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Pellegrini, la ‘mezzala’ di cui non possiamo fare a meno

Il centrocampista del Sassuolo sarà uno dei protagonisti dell’avventura Azzurra all’Europeo Under 21 che si giocherà a giugno in Polonia. Un calciatore con punti di forza e qualche aspetto ancora da migliorare ma difficilmente resterà fuori dal giro della Nazionale con un rendimento del genere.
A cura di Vito Lamorte
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Fino a pochi mesi fa era diffusa l'idea che in Italia non vi fossero più calciatori forti, in grado di poter essere dei validi portabandiera della tradizione calcistica tricolore, invece ora siamo tutti concentrati sulla crescita di alcuni calciatori che si stanno prendendo le luci della ribalta in Serie A e sono già parte della Nazionale di Giampiero Ventura. Questa è la nona puntata di una rubrica che si chiama "Generazione Zero" nella quale parleremo di giovani poco considerati fino a qualche tempo fa ma che ora sono al centro delle settimanali discussioni calcistiche dello "stivale". Dopo aver parlato di attaccanti siamo passati alla futura linea mediana della rappresentativa azzurra con Marco Verratti e Roberto Gagliardini e questa settimana proveremo a raccontare la storia e il modo di stare in campo di Lorenzo Pellegrini.

Il centrocampista del Sassuolo si sta affermando sempre di più nella nostra Serie A e sarà uno dei protagonisti dell'avventura azzurra all'Europeo Under 21 che si giocherà a giugno in Polonia. Lorenzo Pellegrini è uno dei calciatori più interessanti che si muovono a cavallo della linea mediana del campo della sua età: romano e romanista, il ragazzo cresciuto nelle giovanili della squadra giallorossa si sta affermando nel massimo campionato di calcio italiano con la maglia del Sassuolo. Pellegrini ha messo in mostra nell'ultima stagione di essere una vera mezzala, zona in si è mosso con più consapevolezza e ha portato in campo i miglioramenti sperati: un’ottima visione di gioco, buone qualità di interdizione e un discreto contributo in fase offensiva con una buona dote di reti e assist. Questo ragazzo del 1996 può diventare una pedina fondamentale in un ipotetico centrocampo a tre della Nazionale italiana o della squadra che lo rileverà dal Sassuolo nel prossimo futuro.

La Roma e gli inizi

Lorenzo è entrato nel vivaio della Roma all’età di 9 anni dopo due esperienze nell’Italcalcio e nell’ASD Almas Roma 1944. Durante il periodo in cui ha giocato nel campionato Giovanissimi Nazionali, Pellegrini viene notato da Vincenzo Montella che lo indirizza verso un percorso ben preciso come centrocampista. L’anno seguente viene aggregato agli Allievi Nazionali A e B ma viene impiegato spesso da difensore centrale. Dal 2013 al 2015 diventa titolare inamovibile della linea mediana della Primavera di Alberto De Rossi, con la quale colleziona 67 presenze e 14 goal, un ottimo bottino per un centrale di centrocampista. In quel momento diventa inamovibile anche nella Nazionale Under 19. Il padre di Pellegrini, in un'intervista concessa a GianlucaDiMarzio.com, ha parlato del rapporto che il figlio aveva con il calcio e con la Roma fin da piccolo:

Mi ricordo dell’anno in cui la Roma vinse lo Scudetto (2000/01 ndr), ero abbonato e Lorenzo ha visto quasi tutte le partite. Si sedeva e restava lì fino all'ultimo minuto, senza alzarsi mai. Aveva soltanto 5 anni. Gli dico sempre che invece del sangue c’ha il pallone nelle vene! Ha sempre vissuto per il calcio….

La crescita al Sassuolo

Il centrocampista romano è stato ceduto dalla squadra giallorossa per 1,25 milioni di euro ed è diventato una pedina fondamentale nel 4-3-3 di Eusebio Di Francesco. Nel ruolo di mezz’ala, dove preferisce agire per poter sfruttare l’abilità negli inserimenti, è cresciuto tantissimo proprio sotto la guida del tecnico dei neroverdi (anch'egli si muoveva in quella zona di campo a suo tempo) ed è riuscito a ritagliarsi un posto da titolare collezionando 33 presenze complessive in questa stagione, riuscendo a migliorare le statistiche dello scorso anno (20 gare disputate) e interpretando il ruolo in maniera molto singolare.

