Serie A, pagellone della 9a giornata: promosse Napoli e Inter, Roma flop. Juve distratta
Giornata numero 9, proprio come il voto che meriterebbe il Napoli di Carlo Ancelotti capace di vincere 3-0 a Udine e quasi dimezzare le distanze con la Juventus di Allegri. Fabian Ruiz, Mertens e Rog gli artefici del capolavoro azzurro che si sono meritati una promozione legittima in questo turno. Al contrario della Juventus che proprio in virtù del pareggio interno (1-1) contro il Genoa, ha visto i partenopei avvicinarsi e portarsi a -4 dalla vetta ancora occupata dai bianconeri. I ragazzi di Allegri sono apparsi un po' troppo spavaldi e sicuri tanto da schiantarsi contro il muro rossoblù del subentrato Juric. Male, anzi malissimo la Roma che si prende la Palma d'Oro dei bocciati di questa giornata. Il 2-0 rifilato dalla Spal all'Olimpico contro i giallorossi, ha rimesso in pericolo la panchina di Di Francesco, destabilizzato un ambiente che era tornato ad essere fiducioso prima della sosta e acceso interrogativi importanti sulla qualità della rosa costruita da Monchi. Va meglio invece ai ‘cugini' biancocelesti che si sono ripresi 3 punti pesantissimi sul campo difficile del Parma.
Bocciato anche il nuovo Chievo di Ventura che ne prende 5 dall'Atalanta all'esordio sulla panchina dei gialloblù al Bentegodi. Ma la vera magia l'abbiamo ammirata nel derby. Il posticipo di San Siro ha acceso le luci su un Inter-Milan che ha visto brillare la squadra di Spalletti che, grazie ad un gol di Icardi all'ultimo respiro (uscita azzardata di Donnarumma), vince la stracittadina milanese. Ma andiamo dunque a vedere nel dettaglio il pagellone di questa nona giornata di campionato evidenziando i relativi promossi, bocciati e rimandati.
Promosse
Napoli forza tre a Udine. Ancelotti è il top player
Partiamo subito da un dato: i marcatori. Fabian Ruiz è il giocatore che, nella sua storia personale, ha segnato sempre da fuori area fra Serie A e Liga. E così pure a Udine per la sua prima marcatura con la maglia del Napoli capace di sbloccare il risultato dello stadio ‘Friuli' e regalare ad Ancelotti una rete fondamentale. L'altro dato riguarda invece Rog, bravo ad andare in gol dopo soli 40 secondi dal suo ingresso in campo. È, al momento, il gol più veloce di un subentrato di questa stagione in Serie A.
Di Mertens su calcio di rigore, invece, il gol nel mezzo che ha consentito agli azzurri di portarsi a meno 4 dalla Juventus. Gioco spumeggiante, accorto e non sempre frenetico, ma comunque efficace. Ancelotti ha dato questo agli azzurri, la consapevolezza di poter contare su tutti gli uomini dalla panchina, ma soprattutto di saper cambiare modulo anche a gara in corso a seconda di uomini a disposizione (Insigne era assente) e avversario. E' lui oggi il valore in più di questo Napoli.
Pazza Inter: i nerazzurri si prendono il derby al 90esimo
Quando tutti pensavano che il triplice fischio ci consegnasse l'ennesimo noioso pareggio (come accaduto negli ultimi anni), ecco il colpo di Maurito. Icardi è riuscito a decidere da solo il derby tra Inter e Milan realizzando nel finale il gol decisivo. Grazie anche alla complicità di Donnarruma, il bomber nerazzurro è stato ancora determinante in questa stagione (anche con il Tottenham) salvando una prestazione che probabilmente il gol l'avrebbe meritato anche molto prima.
Bene Politano e il centrocampo con un Brovovic da applausi e un Vecino ancora determinante con il cross al bacio per la testa dell'argentino. L'Inter, ora, può seriamente rilanciarsi per le zone alte della classifica e il primo stop stagionale della Juventus stuzzica il tifo interista. C'è un Napoli davanti. Ma con la Pazza Inter che si ritrova Spalletti, tutto è possibile. Promossa a pieni voti.
