17 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Pagellone della 7a giornata: Napoli settebellezze. Atalanta spettacolo, blocca la Juve

Col pari della Juventus a Bergamo contro l’Atalanta si chiude la settima giornata di questa Serie A. Una settima giornata che lancia il Napoli da solo in testa a +2 su Inter e Juventus e che apre ufficialmente la crisi, di risultati, del Milan di Montella.
A cura di Salvatore Parente
17 CONDIVISIONI

La due giorni che mette in stand by la Serie A (il campionato tornerà nel weekend fra il 14 ed il 15 ottobre con Juventus-Lazio, Roma-Napoli e Inter-Milan) e lascia il passo agli impegni, contro Albania e Macedonia, della Nazionale di Ventura, va in archivio con diverse conferme (Napoli, Inter), pareggi dal sapore diverso (quello della Juve a Bergamo, del Verona a Torino o tra Spal e Crotone), alcuni bruschi stop (Benevento, Genoa e Milan su tutti) che rischiano di compromettere equilibri tecnici all’interno delle singole squadre con Juric e, soprattutto, Montella nell’occhio del ciclone e la fuga della compagine di Sarri ora sola al comando a +2 su Inter e Juventus.

Immagine

Un fine settimana di grande livello, ricco di emozioni, spunti interessanti, storie e giocate spettacolari che andiamo a riassumere con l’ormai consueta analisi dei promossi, rimandati e bocciati di questo weekend di calcio italiano.

Promossi

Immagine

Napoli dei record, 7 vittorie su 7

Con la solita, ormai proverbiale, autorità, il Napoli di Sarri chiude il tour de force fatto di 7 sfide in 21 gare con un roboante successo per 3-0 sul Cagliari. Una vittoria prevista e prevedibile e con pochi momenti nei quali l’equilibrio si è fatto vedere dalle parti del San Paolo. La apre Hamsik al 4’, redivivo dopo un avvio di stagione non certo esaltante, la chiude Mertens al 40’ e la suggella Koulibaly in apertura del secondo tempo. Il tutto, con un Napoli col baricentro alto, sempre all’attacco ed in costante pressione offensiva ed un Cagliari raccolto nella propria metà campo, in una ideale trincea.

Tre punti d’oro per il tecnico toscano che, oltre alla vittoria, festeggia il risultato consecutivo numero 19 (17 vittorie e 2 pareggi), un filotto mai avvenuto nella storia azzurra ed il record di 7 vittorie nelle prime 7 giornate di Serie A con 25 reti a referto ed una media gol di 3.6 reti a partita con un chiaro messaggio alla Juve: per lo scudetto, il Napoli c’è.

Immagine

Lazio schiacciasassi, battuto il Sassuolo 6-1

Non tenuta in grande considerazione da parte degli addetti ai lavori, la Lazio di Simone Inzaghi, sconfitta col Napoli e pari con la Spal a parte, sta dimostrando di poter esserci, eccome nel novero delle pretendenti per un posto Champions per la prossima annata. Col successo, peraltro in rimonta, contro il Sassuolo di oggi, infatti, Milinkovic-Savic, ma soprattutto, Luis Alberto, Parolo e compagni hanno messo in scena l’ennesimo show biancoceleste con un perentorio 6-1 che inguaia Bucchi condannando i neroverdi alla quinta sconfitta nelle ultime sei gare di campionato. Una prestazione vincente e convincente e che assume grande importanza per due motivi principali.

le statistiche complete di Lazio-Sassuolo (Sofascore.com)
le statistiche complete di Lazio-Sassuolo (Sofascore.com)

Il primo, per aver avuto ragione degli emiliani nella ripresa, pur al netto dei tanti impegni ravvicinati (giovedì battuto lo Zulte Waregem 2-0) ed il secondo per 3 punti arrivati esaltando, in termini realizzativi, l’attacco delle “Aquile” con 6 segnature che portano Immobile a 9 gol fatti (media di 1.3 reti per match) in campionato e il reparto offensivo a quota 19 (terzo attacco del torneo). Una Lazio straripante e che, proprio per questo motivo, potrebbe veder spezzato l’incantesimo, la magica alchimia creatasi a causa dell’imminente sosta per le nazionali.

