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Fifa World Cup 2018, i Mondiali in Russia

Guida ai Mondiali, dieci cose che non conosci di Russia 2018

Dalle statistiche sui migliori cannonieri in attività alle squadre che da più tempo mancavano all’appello internazionale passando per le cifre che si divideranno le 32 qualificate fino ai record che potrebbero infrangersi in Russia ed ai pronostici dei bookmakers, ecco dieci cose da conoscere sull’imminente appuntamento iridato.
A cura di Salvatore Parente
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Il mondiale di Russia 2018 è ormai alle porte con il count down, durato ben quattro anni, all’appuntamento iridato ad un passo dall’ora X, un’ora che, assenza dell’Italia a parte, gli appassionati di calcio di tutto il globo attendevano da tempo. E così, per meglio preparare i tifosi che avranno la pazienza di leggere queste righe, ecco le dieci curiosità più interessanti, e meno scandagliate, di questa imminente manifestazione sportiva, la ventunesima della sua storia.

Danari spesi? Ben 14 miliardi di euro (biglietti più cari del 16% rispetto al Brasile)

La Russia, nel lontano 2010, e dunque in una situazione economica ben diversa da quella attuale, si è aggiudicata l’organizzazione del torneo mondiale ai danni di Spagna e Portogallo, Belgio e Olanda, che concorrevano insieme nella formula del torneo esteso a due paesi ospitanti, e Inghilterra. Un successo importante che le ha permesso di mettere in piedi un piano di recupero di diversi impianti sportivi riuscendo a mostrare al pubblico mondiale la forza e le risorse del Paese. E così, solo per rinnovare i dodici stadi (3,45 miliardi di dollari), di 11 città (Mosca, Kaliningrad, San Pietroburgo, Volgograd, Kazan’, Nižnyj Novgorod, Samara, Saransk, Rostov sul Don, Soči e Ekaterinburg), costruire infrastrutture di trasporto (6,11 miliardi di dollari) ed organizzare la manifestazione, la ‘Grande Russia’ ha già speso ben 14,2 miliardi di dollari, 886 miliardi di rubli, superando, prima ancora di concludere il torneo, i 14 totali investiti dal Brasile quattro anni fa. Uno sproposito per una manifestazione del genere che però, potrebbe generare notevoli ricavi con tantissimi sponsor accreditati, diritti tv milionari ed un giro d'affari,  tagliandi compresi (acquistabili sul sito ufficiale della Fifa), e più cari dell’edizione del 2014 del 16% circa, davvero impressionante.

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Prime a qualificarsi, ultime a strappare il pass: Russia e Perù, nel mezzo, sette anni

Le 32 nazionali che si affronteranno fra qualche giorno in Russia hanno vissuto, negli ultimi 4/2 anni, durissimi gironi per guadagnarsi la qualificazione e volare, citando il noto film “Lord of War”, nel Paese dei narratori suicidi, della vodka, del caviale e dell’Ak-47, il noto kalashnikov. E così, la lunga strada percorsa prima dell’approdo in Russia ha portato, prima della riforma delle partecipanti che saliranno a 48 nel 2026, tutte queste selezioni a firmare il pass iridato in date differenti dal dicembre 2010 al novembre 2017. E proprio in questo segmento temporale si sono iscritte queste federazioni con la Russia, Paese organizzatore, a strappare la qualificazione già il 2 dicembre 2010, giorno dell’assegnazione del mondiale, e Australia e Perù, il 15 novembre dello scorso anno, negli spareggi Concacaf-Afc, Conmebol-Ofc, ad iscriversi all’ultima curva utile con, nel mezzo, l’eliminazione dell’Italia e le sorprese Panama, Svezia e Serbia.

