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Serie A, pagellone dell’8a giornata: La Juve in fuga solitaria, il Napoli segue a distanza

Al termine dell’ottavo turno del campionato, la Juventus si conferma lepre di questa Serie A col Napoli, invece, bravo a riprendersi dallo stop di Torino, proseguire sulla scia del successo continentale col Liverpool e battere il Sassuolo. Bene, pure, le milanesi e le romane con le quattro squadre delle città di Roma e Milano a trovare punti pesanti contro Empoli, Fiorentina, Chievo e Spal. Continua, invece, la crisi dell’Atalanta con la Sampdoria, proprio corsara a Bergamo, a laurearsi sorpresa assoluta di questo avvio di annata. Male la Fiorentina, malissimo Chievo e Frosinone, sempre più ultime.
A cura di Salvatore Parente
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L’ottavo turno di questo campionato serve a ribadire concetti che, forse, già in estate apparivano molto chiari: la Juventus fa un campionato a parte, le altre, si azzuffano per i posti Champions. Un messaggio, assolutamente parziale con ancora 30 gare da giocare ma che, al momento, non pare fare una piega. Alle spalle dei bianconeri, che possono contare su un arsenale di calciatori da paura, c’è una grande densità di squadre che, settimana dopo settimana, si alternano per guadagnarsi il ruolo di Anti-Juve. Un ruolo che, ora, tocca al Napoli ma a cui sembrano tutte interessate con l’Inter, la Lazio, la sorprendente Sampdoria di Giampaolo ma anche la Roma ed il Milan, in netta ascesa.

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Nelle zone calde, male le ultime della classe che sembrano rassegnate ad una stagione di stenti ma male anche alcuni club che, in questo avvio, non hanno reso secondo le proprie possibilità. Come l’Atalanta di Gasperini o il Chievo di D’Anna.

Promossi

Cagliari in paradiso, Joao Pedro e Pavoletti mandano ko il Bologna

Nell'anticipo delle ore 15 del sabato va in scena il festival delle conferme: male in trasferta il Bologna, bene in casa ed in termini di gioco il Cagliari. Il 2-0 è la logica conseguenza del buon calcio espresso dai padroni di casa e dell'estrema pochezza offensiva degli ospiti capaci, solo nella ripresa con l'ingresso di Orsolini, di creare qualche grattacapo a Cragno che, per tutta risposta, per festeggiare la conferma (appunto) in nazionale, respinge con estrema bravura ogni tentativo felsineo. Sugli scudi, il solito Barella, regale ma anche battagliero sulla mediana, Faragò, sulla destra, Joao Pedro che, segnando il gol del vantaggio, spezza il digiuno dei suoi che durava proprio dalla sua rete col Milan a metà settembre, e Lucas Castro in grado, con due assist, di mettere insieme la miglior prestazione in maglia sarda dal suo arrivo in rossoblù.

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Migliore in campo: Lucas Castro

Juve schiacciasassi, anche l’Udinese diventa uno sparring partner

Sono otto ma la prospettiva è ancora più ghiotta: arrivare a 11 gare di fila vinte in avvio come mai nella storia del gioco nei top 5 campionati europei. Ma per quello, c’è ancora tempo. Sabato invece, la Juventus ha fatto il proprio dovere e cancellato, in appena sei giri di orologio, la volenterosa e pure organizzata resistenza friulana: nove sotto la linea della palla e pedalare.

Eppure, prima Bentancur e poi CR7, fissano il punteggio sul 2-0 regalando poi all’estremo difensore avversario, Scuffet, l’occasione per mettere in scena qualche ottimo intervento fra i pali ricordando i lineamenti, recenti, della grande promessa che era, e che per certi versi ancora rimane. Poi, più nulla se non una certa disparità fra i valori in campo ed un gap tecnico-tattico davvero troppo evidente. La Juve fa otto ma a ben vedere fa dieci, gare di Champions incluse, e non abbandona la prospettiva del primo record stagionale ogni epoca di undici doppie W consecutive, dopo la sosta, difatti, arrivano: Genoa, Empoli e Cagliari.

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Migliore in campo: Joao Cancelo

Milan a gonfie vele, i rossoneri spazzano via il Chievo

L’avversario di giornata, il Chievo di D’Anna ultimo ed a -1 in classifica, non era certo di primissima fascia ma vincere, specie nel nostro campionato, non è mai semplice. Il Milan, infatti, in questo suo complicato avvio ha spesso lasciato sul terreno di gioco punti pesanti con le sfide contro l’Empoli, l’Atalanta o il Cagliari a testimoniare l’eccessiva generosità dei rossoneri incapaci di chiudere le partite e mettere una pietra tombale sulle stesse.

