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Serie A, Napoli-Sassuolo: risultato, tabellino e pagelle commentate

Il Napoli 2, nonostante otto cambi di formazione, batte il Sassuolo e certifica la sua candidatura ufficiale ad anti-Juve o a prima fra le ‘umane’. Ounas, simbolo della rivoluzione del turnover, apre la contesa mentre Insigne, altra icona della gestione dell’ex tecnico del Real Madrid, la chiude per un 2-0, al di là del punteggio, meno facile di quanto si possa pensare.
A cura di Salvatore Parente
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Il Napoli ‘2' di Ancelotti batte il Sassuolo per 2-0 e, pur faticando non poco contro gli emiliani, si riporta in solitaria in seconda posizione. Insomma, nel segno del due, gli azzurri sistemano le cose e riprendono la corsa interrottasi otto giorni fa all’Allianz Stadium. Nonostante l’ampio turnover prodotto, infatti, i campani vincono, ma non convincono, dando la sensazione di avere una rosa ampia e forte ma ancora con qualche difetto che potrebbe complicare il percorso futuro del collettivo napoletano: i troppi gol sprecati, specie nella prima frazione di gioco.

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Ma poi, nella ripresa, entra il vero #10 del Napoli, quel Lorenzo Insigne che, anche questa sera, dimostra di essere in stato di grazia disegnando una imprendibile traiettoria per Consigli per il sesto gol del suo campionato ed i tre punti finali. Come per dire, cambi sì ma alcuni punti fermi non si toccano. Dall’altra parte, invece, il Sassuolo si conferma squadra importante con un ottimo secondo tempo a referto ed una serie di conclusioni pericolose neutralizzate però da un Ospina in versione super.

Turnover sì, ma Insigne non si può rinunciare

Al netto dei tanti cambi operati da parte di Ancelotti, con ben otto calciatori diversi rispetto alla sfida col Liverpool, al momento, il Napoli non può prescindere da un elemento su tutti: Lorenzo Insigne. Lui pure non immune dal turnover di questa sera, al 72’ e quindi 20 minuti dopo il suo ingresso in campo, dimostra come, oggi, non si possa proprio fare a meno di lui.

Al 72’, come dicevamo, Lorenzo riceve una palla al limite dell’area avversaria, punta l’angolo alto di Consigli e mette insieme un gol, bellissimo, che sembra un copia e incolla delle tante magie in stile Alex Del Piero, peraltro, il suo modello, il suo idolo. Un gol, il sesto in campionato, per chiudere il match, per tranquillizzare un Ancelotti arrabbiatissimo per le tante occasioni da rete mancate nel primo tempo ma anche per confermarsi uomo della provvidenza, go to guy, leader tecnico e offensivo di un Napoli forte e che prova ad andare più in alto possibile.

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Locatelli in tilt, Ounas no

Pronti via ed il Napoli passa subito in vantaggio. Merito di Ounas certo ma anche di un Locatelli che, già dall’inizio, non sembra esser ben sintonizzato sulle frequenze della partita del ‘San Paolo’.

L’ex Milan, sempre in regia, riceve palla per costruire gioco, serve male all’indietro un compagno, Magnani, e Ounas attento, da seconda punta rapida, anticipa il centrale del Sassuolo, gli fa un sombrero e, di sinistro, di controbalzo, fulmina Consigli.

Un gol che mette in discesa il match dell’algerino, alla sua prima rete in Serie A, con l’#11, da quel momento in poi sempre sul pezzo e protagonista delle sortite offensive dei suoi, ma che compromette, pure, la partita di Locatelli incapace, malgrado la spinta del suo capitano, il ‘Puma’ Magnanelli, di tornare al 100% sul terreno di gioco di Fuorigrotta con il suo match, infatti, a durare solo una frazione di gioco.

