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Under magico, Alisson in versione saracinesca. Ferreyra e Fred semplicemente più bravi

Lo Shakhtar ribalta il risultato e svolta dopo un primo tempo tutto appannaggio della Roma. La rete di Under e le parate di Alisson non spostano più di tanto la qualificazione verso l’Ucraina con i giallorossi, fra tre settimane all’Olimpico, in possesso della chance di vincere, rimontare ed accedere per la seconda volta nella sua storia ai quarti di finale della Champions League.
A cura di Salvatore Parente
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La Roma perde al Metalist Stadium 2-1 ma tiene in vita concrete chance di qualificazione. E infatti il punteggio finale del rettangolo verde va accettato di buon grado, specie per un secondo tempo, quello a tinte giallorosse, in totale balia degli avversari. E sì perché i capitolini una volta accesa la spia della benzina, dopo un primo tempo ottimo, finiscono per ripiegare, cercando di speculare sul vantaggio. Ma, l’errore letale di Florenzi e la magistrale punizione di Fred, scompaginano i piani di Di Francesco con la Roma vistosamente in apnea, minuto dopo minuto.

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Una decisa involuzione, salvo qualche rara e sporadica azione di alleggerimento, che chiude la sfida a favore dello Shakhtar bravo a sfruttare le debolezze evidenziate alla lunga dal club italiano e a ribaltare una partita dai due volti. E così, dalla buona prova, soprattutto offensiva, di Under, ancora in gol, alle delusioni Florenzi e Dzeko, ecco top e flop della gara d'andata degli ottavi di finale di questa Champions League fra i due club.

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Cengiz Under, un momento ‘magico’

C’è poco da dire, questo, per Cengiz Under, è un momento magico, quasi irripetibile, di sicuro straordinario. Anche in Ucraina, nel gelo del Metalist Stadium, il turco riscalda l’ambiente, sigla un gol pesante ai fini della qualificazione e mette a referto la sua quinta rete personale nelle ultime quattro gare stagionali. Insomma, qualcosa di impronosticabile, di più, determinante per la stagione giallorossa che, proprio con il suo gioiellino, la sua ultima rivelazione, potrebbe svoltare e raggiungere, specie in Champions, traguardi mai (o quasi) toccati.

Eppure, la sua partita non era cominciata nel migliore dei modi con pochi spunti e ancor meno sussulti sulla destra. E invece, gli Dei del football, in questo momento, lo amano, lo favoriscono. E così, per sbloccare il punteggio scelgono il giovane sbarazzino di stanza sulla fascia destra: taglio in verticale di Dzeko, inserimento senza palla dell'ex Basaksehir che, senza pietà, di piattone, trafigge Pyatov.

Una rete a zero per la ‘Magica’ illuminata dal suo fantasista, dal suo uomo più in forma, dalla sua nuova icona, al secolo: Cengiz Under.

Facundo Ferreyra, l’istinto del killer risveglia lo Shakhtar

L’attaccante argentino è la metafora della sfida del suo Shakhtar Donetsk: deludente nella prima frazione di gioco, arrembante nella seconda. E sì perché nei primi 45 giri di lancette, l’ex Velez Sarsfield, servito poco e male, sembra soffrire l’estrema fisicità di Fazio e Manolas toccando, praticamente, 3-4 palloni. Nella ripresa, invece, la metamorfosi ucraina parte proprio dai piedi dell’attaccante neroarancio che, sfruttando un errore difensivo di Florenzi, si invola verso la porta avversaria, supera Manolas con un guizzo di una creatività quasi sconosciuta, e piazza la zampata per l’1-1. Una rete fondamentale, la sua 23esima in stagione, che rianima i suoi, ridesta il pubblico e infonde nella squadra una nuova fiducia che porta lo Shakhtar a insidiare la Roma ed il suo portiere Alisson fino al termine del match, fino al 2-1 di Fred. Insomma, una rete straordinaria e dal peso specifico incalcolabile.

Alisson felino, il brasiliano para (quasi) tutto

Se la Roma riesce a non capitolare e mantenere in vita speranze di qualificazione, buona parte del merito, senza per questo essere ingenerosi, va attribuita alla forza di reazione del portiere giallorosso. Alisson, infatti, in più circostanze salva il risultato, specie sull’1-1, bloccando ogni tentativo dei padroni di casa di realizzare, dopo la marcatura di Ferreyra, la tanto agognata ‘remuntada’. Pazzesco su Marlos, felino sullo stesso Ferreyra e sempre sicuro nel governare la sua linea difensiva, il brasiliano però, è costretto ad alzare bandiera bianca sulla magistrale punizione di Fred che esalta la classe sudamericana e fissa il punteggio sul 2-1. Insomma, para tutto quello che può eccetto il gioiello, il gol da sigla televisiva dell’ex compagno di squadra all’Internacional di Porto Alegre.

