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Apocalisse Italia, Azzurri fuori dal Mondiale 2018

Alla ricerca dei talenti perduti: da Giovinco a Marchisio, ecco l’altro serbatoio azzurro

Archiviati i playoff con l’eliminazione, è tempo di guardare avanti con diversi “esclusi” eccellenti vogliosi di riprendersi la maglia azzurra. Da Supermario a Criscito, da Marchisio a Soriano a Sansone, ecco alcuni nomi che farebbero comodo alla futura Italia.
A cura di Salvatore Parente
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Con la gara e le emozioni del Meazza ormai in archivio, è già tempo di voltare pagina e pensare a quello che sarà l’immediato domani della nazionale. Una nazionale con possibili volti nuovi, alcune conferme, previste e prevedibili, ma anche diverse ipotesi di ritorni eccellenti, di ritorni di fiamma con calciatori che, in passato, avevano avuto un certo feeling con l’azzurro. Così, da un credibile rientro, da “figliol prodigo”, di Balotelli al recupero di Marchisio fino al reinserimento in squadra della “formica atomica” Giovinco, ecco quali potrebbero essere gli “azzurrabili” del nuovo corso italiano.

Portieri? No, grazie

Se negli altri specifici reparti pensare a ritorni di fiamma sembra plausibile, anzi, auspicabile, in porta non accade lo stesso con diversi nomi ormai distanti dalla maglia azzurra. E sì perché i vari “ex” in circolazione, come Marchetti, Viviano o Sirigu, con un’età che varca i confini dei 30anni sembrano aver già dato il loro contributo all’Italia con, al loro posto, una schiera di giovani talenti, da Donnarumma a Meret, da Perin a Scuffet, pronti a ereditare l’onere della porta che, da e per 20 anni, è stata del numero #1 della Juventus. Così, immaginare una loro futura convocazione appare una idea piuttosto peregrina con tanti altri prospetti avanti, per età e potenzialità, rispetto a Viviano e co. Eppure, malgrado tutto, come la vita ma anche il calcio insegna: mai dire mai.

Acerbi, Criscito e De Sciglio, i ritorni di fiamma per la difesa

Il serbatoio da cui attingere per il reparto difensivo, per quanto concerne l’Italia, sembra più o meno sempre lo stesso. Novità assolute, da questo punto di vista, non ce ne sono o, almeno, non sembrano così prossime con i vari Romagnoli e Caldara a ricevere l’ideale investitura di centrali dell’immediato domani azzurro e Barreca, Masina, Calabria o Adjapong, ad attendere pazienti il loro momento. I ritorni di alcuni interpreti quindi, a meno di improvvise esplosioni degli Under di Di Biagio o Guidi, Under 21 e 20, sembrano piuttosto possibili con alcuni difensori che, con le loro prestazioni e la loro esperienza, potrebbero garantire maggiori soluzioni all’Italia del futuro.

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Su tutti, tre, al momento, sono i giocatori più accreditati che potremmo sfruttare nel breve periodo. Il primo è, di sicuro, Mimmo Criscito capitano dello Zenit di Mancini (3 gol e 4 assist in stagione da terzino puro di sinistra) che, pur non incrociando l’azzurro da oltre 1 anno, potrebbe risolvere il problema del fluidificante di sinistra con classe (messosi in netta evidenza con Darmian con la Svezia), maturità ed un educatissimo mancino. Il secondo, invece, dovrebbe poter essere De Sciglio, lontano da marzo dal team Italia ed in pieno recupero dopo i problemi all’adduttore e, a chiudere, il centrale Acerbi da qualche anno ai massimi livelli, in specifici aspetti difensivi, in Serie A.

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Verratti cerca compagnia, Marchisio e Soriano pronti

Sulla linea mediana, invece, l’imperativo pare essere quello di trovare uomini in grado di affiancarsi a Verratti e liberarlo dal peso della pressione e di una maglia, quella azzurra, che sembra come la kryptonite per Superman. Al di là del recente innesto di Jorginho e delle convocazioni dei vari Barella, Cristante e Pellegrini, Marchisio, Bonaventura e Soriano possiedono le caratteristiche tecniche perfette per fondersi col talento parigino. I tre, o almeno, due dei tre, da pure mezzeali sarebbero, infatti, capaci di abbinare quantità e qualità in mezzo al campo garantendo interdizione, movimenti, ampio spazio e tempo di manovra per le giocate dell’ex Pescara. Tre ragazzi con un buono score in nazionale, 73 presenze collettive, con piedi davvero educati, una grande propensione alla fase di non possesso ed una voglia matta di rivestire l’azzurro più bello: quello della nostra ferita Italia.

Balotelli, Giovinco, Sansone, Verdi: l’arsenale degli “azzurrabili”

Se per l’esterno Verdi, ritrovare l’Italia è solo una questione di tempo, per altri calciatori lontani dal nostro campionato l’impresa si fa più dura. E sì perché il gioiellino del Bologna primo, peraltro, nel nostro campionato a segnare due gol su punizione prima col destro e poi col sinistro, deve solo continuare su questa strada per ritrovare l’azzurro, per altri, ricorrere al solo rendimento, potrebbe non bastare. Eppure, in un attacco dipendente da poche bocche da fuoco (10 gol su 21 nel girone di qualificazione al mondiale del duo ImmobileBelotti), trovare alternative valide non è cosa da poco.

Alternative come quella di Sansone, rinato nell’ultimo periodo col Villarreal con una bellissima doppietta al Malaga, ma anche come il sempre chiacchierato Balotelli, lontano da 3 anni dalla nazionale ma titolare di 26 reti, 2 assist e zero (o quasi) bravate in 42 partite col Nizza.

Con, per chiudere, la “formica atomica” Giovinco che, dopo aver firmato per il Toronto nella MLS, ha perso contatto con la nazionale (ultimo match nell’ottobre del 2015 contro la Norvegia) divenendo un oggetto distante, anzi, inesistente. Eppure, in un soccer a stelle e strisce un po’ più competitivo e con 65 gol all’attivo, l’ex Juventus potrebbe riapparire nei radar italiani per restituire, magari in un attacco smart con Insigne a sostegno proprio di Supermario, un po’ di fantasia e di imprevedibilità allo statico reparto offensivo nostrano.

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