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Da Ravenna all’Old Trafford ai duelli con Ibra, la storia del giovane Luca Ercolani

Ginnasta, attaccante e poi centrale difensivo di successo. Questa, in sintesi, la storia del giovane talento italiano Ercolani attuale stopper dei Red Devils e grande promessa del calcio italiano.
A cura di Salvatore Parente
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Gli italiani in Premier League hanno spesso fatto faville dimostrandosi degli elementi perfetti da calare in una realtà fisica, dinamica e agonisticamente importante come quella inglese. Basti pensare alle storie personali dei vari Casiraghi, Vialli, Zola, Ravanelli, Benny Carbone, Di Canio, Cudicini o, per restare ancorati agli ultimi anni, a quelle di Balotelli, Borini o Darmian. Eppure, i prodotti made in Italy trasmigrati in terra d’Albione da giovani, per strade differenti, hanno avuto molta sfortuna con, da Giuseppe Rossi a Federico Macheda a Lupoli, diversi talenti coccolati, cresciuti ed allevati in quel contesto vittima di una imprevista involuzione.

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Destino che, ovviamente, non auguriamo al baby Luca Ercolani da (from) Ravenna capace, come i predetti talenti tricolore, di raggiungere una Academy prestigiosa come quella del Manchester United e segnalarsi come una delle speranze verdi del nostro movimento così bisognoso di nuove stelle, sia pure in erba, a cui affidare l’onere della ricostruzione ‘nazionale’. E così dai suoi inizi col Forlì al passaggio ai ‘Red Devils’ nel 2016, ecco la storia del centrale emiliano.

Gli inizi al Forlì e l’approdo al Manchester United

Luca, fin da piccolo, nutre una smisurata passione per lo sport, papà Enrico è un ex pallavolista dilettante, mamma Barbara ha giocato a basket a Russi, con la strada del calcio però ancora piuttosto lontana. Da giovanissimo, infatti, inizia da ginnasta a Ravenna prima poi di scoprire il pallone e di innamorarsi visceralmente di questa disciplina. E poi? E poi arrivano i primi allenamenti nell’Unione Sportiva Dilettantistica Classe, compagine emiliana del campionato Eccellenza, il Cesena, il Rimini ed il Forlì che, nella Lega Nazionale Dilettanti, consentirà a Ercolani di mostrare a tutti, scout dello United compresi, le sue doti, le sue potenzialità (in nuce).

Eppure, nel Classe, come per la sua scelta di aderire inizialmente ad un altro sport diverso dal calcio, Luca parte più avanti rispetto alla sua posizione attuale dimostrandosi, fra i ragazzini della formazione biancorossa, un validissimo attaccante. L’approdo al Forlì ed il suo arretramento in difesa però, sono una manna dal cielo con David Williams, osservatore per l’Italia del Manchester United (lo stesso di Rossi e Macheda), letteralmente rapito da Luca.

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Un colpo di fulmine datato 2014 che convince l’inglese a fargli fare un primo provino Oltremanica con i ‘Red Devils’ vogliosi subito di prelevarlo e spedirlo nella propria ‘cantera’. C’è un piccolo problema, burocratico of course, Luca ha 14 anni e non può trasferirsi nel vivaio di un club di una formazione estera prima dei 16 anni. Sembra la conclusione del sogno, dell’english dream ma i diavoli rossi non demordono e rimandano l’appuntamento a due anni più tardi. E così, dopo un secondo provino, nel gennaio del 2016, Luca firma, con 50mila sterline al Forlì più eventuali bonus, con gli inglesi fino al 2019 iniziando la sua avventura a Old Trafford.

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I primi due anni ai ‘Red Devils’: in coppia con Rojo e contro Ibra

L’impatto iniziale non è di certo facile. La logica dei Red Devils vuole che ogni giovane talento sia accolto da una casa/famiglia vicina al campo di allenamento di Carrington per vivere in un ambiente informale, ma il primo approccio con la ‘family’ britannica non è positivo e Luca soffre un po’ l’addio all’Italia. Sul campo però, questo disagio iniziale, poi risolto col trasferimento in una nuova casa/famiglia, non si nota col ravennate, al netto di qualche panchina, nel novero dei titolari di mister McKenna.

In due anni, tanti miglioramenti, numerose soddisfazioni, come la vittoria del titolo inglese Under 18, 18 presenze totali con i rossi di Manchester, l’esordio in maglia Red al King Power Stadium di Leicester e la gioia di potersi allenare coi grandi della ‘prima squadra’. Come da stile Manchester, infatti, i giovanissimi della squadra riserve, spesso, vengono aggregati nel novero dei big, coi titolari di Mourinho per fargli fare le ossa e confrontarsi con i top player in rosa. Ed è quello che, in più occasioni, è capitato anche a Ercolani bravo a destreggiarsi in coppia con Rojo, specie quando quest’ultimo ha vestito la casacca dell’Academy per riprendersi da un guaio fisico, e a fronteggiare, ai tempi, il gigante Ibrahimovic.

Nelle sfide fra le due selezioni, lo stesso Luca ha detto di aver avuto spesso l’onere di marcare il gigante svedese subendo, anche, colpi piuttosto duri ed il riconoscimento da parte della punta che, nei vari duelli corpo a corpo, lo ha chiamato con l’epiteto di ‘italiano’ parlando poi spesso con lui con la lingua di Dante.

Caratteristiche tecniche: difensore rude ma pure elegante

Ercolani è il prototipo del difensore moderno: buona qualità palla al piede in impostazione, eleganza, anticipo ma anche forza fisica e, di tanto in tanto, maniere forti. Insomma, un prospetto perfetto per i Red Devils ma anche per il calcio inglese col ravennate, 184 cm d’altezza, a non soffrire la fisicità degli avversari, anzi. Tatticamente, Luca è un centrale di difesa bravo sia in una retroguardia a due o a tre, nei panni di perno o di centro-destra, ma anche un terzino adattato con una velocità, sul lungo, niente male. Insomma, il nostro movimento se l’è lasciato sfuggire ma potrebbe riabbracciarlo, presto, almeno in Nazionale perché il Manchester, di rinunciare a lui, non sembra averne proprio intenzione. Good luck Luca!

 

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