Promossi e bocciati della 14a giornata di Serie A
Dopo gli impegni europei di Champions ed Europa League nel quale le italiane hanno raccolto un bilancio di 3 vittorie, 2 pareggi ed 1 sconfitta, oltre alle qualificazioni di Lazio, Atalanta e Milan, torna la maratona della Serie A. Una maratona lunga 38 giornate e che ha visto, al 14 chilometro, un sostanziale nulla di fatto per le posizioni di vertice con le vittorie di Napoli, Inter, Juventus e gli stop capitolini della Roma sul campo del Genoa e della Lazio in casa con la Fiorentina per una classifica che resta per lo più invariata con la banda Sarri in testa, i nerazzurri in scia a -2, bianconeri a -4, Roma a -7 e Lazio a -9.
Nel quadro descritto quindi, aspettando il risultato di Atalanta-Benevento che chiude il quadro della 14esima giornata che delineerà il volto completo della graduatoria del massimo campionato, ecco promossi, rimandati e bocciati del weekend di questo turno di Serie A.
Promossi
Inter da grande squadra: ancora 3 punti per la banda Spalletti
L’Inter capolista per una notte, ancora una volta. Questo, il messaggio proveniente dalla ‘Sardegna Arena’ con la compagine meneghina creatura a immagine e somiglianza del proprio tecnico: feroce, spietata, solida.
E così, nella serata sarda, Handanovic si esalta arginando le ottime iniziative dei padroni di casa, Candreva veste i panni del pendolino che sforna assist e dribbling in sequenza e Icardi, come suo solito, quelli di famelico cannoniere, di assatanato risolutore. Sua, infatti, la doppietta che manda Ko il Cagliari e restituisce una immagine dell’argentino piuttosto chiara: 15 gol in 14 partite ma anche 6 marcature multiple con 5 doppiette ed una tripletta.
Un bomber di razza con, alle sue spalle, rifinitori importanti (13esimo assist per l’albiceleste sfornato da Perisic) ed una formazione che, priva di impegni europei, può, fino alla fine, insidiare Napoli e Juventus per la lotta al titolo: l’Inter c’è, eccome.
Top del match Maurito Icardi
Chievo e Hellas, Verona al top alla 14°
La quattordicesima giornata del campionato di Serie A fa felice la Verona sportiva. Hellas e Chievo, infatti, vincono alla stessa ora nelle sfide del sabato rispettivamente contro Sassuolo e Spal: il Veneto esulta e batte l’Emilia del pallone. Da un lato, Zuculini e Verde stendono i neroverdi, dall’altro Inglese, con una doppietta, la Spal. E se gli ‘scaligeri’ guadagnano 3 punti d’oro in chiave salvezza, inguaiando il Sassuolo di Bucchi, il successo dei ‘mussi volanti’ porta i clivensi ai margini della zona Europa con una salvezza alla portata ed una qualificazione continentale come obiettivo futuro.
Sugli scudi, due italiani, Verde e Inglese (promesso sposo del Napoli) che, oltre a risultare decisivi per le rispettive squadre, lanciano la loro candidatura per la Nazionale futura. Insomma, Verona esulta l’azzurro Italia, spera.
I Top del match: Verde e Inglese
Juve in scioltezza, tris al Crotone
Una Juve assolutamente rimaneggiata, riveduta e corretta rispetto alla sfida di mercoledì sera col Barcellona riesce, seppur a fatica, a rispondere a Napoli e Inter nella eterna lotta per il titolo 2017/18. Eppure, malgrado un primo tempo dominato con diverse chance da rete create, i bianconeri trovano la rete del vantaggio solo nel secondo tempo con Mandzukic, tornato punta per l’occasione.