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Valore di mercato dei 736 calciatori impegnati, boom rispetto a 4 anni fa: da 6 a 10 miliardi

L’esplosione di danaro, e di utili, però, non riguarda solo l’aspetto organizzativo con l’intero mondo del calcio che, in appena quattro anni, è stato in grado di rivoluzionarsi. Var a parte, di cui parleremo a breve, il pallone internazionale, complice un miglioramento progressivo degli aspetti macroeconomici, ha avuto la possibilità, grazie agli sceicchi ma non solo, di inondare il mercato di danaro fresco con, di conseguenza, un implicito aumento del costo dei cartellini dei calciatori in giro per il globo. Una situazione che ha inflazionato di molto le trattative negli ultimi tempi, basti pensare agli acquisti record, in serie, di Bale, Pogba, Neymar e Mbappé, e condotto ad una rivalutazione dei 736 talenti di Russia che, rispetto a soli quattro anni fa, valgono 4 miliardi di euro in più: 6,58 contro gli attuali 10,47.

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Chi ha segnato più gol al mondiale fra i talenti in attività: Muller in testa, rimonta James Rodriguez?

Il tedesco del Bayern Monaco Thomas Müller, con ben 10 reti messe a referto nelle fasi finali di Sudafrica 2010 (dove peraltro fu eletto miglior giovane del mondiale) e Brasile 2014, è il miglior marcatore fra i calciatori presenti a Russia 2018. L’attaccante bavarese, inoltre, titolarità a parte, insegue il primato di un’altra leggenda teutonica: quel Gerd capace, in sole due partecipazioni, di raccogliere 14 reti globali. Dietro di lui, sempre fra i talenti presenti in questa edizione mundial, il colombiano James Rodriguez a quota 6 gol, Leo Messi, Higuain e Suarez a 5 col record assoluto ogni epoca che, invece, è detenuto da un altro tedesco: l’ex laziale Miroslav Klose a quota 16 gol, uno in più di Ronaldo (il fenomeno).

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Primo dell’era Var

Dopo le sperimentazioni in Italia, Portogallo e Germania ed il test dello scorso anno nella Confederations Cup, la Fifa di concerto con l’International Board, il 3 marzo scorso, ha ratificato una decisione che era già nell’aria: il Var sarà presente in Russia. Una svolta epocale, agli antipodi rispetto all’Uefa che, anche per la Champions League dell’anno prossimo, non si avvarrà della tecnologia a supporto degli arbitri, con il protocollo ‘video assistant referee’ a coadiuvare il lavoro dei 36 arbitri internazionali a cui, ovviamente, si aggiungeranno anche 63 assistenti video.

Dal Perù all’Egitto, le squadre che mancavano da più anni ad un mondiale

Questo mondiale, oltre alle prime volte di Panama e Islanda ed alle pesanti esclusioni di nazionali come Italia, Olanda e Stati Uniti, passerà alla storia anche come il mondiale dei grandi ritorni di alcune compagini ai massimi livelli planetari. Stilando una breve classifica delle formazioni che da più tempo mancavano a questo appuntamento, infatti, troviamo al quinto posto Tunisia, Svezia, Arabia Saudita e Polonia lontane 12 anni dalla rassegna iridata; il Senegal, per la seconda volta ad un mondiale, dopo Giappone e Corea del 2002; il Marocco, 20 anni dopo Francia ’98; l’Egitto, distante dai sapori mundial da Italia ’90 e, addirittura 36 anni dopo Spagna ’82, il Perù, che incontrammo nel gruppo 1, vincitore dello spareggio con la Nuova Zelanda.

Mondiale più ricco di sempre: le nazionali si dividono 400 milioni di dollari

Inoltre, il Mondiale di Russia 2018, sempre per dare l’idea della grandiosità dell’evento, sarà il più ricco e proficuo della storia per montepremi a cui far abbeverare le 32 nazionali partecipanti alla fase finale. Il totale messo a disposizione dalla Fifa, infatti, ammonta a circa 682 milioni di euro con una netta crescita, stimata intorno al 40%, rispetto all'edizione verdeoro del 2014. Non tutti i 682 milioni previsti però, andranno alle selezioni nazionali con queste ultime, invece, chiamate a dividersi comunque una buona fetta della torta. Una torta da ben 400 milioni di dollari. Una sorta di jackpot, di abbondante bottino che per la prima volta nella storia tocca questa soglia con una netta ascesa dei dividendi rispetto a Germania 2006, 224 milioni di euro, a Sudafrica 2010, 300 milioni e a Brasile 2014, a 309.

