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Napoli, le condizioni di Sarri per restare: perché può dire sì e perché può andare via

Il rinnovo del contratto del tecnico è cruciale per il futuro del club: a fine marzo l’incontro che può essere decisivo. Cosa chiede Sarri e cosa propone De Laurentiis.
A cura di Maurizio De Santis
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Ampliare la rosa per essere competitivi anche in Europa. Aumento dell'ingaggio rispetto allo stipendio attuale di 1.4 milioni (+100 mila euro rispetto a Gasperini e Inzaghi, -100 mila euro a fronte del compenso di Mihajlovic esonerato dal Toro). Garanzia che il progetto tecnico vada avanti. Sono queste le ‘richieste' che Maurizio Sarri ha già messo sul tavolo del Napoli e del presidente De Laurentiis perché le parti continuino a lavorare assieme, perché (dopo Mazzarri e Benitez) la crisi del terzo anno non porti alla rivoluzione in panchina, perché la sfida alla Juventus non sia solo un fuoco fatuo di un campionato ma rappresenti la certezza di un club che prosegue lungo il proprio percorso di crescita.

I limiti strutturali. I ricavi di Champions League e le plusvalenze restano al momento le maggiori entrate del club, la principale fonte di sostentamento di una società che ha sì un bilancio sano ma non ha ancora ampliato i propri limiti strutturali e commerciali in maniera tale da fare quel salto di qualità necessario per andare oltre un assetto dirigenziale a conduzione familistica (vi siedono i parenti più stretti del presidente e il suo braccio destro della Filmauro, Chiavelli).

Oggetto della discussione. La volontà del Napoli è trattenere l'allenatore giunto a una fase cruciale del proprio lavoro, una sorta di linea spartiacque per la propria carriera e per i programmi stessi dei partenopei:

  • ha iniziato tra lo scetticismo generale
  • adesso viene indicato a modello di un'idea di calcio nuova e più europea rispetto alla logica esclusiva del risultati
  • è riuscito a proporre un modello di gioco capace di esaltare le qualità di calciatori il cui rendimento è cresciuto in maniera esponenziale
  • l'obiettivo non è solo monetizzare i risultati del triennio ma creare nuovi stimoli e rendere la squadra più competitiva su diversi fronti.

L'incontro (decisivo) a fine marzo. Concetti che il presidente del Napoli conosce bene, perché già oggetto di discussione nella chiacchierata avvenuta qualche settimana fa. Le parti si rivedranno a fine marzo, in occasione della pausa di campionato e quando anche il quadro della stagione (nell'attesa dello scontro diretto con la Juventus del 22 aprile) si sarà delineato. Al tecnico verrà proposto un ingaggio elevato a 4 milioni di euro (più del doppio di quello che guadagna ora) e la possibilità di cancellare la clausola rescissoria.

C'è la possibilità che le strade degli azzurri e di Sarri si separino a fine stagione? Per adesso la situazione è tale che se arriva un club disposto a pagare la somma di 8 milioni di euro previsti dalla clausola il rischio c'è. L'intento delle parti, però, è proseguire nel percorso comune iniziato 3 anni fa, con l'addio di Rafa Benitez, nonostante non manchi l'interesse da parte di diversi top club europei (in modo particolare il Chelsea e il Paris Saint-Germain). Durante la sosta potremmo saperne di più. Oppure no. Oppure il Napoli e il tecnico toscano vivranno un lungo addio.

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