Il tutto, a dimostrazione del fatto che i calabresi non hanno vestito i panni della vittima sacrificale con, anzi, una grinta, una voglia ed una determinazione invidiabili battute solo dalla esponenziale differenza di valori in campo emersa col passare dei minuti. Al 60’, la segnatura fantastica di De Sciglio (primo gol in 173 presenze totali) che sigilla il match ed al 70’ quello di Benatia buono per rimpinguare il bottino e la ‘palma’ di miglior attacco del torneo (40 gol siglati finora). Tre punti per placare le polemiche post Barça, per distendere gli animi e preparare, a -4, la supersfida di venerdì sera al ‘San Paolo’ col Napoli.
Top del match: Douglas Costa
Rimandati
Napoli primo ma a Udine il gioco va in ferie
Numeri alla mano, gli azzurri andrebbero promossi a pieni voti. E sì perché in stagione, su ben 42 punti a disposizione, la banda Sarri ne ha messi a referto ben 38 con 35 gol fatti, solo 9 reti subiti ed una striscia, in 40 gare, da Udine a Udine, di 32 vittorie, 7 pareggi ed una sola sconfitta con 107 reti fatte e solo 35 al passivo. Eppure, dovendoci limitare alla sola gara odierna e alla sola 14esima giornata, il Napoli, pur primo, non merita la sufficienza con 3 punti che nascondono l’assenza di gioco campana e la partitaccia odierna.
E sì perché specie grazie ad una ottima organizzazione difensiva Udinese, ad un campo allentato e ad un Napoli fisicamente in affanno, gli azzurri si limitano a far girare lentamente il pallone e ad affidarsi a qualche spunto individuale mandando in ferie, almeno per una gara, la solita fitta rete di passaggi e precisi tocchi ravvicinati. Così, a risolvere la delicata trasferta friulana ci pensano gli uomini che non t’aspetti: Maggio e Jorginho, col primo capace di guadagnare il penalty della vittoria ed il secondo, seppure con qualche difficoltà, a segnarlo.
Top del match: Koulibaly
Milan ancora uno stop, il gol al Meazza manca da 2 mesi
Basti dire, per capire al meglio l’attuale situazione del Milan, che i rossoneri non segnano in casa in Serie A da 4 gare di fila per comprendere lo stato dell’arte del progetto rossonero e dell’evoluzione tattica di Montella e compagni con l’ultima gioia che manca a San Siro, dal 20 settembre scorso contro la Spal. In più, per essere pratici, i 3 punti mancano da inizio novembre contro il Sassuolo con una zona Europa, League non certo Champions, insidiata da Bologna, Chievo e proprio Torino, la squadra avversaria di oggi.
Eppure, le occasioni in giornata non sono mancate col tandem d’attacco, da 63 milioni di euro, Kalinic–André Silva incapace di riuscire a concretizzare le chance nel primo tempo con scelte di tempo sbagliate, decisioni estemporanee ed anche un pizzico di sfortuna con un Sirigu in grande spolvero.
E nemmeno gli ingressi di Calhanoglu e Cutrone per Bonaventura (quest’ultimo uscito scuro in volto per non aver gradito il cambio) sortiscono l’effetto sperato col ‘Diavolo’ che, nel finale, rischia anche di perderla con Belotti e Iago Falque ad un passo dalla rete ed i fischi come colonna sonora di questo deludente e asfittico Milan.
Top del match: Sirigu
La Lazio rimanda il successo: Babacar gela l’Olimpico al 92’
La Lazio non riesce a cancellare il Ko nel derby e impatta all’Olimpico con la Fiorentina dell’ex Pioli mancando il rilancio nelle zone alte della graduatoria. Un punto interlocutorio, dopo il brusco stop contro i giallorossi di una settimana fa, inutile per riprendere il discorso in campionato, ritrovare il feeling col successo oltre che la fiducia nei propri mezzi.
