Balotelli c’è. Bonucci ci prova ma Kanté e Dembélé vanno a un’altra velocità
L’Italia salva l’onore delle armi ma non la propria porta col 3-1 rimediato questa sera a Nizza come primo Ko della gestione Mancini. Eppure, al netto della sconfitta, che alla fine dei giochi ci sta con i francesi a legittimare il successo, l’amichevole di in terra transalpina lascia in dote all’ex tecnico dell’Inter diverse buone notizie con tanti ragazzi (Chiesa o Balotelli) già pronti a dare un contributo fattivo alla Nazionale ed altri, invece, in rampa di lancio.
E così, con 90’ minuti in più nel motore azzurro a trazione Mancio, ecco quali sono stati i migliori ed i peggiori in campo all’Allianz Riviera in una delle classiche del calcio continentale.
I top di Nizza
Lucas Hernandez straripante, la corsia mancina è sua
Gioca una marea di palloni, garantisce ampiezza ai suoi, allarga la difesa avversaria, domina su Berardi e, per non farsi mancare nulla, conquista anche un calcio di rigore importante per il 2-0 francese. Insomma, Lucas Hernandez sfrutta la chance pre-mondiale, gioca come meglio non potrebbe e lancia un chiaro segnale al suo commissario tecnico: per la Russia e l’esordio del 16 contro l’Australia, il ballottaggio con Mendy, peraltro reduce da un serio infortunio in stagione, deve essere a suo favore.
Kanté, una vita da mediano? No, da centrocampista moderno
Molte volte gli addetti ai lavori elogiano troppo le mezzeali transalpine Pogba e Tolisso dimenticando colpevolmente l’uomo barometro, l’uomo equilibrio, il mediano (si fa per dire) capace, non meno di due anni fa, di sorprendere tutti e vincere col suo Leicester la Premier League. Ci riferiamo, ma lo avrete capito, a N’Golo Kanté abile, anche stasera, a mettersi in evidenza come pedina fondamentale, pietra angolare, pilastro su cui ruota, come un goniometro, la selezione d’oltralpe. Garantisce copertura, si batte in interdizione, si fa vedere in impostazione, calcia verso la porta (palo per lui stasera) e si mostra capace di abbinare, quasi unico nel suo genere, quantità, dinamismo e qualità in un concentrato di 168 cm di granito: monstre.
Bonucci leader difensivo e goleador
Al termine di un uno-due che avrebbe potuto abbattere le speranze azzurre, Bonucci, da leader silenzioso, da capitano vero riapre il match con un gol, il sesto in Nazionale, che vale tanto ed è frutto di un duplice successo individuale. Dapprima, infatti, Leo suggerisce a Balotelli come calciare la punizione, che consente la rete del milanista, e poi, con la zampata destra su respinta di Lloris ribadisce in porta. Un guizzo che ridà speranza all’Italia, restituisce dignità ad una squadra ancora provata dallo schock con la Svezia ma che non evita però il Ko finale con Bonucci, insieme con Chiesa e Super Mario come migliori notizie per Mancini.
Dembélé miseria e grandezza transalpina
Un filosofo, appunto francese, Blaise Pascal parlava della miseria e della grandezza, in un enorme paradosso, dell’uomo. In sintesi, grandezza per le sue scoperte, invenzioni e potenzialità, miseria per la sua pochezza, la sua modestia nei confronti dell’intero creato. Un saggio, che potrebbe bene adagiarsi, parafrasandolo, a Ousmane Dembélé, infinitamente grande per colpi, estro e fantasia, infinitamente misero per costanza di rendimento. Eppure, stasera, al netto di questo cortocircuito, con buona parte del match trascorsa a far innervosire i suoi con giocate troppo di fino, il blaugrana estrae dal cilindro un coniglio/gol di rara bellezza (grandezza) rivelandosi, sia pure a 21 anni, un mistero, un bellissimo mistero: forte, fortissimo, decisivo ma talvolta troppo raffinato, lezioso e indolente.
I flop di Francia-Italia
Mandragora in difficoltà, subisce troppo l’emozione del debutto
Mezzala prima sul centro-sinistra, poi sul centro-destra, ovunque però non pronto per la sfida, per il palcoscenico di Nizza e per una amichevole di lusso come Francia-Italia. La convocazione era già un premio per lui, la titolarità contro i transalpini un trionfo inatteso e, pure, eccessivo col talento del Crotone inadatto, forse per l’emozione dell’esordio, al duello della mediana con Tolisso o Pogba. Inadeguatezza, figlia di una prestazione povera di spunti, avara di emozioni e segnata da un suo errore uno contro uno sul terzino avversario, su Lucas Hernandez col suo diretto avversario che lo beffa in velocità, entra in area e, d’astuzia, si fa leggermente rintuzzare per il penalty del momentaneo 2-0. Una bocciatura parziale, ovviamente, che non gli precluderà assolutamente chance future. Del resto, è da queste gare, anche negative, che si deve ripartire per ritrovarsi calciatori poi adatti a questi partidazo.
