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Meraviglia Napoli, da -9 a -4 con Insigne, Milik e i difensori: la Serie A è ancora aperta

Il Napoli, sia pure a fatica, batte l’Udinese e sfruttando il contestuale pari della Juve riapre un campionato virtualmente chiuso.
A cura di Salvatore Parente
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Un tranquillo mercoledì sera potrebbe trasformarsi in una giornata decisiva per il titolo. Il Napoli batte l’Udinese, arcigna, pugnace e ostile fino al termine della gara. La Juventus pareggia a Crotone: azzurri a -4. E cancellata, in un colpo solo, una prestazione di certo non eccellente. Cancellati, pure, i due gol incassati o l’estrema sofferenza saggiata contro una compagine reduce da nove sconfitte consecutive.

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Il campionato è vivo ed il Napoli, metafora di questo stesso torneo, pur con mille problemi, una coperta sempre più corta ed una condizione fisica precaria, non molla e con la forza della volontà, di un sogno, ancora tale, resiste. La Serie A è una meraviglia, è ancora il campionato più bello, e aperto, d’Europa.

Le formazioni: Napoli rivoltato come un calzino, Udinese difensiva

Il Napoli, per rincorrere la ‘Vecchia Signora’ e dare un senso al big match di domenica sera. L’Udinese, per fermare l’emorragia di nove sconfitte consecutive e guadagnare punti salvezza. Nel mezzo, un pubblico, anche stasera, da titolo: 45mila al ‘San Paolo’. E così, per raggiungere i rispettivi scopi, Oddo schiera un 3-5-1-1 difensivo con Zampano e Pezzella ad affiancarsi ai tre di difesa in fase passiva, Perica isolato davanti, Jankto incursore e Sarri, finalmente autore di un massiccio turnover, con Diawara, Zielinski, Milik e Tonelli al posto di Jorginho, Allan, Mertens e Koulibaly, squalificato.

Primo Tempo

Avvio azzurro, ma senza gol

Il palleggio del Napoli, fin dai primi istanti, dalle prime battute del gioco, si fa sentire con l’Udinese, guardingo ed attento nella propria metà campo, ad aggredire l’avversario ma anche a subire le trame campane. Trame, al solito elaborate che, col polacco Milik in campo, assumono nuove varianti col pallone, specie sulle corsie laterali, sul fondo, che si alza in cerca proprio dell’ariete ex Ajax. Al 9’ però è Hamsik a mettersi in luce con un tiro dalla distanza che impegna Bizzarri. Due minuti più tardi ci prova Insigne, su percussione esterna di Zielinski, col tiro del napoletano che non trova l’angolo basso del portiere argentino. Infine, per chiudere un primo quarto d’ora tutto di marca azzurra, Milik sfiora il bersaglio grosso con la sua conclusione, sporca, salvata in corner da Samir.

le posizioni medie in campo di Napoli e Udinese (Whoscored.com)
le posizioni medie in campo di Napoli e Udinese (Whoscored.com)

Trasmissione della palla lenta, Napoli prevedibile

L’abbrivio iniziale però, dal 20’ in poi sembra svanire. I padroni di casa alzano troppo il pallone, cercano spesso Milik e quasi rinunciano al solito tambureggiante gioco palla a terra. Ma anche quando i partenopei provano a seguire il consueto spartito, lo fanno in maniera lenta, prevedibile con pochi spunti utili se non di Zielinski, nella prima parte, il migliore dei suoi.

L’Udinese ci crede, e segna lo 0-1

Il Napoli, come detto, ad un certo punto del match abbandona la contesa e l’Udinese, che prende via via coraggio, passa addirittura in vantaggio. Al 39’, infatti, su cross esterno di Zampano, con difesa un po’ fuori tempo, Jankto sfrutta la dormita campana e sigla, in tap-in, il punto dello 0-1. Una rete, in sospetta posizione di offside (approvata dal Var) da parte del #14 bianconero che evidenzia lo stato, comatoso, della formazione di casa ma anche la voglia friulana di sorprendere i più forti avversari.

Pareggio Napoli, Insigne si sblocca

Pochi giri di orologio più tardi, gli azzurri, spronati dallo svantaggio, raggiungono subito il pari con una magia, al 46’ di Insigne. Il #24 italiano, infatti, di tacco, si libera della stretta marcatura di Nuytnick e poi, anche con un pizzico di fortuna col pallone che non si allontana troppo dal suo destro, con un dolce piattone mette a referto l’1-1. Un gol bellissimo, di pregevole fattura che ha anche il merito di far andare i suoi all’intervallo su punteggio di parità.

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Secondo Tempo

Pronti via, Udinese di nuovo sopra

Quando piove, spesso, grandina. Ed è quello che accade stasera, fino ad un certo punto, al ‘San Paolo’. Dopo il pari e l’intervallo, il Napoli entra in campo col piglio giusto creando pure qualche iniziale grattacapo agli ospiti. Eppure, quando il gol, sponda azzurra, sembra nell’aria, l’Udinese su una fortuita azione di alleggerimento, trova la marcatura dell’1-2 con Ingelsson che raccoglie l’assist vincente di Zampano e manda all’inferno gli azzurri.

Albiol pareggia: ancora pari al ‘San Paolo’. Milik sorpassa

Lo sconforto, lo scoramento sembrano esseri impossessati del Napoli. Ma ad un certo punto dalla Calabria, da Crotone, arriva la notizia migliore: Simy impatta, grazie ad una straordinaria rovesciata, lo 0-1 juventino.