Immagine

Brutta ma vincente, l’Inter non molla la corsa al vertice

L’Inter, bisogna riconoscerlo, è titolare di una certa coerenza: non brilla, non convince eppure, ancora una volta, porta 3 punti pesanti a casa. E lo score, adesso, vede i nerazzurri ancora imbattuti con 6 vittorie ed 1 pareggio a referto pur con prestazioni non di certo esaltanti contro, nell’ordine, Spal (2-0), Crotone (0-2), Bologna (1-1), Genoa (1-0) e Benevento (1-2).

le chance concesse dall'Inter al Benevento (Squawka.com)
le chance concesse dall'Inter al Benevento (Squawka.com)

Una costante che non condiziona i meneghini capaci di sfruttare al meglio le proprie risorse e le occasioni che si presentano che ne fanno una delle squadre meno belle ma più pragmatiche del nostro campionato. Una caratteristica di certo importante che appartiene alle grandi squadre ma che, allo stesso tempo, senza un salto di qualità in termini di gioco, potrebbe finire per penalizzare una formazione ricca di talento ma non ancora in grado di attingere a piene mani dal proprio smisurato potenziale.

Rimandati

Sampdoria, addio imbattibilità. Gli episodi la condannano

Il registro delle squadre imbattute in questa Serie A perde un nome importante che aveva illuminato, nelle precedenti uscite, per gioco e risultati. Parliamo della Sampdoria di Giampaolo che, nella sfida di sabato sera alle 18, oltre a perdere la prima gara della sua stagione, ha un po’ smarrito le proprie certezze con un sonoro 4-0.

Eppure, la prima mezz'ora di gioco era stata di chiara marca blucerchiata fino all’errore di Puggioni che ha provocato il rigore su Maxi Lopez e all'espulsione, per doppio giallo, di Barreto. Episodi, 3 penalty compresi, che hanno condizionato pesantemente la contesa della Dacia Arena con l'Udinese brava a sfruttare la superiorità numerica e a concretizzare, a suo favore, ogni situazione di gioco.

le statistiche di Spal-Crotone (Sofascore.com)
le statistiche di Spal-Crotone (Sofascore.com)

Spal e Crotone un punto per l’onore delle armi

Anni addietro si sarebbe detto, chissà se a torto o a ragione, che entrambe le compagini impegnate in questo spareggio salvezza si sono divise la posta in palio con un salutare punto a testa. Eppure, al di là dei soliti stereotipi, tra Spal e Crotone è stata partita vera con ambedue le formazioni a caccia di 3 punti esiziali per la lotta per non retrocedere. Apre Paloschi, tornato al gol dopo quasi 21 mesi di astinenza in Serie A, pareggia Simy e poi Cordaz, bravo come al solito, evita la sconfitta ai pitagorici su errore nel finale in disimpegno di Ajeti. Meglio i padroni di casa nella prima frazione di gioco con i calabresi che, invece, si sono fatti preferire nella seconda parte della contesa con un salomonico 1-1 che serve però a tutti: gli estensi fermano l’emorragia di 4 Ko consecutivi contro Inter (2-0), Cagliari (0-2), Milan (2-0) e Napoli (2-3) e gli uomini di Nicola confermano i 3 punti col Benevento conquistando il primo punto fuori dall’Ezio Scida.

Immagine

La Juve bloccata a Bergamo, bianconeri subiscono la grinta nerazzurra

La Juventus, sull'ostico campo dell’Atleti Azzurri d’Italia, non va oltre il pari contro la pugnace Atalanta di Gasperini. Malgrado il duplice vantaggio iniziale, infatti, i bianconeri si fanno rimontare dai nerazzurri che, nella specialità delle remuntade non ha quasi, Inter a parte, eguali con 6 punti conquistati su 6 gare nelle quali era andata sotto nel punteggio.