la sfida, a sinistra, di Butko e Marlos, a destra di Kolarov e Perotti (Whoscored.com)
la sfida, a sinistra, di Butko e Marlos, a destra di Kolarov e Perotti (Whoscored.com)

I rimandati della contesa al Metalist Stadium

Kolarov in stile pendolino, con Perotti nel primo tempo mette in crisi la corsia destra ucraina

Già per la sua mise, a mezze maniche in un contesto glaciale sotto di 10 gradi, il serbo Kolarov meriterebbe una menzione speciale nel novero dei migliori della contesa. Ma anche il campo premia il suo eroismo con una prestazione sulla sinistra davvero molto positiva, almeno nella prima parte di gara. Tornato titolare dopo il riposo di Udine, infatti, il fluidificante mancino, come un diretto, un preciso pendolino, percorre più e più volte la sua corsia laterale mettendo in crisi l’offensivo Marlos, costretto a rincorrere per buona parte del match il numero #11, il terzino avversario Butko e assicurando sovrapposizioni costanti all’estroso Perotti concedendo, quindi, diverse soluzioni offensive ai suoi. Un apporto importante che ha dato una grossa mano alla sua squadra con Kolarov decisivo nel creare la superiorità numerica e trasformare in insidiosa e imprevedibile la fascia sinistra. Come un po’ tutta la Roma, poi, nella ripresa, cala di rendimento e ripiega in ritirata nella sua metà campo.

I flop di Shakhtar-Roma

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Florenzi, non al meglio, delude le attese…e regala la rete allo Shakhtar

In dubbio fino all’immediata vigilia del match, Alessandro Florenzi gioca ma delude dimostrando di non esser pronto alla contesa di questa sera. La sua influenza intestinale, infatti, sia pure superata, sembra avergli fatto perdere smalto con una performance sulla destra non proprio brillante. Non accompagna la manovra, lasciando spesso e volentieri solo Under, e, poi, al 52’ commette un errore clamoroso. Su lancio lungo di Rakitskiy, infatti, il #24 giallorosso legge male la traiettoria, fa passare la sfera e lascia campo aperto per Ferreyra che, con grande lucidità, prima dribbla Manolas e poi batte Alisson. Un abbaglio esagerato che condiziona la sua gara e lo colloca, inesorabilmente, nel poco invidiabile club dei peggiori del Metalist Stadium.

solo 3 tiri, di cui 1 respinto, nella partita di Dzeko (Whoscored.com)
solo 3 tiri, di cui 1 respinto, nella partita di Dzeko (Whoscored.com)

Dzeko, l’assist e poco altro

Se a gennaio il bosniaco poteva giustificare il suo scarso rendimento con le sirene di mercato, oggi, anzi, stasera, Dzeko non ha alcun alibi. Assist a parte, peraltro molto bello dietro le linee nemiche della difesa ucraina, il #9 giallorosso combatte poco con i centrali avversari, sbaglia molto in appoggio e, cosa ben più grave, fallisce le poche occasioni che, specie nel primo tempo, gli capitano. Spara, dunque, raramente e pure a salve. E, in match come questi, la sua assenza pesa come un macigno e grava sul suo status internazionale che continua pericolosamente a oscillare da top player a ottimo calciatore. Tutta la differenza del mondo in questi contesti, a queste latitudini, su questi palcoscenici.

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Tabellino e voti

Shakhtar Donetsk (4-2-3-1) Pyatov 6; Butko 5.5, Rakitskiy 6, Kryvstov 6 (Dal 48’ Ordets 6), Ismaily 6; Fred 7, Stepanenko 6-; Bernard 6+ (Dal 91’ Kovalenko s.v.), Taison 6.5, Marlos 6.5; Ferreyra 6.5. A disposizione: Shevchenko; Ordets; Dentinho, Alan Patrick, Petryak, Kovalenko, Zubkov. Allenatore Paulo Fonseca 6

Roma (4-2-3-1) Alisson 7+; Florenzi 5- (Dal 71’ Bruno Peres 5.5), Manolas 6-, Fazio 6+, Kolarov 6.5; De Rossi 5.5, Strootman 6; Under 6.5 (Da 72’ Gerson 6), Nainggolan 5.5 (Dal 83’ Defrel s.v.), Perotti 6+, Dzeko 5. A disposizione: Skorupski; Juan Jesus, Bruno Peres; Pellegrini, Gerson; Defrel, Schick. Allenatore Eusebio Di Francesco 5.5

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