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Napoli vittoria amara, la partita perfetta non serve per la ‘remuntada’

Vittoria inutile per gli azzurri che, pur mettendo alle corde il Lipsia, non riescono a segnare le tre reti necessarie alla qualificazione. Eppure, il successo di questa sera amplifica i rimpianti per una dissennata gara d’andata e per un turnover troppo abbondante 7 giorni fa al ‘San Paolo’. Il Napoli, alla Red Bull Arena ha dimostrato di non essere da meno rispetto ai tedeschi.
A cura di Salvatore Parente
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Il Napoli vince 2-0 ma non riesce a ribaltare il 3-1 dell’andata sul difficile campo del Lipsia. Come dire, sconfitti nel doppio confronto sì, ma con l’onore delle armi. Eppure, la sensazione che qualcosa di più, specie all’andata, si poteva fare non può non condizionare il giudizio futuro sulla stagione dei campani eliminati ma non certo inferiori ai tedeschi. Stasera, infatti, gli azzurri hanno dimostrato di valere l’avversario e di potere, con i titolari, mettere in crisi la compagine di Hasenhuttl.

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Il campo però, eloquente come al solito, ha parlato e i partenopei dicono addio all’Europa League al loro primo turno. Tuttavia la gara, specie nella prima frazione di gioco, regala qualche speranza agli ospiti che, al 32’ con Zielinski, si portano in vantaggio giocando pure un calcio gradevole e di buon livello. La ripresa, vive le stesse situazioni tattiche con il Napoli che, con le sue solite armi, prova a segnare qualche altra rete (e ci riesce con Insigne), ed il Lipsia ad addormentare il match e conservare il largo, diventato poi risicato, vantaggio accumulato al ‘San Paolo’.

Mini-turnover per tentare l’assalto alla diligenza: scatta l’operazione remuntada

Il Napoli di Sarri mette in soffitta il turnover o, almeno, ne riduce la consistenza schierando otto titolarissimi su 11. Insomma, al tecnico toscano il 3-1 casalingo di una settimana fa non è andato per niente giù e ci prova. E così, per tentare di violare la Red Bull Arena e rovesciare un risultato assolutamente ostico, i campani schierano la formazione tipo, o quasi. Le novità più importanti però, sono due: Callejon in panchina, e questa è già una notizia, e la rinuncia a Koulibaly. Per il resto, ci sono tutti con solo Diawara che rileva Jorginho e Zielinski e Tonelli al posto dei predetti Callejon e Koulibaly.

Primo Tempo

le corsie più percorse in fase offensiva (Whoscored.com)
le corsie più percorse in fase offensiva (Whoscored.com)

Il Napoli sfonda sulla sinistra ma rischia in difesa

Costretti dalle circostanze di un pesante passivo da rivoluzionare, gli azzurri partono subito forte spingendo sull’acceleratore. E il palleggio napoletano è, almeno nei primi 15’ di gioco, davvero gradevole. La fase di studio, insomma, dura poco. Così come poco ci mette la compagine ospite a capire dove attaccare e dove tentare di far male, ovvero: sulla destra del Lipsia. E lì, sul lato forte partenopeo, quello mancino, arrivano le potenziali occasioni del Napoli con Insigne e soprattutto Hamsik e Mario Rui in appoggio. Eppure, questa propensione all’attacco, all’immediata aggressione nei confronti dell’avversario presta il fianco alle folate in transizione dei tedeschi che, subito, ne approfittano. E al 13’ su una azione manovrata centralmente, i biancorossi vanno vicini al gol che chiuderebbe già la pratica. Su tiro sbilenco di Sabitzer, Tonelli devia e gli uomini di Hasenhuttl sfiorano la rete colpendo una incredibile traversa.

Fraseggio preventivo, il Lipsia temporeggia. Il Napoli però, passa in vantaggio

Nella parte centrale del primo tempo, complice un Napoli non troppo voglioso di pressare alto, il Lipsia prova ad addormentare la contesa con un buon possesso palla, sia pure ininfluente in termini di occasioni da rete. Eppure, a partire dal 27’, gli azzurri si ridestano dal torpore e cominciano a fare il Napoli. Possesso, passaggi fitti, trame complesse e ricami importanti. E, su uno di questi, gli ospiti passano. Uno-due lungo fra Insigne e Mertens, tiro di prima intenzione di piatto destro dell’italiano con il portiere Gulacsi che, respingendo, si trova Zielinski nei paraggi bravo a ribadire in rete, riaprire le speranze napoletane e mettere a referto l’ottavo gol della sua ottima stagione 2017/18.

la densità di calcio prodotta, a sinistra dal Lipsia, a destra dal Napoli (Whoscored.com)
la densità di calcio prodotta, a sinistra dal Lipsia, a destra dal Napoli (Whoscored.com)

Parte finale del primo tempo tattica, Napoli chiude in vantaggio

La coda del primo tempo si trasforma in una fase piuttosto interlocutoria. Il Napoli prova a imbastire azioni importanti, senza però riuscirci, ed il Lipsia, come un pugile suonato e anche impaurito, prova a riprendersi le proprie certezze e a metabolizzare un pugno abbastanza forte. Il cronometro però, aiuta i tedeschi col Lipsia che imbocca il tunnel degli spogliatoi sull’1-0 e gli azzurri rammaricati per qualche errore di troppo nell’ultimo passaggio, nel tocco decisivo per mandare in porta Insigne e compagni.

le statistiche del match secondo Sofascore.com
le statistiche del match secondo Sofascore.com

Secondo Tempo

Napoli, massimo sforzo

Il Napoli rientra in campo con gli occhi della tigre ed il piglio della compagine intenzionata a fare di tutto per ribaltare il 3-1 dell’andata. E questa estrema volontà si palesa fin da subito con i campani capaci di produrre un bel pressing offensivo, giocare bene e mettere alle corde i tedeschi. Eppure, questo canovaccio non restituisce ghiotte palle gol agli ospiti che poi, per tentare il tutto per tutto, inseriscono anche il fido Callejon. Nota a margine, la sostituzione di Mario Rui che, toccato duro ad inizio ripresa, lascia il campo leggermente acciaccato per l’albanese Hysaj.

