Biglia flop, Rodriguez porta il derby sulla coscienza. Candreva, solo applausi
L’Inter legittima le sue ambizioni di successo in chiave scudetto con una vittoria straordinaria al cospetto di un pugnace Milan in uno dei derby più spettacolari degli ultimi anni. Un derby risolto dalla tripletta di Icardi in stato di grazia che porta i nerazzurri a meno 2 dalla capolista Napoli, 6 giorni prima del big match, proprio contro gli azzurri di Sarri al San Paolo.
Una prestazione gagliarda, una partita entusiasmante per un posticipo davvero straordinario che condanna, forse con eccessiva severità, il Milan di Montella. Dal Mauro Icardi show alla delusione Biglia, ecco top e flop del derby numero 220 della storia.
I top del Meazza
Candreva inarrestabile, i fischi diventano scroscianti applausi
Reduce da un’avventura in nazionale in chiaroscuro con tante ombre, poche luci ed un salvifico gol contro l’Albania, Antonio Candreva decide di dare un saggio di tutte le sue doti in quello che ormai è il suo habitat naturale: il derby di Milano. E sì perché dopo i 2 gol nelle stracittadine dello scorso anno, il numero #87 nerazzurro in occasione del rendez vous coi rossoneri, ha indossato il vestito buono, quello della festa, e ha messo a ferro e a fuoco la difesa rossonera.
Freccia inarrestabile sulla corsia destra, Candreva tramuta i fischi delle ultime esibizioni al Meazza in applausi con una prestazione da autentico funambolo: si mette sempre in visione, non spreca un pallone, si inserisce, colpisce un legno su uno-due con Borja Valero e, per concludere, disegna un traversone in mezzo a Musacchio e Bonucci perfetto per lo spietato Icardi. Una serata da incorniciare e da serbare nell’album personale dei ricordi più felici di un’ala destra troppo spesso criticata ma che ha pochi eguali nel nostro campionato. Perfetto.
Icardi spietato, un killer instinct da fuoriclasse
Nel primo tempo tocca sì e no 3 palloni e il terzo è quello buono: quello che finisce alle spalle di Donnarumma. Parliamo del capitano Icardi che, anche stasera, ha deciso di incidere alla sua maniera con un gol (ma poi ne arriveranno di altri) che è il manifesto ideologico del suo essere (bomber). Si muove nell’ombra, sembra fuori dalla contesa, svagato, evanescente eppure, alla prima occasione utile, non tradisce, non perdona e da freddo finalizzatore brucia la non impeccabile chiusura di Bonucci castigando con un delicato collo interno destro il giovane Donnarumma.
Una rete speciale, la settima della sua stagione. Ma il Mauro Icardi Show non finisce qui, dopo il pari rossonero, infatti, il capitano dell’Inter ruba una palla al distratto Biglia, allarga per Perisic che crossa al centro trovando, in questo lungo triangolo, proprio il suo #9 che, in girata al volo, riporta in vantaggio l’Inter: 2-1. E ancora, il talento argentino non sazio per la doppietta a referto, dopo il nuovo pari del Milan ed il fallaccio di Rodriguez su Eder, si presenta sul dischetto, guarda negli occhi Gigio (che lo sognerà per diverse nottate) e lo trafigge per il 3-2 finale. Una tripletta che stende il Milan e avvalora i sogni di gloria nerazzurri: osare si può.
Suso seconda punta? Meglio mezzala
Ed eccoci qui a parlare nuovamente di un equivoco tattico: Suso seconda punta. E sì perché quello che lo scorso anno è stato uno dei migliori interpreti della discreta annata del Milan si sta rivelando un autentico peso per la squadra. Cosa è cambiato? Semplice, il ruolo. Proprio così perché lo spagnolo da esterno destro alto nel 4-3-3 montelliano si è trovato a vestire i panni, un po’ scomodi, della seconda punta. Abito non proprio perfetto per le sue caratteristiche con una pressione ed una densità che non gli consentono di scatenare tutto il suo estro e la consueta finta a rientrare verso il suo eccelso sinistro.
Eppure, anche nel derby si trova a giocare di fianco a André Silva non riuscendo mai, o quasi, a dare la sensazione di essere pericoloso con poche giocate utili ed un solo tiro in direzione (nei primi 45′ di gioco) della porta avversaria. Nel secondo tempo, invece, il lampo, il guizzo di Montella: lo spagnolo mezzala. Trascorrono appena 12’ di gioco e in una delle sue prime sortite a limite dell’area, il numero #8 rossonero trova la solita giocata (a convergere of course) e col suo vellutato mancino bacia il palo e regala il pari ai suoi. Ancora, nei minuti successivi si regala più e più spunti dimostrando di essere molto più determinante nella zona nevralgica del campo, libero di poter inventare con le sue incredibili qualità tecniche: Houston abbiamo una soluzione.
