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Fifa World Cup 2018, i Mondiali in Russia

Mondiali 2018, guida al girone D: Argentina e Croazia top, occhio all’Islanda

Calendario, date, orari, rose, moduli, favorite, outsider, la cenerentola, i calciatori più attesi, i ct, i moduli e le probabili formazioni: tutto ciò che c’è da sapere sul Girone D del Mondiale di Russia che prenderà il via il prossimo 14 giugno composto da Argentina, Croazia, Islanda e Nigeria.
A cura di Salvatore Parente
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È tempo di mondiale, di calcio champagne, di incontri al cardiopalma e di gesti tecnici bellissimi. È tempo di dare voce, stavolta in Russia, ai campioni, ai top player più forti del pianeta. È tempo di gioire ed assistere alla celebrazione internazionale del football.

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E così, a pochissime ore dall’avvio della ventunesima edizione della manifestazione mondiale, con la gara d’apertura fra Russia e Arabia Saudita in programma giovedì alle ore 17, ecco, nel nostro percorso d’analisi degli otto gruppi che compongono il tabellone iridato, la guida, l’analisi dettagliata del Girone D, quello, per intenderci, di Argentina, Croazia, Islanda e Nigeria.

Argentina e Croazia le favorite, Islanda e Nigeria staccate

Il Gruppo D è uno di quei gironi con una forte stratificazione fra le prime della classe e quelle che sembrerebbero destinate, almeno sulla carta, solo a salvare l’onore delle armi finendo per vestire i panni dello sparring partner. Senza troppi giri di parole, infatti, Argentina e Croazia paiono favoritissime su Islanda e Nigeria per la qualificazione e la vittoria finale del gruppo con le altre due a giocarsi un inutile ma comunque dignitoso terzo posto. Basti pensare, volendo affidarci come base di partenza ai valori di mercato delle quattro selezioni, che l’Albiceleste e la Croazia totalizzano insieme qualcosa come un miliardo di euro superando di gran lunga le restanti due (appena 200 milioni e spiccioli) con una classifica, per quotazioni complessive delle rose a disposizione, che vedrebbe l’Argentina prima con un roster da 690 milioni di euro, i biancorossi secondi a quota 360, la Nigeria terza a 134 e l’Islanda mestamente ultima a 76.

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Per il primato, dunque, la lotta pare essere un affare per due, nonostante i Strákarnir okkar (i nostri ragazzi in islandese) siano abituati alle grandi imprese e siano finiti proprio davanti ai croati nel girone di qualificazione ai mondiali, con Messi, Higuain, Aguero, Dybala e Di Maria, al netto dell’esclusione del bomber Icardi, favoriti su Perisic, Mandzukic e gli esteti in mediana Modric, Rakitic e Kovacic. Sfida decisiva, a bocce ferme, quella del 21 giugno al Nischni-Nowgorod-Stadion dove le due selezioni si sfideranno per il vertice della classifica. Fra i talenti da tenere d’occhio nelle fila di Nigeria e Islanda, invece, attenzione a Ndidi, Musa, Moses, Iwobi ed al bomber Iheanacho e a Sigurdsson, Gudmundsson, Finnbogason per gli uomini del Ct Hallgrimsson.

La prima volta dell’Islanda

Una rivoluzione partita dalla piccolissima Islanda. “Houston, anzi no, Reykjavík, abbiamo un problema”. Un problema chiamato alcolismo giovanile. La soluzione? Un massiccio piano di investimenti per rilanciare il calcio sull’isola e mettere fra le mani dei ragazzi un pallone piuttosto che un superalcolico.

Risultato? Vittoria in amichevole sull’Italia di Lippi per 2-0 nel 2004, eliminazione solo agli spareggi per Brasile 2014, qualificazione ai recenti europei, dove gli islandesi arrivarono addirittura ai quarti di finale dopo aver battuto agli ottavi l’aristocratica Inghilterra, il 22° posto nel ranking Fifa e l’approdo per la Russia, al primo posto, davanti a Croazia, Ucraina e Turchia.

il ranking Fifa dell'Islanda (Fifa.com)
il ranking Fifa dell'Islanda (Fifa.com)

Il tutto, per un nuovo record ogni epoca a questi livelli: con 334mila abitanti, l’Islanda di Hallfredsson, sarà il Paese più piccolo della storia a qualificarsi ad una manifestazione simile. Insomma, dovesse ripetersi quanto accaduto in Francia, con l’8% della popolazione al seguito della Nazionale, col supporto dell’ormai famoso battimani del Viking thunder-clap, gli islandesi hanno già vinto, di più: fanno paura.

Le stelle: Messi alla ricerca della consacrazione mondiale, Rakitic e co. che centrocampo

Volendo parlare delle stelle che illumineranno il cammino del gruppo D è facile riferirsi al campione assoluto di questo girone, ovvero: Lionel Messi. Fra i più attesi della rassegna iridata, infatti, la Pulga attirerà su di sé, già nelle prime tre gare, l’attenzione mediatica del mondo intero che lo osserva e attende da lui un guizzo, un exploit, un colpo capace di riportare, 32 anni dopo, il trofeo a Buenos Aires. Un obiettivo che va al di là di del successo finale della sua squadra e che potrebbe finalmente farlo affrancare dal perenne, stressante confronto/paragone con Diego Armando Maradona. Ma Messi non è l’unico motivo per il quale seguire attentamente l’evolversi di questo gruppo, anzi, sempre nella formazione di Sampaoli, dai giovani Lo Celso a Dybala fino ad Aguero e Higuain, ci sono tanti brillanti talenti da seguire con la Croazia, ed in particolare il suo centrocampo, a rappresentare una attrazione non da poco. I palleggiatori di Dalic, Kovacic, Badelj, Modric e Rakitic, infatti, sono un tonico per gli occhi con Kalinic, ma soprattutto il tridente croato chiamato a concretizzare la mole di gioco prodotta dalla linea mediana.

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Il calendario nel dettaglio

1a giornata

Sabato 16 giugno ore 15 Argentina-Islanda (Italia 1); ore 21 Croazia-Nigeria (Italia 1)

2a giornata

Giovedì 21 giugno ore 20 Argentina-Croazia (Canale 5)

Venerdì 22 giugno ore 17 Nigeria-Islanda (Italia 1)

3° giornata

Martedì 26 giugno ore 20 Islanda-Croazia (Canale 20); ore 20 Nigeria-Argentina (Italia 1)

Modulo e probabili formazioni del girone D

Argentina, 4-2-3-1 e fantasia

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Croazia, 4-2-1-3. Una mediana stellare

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Nigeria, 4-3-3 ed un tridente davvero pericoloso

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Islanda, 4-4-2 solido ed ordinato

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