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Cristiano Ronaldo alla Juventus

Cristiano Ronaldo alla Juventus è davvero un affare? Tutti i rischi dell’arrivo di CR7

Il lato oscuro della trattativa per portare Cristiano Ronaldo alla Juventus: dall’età anagrafica agli elevati costi per il suo trasferimento fino alle possibili richieste di adeguamento contrattuale da parte degli altri calciatori della rosa. Tra i rischi, anche la notevole pressione mediatica a cui sarebbe sottoposta l’intera squadra, soprattutto in Champions League.
A cura di Salvatore Parente
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La trattativa Cristiano Ronaldo alla Juventus è diventata una realtà tangibile. CR7 a Torino, CR7 a indossare la #7 bianconera e rilanciare le ambizioni continentali della ‘Vecchia Signora’ con la Champions League, ora, non più una chimera stregata ma una solida possibilità. Eppure, gli osservatori più razionali, quelli più algidi e riflessivi si allontanano dal trionfo del mainstream e cominciano a immaginare quali potrebbero essere i contro di una operazione, per il resto, salutata come provvidenziale per i futuri destini della Juventus. I ‘contro': dall’età del campione portoghese ai costi della trattativa fino al ruolo nello spogliatoio che, ora, andremo a elencare.

I costi: CR7 è un investimento pesante

Cristiano Ronaldo, per blasone, lignaggio e palmarés non poteva non essere un affare costosissimo anche per le ricche e floride casse della Juventus. Un affare da, complessivamente, fra ingaggio al lordo delle tasse, 68.5 milioni di euro per quattro anni per 274 milioni di euro globali, costo del trasferimento, da 100 milioni, e commissione al plenipotenziario agente Mendes, 20 milioni, 370/390 sonanti milioni di euro. Una spesa che ci può stare per un campione simile ma pure abnorme se rapportata all’età del fenomeno lusitano, non più, per usare un eufemismo, a 33 primavere, nel fiore degli anni. Una trattativa, dunque, mastodontica anche nei numeri e che, al di là delle voci di bilancio, degli ammortamenti e della finanza tout court, apre interrogativi anche sul piano strettamente tecnico per un impatto, comunque, piuttosto importante sul mondo Juventus.

 

Impoverimento degli altri reparti, l’autofinanziamento prosciuga la difesa

Per continuare lungo il filone economico, e quindi dei soldi da investire per poter portare Ronaldo alla Juventus, i bianconeri, seguendo una politica negli acquisti che li ha spesso premiati negli ultimi anni, provano ad autofinanziarsi o, quantomeno, ad abbattere i costi relativo all’affaire CR7 cedendo qualche pezzo pregiato della propria rosa. Gli indiziati? Ovviamente Higuain, che avrebbe meno peso e pure meno spazio nel pacchetto avanzato di Allegri con CR7 a roster, ma anche Rugani, entrambi chiesti dal Chelsea del promesso sposo Sarri, per una cifra di 100 milioni di euro, e poi Alex Sandro destinato, ascoltando radiomercato, sempre in Premier League ma alla corte di Mourinho, al Manchester United per 60 milioni di euro.

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Una somma niente male, essenziale per mettere a sistema la strategia per condurre il numero #7 all’Allianz Stadium ma pure pericolosa per questi specifici ruoli nel prossimo anno. E sì perché se questa cifra, come sembra, pare destinata ad un solo calciatore, senza per questo sostituire gli eventuali partenti in difesa, la dirigenza piemontese rischia di impoverire gli altri ruoli con un attacco impressionante, stellare, quasi inarrestabile ed una retroguardia forte ma orfana, almeno numericamente, di due elementi comunque decisivi nell’arco di una intera stagione agonistica. Insomma, una sorta di all-in per CR7 senza considerare, Caldara e Spinazzola a parte, chi viene/verrà sacrificato sull’altare del ‘pezzo da novanta'.

Pressioni alle stelle: se non si vince la Champions CR7 sul banco degli imputati

Due stagioni orsono la Juventus, con un netto sforzo economico, decise di prelevare Higuain dal Napoli per 90 milioni di euro e spiccioli con una sola, anche se celata, intenzione: vincere la tanto agognata Champions League. Anche perché, del resto, senza il Pipita, lo scudetto era arrivato ugualmente, e pure con una certa continuità, a Torino e dintorni. Oggi però, a due anni di distanza e con una finale persa col Real, proprio di CR7, ed un quarto di finale fallito, sempre con i Blancos del portoghese, si presenta la stessa, identica situazione di due estati fa: (dover) prelevare un big per puntare alla Coppa dalle grandi orecchie. Il big, in questione, Ronaldo, sta arrivando, la Coppa vedremo. E appunto il rischio (calcolato?) è quello vissuto in questi 24 mesi, cercare di vincere la Champions per appagare la sete di successi internazionali della propria tifoseria.

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Eppure, ora, con Ronaldo in attacco, la pressione diventa ancora più insostenibile con tutti gli occhi, ovviamente, puntati sulla Juventus considerata non solo una delle formazioni più pericolose d’Europa ma, quasi, PSG e Manchester City, forse, a parte, autentica regina della prossima massima competizione continentale col Pallone d’Oro in carica, il sette volte miglior realizzatore della manifestazione ed il cinque volte campione della rassegna in rosa. E quindi, non dovesse arrivare la Champions, non solo nel prossimo anno, ma anche nell’intera ‘era Ronaldo,' l’affare senza ombra di dubbio, sarebbe decisamente fallimentare. Del resto, per trionfare solo in Italia, non bastava prelevare, a queste cifre poi, CR7.

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In pericolo la tenuta dello spogliatoio? Ronaldo 30 milioni, Dybala 7

Infine, fra i pericoli che rischiano di scompaginare gli equilibri della Juventus, c’è o meglio, potrebbe esserci, l’arrivo del talento di Madeira nello spogliatoio dei campioni bianconeri. Ovviamente non per le qualità del ragazzo, applaudite ed apprezzate da tutti, ancor di più dai suoi futuri compagni di squadra, ma per l’ingaggio che andrebbe a percepire il numero #7 ovvero: ben 30 milioni di euro annui, 2.5 al mese, 577mila euro a settimana, 82mila euro al giorno, 3.245 euro all’ora, 57 euro al minuto e 95 centesimi al secondo.

Un ingaggio cioè, fuori dalla portata dei suoi rispettivi colleghi con Higuain, finora, più pagato di tutti a quota 7.5 milioni di euro a stagione. Insomma, il rischio, sarebbe quello di generare una reazione a catena per la richiesta, specie nei migliori interpreti della rosa, Dybala (7 milioni annui di ingaggio), Douglas Costa (6 mln), Pjanic (4.5 mln) o Mandzukic (3.5 mln), di lauti adeguamenti contrattuali col pericolo, in caso di diniego da parte della dirigenza juventina, poco incline a giocare al rialzo con gli altri componenti della rosa, di rovinare un giocattolo bellissimo e, pure, all’apparenza perfetto.

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