Cheryshev e Zobnin fanno gli Zar, Salah per onor di firma
La Russia batte l’Egitto per 3-1 e, dopo il successo contro l’Arabia Saudita, prenota un biglietto per gli ottavi di finale, impresa, nei tre mondiali dell’era post-Urss, mai riuscita nelle tre precedenti edizioni disputate. Vittoria, tre punti, bis mondiale e pure la soddisfazione di siglare le reti numero sei, sette e otto del torneo che, messe insieme, fanno più del totale a referto nelle tre rassegne iridate di Francia ’98, Corea e Giappone 2002 e Brasile 2014 sin qui giocate.
Una serata magica, dunque, quella di Cherchesov e compagni che, in lungo ed in largo, ma soprattutto sulle fasce laterali, in difesa ed al centro vincono ogni singolo duello individuale e di reparto portandosi laddove, alla vigilia del mondiale, nessuno, o quasi, credeva.
Cheryshev e Samedov meglio dei terzini egiziani, la Russia vola sulle fasce
Ti aspetti Salah, sia pure reduce da un infortunio, quello rimediato nella finale di Champions League col Real Madrid, e invece ti trovi ad elogiare le corsie laterali della Russia con Samedov a destra e Cheryshev a sinistra a garantire maggiore forza, vigore e dinamismo rispetto alle corsie egiziane. Nel 4-2-3-1 globale, al netto delle grandi attenzioni riservate a Golovin da Elneny e soprattutto Hamed, le fasce sono il valore aggiunto, la pietra angolare su cui fondare le speranze di successo, e di qualificazione, della Russia.
E proprio su quelle specifiche zone di campo, gli uomini di Cherchesov provano a fare qualcosa con il talento del Villarreal, fresco di doppietta contro l’Arabia Saudita, maggiormente impegnato rispetto al suo omologo di destra, e bravo a percorrere più Km, a gettare nella mischia più palloni (5) e a creare più di una preoccupazione al suo dirimpettaio Fathi. Sameodv però, per parte sua, ci prova accentrandosi maggiormente, e dunque lasciando spazio al #13 El Shafy, cercando di duettare con l’obiettivo di mercato della Juventus, il #17 Golovin.
E proprio dalla destra e proprio con Cheryshev (terzo sigillo iridato per lui) la Russia sfonda trovando poi la rete, esiziale, del 2-0.
Muro Zobnin, più dinamico di Hamed
Nel centro nevralgico del campo i duelli sono tanti con i centrocampisti, ma anche i trequartisti a sostegno delle uniche punte Dzyuba e Mohsen, a scontrarsi spesso e volentieri per il predominio territoriale. Un predominio, alla fine dei giochi, a completo favore del duo Gazinskiy–Zobnin con quest’ultimo, peraltro molto apprezzato da Carrera nel suo Spartak Mosca, a superare per reattività, pressing, forza fisica e capacità di interdizione tutti i suoi colleghi di reparto.
Lì, nella sua zona, non passa nessuno con una percentuale di contrasti vinti vicina all'80%. Una sorta di diga, di muro invalicabile che costringe gli altri a girargli alla larga Hamed compreso, col regista egiziano che si limita a pochi inserimenti senza palla e a diversi lanci lunghi per gli esterni dal centro del campo. E poi, per concludere al meglio una gara illuminante, Zobnin ci mette anche del suo nell’autogol di Fathi dell’1-0 con il suo tiro che termina in rete dopo la deviazione, letale, del terzino dell’El Ahly del Cairo.
Centrali imperiosi, Mohsen annullato
Hegazy e Gabr di reparto, non riescono a trovare le giuste contromisure per arginare la voglia e la forza offensiva della Russia, Kutepov e Ignashevich dalle loro parti sì. E se il secondo, Gabr, del West Bromwich Albion finisce pure per essere scherzato dal bomber Dzyuba che stoppa la palla, lo dribbla e deposita in gol la rete del 3-0, la predetta coppia rossa, non concede nulla né all’estro, sia pure condizionato dal rientro dall’infortunio di Salah (autore comunque di un gol ma su rigore), né alla punta dell’El Ahly del Cairo Mohsen. Il #9 egiziano, infatti, riesce a concludere solo in due circostanze verso la porta avversaria trovando però una volta il corpo del suo diretto marcatore ed una volta i cartelloni pubblicitari per via di una mira sballata. L’effetto di una gara difficile, da dimenticare e pure resa complicata dall’apporto in difesa degli imponenti (media altezza di 190 cm) stopper di CSKA e Spartak.
Salah per onor di firma e salvare la sua gara
Quando i buoi, per usare una espressione gergale, erano già usciti dalla stalla e l’Egitto era già quasi sull’aereo per tornare in patria, Salah, ben controllato fino a quel momento dai centrali russi, ha un moto d’orgoglio con un guizzo, come ne abbiamo visti tanti in stagione, che mette in crisi le maglie rosse e porta il penalty ai faraoni. Un rigore, poi, magistralmente realizzato dall’ala del Liverpool capace, in un colpo solo, di vincere il duello one-to-one con Akinfeev, fino a quel momento quasi inoperoso, firmare la sua prima rete in un mondiale, terza ogni epoca per un calciatore egiziano e riabilitare una sfida, quella personale, davvero difficile.
Un gol, infine, buono per impaurire gli avversari di serata e marcare una netta differenza fra il numero #10, nettamente più forte di tutti, ed i suoi compagni di squadra.
Tabellino e voti
Russia (4-2-3-1) #1 Akinfeev 6; #2 Mario Fernandes 7-, #3 Kutepov 6.5, #4 Ignashevich 6.5, #18 Zhirkov 6.5 (Dal 86’ Kudryashov s.v.); #11 Zobnin 7.5, #8 Gazinskiy 6.5; #19 Samedov 6.5, #17 Golovin 6+, #6 Cheryshev 7 (Dal 74’ Kuzyaev s.v.); #22 Dzyuba 7+ (Dal 79’ Smolov s.v.). A disposizione: #20 Gabulov, #12 Lunev; #14 Granat, #23 Smolnikov, #13 Kudryashov; #7 Kuzyaev, #9 Dzagoev, #15 Miranchuk, #16 Miranchuk, #21 Yerokhin; #10 Smolov. Ct Stanislav Cherchesov 7
Egitto (4-2-3-1) #23 El Shenawy 5.5; #7 Fathi 4.5, #2 Gabr 5-, #6 Hegazy 6-, #13 El-Shafy 6; #17 Elneny 5 (Dal 64’ Warda 6-), #8 Hamed 5.5; #21 Trezeguet 5.5 (Dal 68’ Sobhi 6), #19 El Said 6.5, #10 Salah 6.5; #9 Mohsen 5 (Dal 82’ Kahraba s.v.). A disposizione: #16 Ekramy, #1 El Hadary; #3 El-Mohamady, # 15 Hamdi, #20 Samir; #4 Gaber, #5 Morsy; #11 Kahraba, #14 Sobhi, #18 Shikabala, #22 Warda. Ct Hector Cuper 5-