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Apocalisse Italia, Azzurri fuori dal Mondiale 2018

Come giocherà la nuova Italia? Così può ripartire, gli uomini e il modulo

Come sarà la nuova Italia? Da Rugani a Pellegrini, passando per gli stessi Bernardeschi e Chiesa, gli azzurri del domani sono già pronti a stupire. Moduli e novità di formazione in un mix di esperienza e gioventù. Aspettando il nuovo ct…
A cura di Fabrizio Rinelli
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Dimenticare la Svezia e la delusione per il mancato accesso al Mondiale in Russia del 2018 e tuffarsi subito a programmare il futuro di questa Nazionale. L’Italia del calcio, ancora scioccata dallo 0-0 che di fatto ha eliminato gli azzurri dalla manifestazione iridata, si sta subito interrogando sul futuro di questa selezione. La prima mossa, potrebbe essere quella di un avvicendamento immediato in panchina, con Ventura praticamente pronto a lasciare il timone e l’inizio della caccia al prossimo ct.

La scelta dell’allenatore sarà importante per cercare di capire poi quale potrebbe essere la sua idea di gioco da sfruttare con gli elementi attualmente a disposizione in Italia. Ci sono tanti giovani interessanti nella nostra Under 21 ma che ad oggi non sono ancora titolari fissi nei vari club d’appartenenza. Bisogna puntare su di loro e su coloro i quali già con questa nazionale maggiore hanno dimostrato di poterci stare come lo stesso Gagliardini o Spinazzola. E allora vediamo moduli e uomini da poter adattare alla Nazionale azzurra del futuro.

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Il 4-3-3 più adatto alla nuova Nazionale

Il modulo più adatto già per questa Nazionale sarebbe potuto essere proprio questo. Il 4-3-3 infatti, è praticamente utilizzato da quasi tutti i top club italiani ed era sicuramente molto più logico da proporre in campo anche solo nel ritorno a ‘San Siro’ contro la Svezia. In questo modo, tutto potrebbe cambiare.

In vista dunque già delle qualificazioni per gli Europei del 2020, potremmo già cominciare a vedere Donnarumma fra i pali con Rugani al centro delle difesa, visto l’ormai addio certo alla Nazionale anche di Barzagli, con al suo fianco uno fra Caldara e Romagnoli.

Terzini nuovi di zecca

Da non sottovalutare gli esterni poiché Darmian e Florenzi possono anche essere utilizzati per i prossimi anni lungo l’out destro, ma a presidiare quella fascia sarà sicuramente di Andrea Conti del Milan vittima oggi di un infortunio piuttosto grave. Capitolo terzino sinistro: i mancini mancano.

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E se Masina al momento non sembra essere ancora pronto, sarà sicuramente preso in considerazione Antonio Barreca che specie lo scorso anno con il Torino ha fatto vedere di essere davvero pronto per vestire la maglia azzurra.

Centrocampo totalmente rinnovato (o quasi)

Senza volerci sbilanciare troppo e azzardare formazioni troppo offensive, questa squadra ha sicuramente bisogno di equilibrio, lo stesso che sicuramente può dare uno come Verratti al centro di questo centrocampo con Florenzi al suo fianco a destra e magari uno come Roberto Gagliardini a completare il reparto. Ma ci sono tante alternative, a partire da Nicolò Barella del Cagliari, autentico mastino della squadra sarda, ma anche il funambolo Sensi, centrocampista in forza al Sassuolo e già promesso sposo della Juventus. Da non sottovalutare anche la possibile convocazione di Mazzitelli che sta facendo benissimo sempre a Sassuolo. Ma su tutti, a fare da fenomeno in un centrocampo a 3, ci potrebbe essere proprio Lorenzo Pellegrini che sta trovando sempre più spazio nella nuova Roma di Di Francesco e si candida ad essere uno dei prossimi protagonisti della Nazionale futura.

Attacco fantasia in un tridente da sogno

Lorenzo Insigne è il calciatore su cui ripartire per questo nuovo attacco futuro della Nazionale. Lui, insieme allo stesso Immobile e uno fra Chiesa e Bernardeschi, sarebbero perfetti per comporre un reparto offensivo a dir poco entusiasmante e ricco di fantasia, senza dimenticarci però di Verdi che al Bologna, nel 4-3-3 di Donadoni si sta distinguendo sempre di più a suon di gol.

