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Insigne, maturità e numeri da fenomeno. Napoli ai piedi del #24

Con l’arrivo di Sarri a Napoli Insigne ha spiccato definitivamente il volo. La rete con lo Shakhtar è l’ultima perla di una lunga serie di prodezze compiute dall’ex Pescara che, ora, dimenticando le pene patite con l’Italia, si prende Napoli per mano per condurla verso trionfi finora solo sognati.
A cura di Salvatore Parente
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Di leader silenziosi e non, ormai, il Napoli ne ha a bizzeffe. Dal carismatico Reina al taciturno capitano Hamsik, dal grintoso Allan al razionale Jorginho, dal possente Koulibaly al ‘nobile’ Albiol, in molti, in questa rodata squadra sono in grado di dare un certo contributo sia fuori che dentro il campo. Eppure, ad aggiungersi a questa nutrita schiera di big del club partenopeo, non poteva non esserci Lorenzo Insigne l’uomo di Napoli da Napoli, il grande escluso di Ventura, ma questa è un’altra storia.

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E se segni reti bellissime, sontuose e pure determinanti, e se giochi 58 gare consecutive dal primo minuto (ultima dalla panchina il 23 ottobre 2016 col Crotone), e se il tuo allenatore non ti lascia fuori nemmeno con qualche acciacco, allora, qualcosa di speciale, dentro, devi averlo. Storia di (stra)ordinaria follia, calcistica s’intende, con un #24 formato smart, dai mezzi fisici modesti, limitati che è letteralmente sbocciato, maturato, esploso in un crescendo rossininano che, da MazzarriBenitez a Sarri, lo ha reso uno dei migliori talenti d’Italia, uno dei migliori esterni d’attacco d’Europa con uno score, numeri alla mano, devastante. Qui, cifre e statistiche di una stagione, quella attuale, di assoluto valore.

I suoi numeri, un 10 che si cela dietro una #24

Dall’esordio col Livorno, con Mazzarri in panca, il 24 gennaio 2010 di tempo ne è passato. Quel ragazzino piccoletto, con mille speranze e sogni negli occhi, s’è fatto grande e, a suon di gol e assist, s’è preso Napoli e il cuore dei tifosi pur non senza difficoltà e momenti di grande frizione. Da quando è tornato a casa però, dopo i prestiti con Cavese, Foggia e poi Pescara, lo scugnizzo di Frattamaggiore ci ha messo del suo e, anno dopo anno, ha capito dove poteva lavorare, migliorare per poter essere utile, prezioso e poi, finalmente, imprescindibile. Cinque gol alla prima stagione, 9 con 11 assist nella seconda, 2 con 6 assist ed un serio infortunio al legamento crociato anteriore del ginocchio destro nella terza e poi l’incontro e la definitiva maturazione con Sarri.

Tredici segnature e 11 assist nel 2015/16, la stagione del record di gol di Higuain e del secondo posto alle spalle della Juve, 20 reti in quella successiva con la fine del dualismo, in contumacia Milik, con Mertens e l’inizio delle 58, ininterrotte, gare dal primo minuto con 8 gol in questa annata, 5 assist ed il ruolo, più che meritato, di ‘go to guy’, uomo della provvidenza, del gol decisivo, chiedere a Feyenoord, Roma o, ultimo in ordine di tempo, Shakhtar Donetsk.

Stagione 2017/18

La stagione in corso sta procedendo sugli stessi brillanti binari delle ultime due annate con un Insigne non solo in forma smagliante ma anche eletto come uno degli alfieri della possibile rivoluzione calcistica napoletana che punta dritto al titolo e ad uno scudetto che manca ormai da 27, lunghissimi, anni. Il patto in estate è stato chiaro: restano tutti e si prova a vincere, uniti, insieme. Un accordo quasi siglato col sangue con Insigne centro nevralgico di una intesa, di una alleanza che mira ad andare lontano.

i numeri dell'azzurro in questa edizione della Champions League (Sofascore.com)
i numeri dell'azzurro in questa edizione della Champions League (Sofascore.com)

Come lontano vanno pure le sue ambizioni personali con un rendimento pauroso che, se da un lato attira le big del panorama calcistico europeo, dall’altro, rende gloria ad una squadra capace, con le sue prodezze, di sublimare il suo irresistibile gioco. Al momento, lo score è di 8 reti totali e 5 assist suddivisi in 1.688’ di gioco ripartiti fra Serie A e Champions League e con una media gol di 0.4 reti per match, la stessa velocità di crociera che lo ha portato a quota 20 appena una stagione fa.

la posizione media di Insigne in campo (Sofascore.com)
la posizione media di Insigne in campo (Sofascore.com)

