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Cristante: scartato dal Milan, uomo chiave e ‘craque’ dell’Atalanta

Da promessa del Milan a scarto del Benfica, il passo, per il ragazzo, è stato breve. Eppure, con il suo carattere, le sue qualità e la cura Gasperini, Cristante ha risalito la china e portato l’Atalanta, dopo la notte del Goodison Park, a fare la storia con una doppietta esaltante che lancia un chiaro messaggio: Bryan è tornato.
A cura di Salvatore Parente
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La notte di Liverpool, la notte del Goodison Park è la notte della storia per l’Atalanta che, 27 anni dopo l’ultima vincente cavalcata nell’allora Coppa Uefa, dove gli orobici si fermarono ai quarti solo al cospetto dell’Inter di Trapattoni, torna nella fase a eliminazione diretta superando l’Everton 5-1 e agganciando il Lione in testa al Gruppo E. Un risultato fantastico, straordinario ma, soprattutto, inatteso nel giorno stesso della composizione dei gironi con la ‘Dea’ abbinata allo squadrone inglese, reduce da un settimo posto in Premier League, e alla corazzata transalpina del Patron Aulas.

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Eppure, con entusiasmo, spirito di sacrificio, concentrazione, voglia, determinazione e la sfrontatezza degli esordienti e dei tanti giovani in rosa, i ragazzi di Gasperini hanno innestato le marce alte e sovvertito ogni pronostico con 3 vittorie, 2 pareggi con 13 gol fatti ed appena 4 subiti. Un percorso netto che dà lustro al progetto lombardo ma anche al calcio nostrano con diversi protagonisti, made in Italy, artefici di questo miracolo sportivo. Su tutti, al netto dei vari Spinazzola, Caldara o Petagna, proprio il centrocampista Cristante capace, nel crepuscolo albionico, di siglare una doppietta, mettersi in mostra nel palcoscenico dell’Europa League, mandare avanti i suoi e regalare, al nostro movimento, la prima vittoria di una compagine tricolore nell’affascinante cornice del Goodison Park. Ma ecco, da scarto del Milan a alfiere orobico, la parabola del giovane talento friulano.

la scheda del calciatore (Transfermarkt.it)
la scheda del calciatore (Transfermarkt.it)

La carriera di Bryan

Bryan nasce a San Vito al Tagliamento, in provincia di Pordenone da papà canadese, di qui il nome ‘esotico’, e mamma italiana per poi crescere nel comune di Casarsa della Delizia dove comincia a dare calci ad un pallone nella SAS Casarsa e poi nella ASD Liventina Gorghense. Ed è proprio qui che viene notato dallo scout rossonero Mauro Bianchessi che, dopo averlo osservato per circa 3 anni, nel 2009, per 25mila euro, lo porta nelle giovanili del Milan.

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Inizi promettenti al Milan

Nelle fila del ‘Diavolo’ il ragazzino cresce bene sotto l’attenta guida dei tecnici meneghini che lo curano e lo coccolano come uno dei migliori prospetti della propria ‘cantera’. Una fase esiziale della sua crescita, della sua evoluzione che lo porta a formarsi come autentica scommessa, plausibile valore aggiunto, per la prima squadra divenendo, nel novembre del 2011 in Champions League contro il Viktoria Plzen (2-2), il più giovane rossonero di sempre ad esordire in una competizione internazionale per poi raccogliere, nel febbraio 2013, a 17 anni, il premio di ‘Golden Boy’ del torneo di Viareggio. Numeri importanti, con 6 gol in 60 partite nelle giovanili che gli aprono anche le porte dell’esordio in Serie A contro il Chievo, a 18 anni, il 10 novembre del 2013 e, poi, la prima apparizione dal primo minuto, con gol annesso, nel gennaio successivo contro il suo immediato futuro: l’Atalanta. Il tutto, indossando la numero #24 in onore del suo vero idolo sportivo: il cestista americano dei Los Angeles Lakers, Kobe Bryant.