E così, come avvenuto già in diverse altre occasioni, gli schiaffi di Bernardeschi prima e Higuain poi, non demoralizzano gli orobici che, invece, si destano dal torpore e dalle fatiche europee, con una gara tutta grinta, cuore, atletismo e voglia. Caratteristiche che hanno messo in difficoltà la borghese Juve sorpresa, dopo il gol annullato a Mandzukic dal Var (l’azione che ha portato al gol il croato era viziata da una gomitata di Lichtsteiner su Gomez), dalla veemenza degli avversari poi in rete con il solito ammazzagrandi, fra le sue vittime pure il Napoli al San Paolo, Cristante.

Un pari messo a repentaglio dal rigore, poi respinto da Berisha, di Dybala ma che ci sta e che, negli equilibri generali del campionato, premia il filotto del Napoli, ora, primo in solitario con la coppia Inter-Juve a -2 punti.

La sfida nella sfida, il "Papu" batte la "Joya"

Fra i calciatori più attesi di Atalanta-Juventus c’erano gli argentini Gomez da una parte e Dybala dall’altra. I numeri #10, infatti, autentici calciatori simbolo, punti di riferimento e uomini barometro di entrambe le squadre erano attesi ad una prova importante per dimostrare, l’uno contro l'altro, la forza e le qualità in loro possesso. Eppure, la sfida nella sfida, non solo in termini di risultati, viene vinta dal più anziano degli albiceleste con un Gomez che aiuta la squadra, pressa alto, la conduce in dribbling e la porta oltre l’ostacolo bianconero con un 2-2 di estrema importanza. Dybala, invece, sulla scia della opaca prestazione in Champions League con l'Olympiakos delude i propri supporters non solo non incidendo come suo solito ma sbagliando il penalty dell’84’ che avrebbe regalato i 3 punti ai suoi.

Bocciati

Immagine

Tonfo Milan, Montella rischia?

La gara di stasera a San Siro doveva essere il momento nel quale riscattare la sconfitta esterna subita 7 giorni fa a Genova con la Sampdoria. E invece, al netto di una gara piuttosto equilibrata, anzi, più a tinte rossonere che giallorosse nei primi 60-65’ minuti di gioco, il Milan si inchina alla bravura di Dzeko, peraltro fortunato nell’occasione del gol con la deviazione di Romagnoli che complica l’assunto per Donnarumma, e del redivivo Florenzi. Un 1-2 rapido, una serie di colpi da Ko tecnico che buttano giù le certezze, di sicuro non tante, del tecnico Montella che oggi schierava 9 acquisti su 11 con la 13esima formazione diversa in 13 gare stagionali.

Una confusione tattica che sta incidendo sui meccanismi di gioco del “Diavolo” che, per la verità, è anche vittima anche della sfortuna, degli episodi e di un Alisson in forma smagliante su Bonucci prima e Kalinic poi. Una battuta d’arresto pesante, la terza in sette gare di campionato, con la terza striscia negativa dell’era montelliana (due lo scorso anno), con due gare a secco consecutive, non accadeva da 287 giorni, ed una classifica che non sorride di certo al Milan. Una serie di elementi tutt’altro che positivi che peseranno in questi giorni con una pausa che di certo non favorisce il compito l’ex allenatore di Fiorentina e Sampdoria ed un calendario che prevede, al rientro, il derby, forse l’ultima spiaggia dell’aeroplanino, contro l’Inter di Spalletti.

Juric incolpevole ma il Genoa è già in crisi

Nelle ultime ore il nome del tecnico Juric è oggetto di riflessione da parte della dirigenza del Genoa che sta valutando un suo eventuale esonero. Eppure, la sconfitta di sabato sera in casa col Bologna, la quarta nelle ultime cinque partite, non può essere solo colpa dell’allenatore che, oltre ad aver accolto diversi volti nuovi, ha anche perso, per infortunio, i calciatori chiave dell’estate (Lapadula o Spolli tanto per fare dei nomi). In più, nello 0-1 con i felsinei vanno anche considerate le assenze per squalifica di Izzo, Taarabt e Omeonga, questi ultimi espulsi con l’Inter, ed un morale sotto i tacchi, frustrato da insuccessi al netto di buone prestazioni collettive con, sullo sfondo, una passaggio di consegne, in ambito societario, non certo facile. Una lunga lista di attenuanti che incidono sul lato sportivo e che assolvono, o almeno, dovrebbero farlo, Juric ma condannano senza appello una gestione che rischia di compromettere il cammino, ormai decennale, in Serie A del “grifone” chiamato ora, fra due settimane contro il Cagliari, alla partita della vita.

