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Fifa World Cup 2018, i Mondiali in Russia

Da Azmoun a Lozano a Uzoho, ecco i consigli per gli acquisti di Russia 2018

Il mondiale porta gioia, felicità, delusioni, ricchezza, storie fantastiche ma anche talenti che, nella ribalta internazionale, riescono ad avere la chance di mettersi in mostra e segnalarsi come i migliori prospetti del momento. Qui, in una breve rassegna, i più appetibili/acquistabili di Russia 2018.
A cura di Salvatore Parente
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Il mondiale che ha appena concluso la sua fase iniziale, quella a gironi, peraltro non senza sorprese come l’eliminazione della Germania, e che ora sta entrando nel vivo con le gare ad eliminazione diretta, ha già messo in luce diversi talenti che, in questa sessione di mercato, potrebbero cambiare squadra ed avere, magari chissà, l’occasione della loro carriera.

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Talenti che hanno dimostrato di potere valere palcoscenici importanti, reggere la pressione e segnalarsi come possibili future stelle per rimpolpare il firmamento internazionale e pure potenzialmente capaci, poi fra quattro anni, di presentarsi come i top player del Qatar, della prima rassegna iridata da disputarsi nei mesi invernali fra novembre e dicembre. Senza andare troppo oltre con la fantasia, ed i pronostici però, ecco, al momento, i calciatori che più si sono messi in evidenza in queste prime settimane di Russia 2018 e che, con non tantissimi soldi, potrebbero accasarsi in nuove, e forse più competitive, realtà.

Carneadi in porta, tranne Ochoa sono tutti volti nuovi

In porta, in un ruolo storicamente delicatissimo, troviamo almeno tre/quattro profili che potrebbero fare al caso dei Ds di tutta Europa. Parliamo di volti noti e meno noti, parliamo, nello specifico, degli estremi difensori di Messico, Iran, Nigeria e Tunisia. Quattro portieri che, in appena tre gare, hanno dato prova delle loro incredibili qualità fra i pali e che potrebbero venir via per non tantissimi soldi.

In ordine di importanza, ma anche di valore di mercato, iniziamo dal messicano Ochoa, ‘mister sei dita’, come tutti lo chiamano dalle incredibili parate in Brasile nel 2014 contro i padroni di casa ed un meme virale che lo ritraeva con ben sei falangi al posto di cinque, bravo, anche in questo assaggio di rassegna iridata, a fare il suo dovere e a cominciare a costruire la disfatta tedesca opponendosi, all’esordio dei campioni del mondo in carica, ai tentativi di Werner, Reus, Ozil e compagni. Prestazione però, bissata anche nella seconda sfida nel girone contro la Corea del Sud e che gli ha permesso di cancellare definitivamente alcune incertezze nella sua parabola, di 94 gare, con la Tricolor. Costo dell’operazione per convincere lo Standard Liegi a cedere il proprio gioiellino di 32 anni: fra gli otto 8 ed i 10 milioni di euro. Per affari ancora più low cost, citofonare gli africani Uzoho e Mousez Hassen, rispettivamente di 19 e 23 anni, col nigeriano di proprietà del Deportivo La Coruna ed il tunisino del Nizza autentiche sorprese internazionali e pure con un valore del tutto accettabile: appena 300mila euro per il primo, 1 milione per il secondo.

Infine, ecco Beiranvand che, un po’ come il portiere dell’Islanda Halldorsson, che si è tolto la soddisfazione di neutralizzare un calcio di rigore a Lionel Messi, è riuscito a toccare il cielo con un dito bloccando in due tempi una conclusione dal dischetto del Pallone d’Oro Cristiano Ronaldo. Una soddisfazione enorme per lui, nato in un villaggio di pastori nomadi, fuggito di casa per inseguire il sogno di diventare un calciatore professionista, pizzaiolo, spazzino, operaio e, infine, portiere del Persepolis e della sua nazionale. Una storia bellissima che però potrebbe arricchirsi di nuovi capitoli col classe ’92 assolutamente in grado di giungere in Europa e prendersi, anche lì con costanza e determinazione, la titolarità in un club del ‘Vecchio Continente’. Del resto, Alireza, costa solo 1.2 milioni di euro.

la scheda di Akanji (Transfermarkt.it)
la scheda di Akanji (Transfermarkt.it)

