Guardiola tira l’orecchio a Mou: il derby di Manchester al City. United a -12 dalla vetta
Il Manchester City di Guardiola vince il 177esimo derby della città, batte Mou per 3-1 e si riporta in vetta dopo il momentaneo sorpasso di questo pomeriggio del Liverpool. E lo fa con autorevolezza e senza patire troppo il momentaneo rientro dei cugini dei Red Devils capaci, dopo il 2-0, di accorciare su rigore col francese Martial.
Tre gol e tanto possesso, tanta supremazia territoriale, conclusioni ed una certa consapevolezza, quella che possiedono le grandi squadre, di poter orientare il match a proprio piacimento. Bene Aguero, autore del raddoppio, Mahrez, Silva e il subentrante Gundogan, protagonista del definitivo 3-1, ma anche il tandem di difesa con Laporte e Stones abili a controllare i funambolici avanti avversari e a far partire con eleganza e precisione la manovra. Per il Manchester United, invece, pur privo di Pogba, fermo ai box per problemi fisici, poche notizie incoraggianti con i ragazzi di Mou incapaci di replicare la remuntada di Torino ed evitare il quarto Ko di Premier di questa stagione. Resilienza sì ma anche un 3-1 che, di sicuro, non farà morale.
Silva concretizza la superiorità iniziale del City. Salta la copertura di Young
L’avvio di gara è davvero spaventoso ed il Manchester City, forte del 6-0 europeo contro lo Shakhtar e dei 9 punti di vantaggio sui cugini dello United, mette subito in funzione il suo spaventoso propulsore offensivo. Giro palla comodo, a due tocchi, ecumenico, e quindi esteso e con tutti protagonisti, duraturo e sicuro per poi tentare improvvise fiammate/accelerazioni in verticale per premiare gli esterni offensivi o la punta, Aguero, al centro. Solito copione insomma. Il solito spartito di Guardiola che mixa bellezza e pragmatismo, tiki-taka e precisione.
E così, all’11’, David Silva elude la marcatura del terzino Ashley Young, raccoglie il suggerimento, forse non proprio voluto di Bernardo Silva su cross di Sterling, per poi scaricare di destro nell’area piccola, il punto del vantaggio, il gol che sblocca il 177esimo derby di Manchester. Rete importante ma che, al tempo stesso, invece, di infiammare i citizens placa i padroni di casa che abbassano il ritmo e lo controllano. Da grande squadra, da formazione esperta, navigata e convinta dei propri mezzi e della possibilità continuando a far girare la palla, di poter trovare senza fretta il varco utile per il raddoppio.
El Kun batte un colpo, De Gea e Lingard non impeccabili
Trascorrono appena due minuti di gioco della ripresa che Aguero, uno dei meno positivi dei suoi, decide di riscattari e di colpire in questo derby. Certo, gli avversari lo aiutano ma il suo zampino, nello specifico una bordata di prima intenzione di destro, ce lo mette, eccome. Ma andiamo con ordine. De Gea rilancia dalla sua trequarti, Lingard controlla, non bene, e si fa scippare il pallone. Da quel momento parte la 4×100 citizen. Verticalizzazione per il ‘Kun’, scambio stretto con Mahrez e tiro sul primo palo che, il suo ex compagno di squadra all’Atletico Madrid, non controlla: è 2-0 City, è 151esima rete per lui in Premier League e nona rete personale dell’argentino nei dieci confronti contro i ‘Red Devils’.
Reazione United, Lukaku e Martial ci provano
Mourinho, un po’ come accaduto anche all’Allianz Stadium con la Juventus in Champions, ha un piano partita piuttosto chiaro: Red Devils dietro la linea della palla e poi pronti a sfruttare i contropiede con Lingard, Martial e Rashford davanti. Una scelta conservativa ma quasi obbligata sia per la forza dell’avversario di giornata che per l’assenza forzata di Pogba, mente e luce del centrocampo ospite. E dunque, ogni tipo di reazione violenta all’esasperante possesso palla del City passa per i tre gioiellini lì davanti che, coadiuvati da un discreto, ma non eccezionale, Ander Herrera organizzano i rari tentativi dello United.