Immagine

Fiorentina un Ko doloroso: secondo peggior avvio degli ultimi 14 anni

Perde le prime due siglando il peggior inizio della storia recente del club, vince le successive due di fila e poi ottiene 1 punto nelle altre tre di campionato. Questo, il rapsodico, ondivago, altalenante fatturato di una Fiorentina giovane, nuova, in altre parole: in costruzione. Tuttavia, la bocciatura odierna proviene dalla prestazione corale di una formazione che, Pezzella e Simeone a parte, ha fatto davvero fatica dinanzi ad un Chievo compatto ed ordinato.

le formazioni di Chievo-Fiorentina (whoscored.com)
le formazioni di Chievo-Fiorentina (whoscored.com)

Un Ko dal sapore della retromarcia e del classico calcio al secchio pieno di latte con una viola che ha smarrito i punti di riferimento costruiti con una sconfitta, che segue il pari interno subito in extremis dall’Atalanta, che rallenta il processo di crescita del sodalizio toscano e il consolidamento di un collettivo totalmente ricostruito. Il tutto, con numeri che preoccupano in vista della possibile lotta per l’Europa, distante 5 punti ed una falsa partenza che rappresenta il secondo peggior inizio, 2010/11 a parte, degli ultimi 14 anni.

Immagine

Torino che harakiri, l’Hellas Verona pareggia in extremis

Dopo un “derby della Mole” completamente appannaggio dei rivali della Juventus, il Torino di Mihajlovic contro un Verona in piena crisi di risultati aveva la possibilità ma anche l’obbligo di riscattare il flop dell’Allianz Stadium. E invece, nonostante una partita condotta per più di un’ora di gioco con buone trame offensive ed un parziale di tutta sicurezza fissato sul 2-0 per merito delle reti di Iago Falque e Niang, i granata, complice il finale in 10 uomini per l’uscita in barella, per infortunio, di Belotti (poi rientrato in panchina rasserenando l’ambiente), subiscono la più incredibile delle rimonte.

le occasioni gol del Verona (Squawka.com)
le occasioni gol del Verona (Squawka.com)

Dapprima, infatti, prendono gol  all’87’ su tap-in, convalidato dal Var, del giovane Kean e poi, 3 minuti più tardi, con Molinaro, concedono un rigore su ingenuo fallo di mano in area che consente a Pazzini di fissare il punteggio sul 2-2. Una gestione del risultato pessima, con diverse occasioni per il 3-0 mancate, ed una serie di sostituzioni ravvicinate che hanno poi sottratto, per sfortuna è evidente, un uomo al Toro nei minuti finali del match consentendo al Verona di prendere spazio, fiducia e poi entusiasmo sino al pari finale. Due punti gettati via e che ora, quasi, vanificano quanto di buono fatto ad inizio stagione con un ambiente ancora scosso dalla scoppola subita contro la Juventus ed un prossimo impegno, quello in Calabria contro il Crotone, distante due settimane.

Immagine

Il Gol della domenica

Luis Alberto, un gioiello su punizione

Reduce da una forte contusione al piede rimediata nell’impegno europeo di giovedì sera, Luis Alberto, in dubbio fino alle ore immediatamente precedenti il match di oggi col Sassuolo, ha dato un saggio, una ampia dimostrazione delle sue immense doti tecniche con una prestazione da incorniciare fatta di un assist e due gol di assoluto livello. Uno di questi,per aggiungere merito alla straordinaria partita dello spagnolo, di grande bellezza ed importanza allo stesso tempo. Nello specifico, ci riferiamo al gol del pari a pochi istanti dal rientro negli spogliatoi con una punizione stellare che si è infilata nel sette della porta di Consigli per il momentaneo 1-1. Una perla rarissima che si incastona nella rete neroverde consacrandosi come una delle più spettacolari realizzate in questo avvio di stagione.

17 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views