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L’inaspettata cessione al Benfica e i vari prestiti

Sembrava tutto fatto, tutto scritto, dunque, con Cristante, in un Milan in fase di ‘rebuilding’, in ricostruzione, pronto per una maglia da titolare quando la società meneghina fa delle scelte diverse. Dapprima, acquista Essien a titolo gratuito nel gennaio 2014, con un innesto che comprime nettamente le chance di giocare con continuità del ragazzo e poi accetta, come un fulmine a ciel sereno, nell’estate del 2014, un’offerta da parte del Benfica che, per 5.2 milioni di euro, si assicura le prestazioni del numero #24. Il Milan, malgrado l’arrivo in panchina di Filippo Inzaghi suo allenatore nella Primavera rossonera, non ci crede e mette il giovane friulano alla porta.

il rendimento complessivo di Cristante col Benfica (Transfermarkt.it)
il rendimento complessivo di Cristante col Benfica (Transfermarkt.it)

Il primo anno in Portogallo però, è interlocutorio, l’approccio alla nuova realtà, con tutto quello che comporta per un ragazzo di 18 anni, non è semplice e la stagione, 2014/15, scivola via con 1 gol, 1 assist e 15 presenze totali, di cui 3 in Champions League, e la vittoria del campionato lusitano.

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La tappa di Palermo: zero soddisfazioni per lui

L’anno peggiore della sua vita calcistica è appena alle porte col ragazzo che, nel 2015/16, si divide fra Benfica (5 presenze totali) ed uno sterile trasferimento a gennaio, a titolo temporaneo, nel Palermo con solo 93’ di gioco spalmati in 4 presenze e lo spauracchio, terribile, di aver perso l’occasione della vita e di aver smarrito di già, tutto il credito guadagnato e le stimmate del promettente campioncino, dell'enfant prodige.

Pescara e l’esplosione nell’Atalanta. Arriva pure la Nazionale

Nell’estate successiva però, inizia la risalita. Il Benfica, ancora una volta, lo cede in prestito, in questo caso alla neopromossa Pescara. Qui, con Oddo in panchina, si guadagna subito i gradi di titolarissimo, da mezzala, nel 4-3-2-1, ad ‘albero di Natale’ del tecnico abruzzese. E sempre qui, nel difficile percorso biancoazzurro, Cristante si mette nuovamente in luce riconquistandosi quella reputazione faticosamente costruita negli anni delle giovanili rossonere. E così, nel naufragio generale del Pescara (0,44 punti per partita in quell’avvio di stagione con Bryan in campo), il numero #6 di scena all’Adriatico si fa notare per poi passare, a fine mercato invernale, nell’Atalanta di Gasperini. La formula del trasferimento è vantaggiosa per tutti: cessione fino a giugno 2017 con un'opzione per il prolungamento del prestito per un'altra stagione e successiva clausola, per l'eventuale acquisto nell'estate del 2018, per soli 4 milioni di euro.

E così, quella scommessa bergamasca diventa, in poco tempo e con l’addio di Gagliardini, una risorsa preziosa, imprescindibile con 3 reti in 12 partite nella scorsa stagione ed un avvio, nel 2017/18, esaltante con già 7 segnature a referto in 16 sfide totali, 3 gol all’Everton fra andata e ritorno, le gioie contro le big Napoli e Juventus, la qualificazione europea ai sedicesimi di finale con la ‘Dea’ e pure l’esordio, nel triste 1-1 di Torino con la Macedonia, con la maglia azzurra della Nazionale di cui sarà un elemento imprescindibile da cui ripartire.

Caratteristiche tecniche e intesa col ‘Papu’, Bryan è tornato al top

Bryan è un calciatore completo, moderno, prezioso. E sì perché grazie alla sua eccellente interpretazione del ruolo di centrocampista, sulla mediana, può far tutto: mezzala, destra o sinistra, regista davanti alla difesa e, all’occorrenza, trequartista. Una versatilità essenziale per chi, come lui, ha conosciuto presto le luci della ribalta e, altrettanto in fretta, l’oscurità del dimenticatoio.

centrocampista centrale più prolifico della Serie A (Transfermarkt.it)
centrocampista centrale più prolifico della Serie A (Transfermarkt.it)

Eppure, la sua tecnica di base, i suoi inserimenti senza palla, la sua capacità di abbinare fisicità e qualità ed un colpo di testa letale (primo in Serie A per gol di testa insieme con Inglese e Icardi, lo hanno portato via dagli inferi facendolo assurgere a ruolo di protagonista dell’ennesimo miracolo atalantino. Un miracolo che ha tanti risvolti, dalla forza della squadra allo spirito di gruppo, dai talenti italiani alla bacchetta magica dello stregone di Grugliasco, fino ad una combinazione che è diventata marchio di fabbrica, prodotto seriale: Gomez crossa, Cristante, di testa, segna. E sì perché 6 delle 7 reti realizzate con questo fondamentale dal friulano sono state assistite dal ‘Papu’ che, nei 186 centimetri dell’ex Milan, vede un mezzo su cui dover pesantemente, e con ottimi dividendi, ‘investire’.

