Serie A, pagelle della 13a: il Napoli s’inceppa, l’Inter risale, Juve inarrestabile
Tredicesimo capitolo del libro della Serie A che, forse, potrebbe essere fra i più decisivi della stagione. E sì perché se la Juventus non ha alcuna intenzione di porre fine alla sua marcia vincente, il Napoli, secondo in classifica, si fa bloccare in casa dal Chievo ultimissimo e a 11 lunghezze di distanze dalla salvezza. Motivo per cui i bianconeri, reduci dal 2-0 con la Spal, allungano in classifica con ben otto punti di gap fra loro ed i campani mettendo, se non una seria ipoteca sul campionato, tanto margine fra i campioni d'Italia e gli avversari di vertice. Vertice ritrovato, con convinzione, per l’Inter che, a ‘San Siro’ contro il Frosinone, pur con una formazione rimaneggiata, trova il successo e tre punti fondamentali per il ruolo, da contendere al Napoli, di seconda forza del torneo.
Per la zona Champions, invece, nulla di fatto fra Lazio e Milan, che impattano 1-1 all’Olimpico, rendendo meno amara la sconfitta, la quarta stagionale, della Roma a Udine con l’Udinese con i giallorossi, stante una situazione ambientale non proprio ottimale, ancora in corsa per un piazzamento per la ‘coppa dalle grandi orecchie'. Più giù è festival di sorprese con l’Atalanta ad uscire con le ossa rotte dal ‘Castellani’ di Empoli, malgrado il doppio vantaggio, ed il Parma bravo a sovvertire i pronostici della vigilia e ad avere la meglio del buon Sassuolo di De Zerbi. Pareggio incoraggiante, come detto, per il nuovo Chievo di Di Carlo contro il Napoli di Ancelotti mentre il Bologna, che pareggia al ‘Dall’Ara’ con la Fiorentina, scivola al terzultimo posto. E così, dal primato bianconero ai segni di rinascita dei clivensi fino alle emozioni del derby della lanterna, ecco promossi, rimandati e bocciati nel pagellone del 13esimo turno di questa Serie A.
Promossi
Juve inarrestabile: anche la Spal va al tappeto
Può la prima in classifica, la squadra che, finora, ha pareggiato solo una volta in campionato migliorare ancora? Questo il quesito delle dirette inseguitrici, questo l’interrogativo della vigilia del match contro la Spal. La risposta del campo, col 2-0 di CR7 e Mandzukic, però è positivissima, ma solo per i tifosi juventini. Per gli altri, sembra non esserci appello e, pure, speranza.
Non solo la formazione di Allegri non perde terreno nel più classico dei testacoda o delle insidie post impegni per le nazionali (il lusitano ed il croato sono gli stessi protagonisti che hanno risolto la contesa con i rossoneri), ma gioca con estrema tranquillità, voglia e facilità dominando la contesa e, poi, amministrando al meglio il vantaggio del solito Ronaldo. Una vittoria facile, quasi col cruise control, ma anche arrivata con la capacità, propria delle grandi squadre, di non rischiare niente, chiudere l’incontro, col sesto sigillo in Serie A del #17 juventino, e mettere ancora una volta pressione alle affaticate inseguitrici. Juve da record, imbattuta nelle prime tredici come nelle stagioni 1997/98 e 2011/12, che migliora ancora e che mette paura a tutti. Ora però, testa al Valencia ed alla conquista del pass per gli ottavi di Champions League.
Migliore in campo: Douglas Costa
Riscatto Inter, Keita cancella il brutto ricordo di Bergamo
Quando perdi così male, ovvero senza appello, come contro l’Atalanta e sei poi costretto a salutare parte della troupe e a rimuginare sul cappotto subito per diverso tempo, la rabbia cresce e cova sotto la cenere. E questo sentimento di riscatto, di immediata rivalsa, si vede subito contro il Frosinone che, già in avvio, capisce di dover recitare, nella ‘scala del calcio’, il ruolo di vittima sacrificale.
Ed anche con un discreto turnover i nerazzurri non perdono di vista l’obiettivo spazzando via, grazie ad un Keita in grande spolvero e autore delle sue prime due reti in nerazzurro, la genuina resistenza dei ciociari. Gol dell’ex Lazio e poi gara in discesa con Martinez prima ed ancora l’asso senegalese poi, a chiudere i conti e a derubricare a ‘incidente di percorso' il Ko dell’Atleti Azzurri d’Italia.
Migliore in campo: Keita Baldé
Il Parma vola, 20 punti nelle prime 13: è quasi record
Il Parma non si ferma più e, dopo il doppio, triplo salto di categoria messo insieme negli ultimi anni, non ha intenzione di smettere di vincere, sognare e volare. Salvezza sì ma perché non pensare a qualcosa di diverso? È in pratica la riflessione, supportata dai risultati, che solletica la mente di D’Aversa e dei tifosi con i ducali, ora, oltre ogni più rosea aspettativa, ad un passo dalla zona europea. Merito del successo interno col Sassuolo, sì avete capito bene, il Sassuolo di De Zerbi, altra rivelazione di questa Serie A, e di un mercato davvero intelligente. Inglese, lotta, gioca, crea spazi e fa reparto da solo, Bruno Alves si disimpegna bene in difesa, Grassi torna ai suoi livelli e Gervinho, il colpo estivo, il colpo da novanta, fa sfracelli, dribbla tutti, corre, segna e regala prodezze, da tre punti.