Ma è solo nella ripresa che i diavoli rossi si fanno sentire dalle parti di Ederson col subentrante Lukaku, in luogo del deludente Lingard, a costringere al fallo l’estremo difensore brasiliano e conquistare il penalty del 2-1 ben calciato, poi, dagli 11 metri da Martial.
Mahrez e Silva fanno soffrire Matic e Fellaini
Tutti ricordavano Mahrez nei panni dell’ala, della miglior ala del campionato edizione 2015/16. Pochi mesi nel City e la trasformazione, in un 4-3-3 dai confini sempre fluidi, è già avvenuta: l’algerino parte e si mostra perfetta mezzala. In tandem con l’altro suo omologo del Manchester City, David Silva, il #26 mette a soqquadro la mediana dello United entrando sempre e comunque nelle azioni manovrate dei suoi e gestendo al meglio la sfera grazie al rimorchio, sempre con il timing giusto di Walker. Possesso, pressing e ancora possesso per poi allargarsi sulla destra e disegnare, con la complicità del #21 spagnolo Silva, un offensivissimo 4-1-4-1 con Aguero vertice alto e Fernandinho vertice basso dell’ideale triangolo composto con gli esterni d’attacco. Una soluzione in movimento, in costante aggiornamento che mette in crisi il centrocampo avversario che, per rispondere alle trame della squadra di casa, è costretto ad allargare i propri interditori creando tanti spazi, tanti interstizi nel mezzo con Matic e Fellaini, specie nel primo tempo, preda di questi espedienti, sia pure noti, tattici.
Sané e Gundogan dalla panchina: i tedeschi mettono il turbo al City
Nel secondo tempo, l’algerino Mahrez esce in luogo di Sané bravo ad entrare subito in partita e far vedere tutti le sue doti contro uno Young, sui suoi passi, in completa balia dell’esterno tedesco. E anche Gundogan, lui pure partito dalla panchina, si disimpegna bene non solo arginando i vani tentativi degli ospiti ma anche siglando, con freddezza, il punto del definitivo 3-1. Dimostrazione della qualità e della profondità della rosa dei campioni d'Inghilterra che, nello specifico duello con i ‘panchinari' dello United, vince, anzi stravince su Sanchez, Mata ed anche il discreto Lukaku.
Tabellino e voti
Manchester City (4-3-3) #31 Ederson 5.5; #2 Walker 6, #5 Stones 6.5, #14 Laporte 6.5, #22 Mendy 6+; #20 Bernardo Silva 6.5, #25 Fernandinho 6.5, #21 David Silva 7- (Dal 92′ Foden s.v.); #7 Sterling 6, #10 Aguero 7 (Dal 75’ Gundogan 7), #26 Mahrez 6.5 (Dal 62’ Sané 6.5). A disposizione: #49 Muric; #4 Kompany, #18 Delph; #8 Gundogan, #47 Foden; #19 Sané, #33 Gabriel Jesus. Allenatore Pep Guardiola 7
Manchester United (4-3-3) #1 De Gea 5; #18 A. Young 5.5, #12 Smalling 5.5, #2 Lindelof 5.5, #23 Shaw 5.5; #21 Ander Herrera 6 (Dal 74’ Juan Mata 6), #31 Matic 5.5, #27 Fellaini 5.5; #14 Lingard 5 (Dal 57’ Lukaku 6.5), #10 Rashford 5.5 (Dal 74’ Alexis Sanchez 5.5), #11 Martial 6.5. A disposizione: #22 Sergio Romero; #4 Jones, #36 Darmian; #17 Fred, #8 Juan Mata; #7 Alexis Sanchez, #9 Lukaku. Allenatore José Mourinho 6-