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Fifa World Cup 2018, i Mondiali in Russia

Il Brasile non è meravigliao, con la Svizzera fa solo 1-1 al debutto Mondiale

Il Brasile non va oltre il pareggio contro la Svizzera di Petkovic mostrando un duplice volto in quel di Rostov. Bene, anzi, benissimo nel primo tempo. Male, malissimo nella ripresa col gol di Zuber come acqua sul fuoco dell’entusiasmo verdeoro che si spegne mostrando tutti i limiti della Seleçao.
A cura di Salvatore Parente
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Dopo il Ko della Germania col Messico, il Brasile impatta con la Svizzera 1-1 diventando la seconda sorpresa di questa prima giornata iridata. Il tutto, al termine di un primo tempo che aveva fatto pensare ad una facile vittoria sulla fin troppo ordinaria Svizzera, incapace, per larghi tratti della prima frazione di gara, di opporre una credibile resistenza alla qualità, estesa e ben distribuita, delle furie in verdeoro. Il primo tempo, anzi, i primi 25’ di gioco, sono un saggio delle enormi potenzialità della Seleçao che, a questo mondiale, ricordando il 7-1 del Mineirazo, si presenta con i crismi di favorita. Gioco e deliziosi fraseggi, dribbling e tocchi di prima, movimenti senza palla e interdizione, in pratica: dominio assoluto. Un dominio che si concretizza con la rete di Coutinho, buona per mettere in discesa la partita e sigillare il match. Almeno nelle intenzioni.

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E sì perché nella ripresa i verdeoro calano notevolmente subendo il punto dell’1-1 che frustra le velleità brasiliane ed il gioco degli uomini di Tite che piombano in una sorta di stato catatonico. Nessun sussulto, eccetto l'occasionissima di Miranda dinanzi a Sommer, scuote la mediocrità del secondo tempo con la Svizzera, prontissima fisicamente e brava a raddoppiare gli estrosi avanti avversari, a portare a casa il pareggio e a far suonare più di un campanello d’allarme per la Seleçao.

Primo tempo

Coutinho che gol e che avvio per la Seleçao

L’inizio del match è tutto per il Brasile che non conosce alcuna emozione in avvio, anzi. E nemmeno l’asso verdeoro di Tite, Neymar, che pure di ruggine ne avrebbe, a causa di un infortunio che lo ha tenuto fuori dai campi di gioco per ben tre mesi, paga lo scotto dei primi minuti iridati. Infatti, i primi 20’ di gioco sono un monologo brasiliano con i pentacampioni del mondo bravi fin da subito ad attaccare la Svizzera sul centro-sinistra e sfruttare al meglio le doti di Coutinho e del predetto Neymar. E proprio al 18’, dai piedi del calciatore del Barcellona, arriva il gol del vantaggio con l’#11 ex Inter, a siglare in un gioco di numeri, l’undicesima rete con la Seleçao, abilissimo a trovare il palo lungo di Sommer e dare un forte schiaffo agli elvetici: 1-0 Brasile.

le statistiche del primo tempo di Brasile e Svizzera
le statistiche del primo tempo di Brasile e Svizzera

Mini-reazione Svizzera, il Brasile controlla agevolmente

Al gol subito e dopo oltre mezz’ora di indiscusso dominio brasiliano, la Svizzera, complice anche il lieve calo degli avversari, chiamati ad una piccola frenata dopo il forcing iniziale, provano a imbastire una mini-reazione con Seferovic e Shaqiri a tentare di costruire qualche occasione per impensierire Alisson, fino a quel momento, del tutto inattivo. Eppure, al netto delle buone intenzioni della formazione di Petkovic, gli ultimi minuti trascorrono senza grossi pericoli ma solo con qualche sporadica iniziativa andata a vuoto per errori nell’ultimo passaggio o puntuali chiusure della retroguardia verdeoro.

