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Salah da Pallone d’Oro. E con Firmino e Mané la Roma va in bambola

Salah e le gegenpressing di Klopp stendono la Roma con una prestazione sontuosa, da PlayStation. Cinque a zero fino all’81’, fino alle rete del fiero Dzeko (e poi di quella di Perotti) che pone un argine al fiume in piena Reds e rimanda, all’Olimpico, il discorso qualificazione.
A cura di Salvatore Parente
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Per ottanta abbondanti minuti di gioco, c’è solo una squadra, anzi, un giocatore in campo: Salah che, proprio contro la sua ex squadra, non sente alcun tipo di particolare emozione e, nelle praterie concesse dal tridente difensivo capitolino, si trova come un topo nel formaggio. Uno-due personale fra il 36’ ed il 46’, tiro a giro e scavetto, e poi due assist per far felici anche Mané e Firmino, che poi realizzano il +5.

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Sembra tutto finito ma Dzeko prima e Perotti poi, accorciano le distanze e riaprono una qualificazione, pochi minuti prima, impossibile anche solo da immaginare.

E così, nella magica, ma anche stranissima, rocamboleca ed affascinante notte di ‘Anfield Road’ ecco, i protagonisti, in positivo ed in negativo, dell’andata di questa prima semifinale fra Liverpool e Roma.

I top di Liverpool-Roma

Salah, bum-bum: doppietta alla Roma. L’egiziano da Pallone d’Oro

A mister 1 milione di voti alle recenti elezioni presidenziali d’Egitto, al secolo Mohamed Salah, bastano appena 44’ di gioco per ergersi a protagonista, siglare una doppietta e disintegrare, senza pietà, le ambizioni, almeno in questi primi 90 minuti, di successo della sua ex squadra. Non esulta, certo ma stasera l’#11 Reds ha fatto male, tanto male ai suoi ex sostenitori. Dapprima, con un tiro a giro di rara bellezza scoccato dal limite dell’area avversaria che si infila dolcemente nel sette alla destra di Alisson.

E poi, anche per ricordare a tutti le sue qualità tecniche, in contropiede, sull’ennesimo rovesciamento di fronte del primo tempo Reds, con tanto di fuga (per la vittoria) su Juan Jesus e scavetto sul povero estremo difensore giallorosso in uscita bassa disperata. Uno-due e Anfield in visibilio. Uno-due e gol numero 42 e 43 in stagione. Uno-due, un calciatore meraviglioso. Ah, un calciatore che mette anche a referto, per non farsi mancare nulla, due assist, preziosissimi, per Mané e Firmino. Insomma, letale e pure ecumenico, in sintesi: da Pallone d’Oro.

Manè impreciso e poi impietoso: suo il punto del 3-0

Nel primo tempo, il calciatore senegalese è stato protagonista di 45’ di gioco da incubo. Le sue avanzate offensive, infatti, non hanno il merito di abbinare al solito dinamismo una certa efficacia sotto porta. Dinanzi ad Alisson, il #19 di Klopp non trova mai lo specchio avversario calciando, spesso male. In una occasione, alto da posizione invitante, e in un’altra a lato su assist del solito Salah.

Insomma, chance che stavano per condannarlo ad un impietoso flop fin quando l’egiziano, in versione ‘Re Mida’, risolleva anche il suo compagno di reparto servendogli un cioccolatino che chiude il match, poi rimpinguato da altre due realizzazioni, e schiera l’ex Southampton, per il rotto della cuffia, nel novero dei migliori in campo.

Firmino re del gol: ‘double' anche per lui

Se il tridentazo Reds funziona gran parte del merito va attribuito non solo al solito Salah ma anche al brasiliano Firmino capace, di coniugare movimenti utili, sponde e gol, in questo reparto da oltre 80 reti stagionali. Ed anche stasera, nell’appuntamento più importante dell’anno, il #9 di Maceiò si fa apprezzare per il suo repertorio offensivo riuscendo a creare abbondanti varchi per i suoi compagni e facendosi poi trovare pronto, al 61’ ed al 69’, nel momento di affondare, di mettere la sua firma sul match: in tap-in prima, di testa poi.

