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Argentina, il discorso di Messi. Cosa ha detto alla squadra: “Non molliamo e vinciamo”

Le parole pronunciate da Messi poco prima dell’inizio del secondo tempo sono state riprese dalle telecamere. Il dieci della Seleccion ha arringato il gruppo invitandolo a non mollare. Accanto a lui c’è Rojo, il difensore che segnerà la rete decisiva, e svela: “Ci ha detto di calmarci e di non essere stressati o nervosi. Questo messaggio ci ha aiutato tantissimo e ci ha dato fiducia”. L’Argentina ha battuto la Nigeria e conquistato la qualificazione agli ottavi di finale contro la Francia.
A cura di Maurizio De Santis
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Cosa ha detto Lionel Messi alla squadra poco prima di entrare in campo per il secondo tempo? L'Argentina ha chiuso la prima frazione in vantaggio con un gol (bellissimo) della Pulce: stop a seguire con la coscia poi un tiro secco che è una pallonata contro la malasorte, le malelingue, la mala vita e quei brutti momenti che lo hanno accompagnato finora. Se la fortuna lo avesse assistito anche su calcio di punizione adesso il mondo celebrerebbe il ‘dieci' della Seleccion come novello messia (del calcio) resuscitato dopo essere sprofondato nell'oscurità. Il suo Mondiale inizia adesso. Il suo futuro è oggi che ha scacciato i demoni. E domani è la sfida con la Francia negli ottavi di finale contro la quale guiderà l'Albiceleste alla sua maniera perché ha capito che il talento (pure quello di un campione come lui) è nulla senza lo spirito di squadra.

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Così, Lio esce dal guscio e parla al gruppo. I media sudamericani lo hanno definito il discorso del Re, molto più semplicemente sono le parole del capitano e dell'uomo che reagisce con orgoglio alle prove più dure della vita. In una nazionale da ‘ammutinati del Bounty' prende il posto di comando e guarda negli occhi la ciurma. "Dio è con noi", dice e lo ripeterà anche nel dopo gara. E' arrivato il momento di dare tutto, accanto a sé ha il fido nostromo Mascherano ‘el jefecito' che è pronto a mulinare la frusta nell'aria e quant'altro sua necessario perché remino tutti nella stessa direzione. Otamendi e Mercado annuiscono, Banega ascolta. Rojo, colui che salverà l'equipaggio, sente che quella è la sua ora.

Messi è venuto da noi e ci ha detto di calmarci e di non essere stressati o nervosi – ha ammesso proprio Rojo a Tyc Sports -. Questo messaggio ci ha aiutato tantissimo e ci ha dato fiducia. Ci ha detto che era una questione o di vita o di morte. Nel finale mi ha detto di andare avanti, in attacco, anche Javier (Mascherano, ndr) ha detto a tutti di attaccare, non importava più nient’altro, hanno letto bene la partita e saputo valutare il rischio. Messi è un leader, il migliore.

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In campo si soffre. La Nigeria, impaurita sprovveduta nel primo tempo, torna sul rettangolo verde con piglio diverso. Ci mette coraggio e fisicità, tiene i ranghi serrati, chiude le linee di passaggio, Di Maria e Banega si perdono in mezzo ai flutti, Messi è braccato, Higuain si arrangia come può ma nulla può. E quando Moses spiazza Armai su rigore è come essere risucchiati nel gorgo in mezzo al mare. Messi alza lo sguardo, Mascherano ha il volto rigato dalla battaglia ma non è finita. Bere o affogare, capitano. Nessuna delle due cose perché Rojo vira tutto a babordo e la nave esce dai marosi. Gol, qualificazione, salvezza. "Sapevo che Dio era con noi e che non ci avrebbe lasciato fuori. Avevamo bisogno di vincere una gara così". Coraggio, Messi, il meglio è passato.

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