Bonaventura eroico, pareggia ma non basta
Solo 3 gare dal primo minuto su 6 presenze totali sono uno score troppo povero per un ragazzo, un factotum, uno stoico calciatore di nome Giacomo “Jack” Bonaventura. Un ragazzo intelligente che, tornato dal primo minuto dopo la sfida, persa, contro la Sampdoria, sfrutta la chance e regala il pari, in estirada, al suo Milan al termine di una prestazione davvero eccellente fatta di corsa, copertura, dribbling, inserimenti senza palla e tanta quantità. Purtroppo per lui e per la squadra, tutto questo non basterà per strappare il punto stasera con l'Inter. Sfortunato.
I flop del derby
André Silva tanto impegno, pochi tiri
Si batte, ci prova, svaria su tutto il fronte offensivo ma non riesce a pungere. In una delle occasioni più importanti, in contumacia Kalinic, concesse dal suo tecnico il lusitano non scioglie i dubbi di Montella su quale attaccante fare affidamento con continuità fra lui ed il croato con una prestazione generosa sì ma poco concreta. Una serata nella quale l’ex Porto ce la mette tutta guadagnando anche qualche punizione utile ma che non può essere sufficiente se sei stato pagato 38 milioni di euro ed il tuo mestiere è quello del goleador. Da rivedere.
Biglia bene nel primo tempo, rovina tutto nella ripresa
Nella disastrosa prima frazione di gioco del Milan il regista albiceleste Biglia è uno dei pochi a salvarsi, a dare equilibrio e geometrie ai suoi. E infatti, nel cambio dell’intervallo voluto da Montella con Cutrone in campo l’argentino non viene sacrificato con Kessié ad “immolarsi” per la squadra. Pareggia il Milan, l’inerzia è tutta rossonera eppure l’argentino al 63’ si addormenta sul pallone, se lo fa rubare da Icardi che, con una rapidissima transizione offensiva, trova il gol del 2-1. Un errore clamoroso che di certo non ti aspetti da un regista della sua levatura, della sua esperienza ma che pure finisce per condizionarlo nel prosieguo della gara con poche verticalizzazioni, un solo passaggio chiave (quello in giallo in grafica) e tanti tocchi interlocutori.
Ricardo Rodriguez un errore da 3 punti
Spinge per tutto il corso della partita sulla prediletta mancina, si impegna prova a contenere, senza riuscirci, Candreva e si avvia verso una prestazione abbastanza sufficiente fino 90’. Proprio allo scadere, infatti, Rodriguez su spizzata in area nerazzurra atterra il meglio posizionato Eder regalando il penalty all’Inter. Un golden gol da 3 punti gentile omaggio dello svizzero che, come Candreva e Perisic prima di lui, gioca un ruolo importante nella serata magica del capitano Icardi. Eppure, la sua sfida non era stata troppo malvagia con 2 dribbling riusciti, l'86% di passaggi riusciti, 1 tiro in porta e 2 contrasti vinti ciò nonostante l'errore è clamoroso e lo relega inevitabilmente fra i flop del derby.
Tabellino e voti
Inter (4-2-3-1) Handanovic 6; D’Ambrosio 6, Skriniar 6, Miranda 5.5, Nagatomo 6.5; Gagliardini 6.5, Borja Valero 6.5 (Dal 85’ Eder 7); Perisic 6, Vecino 6, Candreva 7 (Dal 72’ Cancelo 6); Icardi 9 (Dal 91’ Santon s.v.). A disposizione: Padelli, Berni; Dalbert, Santon, Ranocchia; Pinamonti, Karamoh, Eder. Allenatore Luciano Spalletti 7
Milan (3-5-2) Donnarumma 5; Musacchio 5, Bonucci 5, Romagnoli 5.5 (dal 77’ Locatelli s.v.); Borini 7, Kessié 5.5 (Dal 46’ Cutrone 5.5), Biglia 5, Bonaventura 6.5, Rodriguez 5.5; Suso 7, André Silva 5.5 A disposizione: A. Donnarumma, Storari; Gomez, Abate, Calabria, Zapata, Paletta; Montolivo, Mauri, Gabbia, Locatelli; Cutrone. Allenatore Vincenzo Montella 6
Arbitro
Paolo Tagliavento, 86esima presenza in Serie A con 5.2 gialli a partita, 22 rossi e 32 penalty concessi. 19, invece, le gare internazionali dirette. Ultimo match arbitrato: Svizzera-Ungheria 5-2. Assistenti Di Fiore – Vuoto, 4° uomo Doveri, Var Orsato, secondo Var Chiffi. Il fischietto di Terni, inoltre, ha già diretto due derby in un Inter-Milan del 14 novembre 2010, terminata 0-1, ed un Milan-Inter del 20 novembre scorso terminato 2-2, col pareggio di Perisic all’ultimo secondo.
Precedenti
Gli incontri in Serie A fra le due squadre sono stati ben 166 con 61 (ora 62) successi dell’Inter, 54 pareggi (gli ultimi due derby sono terminati con lo stesso senza vincitori o vinti con lo stesso punteggio: 2-2) e 51 vittorie del Milan. Anche le reti messe a segno sorridono ai nerazzurri con uno score di 229 (232 ora) gol a 215 (ora 217).