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Nel ruolo di punta ci sarà sicuramente spazio anche per lo stesso Belotti senza dimenticare Andrea Petagna che sta emergendo sempre più nell’Atalanta dei sogni costruita da Gasperini. La formazione completa sarebbe quindi così composta:

La formazione finale con il 4-3-3

Italia (4-3-3) Donnarumma, Conti, Rugani, Caldara (Romagnoli), Barreca; Florenzi, Verratti, Gagliardini (Pellegrini); Inisgne (Verdi), Immobile, Chiesa (Bernardeschi).

Il modulo 4-3-3 (buildlineup.com)
Il modulo 4-3-3 (buildlineup.com)

Il 4-1-4-1 è un’alternativa da non sottovalutare

Perchè diciamo così? Sicuramente perchè avendo tante prime punte in Italia questo potrebbe seriamente favorire lo sviluppo dell’azione del centrocampo con tanti calciatori di fantasia da proporre alle spalle dell’unica punta. E dunque, se la difesa praticamente è decisa con quegli uomini presenti già nel 4-3-3, con l’unica variante rappresentata magari dal ritorno in azzurro di Criscito che potrebbe dare anche quella ventata di esperienza ad un reparto giovanissimo, a cambiare potrebbe essere proprio l’aspetto del centrocampo.

Marchisio davanti alla difesa

Con Claudio Marchisio a dettare i tempi e smistare palloni davanti alla difesa, il centrocampo a 4 che si andrebbe a formare, vedrebbe sicuramente lì in mezzo la presenza di un calciatore come Gagliardini che può dare equilibrio e capacità di recuperare palla alla squadra.

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Il centrocampo a 4 che si andrà poi a formare vedrebbe, oltre al centrocampista dell’Inter, Verratti al suo fianco che garantisce tempi di gioco e velocità di manovra. Così come potrebbe adattarsi al meglio anche Pellegrini.

Esterni d’attacco e manovra offensiva

E allora chi come esterni d’attacco? Sicuramente non potevamo dimenticarci che nel futuro della Nazionale ci sono giocatori che hanno accarezzato, anche se per poco, la maglia azzurra. Uno su tutti è Giacomo Bonaventura che sulla sinistra sarebbe quel tipo di calciatore capace di cambiare passo e dare una mano alla manovra offensiva con il solito Florenzi lungo l’out destro a sfruttare i suoi polmoni.

Da tenere sotto osservazione però ovviamente anche lo stesso Chiesa che può giocare benissimo su entrambe le fasce così come Bernardeschi. Sulla trequarti Insigne e davanti Immobile a sfruttare le intuizioni e le giocata del funambolo del Napoli che con l’attaccante della Lazio andrebbe così a comporre un tandem tutto partenopeo.

La formazione finale con il 4-1-4-1

Italia (4-1-4-1): Donnarumma; Conti, Rugani, Caldara (Romagnoli), Barreca (Criscito); Marchisio; Verratti, Pellegrini (Gagliardini), Florenzi (Chiesa), Bonaventura (Bernardeschi); Insigne; Immobile.

Il modulo 4-1-4-1 (buildlineup.com)
Il modulo 4-1-4-1 (buildlineup.com)

Il 4-2-3-1 per un’Italia equilibrata e pronta a ripartire

Una nuova variante se vogliamo, un’alternativa di modulo da sfruttare in qualsiasi momento a seconda degli uomini a disposizione. Il ‘modulo Juve’ per intenderci meglio. Con Donnarumma fra i pali, i due esterni di difesa, con Rugani e Caldara (o anche Criscito) centrali, sarebbero due uomini veloci come Conti sulla destra o anche Zappacosta. Mentre sull’out mancino, a contendere il posto a Barreca, praticamente unico sinistro naturale di questa Nazionale, c’è davvero ben poco, se non l’attesa di una possibile esplosione definitiva e netta di Masina.

Marchisio a fare il Khedira

Con questo modulo, la nuova Italia ipotizzata, potrebbe sfruttare al meglio anche l’imprevedibilità di uno dei centrocampisti messo a fare da scudo davanti alla difesa. Proprio come accade nella Juventus, durante la manovra offensiva su una delle due fasce, a beneficiare di cross al centro e palle vaganti, potrebbe essere uno dei due, Marchisio in primis. Il centrocampista bianconero è abituato a leggere al meglio le giocate.

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Ma se Gagliardini sembra essere l’ipotesi più concreta al suo fianco, magari anche tenendo in considerazione lo stesso Verratti in quella posizione, non possiamo comunque dimenticarci di Parolo che, da instancabile motore del centrocampo, è uno dei migliori in Italia negli inserimenti.