Forcing finale inutile, il Napoli segna ma dice addio all’EL

Nella girandola dei cambi, per restituire maggiori geometrie al Napoli, Sarri mette dentro anche Jorginho al posto di uno spento Diawara. Ed i campani sembrano subito beneficiare di questo innesto con gli ospiti che girano ancor meglio il pallone e liberano spazi per le mezzeali. Così come nell’occasione del 2-0, sia pure inutile, con Allan che, in progressione, serve largo Callejon bravo a crossare subito al centro dove Insigne beffa Laimer e, di punta, l’incolpevole Gulacsi.

I top della Red Bull Arena

Zielinski sostituisce Callejon e non lo fa rimpiangere

Ad inizio gara il compito, per il polacco, non era dei più semplici: fare le veci di Callejon e, possibilmente, non farlo rimpiangere. E Zielinski, come nulla fosse non si scompone, anzi. Al 32’, malgrado un avvio buono ma non eccellente, il polacco quasi cambia numero, dal #20 al #7, e si trasforma nel Callejon della situazione. Su incursione laterale di Insigne, infatti, la mezzala in versione ala destra, penetra al centro, sfrutta la respinta corta di Gulacsi e ribadisce in porta la sua ottava rete in stagione, il gol della speranza. Un sigillo importante che ha il merito di riaprire il discorso qualificazione e condurre, inevitabilmente, Zielinski nel novero dei migliori in campo.

I flop della serata europea

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Laimer in difficoltà, subisce la catena mancina azzurra

La sfida odierna di Laimer è un concentrato di difficoltà, incomprensioni e sofferenza. Il centrocampista, trasformatosi in terzino destro, infatti, stasera, non riesce ad esprimersi sui suoi soliti livelli cedendo il passo alla catena mancina del Napoli. Dalla sua zona, giungono i maggiori pericoli per Gulacsi con l’austriaco incapace, anche per il mancato aiuto di Sabitzer davanti a lui, di porre un freno, un adeguato argine a Insigne, Hamsik e Mario Rui. Insomma, una prestazione decisamente incolore per uno dei fluidificanti destri più bravi della Bundesliga.

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Diawara impreciso, troppi gli errori in costruzione

Fra i peggiori della contesa, sponda Napoli, troviamo Diawara che, invece di riscattare la pessima prestazione di 7 giorni fa al ‘San Paolo’, replica vanificando, con la sua imprecisione, diverse azioni potenzialmente pericolose. Da playmaker, da punto nevralgico dal quale far nascere le trame offensive azzurre, l’ex Bologna non riesce a trovare spesso la giocata sbagliando, più e più volte, la scelta migliore da fare. Errori frequenti che talvolta innescano capovolgimenti di fronte del Lipsia e che finiscono per farlo uscire, metaforicamente, dalla partita.

le sole 4 conclusioni di Mertens verso la porta del Lipsia (Whoscored.com)
le sole 4 conclusioni di Mertens verso la porta del Lipsia (Whoscored.com)

Mertens soffre la fisicità del Lipsia

Fra gli uomini più attesi della vigilia, di sicuro, il belga Mertens. Eppure, l’attaccante del Napoli, sia pure non al top della condizione, in uno degli appuntamenti più importanti della stagione azzurra, latita e se si eccettuano alcune giocate di prima per aprire il gioco sulle fasce, non si mette per nulla in evidenza. Una partita dura, difficile con Konaté e Upamecano a schiacciare, fisicamente, l’estrosa punta azzurra mai pericolosa nell’intero arco del match.

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Tabellino e voti

Lipsia (4-4-2) Gulacsi 6; Laimer 5, Upamecano 5.5, Konaté 6-, Bernardo 6-; Sabitzer 6-, Kampl 6, Demme 6, Bruma 5.5 (Dal 74’ Forsberg s.v.); Poulsen 5.5 (Dal 91’ Ilsanker s.v.), Werner 5 (Dal 85’ Augustin s.v.). A disposizione: Mvogo; Schmitz, Klostermann; Ilsanker, Forsberg, Kaiser; Augustin. Allenatore Raplh Hasenhuttl 5.5

Napoli (4-3-3) Reina 6; Maggio 6, Tonelli 6, Raul Albiol 6, Mario Rui 6 (Dal 68’ Hysaj 6); Allan 6.5, Diawara 5.5 (Dal 82’ Jorginho s.v.), Hamsik 6- (Dal 65’ Callejon 6.5); Insigne 6, Mertens 5.5, Zielinski 7. A disposizione: Sepe; Koulibaly, Hysaj; Jorginho, Rog; Ounas, Callejon. Allenatore Maurizio Sarri 6.5

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