Ma il Parma sa anche soffrire e resistere ai tentativi di Babacar e compagni di rientrare in partita disegnando i contorni di una prestazione incoraggiante, buona e che preannuncia una stagione tranquilla o, forse, sorprendente: salvezza sì, ma perché non pensare, appunto, pure a qualcosa di diverso? Del resto, questo avvio di annata, è il secondo migliore nelle ultime dieci stagioni ducali nella massima serie.
Migliore in campo: Gervinho
Cuore Milan, le assenza non fermano i rossoneri
Alla vigilia del match dell’Olimpico in tanti, specie per le pesanti assenze fra le fila rossonere, avrebbero firmato per un pari contro la Lazio di Immobile, Luis Alberto e Acerbi. E il Milan, senza Higuain, Bonaventura, Strinic, Caldara, Romagnoli, Musacchio e Biglia, si mette a tre in difesa, adatta Borini, Rodriguez e Abate, fa di necessità virtù e, alla fine, sfiora il successo (Correa strozza l’urlo della vittoria in gola ai meneghini al 93’) e riesce ad uscire indenne dalla trasferta romana. Un punto guadagnato, al di là della beffa finale, che fa morale e che, pur non spostando gli equilibri in zona Champions, mostra il carattere di una squadra dura a morire e pronta alla lotta sempre, anche in condizioni davvero precarie. Motivo per cui il collettivo di Gattuso si guadagna la sua presenza nel novero delle migliori di giornata pur avendo fallito, di poco, il clamoroso sorpasso ai danni della comunque buona Lazio di Inzaghi.
Migliore in campo: Joaquin Correa
Rimandati
Napoli in testacoda: solo 0-0 col Chievo
E il campionato, per il Napoli, si complica sempre di più. Dopo il pari contro il Chievo, alla vigilia, vittima sacrificale, infatti, il distacco dalla Juventus capolista pare incolmabile: 8 punti. E lo è, al momento, specie per il diverso atteggiamento fra le due compagini che, al di là di tutto e dell’attuale gap, si giocano il titolo. Gli azzurri visti oggi pomeriggio, infatti, non sembrano, fatta eccezione per Insigne, ultimo a mollare, infiammati dallo stesso fuoco sacro, dalla stessa personalità e ardore.
Certo, i padroni di casa dominano per larghi tratti del match, collezionando corner, occasioni e conclusioni pericolose ma la rete, quelle decisiva, da 3 punti, non arriva con i partenopei a fallire l’appuntamento col gol, fra le mura amiche, pure stracolme, 22 partite casalinghe dopo. Uno, anche due passi indietro, rispetto al successo, sia pure nella laguna del ‘Ferraris’, contro il Genoa per un Napoli, specie nella prima frazione di gioco, troppo intermittente, discontinuo e vittima di tanti, troppi errori in sede di ultimo passaggio. Segnali da non sottovalutare ma che, allo stesso tempo, volendo osservare il bicchiere mezzo pieno, potranno divenire carburante vitale per il cammino europeo degli azzurri chiamati, fra 72 ore, allo scontro esiziale con la Stella Rossa.
Migliore in campo: Lorenzo Insigne
Fiorentina a secco a Bologna: quinto pari di fila per i ragazzi di Pioli
Cinque pareggi di fila, come non accadeva da 28 anni, e la consapevolezza di non saper più vincere e mettere qualche pesante mattoncino sulla propria classifica. Due mesi, o quasi, di assenza dal successo nonostante una partita, l’ennesima, giocata piuttosto bene anche contro i tignosi ma modesti felsinei di Inzaghi.
Skorupski fa miracoli, sbarra la strada ai toscani e neutralizza un Simeone ancora a secco e, pure, incapace di riprendere la strada del gol. Gioco, qualità tecniche indiscusse, talento generale e generalizzato ma ancora nessun exploit per una Fiorentina sfortunata, anche oltre i propri demeriti, ma ferma nel suo percorso di crescita. Ferma, fra la miseria, di una ulteriore stagione ai margini dell’Europa, e la grandezza, di un’annata all’altezza del blasone e del lignaggio di club e città, con i giudici, sul percorso e sui futuri destini viola, anche dopo questo 0-0 a Bologna, ancora in camera di consiglio.
Migliore in campo: Lukasz Skorupski
Il Genoa non supera la Samp, ma i segnali sono positivi
Il derby, una delle gare più emozionanti e sentite della Serie A, è un appuntamento importante, delicato, decisivo specie, come per entrambe, se vieni da tre sconfitte di fila in campionato. Quindi, meglio non perderla. Eppure, questo pensiero non ha sfiora mai le squadre in campo con Samp e Genoa a mettere insieme una stracittadina davvero molto interessante e dai ritmi altissimi, di più: forsennati.
