak di Carrera ride, il CSKA di Goncharenko piange, eccome. L’altra metà di Mosca, almeno di quella Mosca in Champions, infatti, non se la passa per niente bene e, in quello che a tutti gli effetti è stato un autentico spareggio qualificazione contro il Basilea, i russi hanno sciupato l’occasione di portarsi al secondo posto. Con le reti di Xhaka (fratello maggiore di Granit dell’Arsenal) e Oberlin, Dzagoev e compagni si sono messi nelle peggiori condizioni possibili con la gara di ritorno a campi invertiti fra meno di due settimane che assume i contorni di una sfida, sponda moscovita, drammatica, da ultima spiaggia. Vincere ma soprattutto sistemare la differenza reti (ora a -4) per non abbandonare anzitempo la manifestazione ed accontentarsi, in contumacia Benfica, dell’Europa League.

Benfica che flop, eppure i lusitani fanno la storia

Sempre nel gruppo A, fra i bocciati della terza giornata di Champions League troviamo il Benfica di Rui Vitoria. Il club lusitano, infatti, pur trovando spesso e volentieri la porta avversaria con 10 tiri a fronte degli 11 degli avversari, mercoledì sera, perdendo in casa con il Manchester United di Mourinho può già dire addio alla competizione con uno score che ora recita, quando le gare d’andata sono già in archivio, 0 punti.

Un fatturato inatteso con i portoghesi, ai nastri di partenza, con le stesse chance di CSKA e Basilea ma che non hanno fatto valere la propria forza ed il rango di storico club, con 13 partecipazioni totali, della coppa. Eppure, in una serata con poche note positive, il Benfica pur pagando a caro prezzo questa scelta, ha fatto esordire fra i pali il 18enne Mile Svilar (figlio di Ratko portiere della Jugoslavia ai mondiali dell’82) che si è trascinato in rete il gol del definitivo 1-0 di Rashford ma ha anche battuto il precedente record di Iker Casillas di estremo difensore esordiente più giovane della Champions con appena 18 anni e 52 giorni contro i 18 anni e 112 giorni della leggende merengue.

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Golazo della due giorni

Dzeko che magia

Il gol più bello della terza giornata di questa edizione della Champions League è di sicuro quello messo a segno dal bosniaco Dzeko in occasione della rete del momentaneo 2-2 col Chelsea. Nel giorno della sua 100esima partita con la casacca giallorossa, infatti, il 9 capitolino ha deciso di regalarsi e di regalare a tutti una perla di rara bellezza. Suggerimento centrale di Fazio che taglia in verticale il campo con Dzeko, seguito da Christensen, che si stacca dal suo diretto marcatore e con una girata al volo di sinistro castiga Courtois facendo esplodere i 3mila tifosi giallorossi accorsi allo Stamford Bridge. Una marcatura di pregevole fattura che andrà di sicuro nel novero di quelli più belli realizzati non solo quest'anno ma anche nella storia della “coppa dalle grandi orecchie”.

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