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Lirola e Djuricic ci provano, Hysaj si arrangia come può

Il Sassuolo, privo dal primo minuto per scelta tecnica di Berardi sull’out destro, si affida su quella specifica corsia a Lirola e, soprattutto, al pupillo di De Zerbi Djuricic. Ed entrambi, sia pure messi spesso sotto pressione da Verdi e dall’attacco azzurro in toto, si disimpegnano bene calamitando quasi tutte le azioni del primo tempo del proprio collettivo su quella particolare zona del campo. E lo fanno con un meccanismo piuttosto chiaro: il serbo entra in mezzo al rettangolo verde, più interno, in modo da creare spazi utili per il fluidificante spagnolo che, sovente, si butta come un treno alle spalle di Verdi. Una intesa sulla corsia che crea sì qualche grattacapo a Hysaj, in versione terzino sinistro per la squalifica di Mario Rui, ma che alla lunga viene letta piuttosto bene dall’albanese bravo, anche con le geometrie di Diawara, a contrattaccare e ad impegnare Lirola in fase di non possesso. Il tutto, per uno scontro sul filo del dinamismo, intenso e molto avvincente.

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Malcuit annulla Boga, Rog intenso a centrocampo

Il Napoli, che viene dalla grandissima vittoria col Liverpool, in pieno stile Ancelotti, mette insieme un turnover da fare invidia a quelli a cui abbiamo assistito negli anni, a volte turbolenti, di Benitez. Ben otto cambi e spazio a tutte quelle pedine che, spesso, vengono definite ‘seconde linee’. E fra queste, nella girandola dei cambi decisi dal tecnico ex Bayern Monaco, troviamo due elementi che hanno fatto davvero bene nella loro serata personale: Malcuit sulla destra e Rog al centro. Il primo, infatti, in versione meno offensiva rispetto a quella vista contro il Parma, annulla in fase difensiva il suo dirimpettaio Boga dimostrando grandi miglioramenti in fase di non possesso; il secondo, invece, finalmente coinvolto dal primo minuto dopo anni di spezzoni e di partenze dalla panchina, sopperisce al meglio all’assenza di Allan dal primo minuto delineando i contorni di una prestazione solida, attacco-difesa, di lotta e di governo, che conferma, anche oggi, la bontà della rosa azzurra e del turnover ancelottiano: ora, tutti sono coinvolti e tutti combattono per la maglia.

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Berardi entra e cambia il match: Ospina salva tutto

Nella ripresa, il Napoli stenta a replicare la bellezza e l’efficacia, anche in fase di non possesso, dei primi 20’ di gioco con gli azzurri, via via, a cedere il passo al voglioso Sassuolo di De Zerbi. Un Sassuolo che, con gli innesti di Bourabia e Berardi, per Locatelli e Boga, si ridesta da una prima frazione opaca costringendo i padroni di casa alla difensiva. E proprio grazie al numero #25, i neroverdi cambiano registro ed impegnano in più occasioni un Napoli davvero spento e, forse, abbastanza provato dalla recente gara europea col Liverpool. Eppure, le conclusioni avversarie, di Djuricic prima, di Berardi e Babacar poi, vengono bene annullate dal colombiano Ospina capace, anche se con modi non proprio ortodossi, con le gambe o con respinte non stilisticamente eccellenti, di respingere gli assalti avversari per la sua miglior partita con la maglia dei campani.

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Tabellino e voti

Napoli (4-4-2) #25 Ospina 7; #2 Malcuit 6.5, #33 Albiol 6, #26 Koulibaly 6.5, #23 Hysaj 6; #20 Zielinski 5, #30 Rog 6+, #42 Diawara 5.5 (Dal 56’ Allan 6), #9 Verdi 6- (Dal 69’ Callejon 6); #11 Ounas 7 (Dal 51’ Insigne 7), #14 Mertens 5.5. A disposizione: #22 D’Andrea, #27 Karnezis; #19 Maksimovic; #5 Allan, #8 Fabian Ruiz, #17 Hamsik; #7 Callejon, #99 Milik. Allenatore Carlo Ancelotti 6+

Sassuolo (3-4-3) #47 Consigli 5.5; #2 Marlon 6, #23 Magnani 6, #31 Ferrari 6; #21 Lirola 6.5, #4 Magnanelli 5.5, #73 Locatelli 4.5 (Dal 46’ Bourabia 6), #6 Rogerio 5.5; #9 Djuricic 6.5, #27 Boateng 5.5 (Dal 69’ Babacar 6), #20 Boga 5 (Dal 46’ Berardi 6.5). A disposizione #79 Pegolo; #17 Sernicola, #5 Lemos, #39 Dell’Orco; #12 Sensi, #68 Bourabia, #98 Adjapong; #99 Brignola, #34 Di Francesco, #30 Babacar, #25 Berardi. Allenatore Roberto De Zerbi 6

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