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Dzeko non basta, la Roma crolla. Simeone affonda il colpo nella difesa di burro

Una Fiorentina compatta, unita, cinica e pragmatica batte una discreta Roma che, però, paga la sua scarsa vena realizzativa. Se non segna Dzeko, infatti, le cose si complicano.
A cura di Salvatore Parente
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La Roma trova la sesta sconfitta casalinga della stagione e complica maledettamente la propria corsa Champions perdendo per 2-0 contro l’ottima Fiorentina di Pioli. Eppure, sul piano del gioco, i padroni di casa non demeritano affatto ma, quasi come in un film già visto, sempre uguale a se stesso come contro Inter, Atalanta o Sampdoria, la scarsa vena realizzativa giallorossa, la malasorte e qualche amnesia difensiva finiscono per infilare i capitolini in un vicolo cieco, un vicolo da 0 punti.

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Dall’altra parte, invece, sponda viola, i gigliati raggiungono il sesto successo sigillo consecutivo scavalcando, col contestuale pari dell’Atalanta a Ferrara con la Spal, i bergamaschi in zona Europa League. Un successo, ai punti, meritato non tanto per numero di occasioni collezionate ma per la grinta, la voglia, la determinazione e lo spirito di squadra riversati, dal primo all’ultimo minuto di gioco, sul rettangolo verde.

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Le formazioni iniziali: turnover Roma, Fiorentina al completo (o quasi)

Dopo il pesante Ko di Barcellona contro il Barça di Messi e Suarez, Di Francesco, nella settimana più importante dell’anno, Fiorentina oggi, blaugrana in settimana e derby domenica sera, per superare la resistenza dei Viola reduci da sei risultati utili consecutivi, un pareggio e cinque successi, schiera una formazione rimaneggiata. Una formazione con sì il ritorno in campo di Nainggolan, grande assente al Camp Nou, ma con ben cinque cambi con Juan Jesus per Kolarov, Gonalons per De Rossi, Defrel per Florenzi, il già citato belga per Pellegrini ed El Shaarawy in luogo del nemmeno convocato Perotti. Confermatissimo, di punta, Edin Dzeko. La Fiorentina, invece, prova a continuare la sua striscia vincente all’Olimpico pur dovendo fare a meno del capitano Badelj e della stellina toscana Chiesa, fermo per squalifica, affidandosi al solito Veretout, ai redivivi Saponara e Eyssseric e a Simeone al centro dell’attacco.

Primo Tempo

Fiorentina a razzo, Benassi in gol già al 6’

L’avvio di gara è piacevole come il clima che accompagna (19° all’Olimpico) il match con entrambe le squadre che si affrontano a viso aperto. Eppure, a sbloccare il punteggio è la Fiorentina bravissima a saper sfruttare, fin da subito, la prima palla ferma della propria gara. Cross al centro dalla sinistra, pallone spizzato di testa che arriva in maniera rocambolesca a Saponara il quale stoppa la sfera con l’esterno destro, la mette al centro trovando libero, in zona dischetto del rigore, Benassi abile a trovare il palo lungo con un non semplice piattone sinistro: 0-1 viola.

Ritmi altissimi, la Roma ci prova

I minuti successivi al gol buttano benzina sul fuoco di una gara già piuttosto gradevole. Il ritmo, se possibile, diventa quasi da Premier con entrambe le compagini a cercare di lucrare sull’improvviso squilibrio del tabellino: la Roma in cerca del pari, la Fiorentina vogliosa di ripartire attaccando gli spazi concessi dai padroni di casa. E così, questa duplice ma anche naturale interpretazione della sfida, produce immediatamente i suoi frutti. Al 10’ Strootman scalda i guantoni di Sportiello dalla distanza. Al 12’ Dzeko, su incertezza SportielloVitor Hugo, prova la conclusione da posizione defilata colpendo il montante esterno alla sinistra del portiere ex Atalanta. Due minuti più tardi, invece, Saponara prova il gol dai 40 metri, trovando le gambe di Fazio, su improvvida uscita di Alisson con, a chiudere una spettacolare ventina di minuti, al 26’, Dzeko a penetrare dalla sinistra nell’area avversaria e trovare la pronta risposta dell’estremo difensore viola.

