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Mourinho, Nesti offende e poi fa marcia indietro: “Mi scuso con i tifosi dell’Inter”

Il popolare giornalista torinese, storica voce della Rai e del Processo del Lunedì, ha attaccato duramente il tecnico portoghese dopo la reazione all’Allianz Stadium. Le sue parole hanno però scatenato la reazione sui social del popolo nerazzurro, che ha obbligato Nesti a scrivere una lettera di scuse.
A cura di Alberto Pucci
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Nonostante siano già passate diverse ore dal fuori programma dell'Allianz Stadium, José Mourinho rimane tra i protagonisti più discussi in tutti i salotti televisivi e in ogni "bar sport" che si rispetti. La duplice reazione del portoghese (le tre dita mostrate all'Old Trafford e la mano sull'orecchio messa in mostra a Torino), ha infatti suscitato commenti più o meno velenosi anche da parte di quei giornalisti che quotidianamente seguono il calcio.

Tra le firme più prestigiose anche quella di Carlo Nesti. Il popolare giornalista torinese, storica voce della Rai e del Processo del Lunedì, all'indomani della partita dello Stadium ha infatti criticato duramente l'ex allenatore dell'Inter: "Mourinho potrà vincere tutto, ma, davanti al mondo, perderà sempre. Bonucci è stato eroico nel non mettergli le mani addosso. Ora, dopo questo epilogo fortunatissimo, sto immaginando quelle tre dita altrove. E non lo scrivo, per buona educazione".

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La lettera aperta di scuse

Le sue parole hanno finito per offendere molti tifosi interisti, che attraverso i social hanno violentemente attaccato il giornalista e costretto lo stesso ad un parziale dietrofront: "Il fatto che una parte di voi abbia interpretato il mio attacco a Mourinho, per il gesto di Torino, come un attacco all’Inter, in quanto il tecnico ne sarebbe un simbolo, è sbagliato – ha scritto Nesti – Ma scherziamo? Il contenzioso era fra me e Mourinho, ora allenatore di tutt’altra squadra, e, se possibile, vorrei approfittarne per essere più obiettivo, rispetto a mercoledì sera".

"È vero: prima, ci sono stati i cori di insulti dei tifosi bianconeri, che censuro, nel modo più severo – ha aggiunto Nesti –  Poi, c’è stata l’antipatica reazione di Mourinho, che ho già censurato, nel modo più velenoso. 1-1, e storia chiusa? No, perché chi guadagna quasi 30 milioni all’anno non può mettersi sullo stesso piano dei tifosi. È pagato anche per subìre gli umori di chi paga il biglietto, e, in quanto personaggio pubblico, deve dare l’esempio, e non scendere a certe bassezze morali. Ma, detto questo, cosa c’entri l’Inter, e cosa c’entrino le ultime inchieste giornalistiche sulla curva juventina, io non l’ho proprio capito. In ogni caso, se qualcuno, in casa interista, si è risentito, mi scuso, ma ero lontano anni luce dal vedere, in Mourinho, la luce riflessa dell’Inter".

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