Cristiano Ronaldo, tripletta Mondiale. De Gea ‘saponetta’, ha la sindrome di Karius
Spagna e Portogallo mettono in scena, su quattro gare sin qui giocate, la partita più bella del mondiale con un pirotecnico 3-3. Un pari nel segno del paradiso del calcio con tutti i campioni in rosa a fare la differenza e ad indossare il vestito della festa a Sochi. Uno a zero Portogallo, 1-1 Diego Costa, ancora davanti i lusitani, poi 2-2 e sorpasso Spagna fino alla magia, finale e definitiva di Cristiano Ronaldo autentico padrone della gara e pure capace di siglare, nel deserto offensivo dei suoi, una tripletta (solo 3 gol nelle precedenti sue partecipazioni ad un mondiale) che sa di onnipotenza, di strapotere tecnico e di Pallone d’Oro.
Una tripletta che cancella la veemente reazione della Roja e dimostra che lui, a questo mondiale, c’è, eccome.
E così, al termine di questa notte speciale, fra due delle migliori selezioni presenti in Russia, ecco top e flop del derby iberico, peraltro, primo match nella storia della Seleçao lusitana.
I top del Fisht Olympic Stadium
Cristiano Ronaldo una serata da Pallone d’Oro
L’ultima gara ufficiale di Cristiano Ronaldo, quella di Kiev contro il Liverpool nella finale di Champions League, era sembrata quasi una amichevole, una passerella per lui, quasi una sfida di pre-saeson. Una gara cioè, ancorché vinta, lontana dai suoi standard di qualità, dall’eccellenza media che ha costellato la sua impressionante carriera. Situazione, in termini di rendimento, che non si è assolutamente ripetuta questa sera con CR7 in grande spolvero, al top della condizione psico-fisica, in uno stato di grazia adatto per l’occasione.
Di più: da pallone d’oro. E proprio proseguendo nella metafora aurea, il madridista, quasi come un Re Mida qualsiasi, trasforma in oro ogni pallone giocato con ogni suo intervento nelle trame offensive per i suoi composto, come una melodia, da un gesto tecnico, preciso, accurato, chirurgico. Ed i tre gol, uno dei quali figlio della papera di De Gea, non sono altro che la logica conseguenza di una condotta impeccabile, concentrazione e abnegazione. per il numero #7 capace, in ogni circostanza, di dare l’impressione, sempre, di poter creare qualcosa di pericoloso, qualcosa di estremamente letale. Ah, fra i tanti record, diventa a 33 anni e 130 giorni, pure il giocatore più anziano a segnare una tripletta ad un mondiale…
Diego Costa gol e grinta e ancora gol
A rispondere all’irresistibile Cristiano Ronaldo lato Spagna ci pensa un ottimo Diego Costa che, con grinta, garra e caparbietà, decide di non mollare, come da dettami colchonero, dopo il primo gancio dei lusitani. Ed il bomber dell’Atletico Madrid, terminale ultimo del consueto tiki-taka spagnolo, non tradisce le attese con un gol al 24’ tutta forza fisica, impegno e voglia. Un gol bellissimo e, forse, viziato da un fallo dell’attaccante che, prima di guadagnare la sfera, molla una gomitata a Pepe, per poi involarsi, dribblare in area, scherzare Fonte e Cedric Soares, prima di liberare il destro e trovare la rete. Una marcatura, come detto, ostinata, ma che lo carica, lo mette ancora di più in partita e gli consente, poi, di bissare il suo primo centro al 52’, quando, su palla ferma, sfrutta la sponda di un compagno e trafigge da pochi passi Rui Patricio.
Nacho Fernandez indeciso su CR7: il fallo da rigore lo condanna all’anonimato…fino al gol
L’operazione di auto-sabotaggio cominciato non meno di due giorni fa con Lopetegui che firma per il Real e genera una polemica che lo porta all’esonero, non sembra volersi arrestare nemmeno con l’ingresso, nei panni di Ct, di Hierro. E sì perché la Spagna, contro il Portogallo, non riesce a fare altro che, in fase difensiva, autolesionarsi commettendo errori banali e pure, per contesto ed importanza, da matita blu. Non trascorrono nemmeno tre giri di orologio, infatti che, Nacho Fernandez, il supplente designato, nel Real e nella Roja, di Carvajal, decide di mettere a segno il primo tentativo di boicottaggio interno: Cristiano Ronaldo, solitamente suo compagno di squadra, lo punta, lo salta e costringe al fallo il numero #4. Ovviamente, è rigore e, con altrettanta ovvietà, CR7, dal dischetto, non sbaglia siglando il gol del momentaneo 1-0. Un errore marchiano, di notevole entità che, non solo, consente al lusitano di entrare subito nel match ma che costringe anche il fluidificante di Madrid a scontare uno stato d’animo negativo. Uno stato d’animo però, completamente ribaltato dalla classe e dalla mentalità vincente del ragazzo bravo, al 56’ a ribaltare il punteggio, fino a pochi istanti prima sul 2-1, con una rete di pregevole fattura che cancella e annulla l’incertezza iniziale. Carattere.
