Sarri e Mertens sbagliano, Ghoulam ci prova ma questo City non è superiore al Napoli
Il Napoli, malgrado un inizio che lasciava intravedere una caporetto sportiva, perde la partita ma non la faccia, soccombendo col Manchester City solo al termine di 95 accesissimi minuti. Gli azzurri non mostrano subito la spavalderia chiesta dal suo tecnico ed anzi durante la prima mezz’ora di gioco subiscono, in lungo ed in largo, l’iniziativa dei padroni di casa che avrebbero potuto concludere il parziale con un netto 4-0.
Dal rigore, poi fallito da Mertens, in poi però, i campani non solo tengono il campo ma mettono in seria difficoltà i Citizens con il 2-1 di Diawara (sempre su rigore conquistato da Ghoulam) che mette in apprensione Guardiola e compagni fino alla fine. Dalle scelte sbagliate, almeno dall’inizio, di Sarri alla serata no di Mertens, ecco top e flop di Napoli-Manchester City.
I top dell’Etihad Stadium
Sterling apre la contesa, gol a freddo
Negli ultimi anni una delle critiche spesso rivolte al funambolico esterno inglese era quella di una scarsa vena realizzativa. Stasera, ma più in generale in stagione, il #7 dei “Citizens” ha imparato anche a fare gol con ben 8 reti in 11 partite fra campionato e coppe.
Un rendimento stellare, per il dispiacere dei tifosi partenopei, che si è ripetuto anche contro il Napoli con, già all’8’ minuto di gioco, il tap-in vincente per l’1-0 iniziale. Una segnatura che apre la gara, l’ottima mezz’ora inaugurale del primo tempo, con il 2-0, la traversa di De Bruyne ed il salvataggio di Koulibaly sulla linea, e indirizza il match dell’Etihad.
Aguero guarisci con calma, c’è Gabriel Jesus
Aguero recupera dopo l’incidente di alcune settimane fa? Nessuna fretta però, c’è Gabriel Jesus a fare, da supplente, le sue funzioni. Il calciatore brasiliano, infatti, non fa rimpiangere l’argentino ma anzi fin dall’inizio, come Pep insegna, contribuisce a mettere pressione alla difesa campana impedendo al Napoli di impostare la manovra dalle retrovie.
Ma il suo compito, pur magistralmente assolto, non si esaurisce con la mera fase di non possesso con il numero #33 abile a sfruttare le debolezze difensive azzurre e capace di siglare il gol del 2-0 su preciso cross basso di De Bruyne. Gol, quantità e qualità. Insomma, un attaccante completo che fa stare tranquillo Guardiola ma, soprattutto, il rientrante Aguero.
Il solito De Bruyne, nel gotha del football
Unico neo della sua partita? Un giallo per proteste nel primo tempo. Per il resto, l’ormai solita sontuosa gara. E se in carriera, solo col Manchester City, realizzi 38 assist vincenti in 100 match, qualcosa vorrà pur dire. In serata però, non segna ma disegna calcio, suo il passaggio chiave per Gabriel Jesus, detta i tempi, difende, colpisce una traversa e manda un chiaro messaggio alla società: per il suo rinnovo occorrono tanti, tantissimi soldi.
Ghoulam che talento e Mendy vale 60 milioni?
Fra i più positivi del Napoli, fra quelli sempre col coltello fra i denti, il solito Ghoulam. L’algerino, pur con lo scomodo cliente Sterling (e poi Bernardo Silva) da controllare, non fa mancare il suo consueto apporto offensivo con costanti sgroppate in appoggio di Insigne prima e Zielinski e Ounas poi. Su una di queste falcate, infatti, in stile Ferrara contro la Spal, il numero #31 guadagna il rigore del che riapre il match e mette paura a Guardiola ed al suo Man City. Stoico.
I flop di Man City-Napoli
Mertens che delusione, evanescente e sciupone
Solitamente condottiero e uomo barometro della squadra, Dries Mertens versione inglese è un calciatore piuttosto normale, volenteroso ma altrettanto inefficace. Subisce lui pure la sfuriata iniziale del Manchester City, si ritrova nella coda dell’uragano citizen e non di Ophelia non avendo grosse colpe sulla sua inattività. La chance per riscattarsi però, arriva puntualmente a fine primo tempo con un penalty tanto prezioso quanto importante.
E invece, pur convinto, dal dischetto, calcia maluccio con Ederson che, di piede, sventa il pericolo. La mazzata psicologica per lui, non tanto per la squadra, si fa sentire con poche occasioni buone ed un contropiede sprecato nella ripresa che grida ancora vendetta. Sterile.
Hysaj abbandonato da Zielinski, subisce la catena sinistra citizen
Condannato dal suo allenatore a provvedere al duo Delph–Sané, in contumacia Zielinski che in interdizione è piuttosto precario, l’albanese Hysaj ha vissuto una serata da incubo. Senza supporto in fase difensiva, infatti, il numero #23 ha subito le sortite offensive degli avversari che, quasi a frotte, scendevano lungo il suo spazio di gioco. E proprio da una trama stretta sulla sua corsia, nasce il gol dell’1-0 citizen con Silva che chiude il triangolo con Sané e mette la palla al centro pescando la carambola vincente e poi il gol di Sterling. Un episodio lampante, un esempio di quanto vissuto da Hysaj in una partita nella quale i pericoli maggiori sono arrivati proprio dalla sua parte. Prigioniero.