Da Byan a Bryan, i numeri di Cristante in Serie A nel giro di 1 anno (Whoscored.com)
Da Byan a Bryan, i numeri di Cristante in Serie A nel giro di 1 anno (Whoscored.com)

Numeri e statistiche di Cristante, crescita esponenziale

Cristante, nell’economia del gioco, anche per i numeri, si fa sentire, eccome. Oltre ad essere il centrocampista centrale più prolifico della Serie A e quello con maggiori reti siglate di testa, infatti, Bryan è un talentuoso fine dicitore in fase offensiva con l’81% di precisione nei passaggi, 1.1 tiri per partita, 0.3 occasioni da gol in media per match, il 64% di dribbling riusciti, 0.4 reti per gara, una ogni 203’, ma anche una diga spesso invalicabile con 1.1 recuperi, 1.5 tackle, 1.1 intercetti, 1.6 contrasti e solo 0.4 duelli persi per match. Cifre, negli stessi comparti, che sono quasi raddoppiate nel giro di un anno per un elemento che sta scoprendo, man mano, tutte le sue potenzialità con una crescita costante, quasi irrefrenabile, in poche parole: esponenziale.

il valore, secondo PlayRatings.net, di Cristante in caso di interessamento del Milan
il valore, secondo PlayRatings.net, di Cristante in caso di interessamento del Milan

‘Market Value’, Cristante vale almeno 8.2 milioni di euro

Infine, per dare una misura del talento e del grado di maturità raggiunta dal ragazzo, non possiamo non parlare del suo attuale valore di mercato facendo, poi, una giusta tiratina d’orecchi al Milan che, a suo tempo, non si è fidata del proprio prodotto. Cristante, infatti, all’epoca del trasferimento in Portogallo è stato pagato 5.2 milioni di euro a fronte di un valore, del momento, di 3 milioni di euro.

la posizione media, specie quando è impiegato sulla trequarti, di Cristante. In foto, la sua collocazione contro la Spal (Whoscored.com)
la posizione media, specie quando è impiegato sulla trequarti, di Cristante. In foto, la sua collocazione contro la Spal (Whoscored.com)

Una cifra importante con una netta plusvalenza per i rossoneri ma che, oggi, volendo riportarlo alla base, stando al portale PlayRatings.net (che a nostro parere, si mantiene anche basso), dovrebbe sborsare non meno di 8.2 milioni di euro. Una cifra, come detto, al ribasso e da aggiornare al più presto per uno dei migliori interpreti del ruolo in circolazione in Italia. Insomma, anche qui, l’Atalanta, con soli 4 milioni di riscatto può garantirsi l’ennesimo affare della sua storia con un giovane che, con questo rendimento, non potrà che partire per cifre davvero importanti, in barba al Milan e a tutte le squadre che non credono nei propri, anzi, nei nostri giovani.

Gli occhi delle big sul centrocampista della Dea

L'exploit in Europa League contro l'Everton, ha scatenato l'interesse di Inter e Juventus. Il primo passo per l'Atalanta sarà però quello di riscattare il giocatore dal Benfica: "Lo faremo versando una cifra vicina ai 5 milioni – ha spiegato il figlio del presidente Percassi – È troppo importante, sono sicuro che anche da lui ripartirà la ricostruzione del nostro calcio". L'ex Milan, però, è seguito da vicino da Sabatini e Marotta: pronti ad un derby d'Italia per il centrocampista di Gasperini. Secondo il quotidiano "Libero", l'Inter sarebbe disposta a mettere sul piatto ben 20 milioni di euro: copiando e incollando l'operazione già fatta per Gagliardini.

 

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