Oggi però, il ‘diavolo’ non prova pietà per nessuno ed il Chievo, dopo il Sassuolo e l’Olympiakos (10 gol in tre partite per i meneghini) è l’ennesima preda da divorare e atterrire con la classe, la qualità e la potenza di fuoco del proprio attacco.

E se Suso e Higuain sono in forma smagliante, come accade nel mite pomeriggio milanese, per i clivensi sono guai. Il ‘Pipita’ fa doppietta grazie (appunto) agli assist dello spagnolo, a proposito, tornato fra i convocati in nazionale, e Bonaventura la chiude con Pellissier, 109 gol per lui in A, tutti con una sola maglia, a delineare i contorni di un 3-1 senza recriminazioni né appelli. Il Milan è rinato.

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Migliore in campo: Gonzalo Higuain

Napoli ok, il turnover non rovina i piani ad Ancelotti

Malgrado un robusto turnover con ben otto cambi rispetto alla gara contro il Liverpool, il Napoli batte il Sassuolo e si conferma seconda forza, sia pure a debita distanza, del campionato. Ounas prima e Insigne poi, infatti, spazzano via le velleità degli ospiti che, anche al ‘San Paolo’, si confermano osso duro e squadra rognosa da affrontare. Ma la notizia più importante per gli azzurri, al di là dei 3 punti, è la conferma della bontà della rosa e della possibilità, dunque, di poter attingere a piene mani dalla panchina per una stagione che si preannuncia davvero ricca di impegni. Unico neo, invece, la scarsa efficacia sotto porta dei campani che, già nel primo tempo, potevano chiudere la gara, sigillata poi con la prodezza a giro al 72’ del solito Insigne.

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Migliore in campo: David Ospina

Inter corsara a Ferrara, la Spal non blocca i nerazzurri

Chi gioca meglio di solito vince e porta a casa l’intera posta in palio. Ecco, di solito. Non certo nella gara del ‘Mazza’ fra Inter e Spal con i nerazzurri, sia pure più forti sulla carta, a vincere speculando sugli episodi a proprio vantaggio e a battere gli uomini di Semplici grazie alla forza in zona gol dell’onnivoro Icardi. Già un Icardi extra lusso che, pur latitando per gran parte del match, oscurato dalla voglia, dalla grinta, dal dinamismo e dal possesso dei padroni di casa, sfrutta le rare occasioni che gli capitano per trafiggere Gomis e l’ottima compagine emiliana. Il tutto, per tre punti pesantissimi, forse un po’ immeritati nel complesso, ma che danno il senso della qualità media della squadra milanese ancora di là dal raggiungere il suo pieno potenziale eppure titolare di cinque successi di fila dopo l’affermazione col Tottenham. I ragazzi di Spalletti, ora, fanno paura.

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Migliore in campo: Mauro Icardi

Rimandati

Genoa volenteroso ma poco concreto, il Parma espugna ‘Marassi’</bh3

Il Genoa perde l'occasione di avvicinarsi alle zone alte della classifica e, contestualmente, la ‘palma’ di difesa interna meno battuta del campionato andando al tappeto contro l'ottimo Parma di D’Aversa. Succede tutto nella prima porzione di gara con gli ospiti bravissimi a ribaltare il gol iniziale del solito Piatek, nona firma in Serie A per lui, e a sopperire alle assenze, pesantissime, di Inglese e Gervinho. I supplenti di giornata, infatti, non fanno rimpiangere i titolarissimi ed anzi, sia Ceravolo che Siligardi, vanno in gol spezzando le convinzioni del Grifone che, dopo il tremendo 1-3, nella ripresa, ci prova. Sepe però, in giornata di grazia, respinge ogni assalto dei ragazzi di Ballardini che, pur inserendo Bessa e Favilli, si devono arrendere alla maggiore efficacia ed al pragmatismo degli emiliani. Una sconfitta che rallenta l'andamento dei liguri, specie fra le mura amiche, ma che di certo non rovina la reputazione al Genoa capace, con la sua organizzazione e le sue individualità, di poter dire la sua nel corso di questo lungo ed avvincente torneo. Tre punti esterni di platino, invece, per i gialloblù che, ora, guardano al futuro con rinnovata serenità.