Fantasia, corsa e tecnica alle spalle della punta

Occhio all’equilibrio però. Non facciamoci entusiasmare troppo da questo tridente alle spalle della punta. C’è bisogno anche che uno dei due esterni vada a recuperare in fase difensiva, meglio se lo facessero entrambi, una volta ciascuno. E allora se Bernardeschi sotto questo aspetto deve ancora crescere, meglio affidarsi su una delle due fasce a un calciatore come Federico Chiesa che nella Fiorentina ha dimostrato di essere bravo anche a rientrare, proponendo sull’out rimasto scoperto proprio Florenzi che è capace di fare questo lavoro davvero in modo eccellente.

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Sulla trequarti uno fra Bernardeschi e Insigne, con davanti sicuramente un ballottaggio serrato fra Immobile e Belotti con il secondo leggermente in vantaggio dato che con questo modulo, lo scorso anno al Torino, si è espresso ancor meglio di quanto fatto vedere nel 4-3-3.

La formazione finale con il 4-2-3-1

Italia: (4-2-3-1) Donnarumma; Conti, Rugani, Criscito, Barreca; Marchisio, Verratti; Chiesa, Insigne, Florenzi; Belotti (Immobile)

Il modulo 4-2-3-1 (buildlineup.com)
Il modulo 4-2-3-1 (buildlineup.com)

La Lazio ci insegna che il 3-5-1-1 o 3-4-2-1 non è da temere

Chiamatelo pure 3-5-1-1, ma anche 3-4-2-1, la sostanza non cambia. Cambia, se vogliamo, invece, l’assetto difensivo e quello del centrocampo. Ipotizzando infatti che nell’Italia futura ci possa essere ancora spazio per la difesa a 3, abbiamo uomini a disposizione che sarebbero capacissimi di interpretarla al meglio. Rugani a destra, Caldara al centro e Criscito a sinistra, rappresenterebbero il futuro di questo tipo di difesa. Esperienza, talento, tanta intelligenza tattica e senso della posizione da mettere a disposizione della squadra.

Gli esterni potrebbero cambiare

E se allora cambia qualcosina in difesa, si può dire lo stesso anche per quanto concerne gli esterni di centrocampo. Perchè ad interpretare al meglio questo tipo di modulo, come esterno sinistro, sarebbe perfetto Spinazzola che ha già dimostrato di essere pronto per vestire la maglia azzurra nelle ultime uscite della Nazionale. A destra sempre Florenzi ma non è da scartare, anche qui, l’ipotesi Bonaventura che, come dicevamo, ha una capacità innata negli inserimenti così come lo stesso Conti, fenomenale con questo modulo nell'Atalanta.

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Al centro, la novità nei tre o nei due di centrocampo, potrebbe essere rappresentata da Bryan Cristante che sta dimostrando di essere molto bravo negli inserimenti, indispensabili in questo modulo o Pellegrini che già con il Sassuolo ha fatto vedere di avere una buona confidenza con il gol. Con Marchisio a fungere da perno centrale, in caso di 3-5-1-1, Parolo completerebbe il reparto. Jorginho resta comunque una valida alternativa per il futuro di questa Italia. La sua prova contro la Svezia è stata comunque una delle più positive.

L’attacco con il 3-4-2-1

E allora chi alle spalle dell’unica punta? A fungere da Luis Alberto e Milinkovic-Savic della situazione, ci sarebbero sicuramente Lorenzo Insigne e Bernardeschi che hanno la capacità di essere imprevedibili e capaci di mettere, con un lampo, un calciatore come Immobile, Belotti o anche lo stesso Petagna, in condizione di arrivare davanti alla porta avversaria. Bernardeschi in Serie A, nell’ultimo anno a Firenze con Sousa, ha dimostrato di saper giocare anche in quella posizione e sicuramente sarebbe perfetto con Insigne come uomo in più nella manovra offensiva azzurra.

In questi moduli, al momento, abbiamo tenuto fuori i vari Balotelli, Giovinco e Berardi. Sicuramente calciatori molto importanti per l’immediato futuro di questa squadra ma che dovranno ancora, per diversi motivi, caratteriali e di competitività del campionato, dimostrare di essere continui.

La formazione finale con il 3-4-2-1

Italia (3-4-2-1): Donnarumma; Rugani, Caldara, Criscito; Spinazzola, Florenzi (Conti), Cristante, Marchisio; Inisgne, Bernardeschi; Immobile

Il modulo 3-4-2-1 (buildlineup.com)
Il modulo 3-4-2-1 (buildlineup.com)
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