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Hamsik e Insigne ci provano, Benatia fa muro ma Koulibaly affonda la ‘Vecchia Signora’

Il Napoli, al termine di una partita epica, trionfa allo Stadium e mette pressione ad una Juventus, ora, a sola una distanza di differenza dai campani e con un calendario molto più complicato: titolo ancora vivo.
A cura di Salvatore Parente
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Il Napoli non perde in trasferta da 29 gare consecutive, la Juve, contro gli azzurri, allo ‘Stadium’, è imbattuta. Bastano queste premesse per capire, o almeno per immaginare, al netto della pressione di una sfida scudetto, come potrebbe finire. Ovviamente in parità. Un pari però, che premierebbe oltre ogni merito i bianconeri che, speculando sul margine di vantaggio di 4 punti sui campani, fanno densità in mezzo al campo, si mettono dietro la linea della palla, rinunciano a giocare e sperano di colpire, con Douglas Costa o Dybala, in contropiede.

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Tutt’altra storia, tutt’altro registro lato ospiti con la banda Sarri brava a premere fin dall’inizio, mettere insieme un calcio gradevole e mettere in crisi i campioni d’Italia e, alla fine, raggiungere il meritato vantaggio, anche qui, ovviamente, su calcio d’angolo, di testa con l’ottimo Koulibaly. E così, il triplice fischio finale non annulla le velleità della seconda in classifica ma anzi premia Sarri e compagni che rimandano, alle prossime ‘puntate’, l’epilogo del duello scudetto che, ora, si fa vieppiù affascinante, avvincente ed entusiasmante. Dall’ottima prova di Insigne alla generosità offensiva di Hamsik fino alla rete di Koulibaly, ecco top e flop del posticipo di Torino fra Juventus e Napoli.

I top della sfida scudetto

Insigne inarrestabile, molto bravo sulla corsia mancina

Semplicemente inarrestabile. È questa, in estrema sintesi, la summa della gara di Insigne, tutta dinamismo, cuore e tecnica sulla prediletta corsia mancina. Lo scugnizzo azzurro sente la gara, e si vede. Fin dall’alba del match, infatti, sembra essere uno dei migliori dei suoi, uno di quelli infiammati dall’obiettivo serale, un uomo in missione. E proprio dalle sue parti, in coabitazione con Mario Rui, giungono le azioni migliori del Napoli col #24 partenopeo, prima contro Howedes e poi contro Lichtsteiner, a far valere tutto il suo estro, la sua qualità e la sua voglia di determinare. Voglia però, che non gli basta per siglare il tanto agognato gol in casa degli storici rivali ma che gli garantisce, con pieno merito, la sua presenza in questo elitario circolo, nel circolo dei più efficaci dello Stadium.

le zone di campo di Khedira da una parte, di Hamsik dall'altro (Whoscored.com)
le zone di campo di Khedira da una parte, di Hamsik dall'altro (Whoscored.com)

Hamsik incursore, molto bene nell’appoggiare la manovra

Nella partita sbarazzina, arrembante e poi vincente del Napoli, uno degli interpreti migliori della banda Sarri è proprio il capitano che, specie nella prima frazione di gioco, si mette in evidenza in entrambe le fasi dimostrandosi iniettore e finalizzatore ultimo della manovra campana. Hamsik, infatti, da mezzala sinistra, nell’abito che ormai veste da quasi tre anni, si cala bene nella parte, sta attento agli inserimenti, piuttosto rari, di Khedira in fase passiva ma si mostra anche convinto nel prendersi corridoi centrali importanti per colpire d’infilata la retroguardia avversaria e provare la conclusione verso la porta di Buffon.

Come, a metà primo tempo, quando, su assist di Mario Rui, lo slovacco si presenta dinanzi al capitano avversario scagliando la sfera, di interno sinistro, di poco a lato o in avvio di ripresa con una simile azione, con lo stesso epilogo. Esce per Zielinski ma non dai cuori dei suoi tifosi col #17 degno capitano di questo sodalizio tutto cuore e tiki-taka capace di tenere ancora viva la lotta scudetto.

i passaggi intercettati in partita fra Juve e Napoli (Whoscored.com)
i passaggi intercettati in partita fra Juve e Napoli (Whoscored.com)

Benatia, un muro bianconero

Se la Juve non prende rete, non capitola, almeno fino all’89’ dove peraltro ha qualche responsabilità sul colpo di testa di Koulibaly, gran parte del merito va attribuito al marocchino Benatia. Malgrado il giallo rimediato già al 9’ del primo tempo, infatti, il centrale ex Bayern Monaco non si scompone e, con la consueta eleganza e lucidità, tiene a bada le punte avversarie: Mertens prima e Milik poi. Oltre a mettere la museruola agli avanti azzurri poi, per completare una prestazione da incorniciare, il #4 bianconero imposta con assoluta qualità brillando di luce propria nello scontro diretto che vale un titolo, che vale una stagione.

