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Tra Cagliari e Torino vince la noia: alla Sardegna Arena termina 0 a 0

Il posticipo di Cagliari non ha regalato grandi emozioni e si è concluso con un deludente pareggio. Senza Mazzarri in panchina, il Torino ha fatto qualcosa di più ma ha avuto pochissime occasioni per andare in gol. Da valutare gli infortuni di Baselli e Pavoletti: entrambi usciti dal campo nella ripresa.
A cura di Alberto Pucci
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La tredicesima giornata di Serie A si è chiusa alla "Sardegna Arena" con il pareggio tra Cagliari e Torino. Un risultato maturato al termine di una partita brutta, noiosa e avara di occasioni da rete. Qualcosa di più ha fatto la squadra granata, arrivata sull'isola con la voglia di riscattare il brutto ko con il Parma e di regalare una serata di felicità a Walter Mazzarri: fermato dal malore dei giorni scorsi. La formazione di Maran ci ha messo impegno e corsa, ma anche tanta approssimazione nel costruire azioni offensive. Imbattuto fuori casa da nove partite in campionato, il Toro ha così allungato la sua striscia positiva esterna e confermato la sua buona tradizione contro i sardi: mai vittoriosi contro i piemontesi dal novembre 2013.

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Un primo tempo inguardabile

Dopo il pareggio di Ferrara, Maran stravolge la squadra e conferma la coppia offensiva Pavoletti-Pedro. Frustalupi, alla terza panchina da primo allenatore, deve fare a meno dello squalificato Rincon e all'infortunato Ola Aina. I rossoblu rispondono all'appello dei tifosi ("Vogliamo un Cagliari d'attacco") e partono subito in maniera decisa, anche se è il Torino a provare a fare la partita e a dialogare meglio nello stretto. Il primo tempo non è certo il miglior spot per il nostro campionato e i fischi dei tifosi, prima dell'intervallo, sono più che legittimi.

Ritmo e grinta non mancano, ma di conclusioni vere e proprie non se ne vede nemmeno l'ombra. La frenesia genera diversi errori in fase d'appoggio e la mancanza di palloni giocabili per gli attaccanti. Il Cagliari cerca costantemente Pavoletti con lanci lunghi e palloni buttati in mezzo all'area granata, dall'altra parte la palla viaggia a terra ma nessuno riesce a liberare al tiro Iago Falque e il compagno di reparto Belotti. Le uniche cose da salvare di 45 minuti tutt'altro che indimenticabili sono le due conclusioni tra il 48esimo e il 49esimo: un destro alto di Meitè e un tiro cross di Barella che sfiora la traversa.

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La scossa di Zaza

Un cross sbilenco di Ansaldi è il biglietto da visita dei primi minuti della ripresa: animata soltanto dall'incessante tifo della curva cagliaritana. L'esterno argentino aggiusta la mira all'ora di gioco: cross sul secondo palo, dove Belotti impatta di prima intenzione trovando Cragno attento sul primo palo, il tutto prima dell'uscita di Pavoletti per infortunio. Il Toro risponde con l'uscita di uno spento Soriano e con l'ingresso di Zaza che ha il merito di dare subito una scossa alla squadra di Mazzarri.

Il Torino flirta con il gol prima con un sinistro di Iago Falque, e poi con una conclusione centrale, dall'altezza del dischetto del rigore, proprio dello stesso attaccante ex Sassuolo. Gli ultimi dieci minuti sono tutti di marca granata. La squadra di Mazzarri attacca a testa bassa e schiaccia il Cagliari nella propria metà campo, anche se l'ultima occasione è dei sardi al 92esimo: destro di Dossena che sibila a fil di palo. Termina 0 a o e al triplice fischio finale dell'arbitro si aggiungono così anche quelli dei tifosi della "Sardegna Arena".

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