Risorge l'Atalanta di un super Ilicic
Prima di questa gara avremmo parlato di sfida salvezza. Ma il campo è stato molto più eloquente. E ha detto che tra queste due squadre c'è stato poco in comune. L'Atalanta è di gran lunga di un altro livello rispetto al Chievo che ne prende cinque in casa alla prima di Giampiero Ventura sulla panchina dei clivensi. L'ex ct della Nazionale riparte ancora da una cocente delusione dopo l'ultima scoppola popolare presa con la Svezia e che ci è costata un Mondiale. Ma al Bentegodi Gasperini ha ritrovato un valore in più: Ilicic.
Il fantasista dei bergamaschi ha realizzato una tripletta pazzesca nel 5-1 finale. Entrambe le triplette realizzate dallo sloveno in Serie A (l'ultima a marzo 2018 contro il Verona), sono arrivate sempre al Bentegodi sfruttando, ieri, le magie e i movimenti di Gomez e gli assist di Freuler.
Un vero cecchino che adesso insieme con Gasperini ha il compito di far risalire l'Atalanta in questa strana stagione della ‘Dea'.
Lazio e Immobile di nuovo al top
Ci pensa sempre Ciro Immobile. Anzi, di nuovo. L'attaccante biancoceleste è stato capace di mettere a segno un gol e un assist per Correa nel 2-0 finale della Lazio sul difficile campo del Parma. Una vittoria importantissima per Inzaghi che è stato bravo a gestire una partita complicata soprattutto dal punto di vista mentale. I gol infatti sono arrivati soltanto nella ripresa. Il primo, grazie al bomber partenopeo, all'80' e poi al 94′ l'argentino proprio su perfetto suggerimento di Ciro.
Dopo il derby i biancocelesti si sono rialzati alla grande al contrario dei giallorossi che invece sono crollati. Hanno dato uno scossone alla propria stagione e adesso hanno come obiettivo quello di recuperare gente come Milinkovic-Savic, soprattutto in fase realizzativa. Ma ciò che lascia felice Inzaghi è anche la panchina, per due gare consecutive senza subire gol dopo l'1-0 alla Fiorentina prima della sosta Nazionali.
Bocciate
Roma horror all'Olimpico. DiFra traballa
La Spal espugna l'Olimpico 2-0. Già questo risultato parla da solo. Perché la squadra di Semplici, con questo punteggio, ha dato uno slancio netto alla sua stagione inguaiando, di conseguenza, la Roma di Di Francesco. Una sconfitta frutto di stanchezza (specie per i Nazionali), superficialità, poco spirito di sacrificio e altrettanta poca cattiveria.
Gli ingredienti ‘giusti' per complicare il momento dei giallorossi che, a questo punto, non ottengono nulla di buono dall'anticipo di sabato su cui costruire i prossimi impegni. E l'ambiente si è scagliato contro Monchi, accusandolo di aver ceduto con troppa fretta sia Nainggolan (idolo della curva) che Strootman, non rimpiazzati al meglio. In realtà Cristante è stato imbarazzante, quasi un pesce fuor d'acqua a centrocampo. Così come lo stesso N'Zonzi che non riesce ad essere incisivo sulla mediana.
Per non parlare di Marcano che, quando utilizzato, non riesce mai a garantire un buon contributo e dare sicurezze alla propria difesa (vedi l'altra sconfitta di Bologna). La Spal non vinceva una trasferta in Serie A con almeno due gol di scarto dal 1965, quella volta fu proprio contro la Roma. Si ci mette anche il destino..