Berardi ancora nel tunnel: male anche con la Francia
Fra i tre esordienti (gli altri erano Caldara e Mandragora) di giornata Berardi è stato senza dubbio il meno positivo in assoluto. Schierato sulla destra al posto del suo compagno di squadra Politano, infatti, l’esterno offensivo emiliano non è mai entrato realmente in partita schiacciato da due fattori determinanti: la scarsa vena in attacco dell’Italia sulla corsia da lui presidiata, quella destra, e la forza dirompente del suo dirimpettaio Lucas Hernandez. Fattori che hanno trasformato in un incubo la gioia dell’esordio con il #18 azzurro relegato non a uomo in più dei suoi ma a rimpianto di serata. Unico lampo, quello a inizio ripresa con Berardi bravo a pescare Balotelli che calcia defilato sulla figura di Lloris.
Pellegrini in affanno, spesso in ritardo contro Pogba e Tolisso
Fra i migliori in campo contro l’Arabia Saudita, il centrocampista della Roma Pellegrini questa sera contro la Francia non riesce a bissare l’ottimo rendimento di lunedì scorso a San Gallo. Contro un avversario di tutt’altro tonnellaggio e contro rivali diretti di ben altro spessore, il #16 azzurro lotta, combatte, prova a coprire preventivamente e schermare la difesa, non riuscendo però mai, o quasi, a porre un argine alle scorrazzate offensive di Pogba prima e Tolisso poi. Il giallo, sventolatogli dal direttore di gara a fine primo tempo, infatti, è solo la punta dell’iceberg di una gara vissuta, poco in attacco, in costante apnea, in ripiegamenti difensivi ed in rincorse disperate all’indietro. Insomma, una bella inversione a u rispetto a poche ore fa.
D’Ambrosio horror, errore grave sul 3-1 francese
L’Italia, ha commesso troppi errori individuali con alcuni interpreti, tipo D’Ambrosio, a compromettere prima la partita e poi il tentativo (vano) di rimonta azzurra. E proprio sullo sviluppo di uno di questi errori, in disimpegno, con un passaggio killer per Jorginho, il nerazzurro si guadagna gli inferi di serata con questa sbavatura che porta poi i padroni di casa sul 3-1. Un errore gravissimo, da matita blu, ma che lascia una quasi assoluta certezza: nelle partite che contano, in quella specifica posizione, giocherà il giallorosso Florenzi.
Tabellino e voti
Francia (4-3-3) #1 Lloris 6; #2 Pavard 6, #17 Rami 6, #5 Umtiti 6.5, #21 Hernandez 7 (Dal 60’ Mendy 6); #12 Tolisso 6.5 (Dal 77’ Matuidi s.v.), #13 Kanté 7-, #6 Pogba 6- (Dal 86’ Nzonzi s.v.); #Mbappé 6.5 (Dal 81’ Thauvin s.v.), #7 Griezmann 6.5 (Dal 77’ Giroud s.v.), #11 Dembélé 7- (Dal 70’ Lemar s.v.). A disposizione: #16 Mandanda, #22 Areola; #3 Kimpembe, #4 Varane, #19 Sidibe, #22 Mendy; #8 Lemar, #14 Matuidi, #15 Nzonzi; #18 Fekir, #20 Thauvin, #9 Girooud. Allenatore Didier Deschamps 6.5
Italia (4-3-3) #39 Sirigu 5.5; #33 D’Ambrosio 5 (Dal 72’ Florenzi 6), #19 Bonucci 6.5, #13 Caldara 6, #2 De Sciglio 5.5; #7 Pellegrini 5 (Dal 64’ Cristante 6), #8 Jorginho 6- (Dal 78’ Bonaventura s.v.), #38 Mandragora 5; #25 Chiesa 6.5 (Dal 88’ Zappacosta s.v.), #9 Balotelli 6.5 (Dal 87’ Belotti s.v.), #18 Berardi 4.5 (Dal 72’ Insigne s.v.). A disposizione: #1 Perin, #99 Donnarumma; #4 Criscito, #13 Romagnoli, #21 Zappacosta, #24 Rugani; #4 Cristante, #5 Bonaventura, #8 Baselli, #24 Florenzi; #16 Politano, #24 Insigne, #9 Verdi, #9 Belotti. Commissario Tecnico Roberto Mancini 6