Ai punti, meriterebbe più il Grifone, peraltro bravo ad attutire il colpo dello svantaggio di Quagliarella, con i padroni di casa capaci di riversare maggiore convinzione e qualità sul rettangolo verde e, pure, a dimostrare compattezza e solidità nei confronti del proprio tecnico Juric, sempre sotto esame. Piatek ritrova il gol, Miguel Veloso inventa calcio, Lazovic ara la sua fascia di competenza, Romero chiude bene e Criscito guida al meglio la difesa per un Genoa davvero molto positivo, simile alla sua versione di due settimane fa contro il Napoli, e lontano parente di quello deludente di Milano contro l'Inter. La risalita, a giudicare dal derby, è ad un passo.
Migliore in campo: Krzysztof Piatek
Il Toro continua a non perdere in trasferta, ma a Cagliari è solo 0-0
Il Toro, senza Mazzarri fermato per un malore, non riesce ad imporre la legge del più forte, almeno sulla carta, per nomi e blasone, andando ad impattare sul difficile campo della ‘Sardegna Arena'. Certo di alibi ce ne sono tanti, come le cattive condizioni meteo, con un vento che ha spesso ostacolato il palleggio di entrambe le formazioni, ma i granata, forti della chance di agganciare il Parma al sesto posto in classifica, non sono stati bravi ad azionare i propri talenti di punta gettando alle ortiche una buonissima occasione.
Cragno fa il suo lavoro e para, ma il Toro si sveglia solo nella ripresa, specie nell'ultima mezz'ora, con Frustalupi deciso a scatenare tutto il potenziale offensivo dei suoi inserendo pure Zaza e Parigini sulla sinistra. Eppure, i tentativi degli ospiti, sia pure non così intensi e numerosi, non vanno a buon fine grazie alla resilienza sarda, al numero #28 isolano e ad una buona organizzazione complessiva dei padroni di casa abili e fortunati a schermare i piemontesi nella sofferta parte finale del match. Per un punto, alla fine dei giochi, che regala una certa imbattibilità ai granata, senza Ko fuori dalle mura amiche da ben nove turni, ed un piccolo mattoncino in più per la salvezza del Cagliari, ora, a +4 sul Bologna terzultimo. Pari sì, ma interlocutorio.
Migliore in campo: Alessio Cragno
Bocciati
Roma capoccia, la sosta non giova ai capitolini. Trionfo Udinese alla ‘Dacia Arena’
La sosta non fa assolutamente bene alla Roma, anzi. E purtroppo per i giallorossi, non è la prima volta. Dopo il passo falso interno col Chievo (2-2) di settembre ed il Ko con la Spal (0-2) di metà ottobre, infatti, i giallorossi si confermano incapaci di riprendere il filo del discorso pre-nazionali. Ed il quarto insuccesso stagionale sembra un film già visto in diverse occasioni in questa ondivaga annata capitolina. Squadra che tiene palla, colleziona corner, gioca discretamente, crea i presupposti giusti ma che pure non trova, un po’ come il Napoli, il varco, il guizzo vincente.
E così, l’Udinese, ringalluzzita dall’arrivo in panchina dell’ex tecnico del Crotone Nicola, prende fiducia, alza il ritmo e trova la rete di De Paul, al 9’ della ripresa. Una rete che dovrebbe far imbestialire l’undici ospite ma che invece ottiene il risultato opposto: fatta eccezione per alcuni tentativi degli ottimi Pellegrini ed El Shaarawy, la Roma capitola chiudendo mestamente sotto di una marcatura alla ‘Dacia Arena’ mostrando scarsa convinzione, voglia e la personalità necessarie per portare a casa gare simili.
Migliore in campo: Rodrigo De Paul
Altalena Atalanta, la scorpacciata con l’Inter non aiuta contro l’Empoli
Gasp e soci, oggi, potrebbero scrivere un manuale su come gettare alle ortiche una gara praticamente vinta. In vantaggio di due reti sul comunque ostico campo dell’Empoli, infatti, gli orobici si fanno prima raggiungere e poi superare, in extremis al 92’ con zuccata vincente di Silvestre, delineando i contorni di un pomeriggio da incubo. Come quello di Masiello, protagonista dell’autogol del 2-2 e quello di Ilicic che, prima di farsi espellere, sul risultato di pareggio per ingiurie nei confronti dell’arbitro, aveva pressoché raso al suolo la difesa avversaria.
La cattiva gestione del vantaggio, l'eccessiva foga, una condizione fisica non al top e, chissà, la scorpacciata contro l’Inter di due settimane fa compromettono una partita già in ghiaccio al 40’ mandando in frantumi, per via dell’estrema resilienza dei padroni di casa, guidati da un irresistibile La Gumina, un filotto di quattro successi di fila che durava addirittura da un mese abbondante. Zona Europa League comunque vicina ma i tre punti di oggi avrebbero proiettato i bergamaschi ad un passo dalla Champions.
Migliore in campo: Antonino La Gumina