Massimo sforzo per i padroni di casa? Simeone firma il raddoppio

La gara, come detto, si mette subito nel migliore dei modi per gli ospiti chiamati, dal 6’ in poi, a respingere gli assalti capitolini e liberare, di conseguenza, la velocità ed il dinamismo del proprio attacco. Cosa che, puntualmente, accade al minuto 39 quando, dopo un periodo nel quale la Roma esercita una certa pressione, sia pure senza grossi sussulti, sul portatore di palla, la Fiorentina raggiunge il raddoppio. Simeone viene servito sulla trequarti avversaria, l’argentino si vede piuttosto isolato e così decide di andare, da solo, in slalom su Manolas. L’ex Genoa punta il greco, si allunga la sfera sul sinistro, entra in area, subisce un robusto bodycheck da parte del #44 giallorosso ma invece di finire a terra rimbalza sul rientrante Bruno Peres che, con molta sfortuna, lo libera involontariamente davanti ad Alisson col #9 viola perfettamente in grado di bucare l’uscita bassa del brasiliano.

Una rete beffarda ma voluta, col marchio di fabbrica della grinta e della determinazione della famiglia Simeone, che racchiude alla perfezione la prima frazione di gara di questo match con i viola, più cinici, meritatamente in vantaggio sulla Roma.

Secondo Tempo

Schick subito in campo, Di Francesco non molla

Ad inizio ripresa la Roma, nei panni di Di Francesco, cambia subito qualcosa: fuori lo spento Defrel, dentro la speranza ceca Schick e attacco ancora più sbilanciato con due punte centrali contro il quartetto difensivo viola. La mossa sembra funzionare col bosniaco, ora meno braccato dai centrali ospiti chiamati ad attenzionare anche l’ex Samp, a provare in ben due occasioni ad accorciare le distanze. Al 46’, con strepitosa parata di Sportiello e tre giri di orologio più tardi con lo stesso #9 capitolino a vedersi respingere, a botta sicura, da Pezzella, la rete dell’1-2.

le corsie dove si è sviluppato maggiormente il gioco di Roma e Fiorentina (Whoscored.com)
le corsie dove si è sviluppato maggiormente il gioco di Roma e Fiorentina (Whoscored.com)

L’attacco giallorosso si ingolfa, dentro Florenzi

Trascorrono i minuti e, dopo l’iniziale sbandamento da parte della Fiorentina che si trova spiazzata dalla nuova sistemazione offensiva dei padroni di casa, la Roma non riesce più ad essere pericolosa. In sostanza, sulle fasce, mancano i rifornimenti. E così Di Francesco inserisce prima Kolarov al posto di Manolas e poi Florenzi per Strootman con l’idea di allargare il campo, premiare le giocate esterne e buttare un bel numero di palloni al centro. Dall’altra parte, invece, dopo il cambio del deludente Eysseric per Gil Dias, Pioli corre ai ripari buttando nella mischia il roccioso Milenkovic al posto del trequartista Saponara. Mossa scacchistica con il serbo a dare manforte ai due centrali Pezzella e Vitor Hugo.

Doppio legno al 73’, la Roma capitola

I cambi operati dai due tecnici sembrano funzionare con la Roma ancora più pericolosa e, dunque, a trazione anteriore, e la Fiorentina arcigna, chiusa e protetta. Eppure, al 73’, la sorte ci mette il suo zampino mandando mentalmente al tappeto i capitolini che capiscono di stare vivendo un incubo, una serata decisamente no. Al 73’ su cross di Florenzi, Schick impatta di testa, anticipa l’avversario diretto, batte Sportiello ma, invece di trovare il fondo del sacco, trova la traversa con i viola che, poi, si rifugiano in corner.

E proprio nell’occasione successiva, su angolo dalla destra, Fazio svetta su tutti, colpisce la sfera con una decisa zuccata ma, indovinate un po’? Un altro legno, stavolta, una traversa (con questa fanno 3) spegne le velleità giallorosse col triplice fischio finale a complicare una corsa Champions, con Inter e Lazio ad un passo, vieppiù difficile.

I top dell’Olimpico

Benassi leader della Viola, che partita con la Roma

Gol, giocate semplici, utili e lucide, coperture preventive e quel ruolo, perfetto per lui, di trait d’union, di pendolo, da mezzala destra, fra centrocampo e attacco, come elementi principali di una gara da ricordare. Benassi, in poche parole, è fra gli uomini in più dell’Olimpico con una prestazione, a tutto campo, da incorniciare. Una prestazione di livello da attaccante ma anche da difensore aggiunto con l’ex granata titolare di un apporto, in questa squadra, decisivo. Un mix, visto anche stasera, di inserimenti e chiusure, costruzione e contrasti, quantità e qualità, che lo eleggono protagonista di questa Viola, in salute, e di questa bellissima versione della Fiorentina.