Dzeko riapre la qualificazione

Quando tutto sembrava irrimediabilmente perso con il Liverpool titolare di una impressionante ‘manita’, e di un gioco spettacolare sostenuto da ritmi spaventosi, il bosniaco Dzeko, anima e metafora di questa Champions giallorossa, riapre i giochi e mette in partita, anche se con colpevole ritardo, i suoi. All’81’, infatti, il #9 capitolino, che già aveva realizzato tre reti ai Reds, stoppa di petto, sfrutta l’errore (imperdonabile) di Lovren e fulmina sul primo palo Karius. Una rete che riaccende i suoi compagni di squadra che, in pochi istanti, si ravvivano trovando, su penalty, la segnatura del 5-2, la marcatura della speranza e della possibile remuntada in stile Barcellona.

I flop dell’Anfield Road

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Under evanescente, davanti a Salah

Schierato a sostegno di Dzeko nel ruolo, insieme a Nainggolan di ‘Caronte', di traghettatore della sfera dalla mediana all’attacco, Under finisce, in pochi giri di orologio, per spegnersi e subire la fisicità ma anche il calo mentale dei suoi. La sua gara, durata appena 45’, infatti, è un continuo vagare per il campo con la speranza, mettendosi in visione, di ricevere il pallone e creare qualcosa di importante. Missione, purtroppo per i giallorossi, né riuscita e nemmeno minimamente sfiorata. Il tutto davanti al suo predecessore, che fa a fette la formazione ospite, davanti al calciatore di cui, paragoni a parte, ha preso materialmente il posto.

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Juan Jesus in bambola, Salah lo disorienta

Uno dei calciatori più in difficoltà di questo primo match fra capitolini e Reds, al netto di qualche buon salvataggio in extremis, appunto, rincorrendo, tappando le falle nella sua zona di campo, è stato certamente Juan Jesus. Il brasiliano, infatti, contro l’inarrestabile Salah, suo ex compagno di squadra, ha vissuto una serata difficile, una serata, come detto, in assoluta apnea.

Una serata trascorsa a dover ripiegare, quasi in ritirata strategica, sui tagli senza palla dell’egiziano e a cercare di arginare la furia dell’#11 avversario, anche oggi, in giornata di grazia. E pure sui lanci lunghi, che si ripetono nella prima frazione di gioco con precisione chirurgica, l’ex Inter non riesce a metterci una pezza facendosi tagliare fuori dalle ripetute trame offensive del Liverpool, dal gegenpressing di Klopp e da una marea, rossa, in piena salute per 80 lunghissimi, interminabili minuti. Per fortuna del brasiliano, vissuti in prima linea fino al 67′.

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Tabellino e voti

Liverpool (4-3-3): #1 Karius 6; #66 Alexander-Arnold 6.5, #6 Lovren 6.5, #4 van Dijk 6, #26 Robertson 6.5; #21 Oxlade-Chamberlain s.v. (Dal 18’ Wjinaldum 6.5), #14 Henderson 6.5, #7 Milner 6.5; #11 Salah 9 (Dal 75’ Ings s.v.), #9 Firmino 7, #19 Mané 7. A disposizione: #22 Mignolet; #2 Clyne, #17 Klavan, #18 Alberto Moreno; #5 Wjinaldum; #20 Solanke, #28 Ings. Allenatore Jurgen Klopp 7.5

Roma (3-4-2-1): #1 Alisson 5.5; #44 Manolas 5, #20 Fazio 5, #5 Juan Jesus 4.5 (Dal 67’ Perotti 6.5); #24 Florenzi 5.5, #16 De Rossi 5 (Dal 67′ Gonalons 5.5), #6 Strootman 6, #11 Kolarov 5.5; #17 Under 4.5 (Dal 46’ Schick 6), #4 Nainggolan 6.5; #9 Dzeko 7. A disposizione: #28 Skorupski; #25 Bruno Peres; #21 Gonalons, #7 Pellegrini; #92 El Shaarawy, #14 Schick, #8 Perotti. Allenatore: Eusebio Di Francesco 5.5

 

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