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Ping pong scudetto e marameo Juve, Napoli di nuovo in vetta

Gli azzurri, sia pure con qualche difficoltà di troppo, battono la Spal e rispondono, in chiave scudetto, alla Juventus vittoriosa nel derby col Torino nel lunch match della 25esima giornata. Un successo fondamentale proprio perché arrivato non col solito gioco e con troppe figure di riferimento in apnea.
A cura di Salvatore Parente
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Il Napoli batte la Spal 1-0 e si riporta nuovamente in testa alla classifica di Serie A superando la Juventus, eterna rivale di questa 116esima edizione del massimo campionato. Eppure, il match del ‘San Paolo’, sia pure con un avvio che avrebbe fatto intendere uno sviluppo diverso della gara, si trasforma in una pratica molto più complicata da assolvere. Con gli emiliani ben messi in campo, infatti, gli azzurri non riescono a chiudere subito la sfida trascinando il risultato fino al 90’. Un risultato però, preziosissimo con i campani che non mollano la presa sul primo posto e non abbandonano i sogni di gloria: i partenopei, malgrado le difficoltà, ci sono, eccome, firmano il loro record di successi consecutivi all time, a quota 9, raggiungono la seconda media punti più alta in Europa, 2,64, e mantengono la testa della classifica in solitaria dalla 16esima giornata in poi.

Formazione tipo per il Napoli, Spal rinforza gli argini

Il Napoli, nell'immediata vigilia, per cercare di superare nuovamente la Juventus per la prima posizione in classifica, si affida, dopo il turnover in Europa League, ai soliti titolarissimi con, nell’occasione, il rientro anche di Raul Albiol dopo le assenze con Lazio e Lipsia. La Spal, invece, per tentare di mettere i bastoni fra le ruote agli azzurri ed evitare il solito sviluppo di gioco campano, rinforza il centrocampo schierando Schiattarella, Viviani e Grassi. In attacco, il solo Antenucci, che vince il ballottaggio con Paloschi, con Kurtic alle sue spalle a legare i reparti, a fare da trait d’union fra centrocampo e reparto offensivo.

Primo tempo

Napoli parte forte, al 6’ è già 1-0

Il Napoli parte a mille all’ora per cercare di mettere subito le cose in chiaro e, magari chissà, rovinare la festa ai calciatori juventini ancora negli spogliatoi del ‘Grande Torino’ dopo il derby vinto nel lunch match delle 12.30. E infatti, dopo pochi minuti, i padroni di casa macinano gioco, prendono il comando delle operazioni e sfondando in tre occasioni. Al 4’ con un palo colpito da Insigne al termine del ‘solito’ tiro a giro, sia pure deviato da un difensore spallino; al 6’, con gol di Allan che penetra in area di rigore dopo una azione corale tutta di prima che mette il brasiliano a tu per tu con Meret e, poi, per chiudere 10 minuti stellari, al 9’ con Callejon, servito da Hamsik, bravo a scaldare, al volo di destro, i guantoni dell’estremo difensore avversario. Il tutto, sfruttando la scarsa attitudine ad un buon approccio partita della Spal, prima per reti subite nei primi 15’ di gioco con 8 gol subiti, ora 9, e coniugando al meglio l'antico ma sempre valido concetto: chi ben comincia è a metà dell’opera.

zone di azione del match (Whoscored.com)
zone di azione del match (Whoscored.com)

La gara si normalizza: azzurri in possesso, Spal in difesa

Dopo la rete dell’1-0, il Napoli cerca di raddoppiare ma sempre seguendo, con coerenza, la sua logica di calcio fatta di fraseggio corto, possesso palla e improvvise accelerazioni dettate dal proprio tridente smart. Dall’altra parte, invece, la Spal, sotto solo di 1 gol, non cambia il suo piano partita ed attende, guardinga, le trame di gioco dei padroni di casa per poi tentare di ribaltare l’azione e mettere in moto il solo Antenucci. Insomma, nella parte centrale del primo tempo, la gara si normalizza e vive meno sussulti rispetto al roboante avvio.

le statistiche del primo tempo per Sofascore.com
le statistiche del primo tempo per Sofascore.com

Primo tempo in calare, Napoli deludente in coda

L’inizio di partita è stato davvero molto promettente col Napoli subito capace di mettere sotto gli emiliani e portarsi in vantaggio. Il prosieguo del match però, nella prima frazione di gara, è un continuo calo del rendimento medio della formazione partenopea con gli azzurri sì in possesso della sfera (68%) ma troppo leziosi e poco cinici in zona gol per chiudere, già nei primi 45 giri di orologio, la pratica Spal.

Secondo tempo

Stesso canovaccio del primo tempo, Napoli in controllo ma senza offendere

Al rientro dagli spogliatoi, malgrado la possibile ramanzina di Sarri, il Napoli non svolta, non sfonda e mantiene un ritmo non proprio altissimo. Il tutto, di fronte ad una Spal che non intende modificare il proprio atteggiamento sul rettangolo verde con l’idea di contenere e possibilmente mantenere invariate le distanze fino all’assalto, al forcing finale degli ultimi 15-20 minuti di gioco.