Difensori: Milenkovic, Akanji e un outsider

In difesa, invece, volendo mettere in piedi una retroguardia ex novo potremmo puntare, sempre con un budget non proprio stratosferico, a sei calciatori in grado di giocarsi al meglio la chance mondiale ed approfittare dell’enorme vetrina internazionale garantita da Russia 2018. Sulla destra, infatti, i prospetti più interessanti, rapporto qualità prezzo e non solo, potrebbero avere le sembianze di Advincula del Perù, irresistibile su quella corsia, anche spostato più avanti, e Fagner del Brasile capace, senza grossi problemi, di sopperire all’assenza forzata, per infortunio, del titolarissimo Daniel Alves e superare in allungo, dopo l’esordio concesso a Danilo, proprio il terzino del Manchester City nelle gerarchie del Ct Tite. Due ragazzi, non proprio giovanissimi, 28 anni il primo, 29 il secondo ma utili per qualunque causa e pure acquistabili con pochi milioni di euro: 2 per il peruviano in forza ai messicani del Lobos, e 6 per il verderoro del Corinthians.

La scheda di Advincula (Transfermarkt.it)
La scheda di Advincula (Transfermarkt.it)

Al centro, invece, è una lotta a tre con Akanji (22 milioni di euro), Milenkovic (9 mln) e Maguire (25 mln), rispettivamente di Borussia Dortmund, Fiorentina e Leicester, a confermare quanto di buono si dice o s’era detto sul loro conto nel recente passato. E fa nulla se il serbo ha abbandonato anzitempo la manifestazione, lui, come l’elvetico e l’inglese, ha dimostrato di valere il mondiale ma anche un top club, un club all’altezza dei sogni e delle potenzialità del serbo. A chiudere il pacchetto arretrato, il fluidificante mancino dell’Olympiakos Hajsafi, bravo in copertura così come in fase di proposizione ma anche sui calci piazzati col suo sinistro possibile arma letale da sfruttare sulle palle ferme. Prezzo? Solo due milioni di euro.

Centrocampo: tutto su Golovin. Occhio a Brandt e Shibasaki

A centrocampo gli affari non sono affatto pochi e, benché con costi lievitati nel tempo a causa delle loro prestazioni russe, ancora alla portata di tutti almeno, prima che si possa scatenare un’imprevedibile asta. Baby fenomeni come l’uruguaiano De Arrascaeta (9 milioni di euro) dell’Uruguay, e di proprietà del Cruzeiro, Brandt (40 mln) del Bayer Leverkusen, uno dei pochi ad uscire a testa alta da questa manifestazione nella Germania, ma anche giocatori più navigati come Shibasaki (1.8 mln) del Giappone o Khazri (10 mln) della Tunisia, fonti inesauribili di gioco e elementi imprescindibili delle rispettive selezioni nazionali. Insomma, un giusto mix di talenti con i russi Golovin (18 mln), Zobnin (8 mln), Cheryshev (3 mln) ed il colombiano Quintero (3.5 mln), ex Pescara ora al River Plate, a porsi in una posizione mediana: gioventù e sfrontatezza, esperienza e maturità.

Skills fondamentali per approcciare subito con una nuova realtà e diventare già nell’immediato determinanti. Del resto, le qualità, abbondantemente dimostrate, ci sono tutte con nessuno di questi profili, dai più precoci ai più navigati, al momento, da considerare vere e proprie scommesse, anzi.

Il gol arriva dall’est: Dzyuba-Azmoun

In attacco le soluzioni di mercato non sono tantissime con i migliori giovani del mondiale già accasati nelle big o nel mirino di grandi, grandissime squadre. Eppure, fra le 32 compagini che hanno disputato la prima fase, emergono alcuni prospetti davvero interessanti. Su tutti, per il ruolo di esterno d’attacco, Xherdan Shaqiri, giustiziere della Serbia nello scontro alla seconda giornata del Gruppo E che ha condannato MilinkovicSavic e compagni all’addio alla competizione, per via delle sue giocate ma, soprattutto, per l’opportunità concessa dal suo Stoke City retrocesso in Championship con l’elvetico acquistabile a costi contenuti. Costi diversi, invece, almeno 25 milioni di euro, per l’ala messicana del Psv Lozano, autore del gol vittoria contro la Germania, titolare di qualità care come velocità, estro e dribbling e pure richiesto da tante ottime compagini, specie in Premier League.

Nel ruolo di prima punta, il gol arriva dall’est con Artem Dzyuba (7 mln) e Serdar Azmoun (10 mln), che peraltro giocano in Russia con Arsenal Tula e Rubin Kazan, sia pure con rendimenti differenti, due gol per il bomber del Ct Cherchesov e zero reti ma tanto impegno e lavoro di squadra per la punta di Queiroz, a vestire i panni degli oustider, degli attaccanti su cui poter puntare, specie per formazioni di medio-alta classifica, nei prossimi anni.

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