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Nacho: “A 12 anni mi dissero che dovevo smettere per il diabete”

Il difensore del Real Madrid che soffre di una forma di diabete racconta il suo rapporto con la malattia, compreso un retroscena legato ad una visita medica che ha rischiato di incidere in maniera negativa sulla sua carriera nel calcio.
A cura di Marco Beltrami
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José Ignacio Fernández Iglesias, meglio conosciuto solamente come Nacho, è una delle pedine più preziose per Zinedine Zidane. Il giocatore spagnolo classe 1990, che ha finora speso tutta la sua carriera nel Real Madrid, alla luce della sua duttilità può ricoprire diversi ruoli in campo. E pensare che il giocatore ha rischiato addirittura di interrompere la sua carriera di calciatore, in giovanissima età. Ai microfoni del sito ufficiale dell’Uefa Nacho ha raccontato la sua storia, e in particolare il rapporto con il diabete, malattia di cui soffre: "Avevo appena 12 anni quando ho scoperto di avere il diabete. Sono stato tesserato dal Real Madrid per due anni ed è stato un momento difficile. Ricordo di essere andato in ospedale, dovevo fare un torneo col Real Madrid ma sono stato costretto a saltarlo, e sono stato visitato da un medico generico, non da un endocrinologo. La dottoressa mi disse che la mia carriera nel calcio era finita".

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La carriera del difensore del Real

Fortunatamente però le parole del dottore sono state smentite da un suo collega, rivelatosi dunque fondamentale per la carriera di Nacho: "Ho passato un weekend terribile. Tre giorni dopo ho visto il dottor Ramírez, che è poi diventato il mio endocrinologo di fiducia e al quale sono molto affezionato. Lui mi ha detto l'opposto: non c'era motivo di lasciare il calcio. La sua affermazione è stata fondamentale. Così ho continuato a giocare perché l'esercizio fisico è molto importante. Quel lunedì la mia vita è ricominciata nuovamente". Il calciatore ha dunque potuto proseguire la sua carriera, nonostante il diabete. Un malattia con cui convive e che lo costringe ad un’attenzione particolare al suo stile di vita: "Certo, è difficile perché devi prenderti cura di te stesso tre volte in più rispetto agli altri, ma dopo tutto non credo sia un male. Bisogna fare molta attenzione alla dieta e al modo di riposare. È un qualcosa che ti rende più responsabile perché devi sempre portare con te tutta l'attrezzatura necessaria".

Lo stile di vita di Nacho

Nello specifico Nacho oltre al calcio deve praticare anche altri sport. Il giocatore lancia indirettamente un messaggio positivo a tutti coloro i quali devono fare i conti con una malattia con il diabete: "Non ho alcun tipo di limite. Sono abbastanza fortunato da poter giocare a calcio a massimi livelli ma mi piace praticare tutti i tipi di sport perché l'esercizio fisico è molto importante. Faccio un poco di tutto. Quando siamo in vacanza mi piace andare in bici tra le montagne. Faccio duathlon, triathlon… il diabete non mi preclude nulla. Ci sono cibi ai quali devo fare più attenzione, ma mangio praticamente tutto. Sono fortunato che sia tutto sotto controllo. Mi trovo molto bene col mio medico. Come dico sempre, questa malattia ti rende più responsabile e ti fa prendere molta più cura di te stesso. So che dovrò conviverci tutta la vita, o almeno finché non troveranno una cura. È un po' come avere un compagno di squadra accanto”.

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