Lo stadio esulta, il catino di Fuorigrotta diventa una bolgia ed il Napoli reagisce. Al 64’ da corner, Raul Albiol si alza in area, svetta su Nuytnick e segna: 2-2. L’iniezione di fiducia non esaurisce la sua spinta.

Al 70’, infatti, su sortita azzurra, Milik, su respinta di Bizzarri che non riesce a contenere la bordata di destro di Callejon, mette il punto esclamativo sorpassando gli arcigni ospiti che, al 75’, sempre su corner, devono poi abbandonare ogni speranza di successo con Tonelli, bravo a spingersi in aria più in alto di Danilo e, a mettere il sigillo, definitivo, del 4-2.

I top del ‘San Paolo’

Jankto ‘gregario’ di qualità: che incursione al 39’

Jankto è un po’ l’emblema della partita che aveva in mente di fare il suo allenatore: pressing, difesa, linee corte, strette e ripartenze sfruttando, appunto, la velocità del nazionale ceco. Ed il #14 friulano, come da dettami tattici, da ordini pre-gara, esegue: al 39’, su suo inserimento laterale e da traversone basso di Zampano, arriva il gol dello 0-1, della speranza udinese di ribaltare il recente periodo no e di uscire indenni dal ‘San Paolo’. Una rete però, buona non solo per l’autostima individuale (e perché no di squadra) ma anche per il giovane esterno bianconero bravo, come Insigne, a sbloccarsi dopo un lungo digiuno che durava, addirittura, dal 4 dicembre scorso.

Insigne contro Nuytnick (Whoscored.com)
Insigne contro Nuytnick (Whoscored.com)

Insigne indispensabile, ancora lui decisivo

Fra i migliori già domenica alle 15 col Milan, Insigne, si dimostra, anche con un avvio non proprio preciso, specie in fase di conclusione, l’uomo in più di questo brutto, pallido, differente e poi vittorioso Napoli attuale. Da lui e dalle sue fantasie, infatti, nascono le azioni migliori dei campani con il suo estro ed i suoi guizzi, unico antidoto alla calma piatta, all’afasia di un possesso palla meno efficace del recente passato, prevedibile e, a tratti, noioso. Insomma, Lorenzo è il Napoli ed il Napoli, vive, e letteralmente muore, (ai?) sui suoi piedi. Da cui, nel momento del bisogno, nasce la rete del pareggio con una magia, tacco e piattone sul palo lungo, che dà impulso al tentativo di rimonta azzurra, alla remuntada imperiosa campana: Masaniello.

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Milik ancora a fatica dal primo minuto, ma poi si sblocca

Questa sera il campo, almeno fino al minuto 70’, ci dicono che Milik, dal primo minuto, dopo quell’infortunio, non è ancora pronto. Né, la sua squadra, è capace di riaccoglierlo e metterlo nelle migliori condizioni per far bene. Insomma, a gara in corso sì, eccome, dal primo minuto ni, anzi, ancora no. E invece, quando gli azzurri hanno bisogno di svoltare, di cambiare registro, mettere la freccia, sorpassare l’arcigna Udinese e mettere pressione alla Juve, il #99 si sveglia, si desta dal torpore e determina, risulta decisivo. Appunto, al 70’, mette dentro il gol del 3-2 e consente ai suoi, prima di uscire per Allan, di cancellare una prestazione assolutamente altalenante.

I flop di Napoli-Udinese

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Nuytnick in crisi, Insigne lo supera sempre

Fra i peggiori della contesa, senza ombra di dubbio, Nuytnick che, nel corso dell’intera gara, subisce la forza, la qualità tecnica e la voglia di Insigne. In quasi ogni circostanza nel quale il napoletano lo punta, infatti, il belga trova una montagna ripida da scalare con questa sua posizione di centro-destra, nella difesa a tre, che di certo non lo aiuta. Ma anche quando deve marcare da piazzato nella sua 16 metri, dove, con la sua struttura potrebbe svettare imperioso, il centrale friulano va in difficoltà mettendo a referto una gara, stasera, davvero da incubo.

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Tabellino e voti

Napoli (4-3-3) #25 Reina 6; #23 Hysaj 6, #33 Raul Albiol 7-, #62 Tonelli 7-, #6 Mario Rui 6.5; #20 Zielinski 6.5, #42 Diawara 6, #17 Hamsik 6 (Dal 56’ Mertens 6.5); #7 Callejon 6+ (Dal 82’ Rog s.v.), #99 Milik 7- (Dal 73′ Allan 6), #24 Insigne 7. A disposizione: #22 Sepe, #1 Rafael; #21 Chiriches, #11 Maggio, #19 Milic; #30 Rog, #5 Allan, #8 Jorginho, #27 Machach; #37 Ounas, #14 Mertens. Allenatore Maurizio Sarri 6.5

Udinese (3-5-1-1): #1 Bizzarri 6.5; #17 Nuytinck 5, #5 Danilo 6- (Dal 76’ De Paul 6), #3 Samir 5.5; #11 Zampano 6, #72 Barak 6, #99 Balic 6, #13 Ingelsson 6.5, #97 Pezzella 6+ (Dal 68’ Ali Adnan 5.5); #14 Jankto 7 (Dal 77’ Widmer s.v.); #18 Perica 6. A disposizione: #22 Scuffet, #25 Borsellini; #53 Ali Adnan, #27 Widmer, #63 Caiazza; #21 Pontisso, #10 De Paul, #69 Luis Ndreu, #6 Fofana; #68 Djoulou Zohoki, #20 Maxi Lopez. Allenatore Massimo Oddo

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