Esordio da incubo per Ventura con il Chievo
Un esordio così forse non l'avrebbe immaginato neanche nei suoi peggiori incubi. È stato piuttosto catastrofico il primo cammino di Ventura, ex allenatore della Nazionale, sulla panchina del Chievo. Al Bentegodi l’Atalanta di Gasperini ritorna la squadra schiacciasassi della scorsa stagione, infilando un impietoso 5 a 1 ai clivensi. Gara a senso unico, monologo orobico fin dall’inizio che ha bruciato le speranze di inversione di rotta per i veneti per l’ennesimo de profundis della squadra del presidente Campedelli, malinconicamente ultima a -1 in classifica.
Una pioggia di fischi al termine sulla formazione di Ventura ha accompagnato i giocatori all'uscita dal campo. Possiamo però definire relative le colpe dell'ex ct, che trova una squadra allo sbando e che, pure, rimane anche in 10 al 40′ per l'espulsione di Barba che di conseguenza taglia definitivamente le gambe ai padroni di casa.
Rimandate
Juventus: un pari troppo spavaldo
Spavalda, irriconoscibile. Potrebbe essere questa la sintesi perfetta di questo inaspettato pareggio della Juventus in casa contro il Genoa. La squadra di Allegri non è mai stata in grado di chiudere la partita dopo l'ennesimo gol di Cristiano Ronaldo (rete numero 400 realizzati nei 5 top campionati europei).
I carichi di lavoro in Nazionale e forse il confronto ravvicinato contro il Manchester United in Champions League, hanno un po' condizionato anche una corazzata come quella bianconera che si è poi scontrata con l'ottima organizzazione difensiva della squadra di Juric, all'esordio stagionale sulla panchina dei liguri. Un incidente di percorso per la Vecchia Signora in un campionato che al momento vede i campioni d'Italia lanciatissimi verso l'ottavo scudetto di fila. Ma non è detto.
Il ritorno di Douglas Costa e l'esplosione di Bernardeschi dà qualche alternativa in più ad Allegri in attacco nonostante il preoccupante calo di Dybala che alla lunga potrebbe anche pesare sul rendimento realizzativo della squadra.
Pari e rimpianti per la Fiorentina
Non va di certo meglio alla Fiorentina che, in un ‘Franchi' in attesa di vedere uno slancio netto della viola, si deve accontentare di un pareggio contro il Cagliari che non smuove la classifica. La squadra di Pioli era anche passata in vantaggio con Veretout su rigore ma il pareggio di Pavoletti ha chiuso poi la contesa. Il gioco non si discute e la mobilità in fase offensiva di Chiesa è preziosa ma Simeone non sembra essere più quel cecchino infallibile dello scorso anno o di avvio di stagione.
Pjaca non è ancora ai livelli dello scorso anno quando con la Schalke segnava praticamente ogni domenica. Si salva solo il centrocampo. Per il resto la squadra mostra ancora limiti difensivi che forse Pioli dovrebbe cominciare a sistemare. Vitor Hugo fa bene ma in marcatura lascia molto a desiderare. Ma nulla di così grave.
Il Bologna va a scatti
Dopo il ko di Cagliari prima della pausa Nazionali, bisognava ripartire e il Bologna lo ha fatto a metà. Il pareggio contro il Torino in un Dall'Ara ancora una volta pienissimo, potrebbe essere visto come un bicchiere mezzo vuoto, ma in realtà i rossoblù hanno mostrato ancora una volta una doppia identità: complessa e difficilmente decifrabile. Ad un pessimo atteggiamento ed una clamorosa pochezza tecnica nel primo tempo i ragazzi di Pippo Inzaghi hanno interpretato al meglio e con tanta determinazione la ripresa.
La rimonta messa a segno ai danni dei granata è un segnale importante da cogliere all’inizio di un mese che dovrà dare risposte definitive sulla tenuta della squadra al cospetto di una Serie A da salvare a tutti i costi. Con un Palacio in più, completamente recuperato e questo Santander in formato monstre, c'è da essere fiduciosi. La tenuta di gioco è però da migliorare. Ma c'è tempo.