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In A il Napoli è la squadra che ha guadagnato più punti da situazione di svantaggio

Col sorprendente pari della ‘Vecchia Signora’ allo Scida e il successo casalingo del Napoli la Serie A si rianima infiammando l’immediata vigilia dello scontro di testa fra bianconeri e azzurri. Azzurri protagonisti in rimonte, hanno conquistato 28 punti partendo da situazioni di svantaggio.
A cura di Salvatore Parente
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Un turno di campionato, almeno nell’immediata vigilia, destinato ad essere una mera formalità, un paragrafo innocuo di un libro più vasto, potrebbe trasformarsi nel classico ‘inizio della fine’ per la Juve capolista che, scivolando allo ‘Scida’ col Crotone, perde due dei sei punti di vantaggio accumulati rendendo vieppiù interessante il big match scudetto di domenica sera col Napoli. Un coup de théâtre che riapre la Serie A ed infiamma questo affascinante finale di stagione in un contesto europeo, invece, piuttosto scontato.

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In chiave Champions, Europa League e salvezza, invece, questo turno, il 33°, si dimostra, come da intuizioni iniziali, interlocutorio con poche, pochissime novità. Davanti, per il quarto posto, vincono tutte; per la settima piazza, pure, con i pareggi di Milan e Torino e le vittorie di Atalanta e Sampdoria a mescolare ancora di più le carte. Infine, prima di annunciare, come di consueto, promosse, rimandate e bocciate della giornata in questione, passiamo alla zona retrocessione con Benevento, più dell’Hellas Verona, con un piede in B e, dal Crotone alla Spal, dal Chievo al Cagliari all’Udinese, almeno cinque squadre in lotta per non abbandonare la categoria.

Promosse

Inter come un tank, Maurito e Perisic affossano il Cagliari

L’Inter che esce fuori dalle strigliate di mister Spalletti e dopo lo 0-0 di Bergamo è una compagine positiva, attenta, vogliosa e vincente: 4-0 facile al Cagliari e 3 punti, dopo due giornate di magra, e senza gol, meritatissimi. Il giusto tributo ad una formazione che, già in avvio di gara, butta nella mischia cuore e lucidità, energia e precisione, Brozovic e Karamoh. Un club, trascinato dai suoi big, Perisic e Icardi, e da qualche new entry, come l’ex Caen, letteralmente rinato, lontano parente cioè da quello brutto, compassato ed impacciato della prima frazione di gioco con l’Atalanta.

Una sorta di tank, di carrarmato che mette subite in chiaro chi comanda e che annulla, in poco tempo, la tenue resistenza sarda per rilanciare la corsa alla Champions e risvegliare antichi protagonisti.

Maurito, per la rete numero 25, firma del record stagionale in Serie A, ed il numero #44 croato finalmente, dopo settimane in chiaroscuro, assoluto leader offensivo dei suoi.

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Migliore in campo: Ivan Perisic

Lazio incontenibile, vittoria esterna a Firenze: ma che partita al ‘Franchi’

Lo spareggio per l’Europa, una settimana, o quasi, dopo lo schock di Salisburgo è propizio per la Lazio che, al termine di una roboante sfida, di una leggendaria contesa fra compagini in salute, conduce i tre punti sulla via di Roma. Espulsioni, gol a ripetizioni, proteste, falli, capovolgimenti di fronte, errori e golassi, tre giorni dopo il turno di Serie A meno prolifico dell’era a 20 squadre, la fanno da padrone al ‘Franchi’ con uno spettacolo, per i non cardiopatici, affascinante.

Luis Alberto e Veretout però, più degli altri, s’intestano i meriti di questa scoppiettante partita con ben cinque dei nove gol totali che provengono dalle loro giocate: doppietta per lo spagnolo e tripletta per il francese. Testimonianza, più viva, delle cure InzaghiPioli per due talenti, quasi persi. A conti fatti, in una giornata sfavorevole per i biancocelesti, rispetto a Roma e Inter impegnate con Genoa e Cagliari, contro un’ottima Viola, l’Aquila ridiventa l’attacco migliore del torneo (79 gol), si assicura una vittoria, forse, decisiva per la Champions League e cancella (?), la ‘caporetto’ della Red Bull Arena dimostrando, e forse aumentando il rammarico continentale, di essere una delle più belle realtà del campionato, in attesa delle prossime sfide e dell’ultima, determinante giornata, in casa con l’Inter.

