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Liverpool e Man United non si fanno male, ad ‘Anfield’ prevalgono le difese

Liverpool-Manchester United termina 0-0. Un match interessante dal punto di vista tattico: squadre ben messe in campo da Klopp e da Mourinho ma incapaci di trovare la via del gol. Quasi mai visto Lukaku così come lo stesso Firmino. Il ‘Derby d’Inghilterra’ termina in equilibrio.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Chiamatelo pure il ‘Derby d’Inghilterra’. Già, perchè la partita più bella e più importante e spettacolare della Premier League, non ha di certo deluso le attese nonostante il ‘risultato ad occhiali’. Liverpool-Manchester United equivale infatti al ‘Clasico’ di Spagna o al ‘Derby d’Italia’ fra Juventus e Inter in Italia. La sfida fra Klopp e Mourinho, che si presentava ad ‘Anfield’ da primo in classifica a pari punti con il City di Guardiola, è finita con il punteggio di 0-0.

In campo, le squadre più titolate d’Inghilterra (125 trofei in totale, 59 per il Liverpool e 66 per il Manchester United) hanno mostrato tutte le loro qualità in fase offensiva con i ‘Reds’, squadra che tira di più in Premier e i ‘Red Devils’, team con la più alta percentuale realizzativa fino ad oggi in campionato, il match è stato a dir poco spettacolare. Il 4-3-3 dei padroni di casa organizzato e super offensivo, è stato tenuto però bene a bada dall’ottimo assetto difensivo messo in campo da Mourinho, bravo a far tenere alta l’attenzione dei propri difensori capaci di chiudere tutte le linee di passaggio dei ragazzi di Klopp.

La capacità difensiva delle due squadre

Ciò che emerso sopra ogni cosa specie nel primo tempo di questo Liverpool-United, è stato sicuramente il grande equilibrio dettato dai vari reparti in mezzo al campo. Sia la squadra di Klopp che quella di Mourinho infatti, sono apparse subito molto organizzate e decisive in fase difensiva. Nella prima parte è infarti emersa la capacità della retroguardia ospite di chiudere sempre con grandi tempismo e attenzione ogni linea di passaggio tentata dai Reds. I due centrali, Smalling e Jones, sono stati sempre molto bravi a leggere prima l’intenzione di giocate filtranti per le punte del Liverpool da parte delle 3 mezzali di Klopp.

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Stessa mentalità e modo di approcciarsi alla gara anche per gli stessi padroni di casa che hanno potuto beneficiare, se così vogliamo dire, della posizione di Lukaku che dava riferimento alla retroguardia del Liverpool, composta dai due centrali, Matip e Lovren, di accorciare e prevedere al meglio i movimenti della punta belga che è infatti andato al tiro, per la prima volta solo nel recupero della prima frazione. Bravo anche Moreno a sinistra, forse uno dei migliori in campo del match.

Liverpool in difficoltà e ancora lontano dall’essere un top club

Dicevamo del Manchester United. La squadra di Mourinho ha cominciato questa stagione con il piglio giusto e con la consapevolezza di dover migliore ciò che di buono si era già intravisto nella scorsa annata, culminata con la vittoria dell’Europa League. Dal punto di vista tattico infatti, la differenza di classifica con il Liverpool era davvero abissale.

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La squadra di Klopp, se vogliamo ha tentato di mettere in difficoltà la compagine ospite con una formazione composta da tutti calciatori di movimento, a cominciare dalle 3 mezzali di centrocampo fino alle 3 punte. Sia Salah, che lo stesso Firmino, nonché Coutinho, sono calciatori molto imprevedibili, ma allo stesso tempo molto innamorati della palla e spesso quindi incapaci di finalizzare al meglio le azioni offensive, almeno 3 nitide, da parte degli attaccanti dei ‘Reds’, proprio per mancanza di una punta vera.

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Mourinho ‘studioso’ nella prima frazione

Dal ritmo delle azioni visto in questo inizio di campionato, ci si aspettava che il Manchester United potesse mettere in difficoltà  fin sa subito il Liverpool con i suoi uomini offensivi migliori: Lukaku su tutti. Certo, l’attaccante belga, che in questo inizio di stagione, sia in Premier che in Nazionale, è stato supportato molto dal lavoro degli uomini offensivi bravi ad interpretare al meglio il 3-5-2-1 iniziale con Martial a sinistra e Young a destra, che spesso, nel match di ‘Anfield’ hanno messo in condizione Mkhitaryan di svariare al meglio alle spalle dell’ex attaccante dell’Everton e imbeccarlo al meglio negli unici momenti di distrazione della difesa di casa.

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Infatti, la prima azione vera messa a segno dallo United, è stata quella che ha portato al tiro Lukaku al 45’ che ha trovato Mignolet pronto alla respinta su un contropiede subito dopo un calcio da fermo. Un Mourinho quindi studioso che ha badato al meglio, prima a difendere, per poi pungere con l’imprevedibilità, la forza e la qualità dei suoi uomini d’attacco.

I mancati inserimenti del centrocampo del Liverpool

Klopp per vincere questa partita ha pensato bene di essere a dir poco imprevedibile contro l’organizzato sistema tattico del Manchester United di Mourinho. Perfetto praticamente per tutti i 90’ senza concedere quasi mai una sbavatura importante. Il tecnico del Liverpool era consapevole che avrebbe potuto trovare grandi difficoltà nel riuscire a bucare la retroguardia dei ‘Red Devils’ e quindi ha pensato bene di potersi giocare al meglio anche la possibilità di essere pericoloso con gli inserimenti delle mezzali.

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In questo senso è molto bravo Emre Can che però è riuscito ad essere pericoloso solo in una sola occasione, nel secondo tempo dove, imbeccato al meglio da Henderson, non ha trovato la porta buttando alto un pallone perfetto che era diretto nella porta di De Gea. E’ mancato quindi anche questo, con lo stesso Wijnaldum che solo a sprazzi si è illuminato.

La paura di vincere da parte delle due squadre

Fatica a concretizzare e praticamente quasi nessuna palla pericolosa vista nella porta di Mignolet e di De Gea. Liverpool e Manchester United non si sono fatte male. Entrambe le squadre sono apparse subito molto timorose ma tranquille di dover gestire al meglio la palla e pensare più a fare possesso che ad essere pericolose in maniera asfissiante verso la porta avversaria.

Le statistiche della gara (SofaScore)
Le statistiche della gara (SofaScore)

Certo, lo United aveva sicuramente la possibilità di mostrare finalmente la propria forza su un campo difficile come quello dei Reds, ma con un Lukaku praticamente mai visto davanti alla porta di Mignolet (un tiro nel primo tempo) e con Martial, Young e lo stesso Rashford, entrato nella ripresa, incapaci di essere incisivi, si fa fatica a pensare ai Red Devils come protagonisti di questa Premier. Certo è ancora presto per giudicare le due squadre anche se a preoccupare di più è proprio il Liverpool che di azioni pericolose ne ha anche create tante, ma senza mai essere particolarmente lucido a finalizzare al meglio le trame d’attacco con i vari Salah e Coutinho (innamorato sempre della palla).

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