Esordienti Mondiali, ecco la Top 11 dei debuttanti più costosi di Russia 2018
L’Italia, ormai lo sappiamo dallo scorso novembre, non prenderà parte a questo mondiale con gli azzurri costretti ad osservare da spettatori alla rassegna iridata. Eppure, al netto del dolore che proveremo nel restare nel limbo degli eliminati, e quindi, degli spettatori, questo appuntamento sarà comunque speciale con una caterva di campioni pronti a nobilitare i dodici rettangoli verdi di Russia e a dare spettacolo.
Campioni come Cristiano Ronaldo, Messi, Pogba, Iniesta, Suarez, Neuer, James Rodriguez, Neymar che però hanno già vissuto le emozioni, l’esperienza e le gioie del mondiale e diversi altri talenti, invece, al primo approccio con questo palcoscenico internazionale. E proprio a questi ultimi, ai rookies, come direbbero negli Stati Uniti, ai debuttanti mondiali di Russia 2018, ora, dedichiamo la nostra attenzione mettendo insieme un ideale undici, con annessa panchina, composto solo ed esclusivamente dagli esordienti non solo più promettenti ma anche più costosi del panorama calcistico planetario. Un team, sui 10 miliardi di euro totali del costo complessivo delle 32 rose, di ben 1.6 miliardi di euro.
Porta: Ter Stegen miglior debuttante, Alisson riserva di lusso
In porta, a difendere questo undici formato solo dagli esordienti mondiali, ecco spuntare il tedesco Ter Stegen che, col suo attuale valore di mercato di ben 60 milioni di euro, è, al momento, l’estremo difensore più costoso della rassegna iridata fra le new entry mundial.
Ma la sua titolarità, non è solo una questione economica col numero uno del Barcellona, protagonista della sua miglior stagione in carriera, degno ed affidabilissimo portiere di questo immaginario sodalizio. Un sodalizio copertissimo in ogni ruolo e pure fra i pali con, a fare da riserva al teutonico, la sorpresa giallorossa della Roma Alisson (45 mln) capace, con le sue prestazioni, di scalzare nelle gerarchie del Ct Tite, il citizen Ederson.
Difesa granitica: Marquinhos-Umtiti
La muraglia dei debuttanti che si erge davanti a Ter Stegen non è per nulla malvagia, anzi. La diga dei “novizi”, infatti, è composta da quattro calciatori, nel 4-3-3 globale, esponenti di nazioni che hanno vinto ben 10 mondiali totali. Parliamo, nello specifico, di Kimmich (55 mln) e Mendy (40 mln) sulle corsie laterali e di Umtiti (60 mln) e Marquinhos (55 mln) al centro. Quattro elementi sicuri, o quasi, titolari delle rispettive nazionali, Germania, Francia e Brasile e che, in questi quattro anni, si sono segnalati al grande pubblico con Bayern Monaco, Manchester City, Barcellona e Paris Saint Germain garantendo un netto ricambio generazionale alle proprie selezioni. Insomma, ricambi sicuri, forti e che, senza dubbio, non pagheranno lo scotto dell’esordio, sulle loro spalle, difatti, ci sono ben 124 presenze con i club in coppe internazionali.
In panchina, invece, siedono elementi che non avrebbero nessun problema a rimpiazzare i cosiddetti titolarissimi con Stones (50 mln) e Koulibaly (50 mln) a garantire ottime alternative all’ipotetico selezionatore di questo rookie team.
Centrocampo extra lusso: Isco, Alli, Thiago
Il centrocampo, solitamente giusto, dosato ed equilibrato mix fra quantità e qualità, in questo caso, cede il passo solo all’aspetto tecnico-estetico del gioco con tutti i tre titolari in causa, proprietari di sterminate doti offensive. E sì perché se questa linea mediana è occupata dalle giocate di Isco (75 mln), sul centro-sinistra, dal tiro e dai letali inserimenti di Alli (100 mln), sulla trequarti, e dalle magie palla al piede di Thiago (75 mln), tutti non convocati per giovane età in Brasile, si capisce al meglio il senso delle nostre analisi: nessuno difende, tutti attaccano. Ma questo, forse, potrebbe, immaginandoli in campo, non essere un autentico problema con questi interpreti capaci di declinare al meglio l’antico adagio, conservando sempre il possesso della sfera, “la miglior difesa è l’attacco”.
Spulciando i nomi dei debuttanti in panchina, poi, l’assunto non cambia con nessun prodotto, o quasi, “convocato” capace di fare dell’interdizione la sua arma migliore. Fatta eccezione per Kante (60 mln), ago della bilancia di Chelsea e Francia, Milinkovic–Savic (70 mln), Saul Niguez (70 mln) e Coutinho (100 mln), infatti, sono tutto fuorché mediani.
Attaccanti, un reparto da 420 milioni di euro
In avanti, se possibile, la qualità generale aumenta con un tridente, inedito a questi livelli, davvero fortissimo. Un tridente da 420 milioni di euro ma, soprattutto, da 106 gol stagionali. Insomma, una marea di palloni messi in rete con Paris Saint Germain, Tottenham e Liverpool. Un pacchetto avanzato, anglo-francese con una spolveratina d’Egitto. Un reparto speciale con, per sciogliere ogni dubbio, Kane (150 mln) alfiere dell’Inghilterra di punta, Salah (150 mln), il cui recupero è ancora in dubbio, sulla destra e Mbappé (120 mln), miglior under 20 per valore di mercato della manifestazione, sulla sinistra.
Ma se l’attaccante Reds di Klopp non dovesse farcela, ecco spuntare le alternative Asensio (65 mln), Dembélé (80 mln) e Dybala (100 mln) con, per fare concorrenza all’uragano più famoso di Londra, Firmino (80 mln) e Gabriel Jesus (80 mln) pronti all’assalto.
Panchina: Ter Stegen (60 mln); Stones (50 mln), Koulibaly (50 mln); Milinkovic-Savic (75 mln), Coutinho (100 mln), Kante (60 mln), Saul (70 mln); Roberto Firmino (80 mln), Dybala (100 mln), Marcos Asensio (75 mln), Gabriel Jesus (80 mln), Dembélé (80 mln)