Roma-Real Madrid: le pagelle commentate sul risultato di 0-2
La Roma esce sconfitta dall’Olimpico contro il Real Madrid per 2-0 collezionando il quinto Ko casalingo, negli ultimi 17 anni, contro la compagine spagnola. Stavolta però, i giallorossi, al netto delle tante assenze fra i titolari, hanno molto da rimproverarsi con una prestazione decisa dagli episodi ma anche dai due volti.
La Roma è bella, avvincente, finanche entusiasmante nei primi 45’ di gioco e poi desolante e disarmante nella ripresa. E gli episodi, come detto, la risolvono, direzione Galacticos. Al 46’, Under sbaglia sotto porta un gol clamoroso da distanza ravvicinata, e da lì in poi abbandona la contesa, Fazio regala l’assist, si fa per dire, del vantaggio a Bale e poi i padroni di casa alzano le mani dal volante consegnandosi ai contropiede merengue ed all’oblio di un 2-0 che vale comunque la qualificazione ma che apre ufficialmente la crisi giallorossa.
Una crisi di risultati ma anche di convinzione e personalità, profonda.
Fazio horror, Bale insacca. Manolas si dispera
Nella prima frazione di gioco, il gallese Bale latita e non trova mai, o quasi, il guizzo vincente. Merito della difesa di squadra dei capitolini certo ma anche dell’ottimo Manolas perfettamente in grado di controllarlo e di limitarne il raggio d’azione. Nonostante Benzema, ad impegnarlo lì nel mezzo. Nella ripresa, all’alba del secondo tempo, il suo compagno di reparto Fazio però, sabota l’operato del greco, in coabitazione con Olsen, servendo impropriamente la palla all’#11 avversario, mediocre fino ad allora, che, solo davanti al portiere, non può che scaricare in porta. Il tutto, per la rete del vantaggio ospite e per la bocciatura, finale e senza appello, del centrale argentino.
Kolarov regista aggiunto per 45′ di gioco, Vazquez impreciso ma letale
Si gioca in mezzo ma anche sulle corsie laterali. E sulla sinistra della Roma, che diventa quella destra del Real, Kolarov e Lucas Vazquez inscenano un duello niente male. Un confronto diretto giocato a viso aperto e con le rispettive armi: esperienza e qualità in impostazione da una parte e velocità e dinamismo dall’altra. Eppure, la saggezza, il chilometraggio del serbo sembrano pagare maggiori dividendi rispetto alla verve dello spagnolo incapace, in diverse situazioni, di mettere insieme l’ultimo passaggio, il cross decisivo. Kolarov, invece, gioca, almeno nel primo tempo, forse, la sua miglior partita del 2018/19. Risponde alle polemiche social con i tifosi e lo fa spingendosi molto sulla sua fascia, distribuendo assist interessanti e qualche bordata da fuori, chiedere a Courtois, che fa tremare i polsi ai tifosi madrileni.
Nella seconda frazione di gioco però, complice il netto calo dell’intensità dei giallorossi, Vazquez si prende la sua rivincita e, su assist di Benzema, bissa la rete di Bale mandando definitivamente al tappeto i ragazzi di Di Francesco.
Cristante s’impegna, Modric sale di colpi
Prelevato per interpretare il ruolo di trequartista o, se vogliamo, di nuovo Nainggolan, Cristante, nel corso della stagione, di questo avvio di annata, per giocare e mostrarsi utile alla squadra, è stato bravo a tornare alle origini e a retrocedere di qualche metro. Come stasera quando le tante assenze sulla mediana lo costringono, ancora una volta, al centro del centrocampo.
Meno sortite senza palla, meno inserimenti ma tanta quantità, quasi insospettabile, ed una gestione della sfera sempre logica, attenta e funzionale al gioco dei suoi. Nessuna follia in verticale certo, ma nemmeno nessun errore da matita blu nella delicata zona di campo di sua competenza. Dove, peraltro, ci sono assi come Modric bravi ad attrarre palloni e a smistarli con precisione, leggiadria, eleganza e talento che, ormai da tempo, non si ammiravano e non provenivano dai suoi sapienti piedi. Che sia il profumo del Pallone d’Oro?
Bene Zaniolo, ordinato Llorente
All’andata il baby talento della Roma Zaniolo ha fatto il suo debutto assoluto nella ‘magica’ e, pure, nella ‘coppa dalle grandi orecchie’, per giunta, al ‘Bernabeu’. Qualche mese dopo quella timida sfrontatezza intravista nell’ora di gioco contro le Merengues si evolve in personalità e convinzione nei propri mezzi che ne fanno uno dei protagonisti del match. E uno dei suoi guizzi, allo scadere del primo tempo, sarebbe valso anche un assist determinante. Peccato però che Under, convinto di fare gol, con Courtois ormai fuori causa, spari altissimo. Il #22 però, malgrado qualche buona chance della punta ceca Schick, sia pure vittima dei soliti periodi di pausa, è il solo, specie nella seconda parte della gara (almeno fino al 69’ quando esce per Karsdorp) che tira fuori gli artigli anche nella diserzione collettiva della ripresa. Il ragazzo si farà ma già oggi sembra un bel prospetto, un ragazzo su cui ricostruire la Roma e l’autostima dei padroni di casa. Stessa sorte, sia per prestazione che prospettive, per Llorente, cercato anche dal Napoli, bravo a gestire bene la mediana, attutire le infrequenti sortite rivali e a sopperire all'assenza lì nel mezzo di Casemiro.
Tabellino e voti
Roma (4-2-3-1): #1 Olsen 5.5; #24 Florenzi 6, #44 Manolas 7, #20 Fazio 5-, #11 Kolarov 6.5; #4 Cristante 6+, #42 Nzonzi 5.5 (Dal 64’ Coric 5.5); #17 Under 5, #22 Zaniolo 6.5 (Dal 69’ Karsdorp 6-), #92 El Shaarawy s.v. (Dal 22’ Kluivert 6-); #14 Schick 6. A disposizione: #83 Mirante; #2 Karsdorp, #5 Juan Jesus, #15 Marcano, #18 Santon; #19 Coric; #34 Kluivert. Allenatore Eusebio Di Francesco 6+
Real Madrid (4-3-3): #25 Courtois 7; #2 Carvajal 6, #5 Varane 6, #4 Sergio Ramos 6, #12 Marcelo 6-; #10 Modric 6.5 (Dal 80’ Valverde s.v.), #18 Llorente 6.5, #8 Kroos 5.5; #17 Lucas Vazquez 7-, #9 Benzema 6 (Dal 77’ Mariano Diaz s.v.), #11 Bale 6.5 (Dal 84′ Asensio s.v.). A disposizione: #13 Casilla; #31 Javi Sanchez; #24 Dani Ceballos, #15 Valverde; #7 Mariano Diaz, #20 Asensio, #28 Vinicius. Allenatore Santiago Solari 6.5