Mondiali 2018, guida al girone F: Germania favoritissima, per la seconda piazza è bagarre
Il mondiale è ormai alle porte ed il Tesltar 18, il pallone ufficiale della manifestazione, sta per rotolare sui dodici rettangoli verdi di Russia per dare vita ad una rassegna iridata, la ventunesima della storia, pure senza Italia, Olanda, Cile o Stati Uniti, da ricordare, una rassegna iridata di assoluto valore.
E così, quando ancora mancano pochissime ore all’esordio ufficiale di Russia e Arabia Saudita, che apriranno le danze giovedì alle 17 (ora italiana), ecco, per proseguire con le nostre analisi sui gruppi del tabellone russo, cosa c’è da sapere sul Girone F quello, per intenderci, composto da Germania, Corea del Sud, Messico e Svezia. Sì proprio quella Svezia che, nemmeno sette mesi fa, ci scippò il sogno di una estate internazionale e la ventesima partecipazione azzurra ad un mondiale.
Germania super favorita. A caccia di record e del bis mundial
La Germania campione in carica scatta ai nastri di partenza come una delle favorite per la vittoria finale. Una vittoria che farebbe della selezione teutonica la seconda compagine nella storia a bissare un mondiale, dopo l’Italia, fra il 1930 ed il 1934, ed il Brasile, fra il 1958 ed il 1962 nonché la formazione capace di poter vincere più gare di fila in una manifestazione simile, indovinate un po’? Sempre dietro l’Italia, a quota sei, ed al Brasile, a quota undici. Insomma, di motivazioni, qualora ve ne fosse bisogno, ce ne sono tante con, anche a livello individuale, la possibilità di superare antichi primati. Come, ad esempio, quello di realizzazioni all-time con Thomas Muller a -6 dall’amico Klose o come quello, sempre per l’attaccante bavarese, di goleador capace di mettere insieme almeno cinque gol per torneo in ogni singolo mondiale a cui ha preso parte: quello Sudafrica, in Brasile e, appunto, in Russia. Eppure, senza spingerci troppo oltre con la Germania che, chiudendo in prima posizione nel gruppo F ed evitando il Brasile agli ottavi avrebbe una bella chance per raggiungere le semifinali, la formazione di Low è l’assoluta protagonista del gruppo con una rosa a disposizione, al netto dei tagli di Gotze, che regalò la Coppa ai suoi quattro anni fa, e di Sané, davvero stellare.
Una formazione completa in ogni reparto, da 883 milioni di euro e con una potenza di fuoco, in ogni singolo zona del campo, davvero esaltante. Una selezione che, specie contro le prime tre avversarie, non dovrebbe patire nessun problema anche se le amichevoli pre-Russia non hanno impressionato pubblico e critica. Dietro la Germania, invece, la lotta al secondo posto è apertissima con nessuna nazionale, dalla Svezia alla Corea del Sud al Messico, che parte svantaggiata rispetto alle altre. La fantasia dei Tricolor, l’organizzazione di gioco scandinava e l’entusiasmo di guerrieri di Taeguk saranno elementi che porteranno brio alle spalle dei cavalieri teutonici per un Gruppo, almeno per la seconda piazza, molto ma molto incerto.
Svezia di nuovo al mondiale, che ferita per l’Italia
Dodici lunghi anni. Questo è stato l’intervallo, il segmento di tempo atteso dai tifosi scandinavi per riassaporare le emozioni di una partecipazione mondiale dopo gli ottavi in Germania del 2006, persi proprio contro i padroni di casa per 2-0, ed i tre europei di fila in Austria e Svizzera, Polonia e Ucraina e Francia. Un intervallo di tempo lunghissimo ma che è coinciso con l’addio alla nazionale da parte di Zlatan Ibrahimovic, uomo e leader maximo della squadra dopo l’eliminazione degli europei transalpini proprio per mano degli azzurri, all’epoca, allenati da Conte. Ma la Svezia, invece di deprimersi ed abbandonarsi allo sconforto e a facili malinconie, non ha perso tempo costruendo in due anni, una compagine solida, equilibrata, matura, capace di soffrire ma di portare, oltre ogni ostacolo, pure a casa una insperata qualificazione. Una qualificazione fra il freddo di Solna ed il tempio di Milano, che vale già una vittoria mondiale con i meno quotati svedesi, guidati solo dall’estroso Forsberg e da una impermeabilità difensiva, ad avere la meglio sul blasone, la storia ed i favori del pronostico dell’Italia. Una vittoria che denota grande carattere, spirito di sacrificio resilienza e compattezza, vitali nelle prossime due settimane scandinave.
Le stelle del Gruppo: la Germania in blocco, Forsberg, Hernandez e Son per le altre
Il gruppo F è un gruppo nel quale le stelle che brilleranno fra Mosca, Soci, Ekaterinburg, Rostov sul Don e Nižnij Novgorod sembrano appartenere quasi esclusivamente solo alla ‘Grande Germania’ che, da sola, mette insieme un ammasso di campioni, anzi, stelle che sembra una galassia. Da Muller a Ozil, da Gundogan a Hummels e Boatemg, da Ter Stegen a Neuer, fino ai giovanissimi Brandt e Sule e Werner, tutti ma proprio tutti sembrano essere all’altezza della manifestazione e delle imponenti ambizioni teutoniche.
Ambizioni, almeno di qualificazione, che, nelle altre selezioni, vengono affidate a uomini come Forsberg, talento e luce della Svezia orfana, come detto, di Ibra, a Vela, Hernandez, Giovani e Jonathan Dos Santos per il Messico ed a Heung-min Son del Tottenham per la Corea del Sud, peraltro, giunta a fatica e dopo l’esonero del Ct Stielike in Russia.
Il calendario del Gruppo F
1a Giornata
Domenica 17 giugno: ore 17 Germania-Messico (Italia 1)
Lunedì 18 giugno: ore 14 Svezia-Corea del Sud (Italia 1)
2a Giornata
Sabato 23 giugno: ore 17 Corea del Sud-Messico (Italia 1); ore 20 Germania-Svezia (Canale 5)
3° Giornata
Mercoledì 27 giugno: ore 16 Corea del Sud-Germania (Italia 1); ore 16 Messico-Svezia (Canale 20)