Eppure, il pareggio, rigore finale assegnato con Var a parte, è giusto con una gara a due volti: prima frazione di gioco tutta di marca biancoceleste, grazie alla voglia ed alla verve dei padroni di casa dominatori delle operazioni, ed una ripresa con una Fiorentina più viva, pericolosa ed aggressiva. Il tutto, per una sfida davvero bella, vibrante e accesa dal vantaggio di De Vrij in avanti con, nella seconda parte del match, transizioni offensive e capovolgimenti di fronte frequenti e bellissimi con Sportiello da una parte e Strakosha dall’altra protagonisti assoluti. Tuttavia, la grinta toscana viene premiata, in extremis, nel finale, dal gol su rigore di Babacar, per fallo di Caicedo su Pezzella, con un pareggio, il terzo del torneo, che rimanda il giudizio sui viola e ferma la volenterosa Lazio, ora a -9 dal Napoli capolista e a -2 dalla zona Champions.
Top del match: Luis Alberto
Roma, De Rossi la castiga: solo 1-1 a Genova
Più che la Roma, a essere rimandato dovrebbe essere il solo De Rossi, capace, in un match comunque giocato sotto tono dai suoi, di rovinare la perla di El Shaarawy con uno schiaffo in piena area di rigore all’indirizzo di Lapadula, con rigore segnato e rosso annesso. Un vero e proprio atto di sabotaggio per un calciatore che, oltre a essere il capitano di questa buona Roma, è anche uno dei più esperti prodotti della nostra Serie A. Eppure, l’errore, pesante, arriva lo stesso.
Certo, la squadra, magari anche a causa dei postumi della sconfitta di Madrid con l’Atletico, non ha giocato al meglio al cospetto di un Genoa rivitalizzato ma, il vantaggio dell’ex di giornata, aveva posto la partita sui binari migliori. Dopo lo 0-1 però, il caos. Espulsione, pari di Lapadula, entrato al 63′ in luogo di Pandev, e poi momento di stallo, di riorganizzazione ed un legno della Roma con Strootman vicino al bersaglio grosso.
Top del match: El Shaarawy
Bocciati
Sampdoria che flop, 3 gol rimediati al ‘Dall’Ara’
Il trionfo per 3-0 della sfida del ‘Ferraris’ di 7 giorni fa sembra distante anni luce e la Samp raccoglie la terza sconfitta, dopo quella di Milano con l’Inter e di Udine con l’Udinese, in trasferta della sua stagione.
Da Udine a Bologna, dalla gioia alla rabbia il passo è breve. Spento, poco determinato, in pratica, inceppato il meccanismo perfetto di Giampaolo non mostra al ‘Dall’Ara’ il suo volto migliore con una squadra totalmente in balia degli avversari. Verdi la sblocca, Mbaye raddoppia (tutti i gol del senegalese, 3, sono arrivati contro i liguri) su assist dell’italiano (4 suggerimenti vincenti per l’azzurro) con, malgrado l’espulsione per doppio giallo di Torosidis, i felsinei che non perdono la testa.
Pur con una ripresa arrembante da parte dei blucerchiati, infatti, Okwonkwo, alla terza rete in stagione, chiude i conti e spegne l’entusiasmo della vigilia degli ospiti con Masina che lunedì era stato sostituito già alla mezz’ora contro il Verona, capace, subentrando per Destro a inizio ripresa, di giocar bene per poi finire in lacrime e scaricare la tensione di una settimana non facile. La Samp torna sulla terra ed il Bologna sale al settimo posto.
Top del match Simone Verdi
I Gol della domenica
In una giornata non ricchissima di gol e prodezze individuali i gol della domenica certo non mancano. E sì perché a Cagliari, Genova e Torino, Pavoletti, El Shaarawy e De Sciglio deliziano la folta platea degli amanti del calcio con tre perle di rara bellezza. Il sardo, concretizzando al volo, di piatto destro, un perfetto cross dell’esterno Faragò, il capitolino con una girata al volo di contro balzo, su suggerimento di Florenzi, per trafiggere l’incolpevole Perin e il terzino bianconero con una bordata imprendibile da fuori area.