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Migliore in campo: Luigi Sepe

Fiorentina abbiamo un problema, le gare esterne

Tredici punti in otto gare con vista Europa. Da questa sintetica, e forse superficiale prospettiva, non va proprio male alla giovane Fiorentina di Pioli. Eppure, tenendo presenti le potenzialità della squadra e l’avvio di questa compagine che, nelle prime cinque di campionato, ha messo insieme una media di 2 punti per match, qualcosa che non va c’è, eccome. Specie se si valuta poi il calendario dei Viola. Analizzandolo attentamente, difatti, ci si accorge del vero, autentico problema dei toscani: in trasferta, Chiesa e compagni, non riescono a fare bene o, almeno, a replicare le ottime performance casalinghe. Un solo punto in quattro gare, quella contro la Sampdoria, e poi tre Ko contro Napoli, Inter e oggi Lazio. Certo, le gare esterne a referto non sono state proprio semplici ma la stessa personalità, a tratti sicumera, che di solito si ammira al ‘Franchi’, non pare esser presente nelle contese fuori dalle mura amiche per una Fiorentina, come visto anche contro i biancocelesti, brava a mettere pressione agli avversari, costruire tanto ma poi incapace a raccogliere i frutti dei propri sforzi e a salvarsi dalla sconfitta. Pioli, abbiamo un problema.

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Migliore in campo: Ciro Immobile

Bocciati

Due gol non bastano, Frosinone ancora ultimo

Il Frosinone ci mette cuore, rimonta due reti fuori casa al Torino, sfiora l’impresa ma poi, alla fine dei giochi, deve inchinarsi al gol di Berenguer nel finale e all’ennesimo stop di una stagione, al momento, avara di soddisfazioni. Un pareggio, sette sconfitte, un solo punto in classifica, la peggior difesa del torneo con 21 reti al passivo, ed appena tre gol a referto, per l’attacco meno produttivo del campionato, non sembrerebbero lasciare spazio a Longo che, nella logica delle neopromosse che partono male, è ora in bilico. Eppure, al netto dell’ennesima bocciatura, la formazione ciociara ha reso la vita difficile al Torino e, dopo il Ko col Genoa, fatto intravedere qualcosa di positivo o, almeno, un carattere sopito nelle prime uscite stagionali. Basterà?

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Migliore in campo: Alex Berenguer

L’Empoli c’è, ma non si vede: problemi in attacco per i ragazzi di Andreazzoli

Perde, ancora una volta, anche se, oggi, l’avversario di giornata era la Roma di Di Francesco. Quella formazione cioè in netta ripresa e che, dopo il pokerissimo di Champions, voleva chiudere al meglio il proprio tour de force prima della sosta per le nazionali. L’Empoli, dunque, pareva già avere le ore contate, il destino segnato. E invece, il match del ‘Castellani’ restituisce una realtà, forse, ancora peggiore: gli uomini di Andreazzoli, specie nella ripresa, giocano bene, meglio degli ospiti, sbagliano diverse azioni da gol, mancano un penalty con Caputo per poi subire la rete del definitivo 2-0 per mano di Dzeko.

Insomma, i toscani sanno giocare bene al calcio, sono una formazione organizzata, corta, attenta ma, per sfortuna o imprecisione, settimo palo stagionale contro i capitolini, non riescono a convertire in gol tutte le azioni e la mole di gioco prodotta delineando i contorni di un turno, l’ottavo, davvero preoccupante: se non si segna, ed i soli 5 gol in avvio di campionato non sono confortanti, l’Empoli, pur bello e spavaldo, rischia.

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Migliore in campo: Edin Dzeko

Atalanta ancora Ko, il digiuno dai 3 punti continua

Ormai lo sosteniamo da qualche domenica: dal 30 agosto scorso, e cioè dalla cocente eliminazione ai rigori dell’Atalanta dall’Europa League, i bergamaschi sembrano aver perso quello spirito di squadra, quella grinta, quella cattiveria che, negli ultimi due anni, avevano infiammato gli uomini di Gasperini. E la sconfitta interna con la Sampdoria, arrivata allo scadere a causa di un colpo di testa di Tonelli nel finale, ne è la più limpida conferma. Dal 20 agosto, gli orobici non vincono e, pur giocando discretamente bene, non riescono a far andare a pieni giri il proprio motore in attacco. Soltanto nove gol, in quasi altrettante gare, infatti, restituiscono tanta incertezza, disorientamento se vogliamo, per una Dea lontana anni luce da quella che, nelle ultime annate, aveva dato del filo da torcere a tutti. Qualcosa, sembra essersi spezzato. Ora però, la sosta per ricaricare le batterie e fare un bel check up delle cose che non vanno e poi un trittico di partite da vincere assolutamente, contro Chievo, Parma e Bologna, per buttarsi alle spalle questo periodo ed allontanarsi dalla zona calda della classifica.

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Migliore in campo: Lorenzo Tonelli

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