Sarri che combini, ancora un turnover (letale) a centrocampo
Historia magistra vitae, e invece no. Sarri, stasera, ha dimostrato di non gradire la storia e di non recepirne di conseguenza gli insegnamenti, europei, di stagione. Eppure, il precedente era piuttosto fresco, non doveva di certo spulciare gli almanacchi. L’esordio continentale, infatti, aveva lanciato un chiaro segnale: in gare internazionali, non si può prescindere, se non da Jorginho, dall’uomo equilibrio Allan. Specie contro squadroni che fanno del possesso palla, della qualità del palleggio e del dinamismo un proprio mantra, il brasiliano assume un’importanza strategica divenendo ago della bilancia, in fase di non possesso, della squadra. Sarri lo sa e lo conserva per il campionato, tanto la Champions non la si vince, schiera Zielinski, non trova facce toste nei suoi e consegna il centrocampo ad un Man City in forma psico-fisica eccellente. Bastano 14’ e la partita è compromessa, primi 2 gol, Napoli oscurato e Sarri al tappeto.
La ripresa di Sarri
Nella ripresa, il tecnico toscano si ravvede, inserisce Allan ma gli dei del calcio non lo assistono: Insigne esce per problemi muscolari e, malgrado il 2-1 di Diawara ed il forcing finale, non evita una sconfitta prevedibile ma che, almeno all’inizio, sembrava poter assumere proporzioni ben più ampie. Un 2-1 che lascia l’amaro in bocca e che evidenzia gli errori, nell’undici iniziale, di Sarri.
Zielinski che flop, in balia degli eventi
Alter ego di Hamsik e quindi con simili caratteristiche, più offensive che difensive, Zielinski si trova in costante difficoltà nel centrocampo del Manchester tutto classe e qualità. In affanno, in apnea per buona parte del match, il polacco non aiuta i compagni, in particolare Hysaj, lasciando abbondanti praterie per i levrieri citizen che hanno spesso e volentieri sfruttato questi varchi sul rettangolo verde. Con l’infortunio di Insigne al 56’ viene messo alto a sinistra ma il suo rendimento non cambia con pochissime giocate utili ed una scarsa efficacia, malgrado l’applicazione, in fase di interdizione. Equivoco tattico.
Tabellino e voti
Manchester City (4-1-4-1) Ederson 6.5; Walker 5.5, Stones 6, Otamendi 6, Delph 6; Fernandinho 6.5; Sterling 7 (Dal 70’ Bernardo Silva 6), De Bruyne 7, Silva 6.5 (Dal 67’ Gundogan 6), Sanè 6.5; Gabriel Jesus 7 (Dal 87’ Danilo s.v.). A disposizione: Bravo; Danilo, Mangala; Gundogan, Touré, Bernardo Silva; Aguero. Allenatore Pep Guardiola
Napoli (4-3-3) Reina 5; Hysaj 5 (Dal 70’ Maggio 5.5), Albiol 5.5, Koulibaly 6, Ghoulam 6; Zielinski 4.5, Diawara 6.5, Hamsik 5.5 (Dal 78’ Ounas s.v.); Callejon 5.5, Mertens 5, Insigne 6 (Dal 57’ Allan 6.5). A disposizione: Sepe; Maksimovic, Maggio; Rog, Allan, Jorginho; Ounas. Allenatore Maurizio Sarri
Arbitro e assistenti
Antonio Mateu Lahoz (Spa), gli assistenti Pau Cebrián Devís, Roberto del Palomar, assistenti arbitrali aggiuntivi Carlos Del Cerro, Alejandro Hernandez, quarto uomo Teodoro Sobrino, delegato Uefa Jacob Erel (Isr). Col fischietto spagnolo gli azzurri annoverano due precedenti, tutti positivi. Il primo, il 4-1 rifilato a domicilio al Wolfsburg nell’aprile di 2 anni fa ed il secondo il 2-1 a Lisbona col Benfica del dicembre scorso in Champions League. Stesso score pure per il Man City con 2 vittorie in 2 gare contro Monaco (5-3) e Dinamo Kiev..
Precedenti col Man City
Due i precedenti diretti fra le due squadre. Precisamente, nella fase a gironi della Uefa Champions League 2011/12 con un pari in Inghilterra per 1-1 con gol di Cavani e Kolarov il 14 settembre 2011 (prima gara di Champions della storia azzurra) e la vittoria al San Paolo del 22 novembre successivo per 2-1 con reti di Balotelli e doppio Cavani. Maggio e Hamsik, unici superstiti di quell’avventura.
Lo score in Inghilterra
Otto vittorie, 4 pareggi e 9 sconfitte in 21 gare con 29 gol fatti e 29 subiti, invece, il bilancio della storia del Napoli contro le squadre inglesi. In terra inglese, nello specifico, su 10 partite, il Napoli ne ha vinta solo una (1970, 1-2 con lo Swindon Town), pareggiata un'altra e perso le altre 8.