Quantità e qualità: la mezzala

Lorenzo Pellegrini sembra essere una delle incarnazioni migliori della sua generazione nel suo ruolo. Da Wikipedia, accessibile a tutti e senza troppi giri di parole, possiamo leggere:

L'interno o mezzala (anche mezz'ala) è il giocatore che primariamente si dedica alla fase di spinta ma anche a quella di interdizione. Nel calcio moderno l'interno viene utilizzato più comunemente nel centrocampo a tre, e in altri casi nella trequarti dove esistono due esterni avanzati o due mezzepunte, e si sfruttano i suoi inserimenti nella zona d'attacco.

Efficace in zona gol

Tra i suoi coetanei, e non solo, in Serie A questa descrizione farebbe pensare a lui in questo momento. Il centrocampista del Sassuolo è cresciuto moltissimo nell'ultima stagione ed è riuscito ad essere efficace anche in zona gol (8 reti complessive). Pellegrini possiede un fisico asciutto e longilineo ma nonostante la stazza e l'altezza (1.85) riesce ad essere abbastanza dinamico e ad avere una buona frequenza di passo (chiedere ai difensori dell'Atalanta).

Fisicità al servizio della squadra

Il centrocampista romano ha una buona capacità in fase di interdizione ed è maturato in maniera palese soprattutto quest'anno: Lorenzo ha lavorato molto su questo fondamentale e invece di riuscire a sfruttare la sua fisicità solo per le incursioni offensive è riuscito a metterla a disposizione della squadra anche per la fase difensiva. Mentre prima riusciva a difendere solo correndo in avanti adesso ripiegamenti, diagonali e buona copertura del pallone in momenti cruciali hanno portato ad un miglioramento evidente nel suo bagaglio personale.

Piede ‘caldo' e lanci lunghi

Uno dei fondamentali in cui è più preparato e che sfoggia con una certa frequenza è il lancio lungo: quando si riesce a pescare i compagni e metterli in condizione di calciare o di puntare la porta con la facilità con cui lo fa Lorenzo vuol dire che si ha una visione del campo è a 360° e un'ottima concezione di spazio e di gioco in verticale.

Tecnica di base negli spazi stretti

La tecnica di base su cui può contare Pellegrini è eccellente e questo lo si nota soprattutto quando deve muoversi in spazi stretti (bravo con entrambi i piedi) e in zona gol: la rete col Milan è un esempio lampante. Con un finta di corpo mette fuori gioco Romagnoli e trafigge Donnarumma con un bel tiro a giro sul secondo palo. I suoi movimenti senza palla e la facilità con cui arriva alla conclusione, anche da fuori, lo rendono un calciatore che può arrivare tranquillamente in doppia cifra.

Pellegrini, oltre ai lunghi lanci, riesce a mettere in difficoltà le difese avversarie con filtranti corti grazie alla sua tecnica di calcio pulita e alle scelte mai forzate anche in situazioni di difficoltà. È un calciatore intelligente e lo mostra anche nelle giocate che effettua in diversi momenti della gara.

Margini di miglioramento

Questo classe 1996 può e deve migliorare sotto alcuni aspetti (inserimenti senza palla, gestione nei momenti importanti con e senza l'attrezzo e concertazione) ma non c'è dubbio che anche dai suoi piedi potrebbero passare i prossimi anni della storia della Nazionale azzurra che potrà avere in rosa un calciatore importante sia a livello fisico che tecnico: il centrocampista del Sassuolo è sempre più una realtà della nostra Serie A e sarà, sicuramente, uno dei punti fissi dell'avventura dell'Under 21 di Gigi Di Biagio all'Europeo in Polonia e del prossimo futuro della Nazionale A.

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