Secondo Tempo

Avvio lezioso del Brasile? La Svizzera impatta

Inizia la ripresa ed il Brasile sembra dare l’impressione di aver già messo in archivio, con 45’ d’anticipo, il match inaugurale. Palleggia in maniera lenta, eccede in leziosismi e presta il fianco alle ripartenze svizzere e poi, come da copione, finisce per pagare il salatissimo conto. Zuber, fino ad allora fra i meno positivi dei suoi, sfrutta una disattenzione su corner di Miranda e trafigge, di testa, da pochi passi, l’incolpevole Alisson. Un gol che dà tutto un altro sapore alla gara ed ai 40, più recupero, finali.

attacco e indice di conversione del match fra Brasile, a sinistra, e Svizzera, a destra (Squawka.com)
attacco e indice di conversione del match fra Brasile, a sinistra, e Svizzera, a destra (Squawka.com)

Brasile scosso, Svizzera bene fisicamente

La rete del pari ha il merito di cambiare il volto della gara con la Svizzera che si scrolla di dosso le paure del primo tempo coll Brasile, di contro, schiacciato dalla pressione e spiazzato dal pareggio. Uno stato d’animo che pervade la partita e si palesa nel prosieguo del secondo tempo con i biancorossi più in grado di creare grattacapi agli avversari, e Thiago Silva e soci a pagare lo schock del pareggio. Uno schock che aumenta con l’ottima tenuta atletica degli elvetici apparsi, anche nella ripresa, lucidi, pimpanti e pronti a opporsi ai tentativi dei pentacampioni del mondo.

I Top del match

Coutinho leader della mediana, quanta qualità a centrocampo con lui

In teoria il 26enne ex Liverpool avrebbe potuto patire un po’ di emozione per la sua prima volta in un mondiale con la casacca del Brasile. In teoria, appunto. A partire dal primo pallone giocato, fino all’ultimo, infatti, mr. 120 milioni (più 40 di bonus) s’è subito messo all’opera sciorinando le sue geometrie, i suoi fluidi movimenti di corpo, le sue finte, le sue giocate e, per non farsi mancar nulla, anche, le sue enormi doti balistiche. Tiro a giro sul secondo palo di Sommer al 18’ e gol e subito gloria personale, e di squadra, con Coutinho metafora di un Brasile abbastanza giovane ma maturo, sfrontato, sbarazzino e voglioso, dopo 16 anni di attesa, di riabbracciare quella coppa che, ormai, manca da Corea e Giappone, dal 2002. Una metafora, anche nel male, col calo del secondo tempo del talento catalano che va di pari passo con quello di squadra.

Behrami moto perpetuo, ma uno scoglio può arginare il mare?

Una celebre canzone di Lucio Battisti, Il mio canto libero, diceva: “Come può uno scoglio arginare il mare?”. Una frase, perfetta per disegnare la partita individuale del friulano Behrami che, malgrado la sua celebre voglia di lottare in mezzo al campo, duellare sulla mediana per sradicare palla agli avversari, non riesce o, almeno, non può, sovrastare l’immensa marea brasiliana. Eppure, la prestazione individuale dell’elvetico è di tutto rispetto con il centrocampista dell’Udinese generoso, volitivo e capace, con tutti i limiti imposti dagli avversari di serata, di ringhiare, qualche volta con successo, contro i fini palleggiatori brasiliani. Una gara, dunque, di sacrificio, conclusa col pari ma che ben rappresenta la sua intera carriera con l’ex Napoli, oggi, a celebrare appieno il premio di primo calciatore svizzero a disputare ben quattro mondiali.

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Zuber deludente, fino al gol

Danilo del Brasile sembra, dando uno sguardo alla formazione del Brasile, l’unico anello debole di una catena difensiva che, per il resto, sembra inattaccabile. Ed è allora che la posizione e la gara di Zuber diventano importantissimi, fondamentali per tentare di sabotare le velleità dei sudamericani e bloccare Neymar e compagni. Eppure, il calciatore dell’Hoffenheim, forse troppo caricato dalle consegne del proprio Ct, svolge male il suo compito correndo tanto, sbattendosi sulla corsia, mettendosi sempre in visione, nelle pur rare transizioni offensive elvetiche, ma, poi, sciupando le poche occasioni guadagnate o calciando male o, peggio, sbagliando l’ultimo passaggio, l’ultimo decisivo tocco. Tutto questo però, fino al 50’, fino cioè al suo gol, quello del pareggio, che riabilita la sua prestazione e lo spedisce dritto, dritto nel novero dei top di serata, dei talenti capaci, nonostante tutto, di incidere e regalare una gioia ai propri tifosi.