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Simeone: gol e grinta. Terza firma consecutiva per lui

Fra gli esponenti di spicco di questa Fiorentina tutta cuore, voglia e che gioca di squadra, non può non esserci il Cholito Simeone. E sì perché la punta viola è il manifesto ideologico di questa nuova edizione dei toscani in grado, dalla tragica morte del capitano Astori, di non subire alcuna involuzione in campo, di fare quadrato, unirsi e pensare soltanto ad onorare la memoria del proprio numero #13 giocando bene, vincendo e guadagnando punti. E, come dicevamo, l’ex Genoa è la metafora stessa di questo nuovo modo di intendere il football con l’argentino, punta avanzata, primo difensore, primo guerriero in fase di non possesso ma anche finalizzatore della mole di gioco prodotta con l’attaccante figlio d’arte, ora, a quota 10 gol in campionato e con tre reti a referto nelle ultime tre in Serie A.

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Dzeko, l’ultimo a mollare: Sportiello dice no a tutti

Così come col Barcellona, l’ultimo a mollare, a non darsi per vinto e ad accettare il verdetto del campo è Edin Dzeko che, questa sera all’Olimpico, non trova la rete, piuttosto meritata, per sfortuna ma soprattutto per via della grande gara di Sportiello col numero #57 in preda ad una furia agonistica che gli mette una sorta di calamita sui guanti. E se il bosniaco ci prova in tutti i modi, di tacco, di testa, a giro, di sinistro, l’ex Atalanta si oppone come può respingendo o neutralizzando tutti i tentativi capitolini e, quando il portiere ospite sembra capitolare, ecco giungere in suo soccorso la sorte o i suoi compagni: Pezzella in estirada prima, la traversa su Schick poi. Insomma, due talenti assoluti che, a parti invertite, con uno stato d’animo agli antipodi, frustrazione contro esaltazione, nobilitano questo tambureggiante match.

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I flop di Roma-Fiorentina

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Defrel impalbabile, esce già al 46’

L’allenatore è lo stesso, il modulo pure, ma il ruolo, la pressione, il minutaggio e la spirale negativa che sembrano avvolgerlo risultano essere inedite, nuove e pure condizionanti per l’ex Sassuolo Defrel che, anche oggi, sulla destra, appare essere piuttosto in difficoltà. Malgrado la sua corsia sia quella più battuta, a causa dell’assenza iniziale sulla sinistra di Kolarov ma anche per merito della forza in fase di spinta di Bruno Peres, infatti, il numero #23 non decolla mai con pochissimi palloni giocati, solo 8 passaggi completati ed una palla persa. Un po’ poco per restare in campo, un po’ poco per tentare, specie dopo la prima frazione di gioco, di ribaltare il duplice svantaggio.

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Eysseric ancora deludente, mosca bianca per la Fiorentina

Fra le note stonate di una Fiorentina che sembra interpretare al meglio lo spartito del maestro Pioli troviamo il francese Eysseric. Atteso ad una prova importante in concomitanza dell’assenza forzata di Chiesa, fuori per squalifica, l’ex Nizza non brilla per classe, selezione delle giocate e scelte non entrando mai, o quasi, in 58’ di gioco abbondanti nella buona manovra toscana. I gol così come le azioni migliori dei suoi, infatti, non arrivano mai dalle sue intuizioni col #10 viola spettatore non pagante dell’impresa dei gigliati.

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Tabellino e voti

Roma (4-3-3) Alisson 5.5; Bruno Peres 6.5, Manolas 5.5 (Dal 58’ Kolarov 6.5), Fazio 6-, Juan Jesus 6-; Nainggolan 6+, Gonalons 5.5, Strootman 6+ (Dal 67’ Florenzi 6); Defrel 5- (Dal 46’ Schick 6), Dzeko 7, El Shaarawy 6+. A disposizione: Lobont, Skoruspki; Capradossi, Kolarov, Jonathan Silva; De Rossi, Pellegrini, Florenzi, Gerson; Schick. Allenatore Eusebio Di Francesco 5.5

Fiorentina (4-3-2-1) Sportiello 7.5; Laurini 6.5, Vitor Hugo 6+, Pezzella 6.5, Biraghi 6; Veretout 6.5, Dabo 6.5, Benassi 7; Saponara 6.5 (Dal 69’ Milenkovic 6), Eysseric 5 (Dal 58’ Gil Dias 6); Simeone 7 (Dal 88’ Falcinelli s.v.). A disposizione: Dragowski, Cerofolini; Milenkovic, Maxi Olivera, Hristov, Bruno Gaspar; Cristoforo; Gil Dias, Lo Faso, Falcinelli, Sottil. Allenatore Stefano Pioli 7

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