Koulibaly, il gol scudetto?

Quando il pareggio sembrava ormai il risultato più scontato e la Juve stava per accogliere il punto come il sigillo del settimo scudetto di fila, da corner, come al solito per il Napoli, il senegalese azzurro svetta di testa, sovrasta gli avversari, salta fino ai 238 cm, segna il gol vittoria e fa gioire un popolo, quello azzurro, che attendeva di espugnare Torino dal 31 ottobre 2009.

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I flop di Juventus-Napoli

Asamoah anonimo sulla fascia: male in attacco, in apnea in difesa

Scelto in avvio di gara da Allegri per arginare la velocità, la gamba ed il dinamismo del duo destro CallejonHyasj, Asamoah delude un po’ tutti. Ammonito già al nono del primo tempo per fallo proprio sullo spagnolo, infatti, il ghanese finisce per perdere fiducia e subire, senza però correre grossissimi pericoli dalle sue parti, la pressione azzurra su quella fascia laterale. In fase di costruzione, dove pure potrebbe sopperire alle mancanze difensive, il #22 bianconero adeguandosi, all’inerzia dei padroni di casa, non spinge più di tanto mettendo insieme, dunque, una sfida piuttosto rivedibile.

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Dybala spettatore non pagante, la sua gara dura 45’

In dubbio fino all’ultimo secondo utile, Dybala che pure vince il ballottaggio della vigilia con Mandzukic non ripaga la scelta del suo tecnico. I suoi soli 45 giri di orologio, infatti, sono forse la sua peggiore prestazione in maglia bianconera con un primo tempo fatto di pochissimi guizzi, solo qualche punizione conquistata, alcune a centrocampo, e tanti palloni persi. Il tutto, per una gara assolutamente improduttiva, lontana anni luce dalla sua qualità, dalla sua solita forza e dalle stimmate di fuoriclasse.

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Mertens ancora a secco, l’astinenza da gol con la Juve sale a otto gare

Il momento no dell’attaccante azzurro Mertens prosegue allo Stadium col belga incapace, specie contro i bianconeri contro cui non segna da otto gare, di interrompere il suo digiuno che dura ormai dal 3 marzo scorso contro la Roma. Certo, la sfida di questa sera, per lui, non era l’appuntamento più semplice per sbloccarsi né la condotta odierna lo hanno aiutato a farlo col #14 campano stretto, spesso, nella morsa della difesa bianconera e costretto, poi, a giocare soltanto di sponda o di prima intenzione. Gesti insufficienti per segnalarsi al top in questo big match né per scalfire le certezze della migliore retroguardia del campionato poi, quasi in extremis, bucata da Koulibaly.

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Tabellino e voti

Napoli (4-3-3): #25 Reina 6.5, #23 Hysaj 6.5, #33 Albiol 6.5, #26 Koulibaly 8, #6 Mario Rui 6.5; #5 Allan 6.5 (Dal 80’ Rog s.v.), #8 Jorginho 6.5, #17 Hamsik 7 (Dal 66’ Zielinski 6+); #7 Callejon 6, #14 Mertens 5+ (Dal 60’ Milik 6), #24 Insigne 7. A disposizione: Sepe, Rafael; Maggio, Milic, Chiriches, Tonelli; Zielinski, Machach, Rog, Diawara; Ounas, Milik. Allenatore Maurizio Sarri 7.5

Juventus (4-3-3): #1 Buffon 6; #27 Howedes 6.5, #4 Benatia 7, #3 Chiellini s.v. (Dal 11’ Lichtsteiner 5.5), #22 Asamoah 5.5; #6 Khedira 6-, #5 Pjanic 6+, #14 Matuidi 6.5; #11 D. Costa 6- (Dal 71’ Mandzukic 6), #9 Higuain 5.5, #10 Dybala 5- (Dal 46’ Cuadrado 6.5). A disposizione: Pinsoglio, Szczesny; Alex Sandro, Barzagli, Rugani, Lichtsteiner; Bentancur, Bernardeschi, Cuadrado; Mandzukic. Allenatore Massimiliano Allegri 5

 

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