Hamsik risorge e chiude la gara? No, subentra il Var: tutto da rifare

Nei momenti di stasi però, come il calcio insegna, emergono i grandi campioni quali Allan e Hamsik. E infatti, il primo, recupera palla alto e libera il destro per un lob preciso, e il secondo, di testa, sigla il gol della sicurezza. Gol numero 99 in Serie A, esultanza rabbiosa, festa ma, poi, come nelle peggiori beffe, subentra il Var che evidenzia l’offside dello slovacco e cancella la gioia per il capitano: tutto da rifare.

Minuti finali, la Spal ci prova. Il Napoli tiene

Come da previsione, specie con l’inserimento di Floccari al fianco di Antenucci, la Spal prova ad agguantare un insperato pareggio cercando qualche sporadica sortita dalle parti di Reina. Malgrado qualche corner guadagnato però, il Napoli, sia pure in una condizione fisica non esaltante, riesce a contenere le velleità emiliane e a guadagnare una vittoria, tanto incolore quanto preziosa.

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I top del match

Allan straripante, uomo equilibrio per Sarri

Fra i migliori della contesa, non potevamo non segnalare Allan. E sì perché al di là del gol, il suo quarto in campionato, il ragazzo brasiliano ha dimostrato, ancora una volta, come, forse anche più di altri, il #5 azzurro sia diventato indispensabile nei meccanismi tattici, negli equilibri tecnici dello spartito sarriano. Il suo, infatti, è un apporto imprescindibile in campo, attacco-difesa, inserimenti-recupero palloni, per un centrocampista in una forma straripante in grado di mostrarsi, anche oggi, come mezzala moderna nonché fra i migliori interpreti del ruolo in Italia ed in Europa vista scudetto e, magari chissà, mondiale in Russia.

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Callejon col cruise control

In un Napoli di certo non proprio al top, uno dei pochi ad esprimersi sui soliti livelli è lo spagnolo Callejon. L’ex Real Madrid, infatti, ha garantito le solite corse, la consueta qualità tecnica ed il suo appoggio al tridentazo partenopeo non calciando troppo verso la porta avversaria eppure risultando, ugualmente, pericoloso. La sua gara però, non dura 90’ e, in vista del disperato ritorno europeo col Lipsia, viene chiamato prima in panchina per un match, comunque, decisamente positivo.

I flop del ‘San Paolo’

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Dramé in netta crisi, male su tutta la linea (mancina)

Tornato titolare dal primo minuto dal 30 novembre 2016 (sfida di Coppa Italia fra Atalanta e Pescara), il terzino sinistro Dramé paga lo scotto della desuetudine al gioco consegnandosi fin da subito alla catena destra napoletana composta, dalla difesa all’attacco, da Hysaj, Allan e Callejon. E infatti, da quelle parti, soprattutto lo spagnolo, sembra fare il bello ed il cattivo tempo con l’ex bergamasco in chiaro affanno per tutto il corso della partita. Eppure, i problemi non si fermano solo in fase passiva con il franco-senegalese in difficoltà anche nelle rare sortite offensive dei suoi. Insomma, col gioco ed i minuti, le cose dovrebbero poter migliorare o, almeno, essere differenti dalla prestazione del ‘San Paolo’.

la zona di gioco di Hamsik contro quelle di Schiattarella e Grassi (Whoscored.com)
la zona di gioco di Hamsik contro quelle di Schiattarella e Grassi (Whoscored.com)

Hamsik delude le attese, la sua gara dura 70’

Il capitano azzurro Hamsik non riesce a tirare fuori il meglio da questa gara con una inattesa anonima prestazione. Malgrado un corale buon avvio, infatti, lo slovacco finisce per spegnersi e per non segnare il passo, con i suoi assist, la sua qualità ed i suoi inserimenti, contro una Spal attenta, quadrata e ben messa in campo. E poi, per completare un pomeriggio uggioso non solo atmosfericamente, il #17 campano si vede pure annullato il gol che lo avrebbe riscattato e che, contestualmente, avrebbe blindato il match. Insomma, demeriti e sfortuna per una 25esima giornata non proprio da ricordare.

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Tabellino e voti

Napoli (4-3-3) Reina 6; Hysaj 6, Koulibaly 6.5, Raul Albiol 6, Mario Rui 6.5; Allan 7.5, Jorginho 6.5 (Dal 90’ Rog s.v.), Hamsik 5.5 (Dal 71’ Zielinski 6); Insigne 6-, Mertens 6, Callejon 6.5 (Dal 86’ Rog s.v.). A disposizione: Sepe, Rafael; Tonelli, Maggio; Zielinski, Machach, Rog, Diawara; Ounas. Allenatore Maurizio Sarri 6

Spal (3-5-1-1) Meret 6.5; Salamon 6, Felipe 6, Vicari 6; Lazzari 6, Schiattarella 6, Viviani 5.5, Grassi 5.5 (Dal 75’ Floccari 6), Dramé 5.5 (Dal 63’ Costa 6); Kurtic 5.5; Antenucci 5.5. A disposizione: Gomis, Marchegiani; Vaisanen, Simic; Vitale, Everton Luiz, Schiavon, Costa; Paloschi, Floccari, Bonazzoli. Allenatore Leonardo Semplici 5.5

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