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Migliore in campo: Jordan Veretout

Napoli vivo: l’Udinese non passa al ‘San Paolo’

Il Napoli è la squadra che ha guadagnato più punti da situazione di svantaggio (28) in questa Serie A. Quante emozioni al San Paolo in occasione della sfida contro i friulani. Svantaggio e poi pareggio e poi di nuovo svantaggio. Uno a due in casa con l’Udinese reduce da nove ko di fila e Juve sullo 0-1 a Crotone con un conto, parziale di -9 punti.

E poi, come nei migliori film, quelli con sceneggiature da Oscar accade qualcosa: Simy, con una splendida ‘cilena', pareggia ed il ‘San Paolo’, anche stasera colmo di tifo (e di speranze), esplode in un urlo liberatorio, la formazione di Sarri recepisce l’antifona e comincia a schiumare rabbia.

Raul Albiol, Milik e poi Tonelli, in rapida successione, nel giro di 11’ di gioco, mettono in riga l’Udinese, sia pure lontana parente da quella che ha fatto male, anzi malissimo nell’ultimo periodo, trovano i 3 punti, cancellano una prestazione (20’ a parte) ondivaga, si laureano nella peggiore delle ipotesi matematicamente secondi e lanciano un chiaro segnale alla Juve: il Napoli c’è.

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Migliore in campo: Lorenzo Insigne

Roma solida, il turnover non complica le cose: 3 punti col Genoa

La Champions League è il leitmotif della Roma, di questo momento storico della Roma: conquistarla in Serie A e vincerla, il sogno pare pure possibile, quest’anno.

E così, fra una Inter ed una Lazio che corrono, il dovere di prendere i tre punti e, allo stesso tempo, di salvaguardare i titolarissimi in vista dell’andata di ‘Anfield Road’, Di Francesco, più che un allenatore, sembra un equilibrista.

Ma la pozione, alchemica, che l’ex Sassuolo prepara è vincente. Il buon Genoa di Ballardini, solido come poche in quelle zone di classifica e non solo, crolla sotto i colpi di Under e del proprio Zukanovic con i giallorossi che non mollano la presa, appunto, per la Champions, sogno e ossessione.

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Migliore in campo: Edin Dzeko

Cuore Samp: Zapata affonda il Bologna

La Samp, grazie ad un guizzo nel finale del suo attaccante di sfondamento Zapata, resta in vita per la lotta europea e ritrova i tre punti dopo sei gare, lo 0-0 nel derby ed il 3-0 subito domenica all’Allianz Stadium. Per ottenere il pass contro il Bologna però, come lascia intuire la gioia del colombiano in extremis, i doriani hanno dovuto sudare sette camicie con la formazione di Donadoni, libera da speculazioni di classifica, leggiadra e spensierata come poche. Eppure, alla fine dei giochi, pur nella confusione di un forcing finale di pura voglia, i padroni di casa riescono ad avere la meglio dei felsinei e a rilanciare ambizioni di qualificazione continentale con la settima piazza utile, ora, a solo una lunghezza di distanza.

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Migliore in campo: Duvan Zapata

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Rimandate

Juventus bloccata a Crotone, la lotta scudetto continua

Atteggiamento negativo, scarsa voglia, grinta dell’avversario o semplicemente la convinzione di poter ottenere il massimo col minimo sforzo, o tutte queste spiegazioni messe insieme. Ma, alla fine della stagione, quando anche un punto, per le piccole, per quelle che lottano per non retrocedere, conta, non tutto è così scontato.

E poi la rovesciata, gesto tecnico che ammorba e porta sfortuna alla Juve, dalla ‘bicicletta’ di Cardiff di Mandzukic a quella di ieri sera di Simy passando per quella di CR7, condanna i bianconeri al pari, all’1-1 finale che esalta i calabresi e arresta la fuga tricolore piemontese. Una fuga in ottica Napoli, in ottica scontro diretto di domenica sera allo ‘Stadium’ che ribalta il paradigma ed il morale delle due compagini con la capolista, ora, in apprensione e gli azzurri di Sarri, nei panni dei predatori e con un secondo posto aritmetico, in piena ascesa, morale, ma non tecnica. Insomma, una tappa non certo impossibile si trasforma, da formalità ad ostacolo, con la Juve che perde due punti e pure qualche certezza.

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Migliore in campo: Douglas Costa

Il Milan non conserva il vantaggio, pari col Toro: l’Europa è a rischio?

Per restare agganciati all’Europa. Questo, in maniera laconica, il titolo nell’immediata vigilia per Torino-Milan, match di cartello del 33° turno della Serie A. Il punteggio finale però, suggerisce un epilogo forse poco positivo.

