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Cristiano Ronaldo alla Juventus

Capello: “CR7 perfetto per la Juventus, ma Ronaldo il Fenomeno era un’altra cosa”

L’allenatore si complimenta con la Juventus per il colpo Cristiano Ronaldo: “E’ un giocatore che farà la differenza, ma soprattutto è molto importante per il movimento calcistico italiano”. Il paragone con il Fenomeno Ronaldo però non esiste per Don Fabio: “Era di un livello nettamente superiore. Il rendimento poi è un’altra cosa, se Ronaldo si fosse curato come si cura CR7…”
A cura di Marco Beltrami
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Cristiano Ronaldo alla Juventus. Non si parla d'altro sul palcoscenico calcistico internazionale. Un'operazione di mercato eccezionale capace addirittura di far passare quasi in secondo piano le semifinali dei Mondiali 2018. L'arrivo di CR7 a Torino e dunque in Serie A ha scatenato una serie infinita di reazioni. Tra queste anche quella di Fabio Capello, ex allenatore di Real e Juve che non ha potuto non complimentarsi con la società bianconera per il colpo di calciomercato Ronaldo.

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Cristiano Ronaldo alla Juventus, i complimenti di Fabio Capello

Ai microfoni di Sky, Fabio Capello grande conoscitore dell'ambiente madrileno e bianconero si è espresso sul trasferimento di Cristiano Ronaldo alla Juve. Solo complimenti da parte di "Don Fabio" alla Vecchia Signora per un calciatore capace di alzare l'asticella delle ambizioni soprattutto in chiave Champions: "Sicuramente Cristiano Ronaldo è un giocatore che farà la differenza, ma soprattutto è molto importante per il movimento calcistico italiano. Adesso qualche giocatore di quelli bravi potrà pensare di venire in Italia, quindi l’acquisto di Cristiano Ronaldo è geniale per la Juventus ma anche per tutto il resto".

Cristiano Ronaldo, una macchina da soldi per la Juventus

L'arrivo di Cristiano Ronaldo che sarà presentato ufficialmente alla Juve lunedì 16 luglio, rappresenta una buona notizia dunque per tutta la Serie A. Cifre assai importanti quelle investite dai bianconeri che però secondo Capello ne gioveranno anche a livello economico grazie agli introiti assicurati da quella che ha definito come "una macchina da soldi": "E’ un investimento che sicuramente avrà dei ritorni per la Juventus a livello economico, perché lui è una macchina che fa soldi e, se fa soldi lui, li fanno anche le società alle quali appartiene. Sotto questo aspetto ci saranno dei benefici sicuri. In ogni caso questo arrivo rappresenta una porta aperta importante per la Serie A, ma credo che si debba aspettare ancora un’altra cosa, ovvero un grande presidente per il Milan. A quel punto faremo grandi cose nel campionato italiano".  

Come giocherà CR7 nella Juventus. Il parere di Fabio Capello

Come giocherà CR7 nella Juventus. Per Fabio Capello il nuovo numero 7 della squadra di Massimiliano Allegri non tradirà le aspettative. Nessun problema per il suo ambientamento nel calcio italiano e nella formazione bianconera: "Per quanto riguarda il giocatore è uno che si è trasformato: da ala, da esterno, è diventato un centravanti vero, quindi alla Juventus, una squadra che spesso utilizza i cross, per lui sarà ancora più facile giocare da centravanti. Per quanto riguarda infine la forma fisica, l’attenzione che ha è incredibile, quindi anche sotto questo aspetto non ci saranno problemi. Bisogna fare i complimenti a Marotta e ad Andrea Agnelli perché questo è il colpo vero del calciomercato europeo e mondiale". 

CR7 e il paragone con Ronaldo il Fenomeno

E non manca anche il paragone con il quasi omonimo di CR7, il brasiliano Ronaldo che Capello ha allenato al Real Madrid. Per il tecnico l'ormai ex "fenomeno" resta un calciatore unico: "Cristiano come Ronaldo il Fenomeno? No, questo no. La tecnica che aveva Ronaldo ‘Il Fenomeno' e la velocità che aveva nel saltare l’uomo era un’altra cosa. CR7 non l’ho allenato, il brasiliano invece sì e, seppure con me non abbia reso tantissimo, gli ho visto fare cose incredibili anche in allenamento, quindi il paragone non ci sta. Il Fenomeno era di un livello nettamente superiore. Il rendimento poi è un’altra cosa, se Ronaldo si fosse curato come si cura CR7… Invece lui era proprio l’opposto, ma parlo di talento e credo di saperli riconoscere i talenti"

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