I record che potrebbero infrangersi in Russia

In questa manifestazione non saranno pochi i record che potrebbero frantumarsi dal 14 giugno al 15 luglio prossimi. Ora, vediamone alcuni. Maradona, nella sua unicità, può solo avere da perdere da questo evento. Già perché sia il suo primato di gare da capitano, 16 presenze, che il suo record di gol con la fascia sul braccio, 6, sono in serio pericolo. Per il primo successo, a causa di Rafa Marquez del Messico a quota 14 gare mondiali da capitano. Per il secondo aspetto, quello delle reti da alfiere della sua nazionale, proprio per il suo giovane alter-ego Messi che, in Brasile, ne segnò addirittura 4 con la fascia al braccio. Una rete per la Pulga, dunque, potrebbe bastargli per raggiungere il secondo posto all-time insieme a Gyorgi Sarosi, Uwe Seeler, Karl-Heinz Rummenigge e Lothar Matthaus, due, per eguagliare D10S, tre per superarlo. Sempre nel segno della rete, della segnatura, del gol, Thomas Muller avrà la possibilità di segnare cinque gol in tre mondiali, dopo le cinquine di Sudafrica e Brasile, realizzando un’impresa mai riuscita prima. Né al suo connazionale Miroslav Klose, nonché bomber principe ogni epoca della manifestazione con 16 gol, né a Teofilo Cubillas, 10 marcature totali fra Messico ’70 e Argentina ’78, né ai vari Pelé, Ronaldo o Maradona mai così prolifici a quota 5, in tre rassegne iridate. Di squadra, invece, occhio alla Germania che, a distanza, insegue Italia e Brasile. Ma non per titoli vinti nell’albo d’oro bensì per vittorie di fila ottenute. A quota cinque, infatti, gli uomini di Low proveranno a fare la storia con solo due paesi prima a gestire più di sei successi consecutivi: l'Italia (7) tra il 1934 e '38 ed il Brasile (11) tra il 2002 e il 2006. Infine, chiudiamo con una nota anagrafica, dovessero sfidarsi Uruguay e Portogallo, Tabarez e Fernando Santos riuscirebbero a formare la coppia di Ct più ‘navigata’ mai vista in un confronto mondiale con 135 anni e tre mesi d’età. Più dei 134 anni e due mesi di Uruguay-Inghilterra del 2014 (TabarezHodgson), più dei 133 anni di Grecia-Nigeria del 2010 (RehaggelLagerback).

Mondiale social, numeri record: il Brasile nel mirino

Il mondiale brasiliano fu, senza tema di smentita, il primo grande evento calcistico internazionale pienamente commentato sui social più famosi e diffusi in circolazione. Basti pensare che, nell’intero mese verdeoro, i social netrwork più utilizzati, Facebook e Twitter, accolsero sotto la bandiera dell’hashtag del football qualcosa come 672 milioni di cinguettii e 280 milioni di post sul social di Zuckerberg. Una quota, parlando solo dei 123 milioni di fan complessivi detenuti dalle 32 squadre impegnate in Russia, facilmente superabile con l’ingresso di Instagram nella scena ma anche dalla mole di utenti attivi. Basterebbero otto post per ciascun utente fan delle nazionali, infatti, per superare le 952 milioni di interazioni del Brasile ed ottenere la ‘palma’ di mondiale più 2.0 della storia.

https://www.youtube.com/watch?v=qDRJWbeJd5o

Brasile favorito, per i bookies Seleçao pronta al successo

Infine, occhio ai bookmakers che, dopo 16 anni di digiuno, danno favoritissimo il Brasile di Tite a 5 volte la posta giocata con, alle spalle della Seleçao, la Germania a quota 5.5, la Spagna pagata 7 volte la quota, la Francia a 7.5 e l’Argentina a quota 8. Fra le outsider, invece, spazio al Belgio a 12, l’Inghilterra a 18 ed il Portogallo di Cristiano Ronaldo, pure campione d’Europa in carica, a 28. Missione impossibile per la Russia a 62 volte la posta giocata.

 

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