Posizione in campo, lui è il pianeta, gli altri i satelliti

Con Mazzarrinelle vesti di erede designato del partente Lavezzi, Insigne aveva il compito di guadagnarsi minuti nel tridente composto da Cavani, Hamsik o, all’occorrenza, dal macedone Pandev. Con Benitez, invece, arriva la prima, seria svolta della carriera, almeno, dal punto di vista tattico. E sì perché se con Zeman a Foggia e poi a Pescara il #24 campano aveva giocato nel tridente offensivo con Immobile e Sansovini, nel Napoli Beniteziano Insigne diventa l’esterno altro, nel 4-2-3-1 globale, a sostegno di Higuain ma anche a guardia delle sortite offensive del terzino sinistro avversario. In pratica, in due anni, l’azzurro saggia la fase difensiva e impara a fare tutta la fascia, talvolta con risultati deteriori per il suo smalto sotto porta, diventando giocatore polivalente, in pratica: universale.

Con Sarri, il ritorno alle origini, vicino al bersaglio grosso, agli attaccanti e nel vivo di un tridente divenuto poi epico e ancora più prolifico di quelli dei vari Hamsik, Cavani e Lavezzi. Lorenzo è padrone della corsia mancina nel 4-3-3 sarriano e, oltre a siglare 41 dei 57 gol totali con il toscano in panca, brevetta anche una giocata, in tandem con Callejon di rara bellezza.

Taglio semplice dello spagnolo alle spalle della difesa e passaggio in lob, di interno destro, sottile, elegante e raffinato, del napoletano, per una combinazione che ha mietuto tantissime vittime e fatto la fortuna del Napoli e di Napoli.

Statistiche sul rettangolo verde, Insigne preziosissimo

Eppure, per descrivere il talento del Napoli non bastano solo i numeri recenti, riferiti ai gol, agli assist o alle media reti per partita. Per comprendere l’importanza dell’asso partenopeo nell’economia del gioco di Sarri bisogna scavare più a fondo, nei meandri delle statistiche. Queste ultime sono rivelatrici: Insigne è nel vivo dell’azione, anzi, è l’azione.

In Serie A

Nella massima serie, infatti, il numero #24 raccoglie diversi primati in specifici fondamentali del gioco che ne rivelano l’estrema utilità per lo sviluppo della manovra azzurra. Da rifinitore ultimo è il miglior calciatore per passaggi chiave (tocchi che portano al tiro i compagni) con una media di 3.2 passaggi vincenti per partita, meglio di Candreva, Ljajic, Luis Alberto e Ghoulam. Come elemento creativo, è il miglior calciatore della Serie A per grandi occasioni prodotte con 4 assist vincenti ma anche 11 ghiotte chance forgiate dal suo impagabile estro. E, come calciatore italiano, nello specifico ruolo, nessuno, da El Shaarawy a Grifo, da Verdi a Politano, da Candreva a Chiesa ha raccolto un fatturato migliore con l’azzurro capace di entrare attivamente in 8 delle 34 reti campane, con una incidenza singola sul totale dei gol segnati del 23.6%.

In Champions League

In Champions, invece, dove i prospetti contro i quali concorrere si fanno ancora più forti, Insigne non sfigura affatto. Il talento campano è 16° per tiri in porta per incontro, 25° per possesso vinto nella trequarti avversaria e fra i migliori per dribbling riusciti con una percentuale di successo nell’uno contro uno del 75%. Il tutto, con una rete ogni 130’ di gioco, 2.4 tiri per partita, una precisione nei passaggi dell’80%, 1 grande occasione da gol di media creata, 1 fallo subito per match e anche, perché no, 1.4 recuperi e 2.4 (40%) contrasti vinti per gara.

la valutazione di mercato di Inisgne secondo PlayRatings.net
la valutazione di mercato di Inisgne secondo PlayRatings.net

Valore di mercato, Insigne alle stelle

Infine, per comprendere al meglio la forza del ragazzo parliamo di quanto la sua valutazione di mercato sia cresciuta negli ultimi anni. Basti pensare che, dal luglio 2015, periodo nel quale Sarri ha fatto il suo ingresso in società, il ragazzo ha quasi triplicato il suo valore di un tempo con 41 reti e 28 assist che lo hanno portato dai 15 milioni dell’epoca, secondo Transfermarkt.it, ai 40 milioni attuali realizzando una delle migliori ascese di mercato degli ultimi anni.

l'evoluzione di mercato di Insigne negli ultimi anni (Transfermarkt.it)
l'evoluzione di mercato di Insigne negli ultimi anni (Transfermarkt.it)

Un valore importante e pure sottostimato invece per il portale PlayRatings.net che stima il ‘market value’ del #24 in 48 sonanti milioni di euro con un valore potenziale, ovvero il massimo che una squadra dovrebbe sborsare per un giocatore, di ben 52 milioni di euro. Insomma, la maturazione è completa e Napoli e non solo s'inchina al magico destro di Insigne, scugnizzo beffardo eppure elegante e bellissimo.

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