Nicolò Zaniolo guadagna poco, vale oro. L’exploit certifica il flop di mercato dell’Inter
L'esplosione di Nicolò Zaniolo è la testimonianza diretta di una campagna acquisti sbagliata. Quella dell'Inter, che nell'estate scorsa sacrificò il ragazzo della Primavera (e Santon) per prendere Radja Nainggolan che ha 11 in più (30) rispetto al golden boy cresciuto a Milano e poi emigrato nella Capitale a prezzo di costo (allora il suo cartellino venne valutato solo 4.5 milioni di euro a margine del maxi affare). Un operazione da 38 milioni di euro che ha fatto felici i giallorossi (contenti di far cassa e liberarsi al tempo stesso di un calciatore divenuto scomodo per i suoi atteggiamenti sopra le righe) ma, alla luce del rendimento avuto finora dal belga, s'è rivelata un flop assoluto per chi l'ha ingaggiato.
Quanto vale e quanto guadagna (rispetto a Nainggolan)
Le proporzioni sono tanto più imbarazzanti se sul piatto della bilancia pesano (e come) le cifre a cominciare dallo stipendio: Zaniolo, che oggi vale un tesoro (molto più dei 10 milioni ipotizzati da Tranfermarkt e non meno di 50 allo stato attuale) e guadagna 700 mila euro netti a stagione (1.3 milioni al lordo) a fronte dei 4.5 milioni netti (8.3 al lordo) che fanno del ninja il più pagato dell'Inter assieme a Mauro Icardi. Diamo ancora qualche numero? Lo score di rendimento è impietoso per l'ex romanista (21 presenze, 3 gol – di cui 2 in A e 1 in Champions) mentre esaltante per il ‘ragazzo' (22 presenze, 5 gol – di cui 3 in A e 2 in Coppa) che ha catturato l'attenzione del commissario tecnico della Nazionale, Roberto Mancini.
Da trequartista a esterno destro, l'evoluzione tattica
Questione di record personale (è il più giovane italiano ad aver realizzato una doppietta in Champions) e di tabù che s'infrangono (finora il Porto era una sorta di bestia nera per i giallorossi): ce n'è abbastanza per consolidare la fama di predestinato che lo accompagna da quando ha iniziato ad abbinare continuità di gioco, rendimento, qualità ed esperienza da veterano nonostante la carta d'identità racconti altro. Schierato da Di Francesco in una squadra ‘italiana' (7 su undici al fischio d’inizio), Zaniolo offre il meglio di sé anche nel nuovo ruolo che Di Francesco gli ha cucito addosso per l'occasione: finora trequartista e mezz'ala, martedì sera esterno destro nel tridente d'attacco con Dzeko ed El Shaarawy. Intuizione perfetta, fiducia ripagata: sbloccare il match su assist di Dzeko, poi sigla il raddoppio perché quando la palla carambola in area dopo aver centrato il palo Zaniolo è lì e la butta dentro.