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I flop della Rostov Arena

Miranda, errore da matita blu per lui

Alla viglia del mondiale Tite aveva un ballottaggio fisso in mente per la difesa: MarquinhosThiago Silva. Eppure, a giudicare dalla orribile prestazione di questa sera con la Svizzera di Miranda, la coppia difensiva dovrebbe essere proprio quella oggetto, quotidianamente, della staffetta verdeoro. E sì perché il gol degli elvetici, sia pure con una piccola ma influente spinta da tergo da parte di Zuber, è un gentile omaggio dell’indiscusso titolare Miranda che, nell’occasione, valuta male la traiettoria della palla e sceglie male il tempo dell’intervento. Un errore marchiano, sesquipedale che condanna l’interista nei flop del match ed il Brasile ad una gara totalmente diversa. Potrebbe riscattarsi nella ripresa per il gol del 2-1, ma il suo tiraccio strozzato dinanzi a Sommer è la chiosa finale di una sfida, per lui, e non solo, da dimenticare.

l'heatmap del Brasile, poca densità e movimento dalle parti di Paulinho (Squawka.com)
l'heatmap del Brasile, poca densità e movimento dalle parti di Paulinho (Squawka.com)

Paulinho insoddisfacente, manca pure un gol sotto porta

Uno dei segreti malcelati dell’ottimo girone di qualificazione del Brasile, con la Seleçao sopra l’Uruguay secondo di 10 punti, è stata la mezzala del Barcellona Paulinho capace di garantire, attacco-difesa, inserimenti vincenti e tanta interdizione. Qualità, note a tutti, ma che non si sono mai viste in questa serata a Rostov col verdeoro protagonista di una sola occasione, clamorosa, mancata ad un passo dalla porta di Sommer e tanto, tanto anonimato in entrambe le fasi che gli costano il cambio dopo un’ora di gioco.

ben 11 i dribbling di Neymar ma senza lo spunto vincente, decisivo (Whoscored.com)
ben 11 i dribbling di Neymar ma senza lo spunto vincente, decisivo (Whoscored.com)

Neymar incerto, i postumi dell’infortunio si fanno sentire

Tre mesi di assenza dal campo, al di là delle amichevoli disputate, sono una cosa seria. Una cosa che, a questi livelli, può pesare e pure tanto.

E infatti, Neymar dura solo 30’ di gioco col talento del Paris Saint Germain, ovviamente intoccabile e quindi insostituibile, a vagare sul campo senza mai prodursi nella giocata vincente, nella giocata decisiva per una prestazione, con più di una attenuante e tanti falli subiti, non all’altezza della situazione.

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Tabellino e voti

Brasile (4-3-3) #1 Alisson 6; #14 Danilo 6-, #2 Thiago Silva 6.5, #3 Miranda 5-, #12 Marcelo 6; #15 Paulinho 6- (Dal 67’ Reanto Augusto 6+), #5 Casemiro 5.5 (Dal 60’ Fernandinho 6), #11 Coutinho 7; #10 Neymar 6-, #9 Gabriel Jesus 6 (Roberto Firmino 83′ s.v.), #19 Willian 6-. A disposizione: #23 Ederson, #16 Cassio; #22 Fagner, #6 Filipe Luis, #4 Geromel; #8 Renato Augusto, #17 Fernandinho, #18 Fred; #7 Douglas Costa, #2’ Roberto Firmino, #21 Taison. Ct Tite

Svizzera (4-2-3-1) #1 Sommer 6.5; #2 Lichtsteiner 6 (Dall’88 Lang s.v.), #22 Schar 6, #5 Akanji 6.5, #13 Rodriguez 6+; #11 Behrami 6.5 (Dal 70’ Zakaria 6), #19 Xhaka 6-; #14 Zuber 7-, #15 Dzemaili 6-, #23 Shaqiri 6; #9 Seferovic 6- (Dal 80’ Embolo s.v.). A disposizione: #12 Mvogo, #21 Burki; #3 Moubandje, #4 Elvedi, #6 Lang, #20 Djourou; #8 Freuler, #16 Gelson Fernandes, #17 Zakaria; #7 Embolo, #18 Gavranovic, #19 Drmic. Ct Vladimir Petkovic

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