Isco poeta del pallone, imprendibile stasera
Se vi doveste chiedere qual è il segreto del Real Madrid tre volte campione d’Europa basta osservare i nomi presenti in questo elitario circolo dei top di serata. Diego Costa a parte, che pure è di stanza a Madrid, sponda Atletico, ci imbattiamo in CR7, Nacho e, proprio lui, protagonista di queste righe, Isco, tutti talenti dei Blancos. E proprio quest’ultimo, nei tre alle spalle del bomber iberico-brasiliano, è l'elemento che brilla maggiormente a Sochi con una gara, attacco-difesa, di assoluto valore. Imprendibile palla al piede, tessitore di gioco in fase offensiva, imprevedibile in fase di possesso ma anche svincolato, come ogni tecnico dovrebbe permettergli di fare, da compiti tattici con l’ex Malaga bravissimo a spezzare in due la retroguardia difensiva svariando da una parte all’altra del campo. Insomma, con un Iniesta in fase calante, i tifosi spagnoli possono stare tranquilli, il ricambio, in mediana come sulla trequarti, c’è, eccome.
I flop del derby iberico
De Gea all’inferno, paperone alla Karius
Auto-sabotaggio, versione due. E non stiamo parlando di un manuale ben cadenzato con specifici capitoli per celebrare ed ottenere al meglio un auto-danneggiamento ma, solo quanto accaduto questa sera a Sochi. Dopo la grave disattenzione di Nacho Fernandez costata il rigore alla Spagna, De Gea, forse imitando Karius, replica fra i pali concedendo il bis alla Roja in tema di gravissime responsabilità sui gol lusitani. Su capovolgimento di fronte della Seleçao, difatti, Cristiano Ronaldo, servito da Guedes, calcia al limite dell’area di rigore un mancino centrale ma con una buona dose di forza che sorprende il numero #1 del Manchester United incapace di opporsi alla conclusione del madridista con la sfera che, beffarda, si infila sotto le gambe dell’estremo difensore spagnolo per il 2-1 portoghese. Una incertezza inusuale per lui ma che, inevitabilmente, lo condanna all'oblio mondiale.
Bernardo Silva evanescente, male su tutta la linea
Se parli di Bernardo Silva, ovvero di uno dei migliori interpreti del ruolo di esterno offensivo in Europa, non puoi che aspettarti, sempre, o quasi, una prestazione all’altezza della situazione. Una prestazione che, però, questa sera non è arrivata con l’#11 di Fernando Santos schiacciato dalla morsa di Jordi Alba e Iniesta, o Isco, e incapace, anche per una condizione apparsa precaria, di ribaltare il fronte d’attacco e far valere la sua qualità palla al piede. Una gara, durata 70’ di gioco da rivedere e che non può che rappresentare uno sprone per lui contro Iran e Marocco dove, l'estrosa ala, non potrà concedersi bis in tal senso.
Guedes insufficiente, male in tandem con CR7
Uno dei problemi del Portogallo campione d’Europa, ormai da tempo, è quello di riuscire a trovare una punta da abbinare allo straordinario Cristiano Ronaldo. Eppure, questa stagione agonistica, proprio dalla Spagna, precisamente dal Valencia, portava notizie importanti per risolvere questa annosa questione. La soluzione, direttamente dalla Liga, si chiama Guedes. Ciononostante, la cura provata da Fernando Santos, con André Silva in panchina, non riesce a debellare il virus dell’attacco sbilanciato pro-CR7 con l’attaccante di proprietà del Paris Saint Germain incapace di lavorare bene col madridista e abile a sfruttare al meglio le poche chance che gli capitano sui piedi fra contropiede errati, scelte rivedibile ed una sudditanza, verso sua maestà Cristiano, del tutto bloccante. Rimandato.
Tabellino e voti
Portogallo (4-4-2) #1 Rui Patricio 6-; #21 Cedric Soares 6, #3 Pepe 6-, #6 Fonte 6-, #5 Guerreiro 6; #11 Bernardo Silva 5.5 (Dal 69’ Quaresma 6), #8 Moutinho 5.5, #14 Carvalho 6, #16 Bruno Fernandes 6- (Dal 68’ Joao Mario 6-); #17 Guedes 6- (Dal 79’ André Silva s.v.), #7 Ronaldo 9. #12 Anthony Lopes, #22 Beto; #13 Ruben Dias, #2 Brunop Alves, #19 Mario Rui, #15 Ricardo Pereira; #10 Joao Mario, #18 Gelson Martins, #4 Manuel Fernandes; #23 Adrien Silva, #20 Quaresma, #André Silva. Ct Fernando Santos 6
Spagna (4-2-3-1) #1 De Gea 4.5; #4 Nacho Fernandez 6.5, #3 Piqué 6, #15 Sergio Ramos 6, #18 Jordi Alba 6.5; #8 Koke 6, #5 Sergio Busquets 6.5; #21 David Silva 6.5 (Dal 86’ Lucas Vazquez s.v.), #22 Isco 7.5, #6 Iniesta 6+ (Dal 70’ Thiago Alcantara 6+); #19 Diego Costa 7.5 (Dal 78’ Iago Aspas s.v.). #13 Kepa Arrizabalaga, #23 Reina; #16 Monreal, #2 Carvajal, #14 Azpilicueta, #12 Odriozola; #7 Saul, #10 Thiago Alcantara; #11 Lucas Vazquez, #20 Asensio, #9 Rodrigo, #17 Iago Aspas. Ct Fernando Hierro 6.5