L’1-1, figlio dell’errore dal dischetto di Belotti, delle reti di Bonaventura prima e di De Silvestri poi, allontana, per entrambe il sogno continentale. Per i rossoneri, infatti, la Champions è ormai un miraggio (-10), per i granata, l’Europa League è una chimera. Insomma, bisognava vincere per sperare e invece il pari del ‘Grande Torino’ rimette tutto in discussione, specie sponda ‘Diavolo’, con i ragazzi di mister Gattuso titolari di una buona gara ma anche dell’ennesima occasione nella quale i meneghini non riescono a mantenere il risultato e portare i tre punti a casa.

Un neo, complice anche la stanchezza fisica che si fa sentire negli ultimi 20/25’ di gioco, che complica pure l’affare sesto posto con Suso e gli altri, ora, a soli due punti di vantaggio sull’Atalanta settima e tre su Samp e Fiorentina.

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Migliore in campo: Adem Ljajic

Spal e Chievo si accontentano del pari: un punto per parte

Scontro salvezza? Barrare sì. Scontro fratricida? Barrare sì? Conviene vincere? Sì, ma meglio non perdere. Questo, un rapido e pure provocatorio ‘questionario' sulla sfida del ‘Mazza’ dove, battute a parte, è andato in scena un thriller psicologico niente male: vincere o perdere, vivere o, calcisticamente, morire. Ma, alla fine dei giochi, e di una partita tattica, rognosa e con pochi spunti, se si eccettuano il quasi autogol di Tomovic, il palo di Pucciarelli e l’uscita in extremis di Sorrentino su Bonazzoli, il pari accontenta, o meglio, non scontenta nessuno. Il Chievo riesce a fare punti fuori dalle mura amiche dopo nove turni e la Spal allunga a otto, sia pure con sei pareggi consecutivi, la striscia di risultati positivi vista salvezza ed una situazione sulla terzultima invariata: estensi a +1 sul Crotone, clivensi a +3 sui calabresi.

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Migliore in campo: Federico Viviani

Bocciate

Benevento ancora un passo falso: la B è vicinissima

La B non è ancora ufficiale ma è questione di giorni, di ore. Il miracolo, complice anche un mercato di riparazione importante, non avrà luogo nel Sannio con i giallorossi all’esordio in A a dover salutare e dire già addio alla massima serie. L’Atalanta, infatti, è solo l’ultima squadra, in ordine di tempo, ad uscire con i tre punti dal ‘Vigorito’ ma, se nelle ultime settimane i padroni di casa avevano salvato l’onore delle armi, e spesso raccolto meno di quanto seminato, ieri alle 18 De Zerbi e compagni hanno senza dubbio steccato.

Lo 0-3 degli orobici è una punizione sì esemplare, specie se si considerano i primo 20 giri di orologio di Diabaté e soci, ma, il punto dello svantaggio ha messo, d’un tratto, Ko i padroni di casa incapaci, nel prosieguo del match, di infastidire i nerazzurri bravi poi a legittimare il successo con Barrow (primo gol in A per lui) e Gomez e a rilanciarsi al settimo posto, che vale l’Europa.

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Migliore in campo: Alejandro Gomez

Verona in impi(e)cchiata e il calendario non aiuta

La fortuna del Verona, e di Pecchia, al momento, sembra essere sempre la stessa: malgrado le sconfitte, che pure non sembrano fermarsi (quattro nelle ultime cinque), la quota salvezza è ancora a portata di mano. Certo, non più distante tre punti, ma quattro, ma sempre piuttosto vicina.

Detto questo, nulla di nuovo, anzi, positivo, sul fronte occidentale, anzi, orientale in Veneto. Anche al ‘Bentegodi’ contro i rivali diretti per la salvezza del Sassuolo, infatti, arriva un Ko, per mano dell’ex Las Palmas Lemos, che condanna gli scaligeri, forse irrimediabilmente, a salutare la categoria. Specie, se si considera il calendario gialloblù con Cerci e compagni a doversela vedere, nell’ordine, con, Genoa a parte, tutte compagini in lotta per i rispettivi obiettivi: Spal, Milan, Udinese e Juventus. Insomma, una sconfitta sanguinosa derivante da una papera di Nicolas, prima di allora a mani basse man of the match, con l’Hellas, ancora una volta, con le spalle al muro: i tifosi (e il cuore) ci credono, la ragione no.

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Migliore in campo: Francesco Magnanelli

I gol del ‘mercoledì’

Gomez

Veretout

Bonaventura

Insigne

Simy

Luis Alberto

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